mercoledì 6 maggio 2015

Espresso… what else??!





"Notte stellata",  Vincent van Gogh, 1889.
La nostra astronauta, la ormai Samantha nazionale, immersa nello spazio da mesi ha avuto in questi giorni i riflettori di importanti quotidiani al suo seguito e questo, si dirà, è un bene e non è una novità, in fondo si tratta di una missione spaziale internazionale e quindi degna di attenzione. Ma qual è l’oggetto di cotanto interesse che ha valso alla nostra astronauta articoli sui più importanti giornali internazionali dal NWTimes al Daily Mail al Hindu.com ? Ma nientepopodimeno che… “na tazzulella 'e cafè” che come ricorda nell'articolo del giornale statunitense una portavoce dell’agenzia che richiede l’anonimato, “rappresenta un elemento caratteristico della cultura italiana” mentre figure tecniche si apprestano a dare al “sorso spaziale” un sapore scientifico che mitighi questo gesto che sa un po’ di provincialismo dicendo che è stato utile per sapere come si comportano i liquidi caldi sotto pressione e di come ovviamente si è dovuta realizzare una macchinetta espresso del tutto particolare, attrezzata per lo spazio,  così come la tazza da cui berlo; a noi rimane comunque un sapore amaro in bocca, di quelli che rimangono quando forse hai assaporato con la mente ancor prima che con i sensi qualcosa di auspicato ma che poi si è rivelato una delusione, un sapore inaspettato che ti lascia amareggiata: “…la prima donna italiana in orbita” sta scritto
"Icaro", Henri Matisse, 1944.
e così pensavamo anche noi di poter rimirar le stelle ma niente anche nello spazio ci tocca preparare il caffè pur se per amore della scienza.
Chissà quale sarà il prossimo obiettivo? Per restare sulla scia…vedere come avere una messa in piega impeccabile in barba all’assenza di gravità; mezzi e strumenti consigliati: uno shampoo effetto capelli a posto in qualsiasi condizione terra- spaziale, altro che effetto anti crespo ; casco per permanete per studiare la reazione di aria calda sotto pressione e bigodini per analizzare la forza rotatoria. E poi di qui via verso nuove astrali avventure da scrivere nel diario di bordo dell’umanità per la nostra e la futura gloria terrestre che non venga mai offuscata da valutazioni di misoginia provinciale che potranno comunque sempre essere buttate tutte a tarallucci e vino, per la vana gloria nazionale e per l’ amore della scienza.




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