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mercoledì 10 aprile 2024

PublisHERstory nuova casa editrice di Storia delle donne


PublisHerstory è una nuova casa editrice indipendente che si occupa esclusivamente di Storia delle donne. Le sue pubblicazioni riguarderanno figure di donne, le loro gesta, i loro scritti, le loro storie. Come il logo già mette in evidenza (Ogni donna ha la sua storia) nel catalogo, che si arricchirà di nuove uscite e da tenere sott'occhio, si potranno trovare scritti inediti di grandi scrittrici italiane e straniere, biografie, romanzi, saggi. 

La casa editrice PublisHERstory infatti essendo vocata totalmente ed esclusivamente agli Women's Studies presenta varie collane, ognuna delle quali dedicata a figure femminili emblematiche e a volte comunque poco conosciute. 

La giovane casa editrice si prefigge di dare spazio, voce, visibilità alle grandi, e piccole, imprese delle donne che hanno interessato, da sempre, l'intera società in tutti i tempi. Ma non solo, la casa editrice indipendente, vuole essere un punto di riferimento per quante si occupano di queste tematiche. Le donne non solo come oggetto di studio ma anche come soggetto grazie al lavoro di studiose, ricercatrici, scrittrici, giornaliste... 

Il suo logo mette al centro una figura classica di donna, al centro di uno strumento temporale che si è evoluto con la società ma che spesso ha lasciato indietro proprio l'apporto femminile. Uno spazio che va recuperato in ogni settore sociale, da qui la mission della casa editrice PublisHERstory.

Il suo nome, come si intuisce, è un gioco di parole in cui è preponderante la storia dal di lei punto di riferimento, non più solo 'history' quindi.

Benvenuta allora PublisHERstory da scoprire e seguire nelle prossime uscite anche sulle pagine ufficiali dei social. 

 www.publisherstory.com

 

 

 












COPYRIGHT dei contenuti dove non diversamente specificato

mercoledì 16 luglio 2014

Maria Teresa, la germanista delle donne


Almanacco del 16 Luglio:


"Donna che legge con parasole", Henri Matisse.




Nasce oggi, il 16 Luglio del 1933 Maria Teresa Morreale, la linguista e germanista a cui si devono la traduzione dal tedesco di importanti opere di donne e non.

Si laurea alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo e si trasferisce subito in Germania, a Colonia dove approfondisce la cultura tedesca iscrivendosi alla facoltà di Filosofia nella Università colona ed insegnando italiano presso l’Istituto Italiano di Cultura. Si sposta poi a Bonn dopo aver vinto una borsa di studio all’Alexander von Humboldt- Stiftung ma non arriva al suo termine perché di lì a poco viene nominata assistente all’Università di Palermo nella Facoltà Magistrale dove si dedica in particolare al periodo del Romanticismo tedesco.

Alla fine degli anni ’70 del XX secolo, si trasferice ancora, questa volta a Mogadiscio dove insegna italiano all’Università Nazionale Somala grazie ad un progetto del Ministero degli Esteri. Tornata in Italia torna ad insegnare a Palermo alla Facoltà di Lingue Straniere e aderisce all’Associazione Docenti Italiani di Lingua Tedesca A. D. I. L.T. di cui rimarrà per molti anni la responsabile a livello regionale. Nel 1982 diventa professore associato.

