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lunedì 14 marzo 2022

Giana Anguissola, Una giornalista, una scrittrice e molto altro ancora- Anna Maria de Majo




Ad inizio gennaio è stato l'anniversario della morte di Giana Anguissola (1906-1966), poco nota ma molto apprezzata scrittrice e giornalista. Poliedrica scrittrice di opere per ragazze e ragazzi ma anche adulti, scenografa, illustratrice, sceneggiatrice di teatro, radio e tv.
Donna indipendente e capace lo dimostrò da subito quando a soli sedici anni abbandonò Piacenza e il tipico destino riservato alle donne, quello di maestra, e si propose come giornalista nella fervente Milano.

Ce ne scrive Anna Maria de Majo, curatrice del convegno a lei dedicato nel 2014 e della pagina facebook: La Signora A dallo pseudonimo con cui compare in Violetta la timida.


Giana Anguissola, una giornalista, una scrittrice e molto altro ancora- Anna Maria de Majo

La carriera di giornalista e di scrittrice di Giana Anguissola, nata a Piacenza il 24 gennaio 1906, cominciò a soli sedici anni quando con assoluta “sfacciataggine” , come ricorda lei stessa, si presentò a Luigi Albertini, direttore del Corriere della Sera , per sottoporgli una sua novella.

Il direttore, che sapeva ben valutare le capacità e le potenzialità di giovani talenti, l’assunse subito come collaboratrice agli “illustrati” del Corriere della Sera. La novella infatti fu pubblicata sulla Domenica del Corriere.

Su suggerimento dello stesso Albertini, Giana incontrò poi Silvio Spaventa Filippi, direttore del Corriere dei Piccoli, iniziando con la rivista settimanale, una collaborazione che sarebbe durata per oltre trent’anni.

Giana pubblicò sul “Corrierino” racconti di vario genere, spesso poi riuniti in libri.

Cominciò con la storia di tre fratelli discoli (I tre. Storia di tre ragazzi, Mondadori, 1937) e continuò con le puntate de Gli eredi del Circo Alicante che, nell’edizione riveduta, pubblicata da Mursia nel 1953 vinse il premio Soroptimist.

Seguirono storie di animali (Nel bosco, Hoepli, 1935), racconti polizieschi (La polizia indaga, UPA, 1936), storie di evoluzione (Gli animali al principio del mondo, Garzanti, 1938), storie di oggetti parlanti e di trasformazioni fantastiche (Il Carretto del mercante, Hoepli, 1942), spesso illustrate dalla stessa Giana che era brava a disegnare quelli che lei chiamava i suoi “pupazzi” avendo preso lezioni dal pittore piacentino Francesco Ghittoni.

Sempre a puntate sul Corriere dei Piccoli vennero pubblicati i suoi romanzi più famosi, da Priscilla (Mursia, 1958, Premio Presidente della Repubblica) a Violetta la timida, ove interpreta se stessa nella figura della giornalista che sceglie Violetta per una collaborazione con Il Corriere dei Piccoli, (Mursia, 1964, Premio Bancarellino) fino a Daddi e Giogi sempre edito da Mursia e pubblicato postumo nel 1968.

Violetta la timida


Suoi articoli comparvero su vari giornali d’epoca e teneva anche su La Lettura, supplemento del Corriere della Sera, una rubrica di moda firmandosi Gianola ed avvalendosi della collaborazione di Brunetta (pseudonimo di Bruna Moretti Mateldi) per quello che riguardava i figurini.

Giana Anguissola fu anche scrittrice per adulti.
Il suo primo libro Il romanzo di molta gente, ambientato nella sua Piacenza ed in parte autobiografico, edito da Mondadori, vinse il premio Viareggio come opera prima nel 1931. Nel romanzo l’autrice disegna una galleria di indimenticabili figure femminili che si muovono nella cornice della Piacenza degli anni '20, una città della provincia italiana che si stava avviando verso una prima industrializzazione fatta di fabbriche, botteghe, mode provenienti dalle grandi città del Nord. Una storia di “donne, amore, lavoro, partenze e ritorni a Piacenza" come recita il sottotitolo del lavoro teatrale, tratto dal romanzo e messo in scena il 27 agosto 2021; 
una riduzione curata e diretta da Carolina Migli Bateson e Roberto Dassoni nella splendida cornice del cortile di Palazzo Farnese a Piacenza. E così prendono vita i personaggi di donne incredibilmente moderne e padrone della propria esistenza, dalla sarta che va a Milano a vendere le sue toilette, alla ragazza madre abbandonata dal fidanzato che, nonostante la promessa di matrimonio, fugge in America senza assumersi le sue responsabilità, alla giovane e talentuosa pittrice che in parte richiama nel carattere la stessa autrice.
 


Il romanzo di molta gente       A questo seguirono altri romanzi come Trovar marito, Rizzoli, 1933, Una ragazza, Casa Editrice La Prora, 1935, La giornata del Diavolo, Garzanti, 1939, I demoni vestono come noi, 1955 dove la scrittrice affronta il problema della presenza di persone apparentemente comuni ma che sono invece  «[...] abitate e mosse da spiriti malefici, i quali traviano i deboli e combattono strenuamente, ferocemente quanto sottilmente, le nature angeliche» .

