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Gertrude Belle Elion nasce il 23 Gennaio 1918 a New York City e sarà tra le poche donne a conquistare il mondo, soprattutto quello scientifico. La sua famiglia ha origini lituane da parte del padre e russo-polacca da parte della
madre. Entrambi immigrati negli Stati Uniti in età ancora adolescenziale, il
papà di Gertrude riuscì ad avere un’istruzione adeguata diplomandosi in
odontoiatria e aprendo un suo studio medico in casa.
Dopo un’adolescenza felice
trascorsa con il fratello minore a giocare per la strada insieme ai bambini del
vicinato, Gertrude perde il suo adorato papà a causa di un tumore quando lei
aveva solo 15 anni e questo nefasto avvenimento probabilmente la porterà a
scegliere al College la specializzazione in Chimica.
Dopo il crack del 1929 la
famiglia si ritrova in difficoltà e Gertrude deve optare per una scuola pubblica
che comunque le permette di ricevere un’educazione primaria. Quello che
Gertrude ricorda di quei giorni è che : “Ero
una bambina con un’insaziabile fame di conoscenza e mi ricordo che mi piacevano
tutti i corsi”[1].
Gertrude nel 1991 Credits: Wikimedia |
Gertrude tuttavia coglie, e ci fa
cogliere, il clima dell’epoca soprattutto quello che si pensava nei confronti
delle ragazze che in quanto future moglie avrebbero inesorabilmente lasciato
gli studi , sacrificando conoscenza e carriera e molti, anche nella sua scuola,
tra i professori erano prevenuti sul futuro di quelle ragazze. Gertrude
frequentò una scuola femminile: “Era una scuola di sole ragazze e penso che molti dei nostri
professori fossero incerti su quante di noi avrebbero davvero proseguito la
carriera. Sta di fatto che molte delle ragazze andarono invece avanti
diventando chi insegnante e alcune anche scienziate”[2].
Nel clima della grande
depressione, Gertrude non poté però iscriversi per proseguire gli studi e cercò
allora di entrare all’Università con delle borse di studio.
Anche le occasioni di lavoro
erano scarse, si rese ben presto conto di quanto fosse difficile per una donna
intraprendere un lavoro in campo scientifico: “Non mi resi conto che fosse una direzione inusuale all’epoca. Me ne
resi conto presto dopo il diploma, quando nessuno mi dava retta.(…) Ovunque
andassi- era un periodo di depressione, era un periodo in cui non c’era molto
lavoro, e dove c’era non c’era motivo alcuno di prendere una donna. (…) Poi mi
dicevano: pensiamo che saresti un motivo di distrazione in un laboratorio”[3] e
così Gertrude dovette accontentarsi di tenere un corso di tre mesi alla Scuola
per Infermiere dell’Ospedale di New York dove insegnava biochimica per poi
accettare di fare l’assistente di laboratorio senza una paga vera e propria
ritenendo comunque l’esperienza un fattore importante per il suo curriculum.
Dopo qualche anno ricevette una piccola somma con la quale, grazie anche ai
risparmi e l’aiuto della sua famiglia, riuscì ad iscriversi all’università di
New York nel 1939 : “ Ero l’unica donna
del mio corso di Chimica ma nessuno sembrava farci caso e io stessa non lo
consideravo affatto strano”[4].
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Gertrude Elion e George Hitchings in laboratorio, 1948. |
Dopo gli studi Gertrude trovò
lavoro come insegnante di Scienze, Chimica e Fisica in una scuola secondaria,
impegnando la notte e i week end nel lavoro di ricerca necessario a laurearsi.
Così nel 1941 si laureò in Chimica presso l’Università di New York.
Di lì a poco Gertrude iniziò a
cercare lavoro e nonostante in piena guerra mondiale ci fosse necessità di
chimici, preferì scegliere di lavorare come assistente nei laboratori di George
Hitchings dove imparò molto e crebbero le sue conoscenze al pari delle
responsabilità all’interno del laboratorio. La sua professionalità si accrebbe
facendo esperienza nell’attività della sintesi microbiologica. Allo stesso
tempo Gertrude non aveva smesso però di studiare, seguiva infatti un dottorato
all’Istituto Tecnico di Brooklyn che tuttavia dopo anni, la reclamò a tempo
pieno, costringendola a scegliere tra la carriera universitaria e quella in
laboratorio; tra le due vinse quest’ultima. Ma moltissimi anni dopo si rifece
ricevendo ben tre dottorati onorari da tre università: Washington, Brown e Michigan.