La sua ricerca linguistica la porta negli anni a spaziare, toccando diversi aspetti dal rapporto tra storia della letteratura e scienza della letteratura tramite lo studio delle opere di Gervinus fino alla letteratura di viaggio, dalle opere teatrali di Brecht alla narrativa tedesca dell’Ottocento. Ma la sua attenzione si concentrerà anche sulle opere delle scrittrici di lingua tedesca e sulla Frauenfrage (questione femminile).
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Nel 1975 inizia la sua collaborazione con la rivista DWF Donnawomanfemme scrivendo un articolo sul romanzo “Malina” della poetessa e scrittrice austriaca Ingeborg Bachmann, dal titolo “Malina o la sopraffazione dell’io femminile” in cui analizzando l’opera della scrittrice austriaca osserva quanto l’essere donna porti ad una condizione di isolamento per il solo fatto di essere nata donna.
Qui puoi leggere
 il post su
 Hedwig Dohm
Nel 1976 invece scrive il saggio, di quasi venti pagine, su Nietzsche e le donne, intitolato appunto “Nietzsche e le donne, secondo una femminista tedesca della fine dell'Ottocento” in cui traduce integralmente l’articolo di Hedwig Dohm uscito nel 1898 sulla rivista berlinese "Die Zukunft" e passa ad introdurlo sottolineando come Nietzsche, aperto e riformatore della morale quando si tratta delle donne non concepisce alcuna emancipazione perché vede nella donna solo uno strumento di piacere e discendenza dell’uomo. Sempre dello stesso anno interessante è anche l’articolo- dibattito uscito sulla stessa rivista: “Dibattito (Chi, per chi, come. La ricerca scientifica dalla parte della donna)” in cui Maria Teresa e le altre redattrici si confrontano e discutono sulle difficoltà per delle ricercatrici di attuare i loro studi in un sistema disciplinare concepito da e per uomini.

L’anno successivo è la volta del saggio su “L’Istruzione femminile nelle due Germanie” e ancora “Donne e letteratura in Germania. Annotazioni e spunti sulla cultura tedesca del Settecento” sul Quaderno, vol. 14, Istituto di Lingue e Letterature straniere, che uscirà poi nel 1981 con il titolo di “Nate per leggere. Annotazioni sulla cultura tedesca del Settecento”.
Nel 1982 esce il saggio dedicato alla scrittrice e drammaturga Ilse Langner intitolato “Ilse Langner: teatro, prosa, racconti di viaggio”. Nel frattempo collabora anche con la rivista Leggeredonna e con l’Università di Pavia e il CNR partecipa alla realizzazione del volume “Dal salotto al partito. Scrittrici tedesche tra rivoluzione borghese e diritto di voto” a cura di Lia Secci del 1982, in cui fornirà importanti contributi su Hedwig Dhom, Helene Lange e Luise Büchner avendo nel 1981 scritto la nota finale della ristampa del volume “Luise Büchner. Die Frauen und Ihr Beruf”.

Partecipò poi nel 1982 al IV Congresso Internazionale di Studi siciliani con una relazione su “Luise Büchner, un’intellettuale dell’Assia”, nel 1984 riprendendo la figura della poetessa Ingeborg Bachmann, da lei conosciuta personalmente, scrive un saggio sull’autrice e le sue Lezioni francofortesi. Nel 1986 partecipa al Seminario su Georg Büchner con la relazione “La Kato-Rede di Georg Büchner nel ricordo di sua sorella Luise” ed infine nel 1988 pubblica il libro “Luise Büchner: un poeta (Ein Dichter). 

"Scrivania e libri", Renato Guttuso.
La nota germanista continuerà poi il suo percorso da studiosa appassionandosi ad altri temi legati alla cultura tedesca e morirà nel 1996 a Palermo, il 14 Febbraio.





Opere:

"Nate per leggere. Annotazioni sulla cultura tedesca del Settecento", Palermo, Ed. Dante, 1981.

"Dal salotto al partito. Scrittrici tedesche tra rivoluzione borghese e diritto di voto", SECCI L. (a cura di), Roma, Ed. Savelli, 1982. Ristampa del 2007 a cura della casa editrice Artemide.

"Le lezioni francofortesi di Ingeborg Bachmann", Palermo, Ed. Università, 1984.

"Luise Büchner: un poeta", Roma, Ed. Daga, 1988.

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Opere su Maria Teresa Morreale:
  
SCHWAB Ute, DOLEI Giuseppe "Viaggio nel tempo: studi dedicati alla memoria di Maria Teresa Morreale", Ed. CUECM, 2003.



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