Il lavoro di Gertrude si
specializzò maggiormente sulle purine, rendendo possibile ad altri l’impiego di
queste scoperte in campo farmacologico.
Nel 1967 diventa capo del
Dipartimento di Terapia Sperimentale, mentre è contemporaneamente anche membro
dell’Istituto Nazionale dei Tumori, Presidente dell’Associazione Americana per
la Ricerca sul Cancro e membro del Comitato dell’OMS per la ricerca sulle
malattie tropicali, fino al 1983 quando si ritirò in pensione ma non dal lavoro
di ricerca.
Divenne infatti Ricercatrice e Professoressa all’Università di Duke in Medicina e Farmacologia dove il suo continuo confronto con le nuove generazioni di scienziati e scienziate era per lei fonte di soddisfazione soprattutto nell’incoraggiare la presenza delle donne in ambito scientifico, creò per questo una borsa di studio all’Hunter College per ragazze laureate in Chimica e divenne consulente e ricercatrice emerita presso il Dipartimento Maggiore della Wellcome Burroughs.
Divenne infatti Ricercatrice e Professoressa all’Università di Duke in Medicina e Farmacologia dove il suo continuo confronto con le nuove generazioni di scienziati e scienziate era per lei fonte di soddisfazione soprattutto nell’incoraggiare la presenza delle donne in ambito scientifico, creò per questo una borsa di studio all’Hunter College per ragazze laureate in Chimica e divenne consulente e ricercatrice emerita presso il Dipartimento Maggiore della Wellcome Burroughs.
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Fu membro della Società Chimica
americana, della Reale Società della Chimica biologica, della Società Americana
di Farmacologia e Terapia Sperimentale, dell’Associazione americana per la
Ricerca dei Tumori, della Società Americana di Ematologia, dell’Associazione
Americana per l’Avanzamento delle Scienze, dell’Associazione Americana degli
Scienziati Farmaceutici, nonché socia dell’Accademia delle Scienze di New York.
Per i suoi alti meriti nella
ricerca scientifica, Gertrude, la bambina con un’insaziabile fame di
conoscenza, ricercatrice senza un dottorato, figlia di emigranti nonché donna,
vinse il Premio Nobel per la Medicina nel 1988. Quinta donna al mondo.
Sebbene per lei non fosse mai
stato un problema essere una donna, o meglio non si creò mai il problema di
esserlo, riuscì con le sue capacità, determinazione e volontà ad andare
oltre gli ostacoli anche grazie all’esempio di un’altra grande donna che la ispirò da
sempre, Madame Curie: “Il suo esempio mi
diceva che una donna poteva farlo” e grazie alle parole di sua madre che la
incitavano sempre a non desistere: “ Non
lasciarti turbare, tu sai che puoi farlo”[5]. Essa si rendeva però conto che la carriera
era incompatibile con il matrimonio, lei infatti non si sposò mai, anche perché
il fidanzato morì anch’egli di una malattia allora incurabile che la spinse a
dedicarsi ancora di più alla ricerca, ma poté godere della sua condizione di
zia e dell’amore delle nipoti, le figlie del fratello, non per questo però non
esorta le donne ad ambire ad avere entrambi le cose: “Alla mia generazione era
veramente impossibile avere entrambe. In parte perché le persone non volevano
neanche farti un colloquio se eri sposata. Se avevi bambini …Ora è cambiato, e
penso sia possibile ora per le donne avere entrambi ma è difficile. Penso che
qualcuna di loro sottovaluti la cosa”[6].
Fondamentale per tutti noi fu la
sua ricerca in campo medico contro la leucemia, soprattutto infantile, nei
farmaci per i trapianti d’organi, nella chemioterapia, nella ricerca di una
medicina contro l’AIDS.
Gertrude morì nel 1999 a 81 anni.
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[1] Jewish
Women's Archive. "Gertrude Elion." (Viewed on January 21, 2015)
<http://jwa.org/womenofvalor/elion>.
[2] Idem
[3] “Gertrude Elion -- Academy of Achievement."
Academy of Achievement. 08 Nov. 2007. http://www.achievement.org/autodoc/page/eli0int-1.
[4] Jewish
Women's Archive. "Gertrude Elion." (Viewed on January 21, 2015)
<http://jwa.org/womenofvalor/elion>.
[5] “Gertrude Elion Biography -- Academy of Achievement."
Academy of Achievement. http://www.achievement.org/autodoc/page/eli0int-1
[6] Idem.