Dopo la seconda guerra mondiale, in concomitanza con il sodalizio stretto con la casa editrice di Ugo Mursia alla cui moglie, Giancarla Mursia Re, Giana fu anche legata da profonda amicizia, l’autrice si dedicò quasi esclusivamente alla letteratura per ragazzi, ritenendo fondamentale per uno scrittore, ed anche per un editore, impegnarsi in una missione di alto spessore pedagogico nel rivolgersi ai giovani in particolare nel delicato momento dell’adolescenza.

Oltre ai romanzi già citati, ne pubblicò molti altri sempre con la stessa casa editrice da Marilù a Lolli, da L’inviata specialissima, a Coda di cavallo per citarne solo alcuni. In questi romanzi le protagoniste sono generalmente ragazzine di un’età compresa tra i 12 ed i 16 anni, pre-adolescenti ed adolescenti alle prese con i piccoli problemi quotidiani della scuola e della famiglia, viste in un momento della loro vita che rappresenta la maturazione ed il passaggio dall’età della spensieratezza a quella della consapevolezza. Ragazzine che hanno già un precisa determinazione nell’ immaginare il loro futuro non più e non solo limitato alla loro realizzazione come mogli e come madri ma proteso ad un’affermazione personale in campi come il giornalismo, la medicina, l’ingegneria , antesignane di una volontà e consapevolezza che le porterà ad affermarsi in campi considerati riservati agli uomini, come del resto aveva fatto la loro creatrice.

Profonda conoscitrice dei problemi dei giovani, venne spesso chiamata a tavole rotonde della radio, dove venivano dibattuti i temi ed i problemi dell’adolescenza. Rendendosi conto dell’importanza che andavano assumendo i nuovi mezzi di comunicazione fu pronta a collaborare con la nascente TV dei ragazzi per la quale sceneggiò, nel 1954, le 21 puntate de Il Diario di Giulietta, un grande affresco della vita di una famiglia milanese con un padre burbero, una madre dolce ma ferma, una figlia maggiore, Giulietta, alle prese con la scuola e con i primi innamoramenti e due terribili fratelli minori. A grande richiesta del pubblico, successivamente l’autrice ne ricavò la trilogia Il Diario di Giulietta, Giulietta e i sedici anni (= Giulietta ha preso zero), Giulietta se ne va, pubblicato dalla Casa Editrice La Sorgente nel 1954 .

Giana Anguissola si occupò anche di Teatro, mettendo in scena nel 1938 all’Arcimboldi di Milano la sua opera: Il Paese delle bugie ed al Teatro dell’Opera di Roma, nel 1956, Le Avventure di Pinocchio.

Si cimentò anche con il cinema, con due cortometraggi Bacicin diventa milionario del 1944 e Bacicin poliziotto del 1945, basati su di un personaggio del suo romanzo I tre. Purtroppo tra il fallimento della casa cinematografica Ancora e gli anni di guerra, di questi lavori si sono perse le tracce.

Senza farsi vincere dal dolore per la morte dell’amatissimo marito Rinaldo Kuferle, giornalista, slavista traduttore e compositore che aveva sposato nel 1933, sostenuta dall’amore per il figlio Riccardo, continuò a scrivere anche per l’editore e fumettista Tristano Torelli. Dal loro sodalizio nacquero personaggi come Il piccolo sceriffo e Sciuscià, passati poi dal fumetto al romanzo.

Collaborò con vari settimanali quali La vispa Teresa fondata e diretta da Lia Pierotti Cei, Mignon, Grand Hotel e Sogno su cui teneva una rubrica “La posta di Giana” in cui dava consigli, spesso all’avanguardia rispetto ai tempi, alle giovani lettrici che le scrivevano.

Fu anche inviata speciale per “La Gazzetta Lombarda” in Polesine, descrivendo, con la consueta maestria, le disastrose conseguenze dell’alluvione che aveva colpito quelle zone nel 1951. I suoi articoli comparvero su vari giornali soprattutto sul quotidiano “La lettura” di Piacenza che li conserva in un archivio a lei dedicato.

La sua passione per lo scrivere non fu vinta neppure dalla malattia. In clinica ricoverata per una recidiva di tumore al seno, aveva sul comodino il suo ultimo romanzo Aniceto. o la bocca della verità, uno dei pochi in cui il protagonista è un ragazzo e non una ragazza. Morì a Milano, il 13 febbraio 1966 senza averlo completato. Fu la sua amica Giancarla Mursia Re a finirlo, pubblicandolo postumo nel 1972.

Un altro suo libro incompiuto Buona tavola e belle lettere, un originale ricettario di piatti tipici lombardi ed emiliani, nato su suggerimento del giornalista Orio Vergani che aveva fondato, nel 1953 l’Accademia Italiana della Cucina, fu completato dal figlio Ricardo Kufferle e pubblicato nel 2007 dalla Casa Editrice Tipleco grazie all’interessamento della stessa Accademia e del Soroptimist Club di Piacenza.

Piacenza le ha intitolato la sezione per i ragazzi della Biblioteca Passerini Landi, ed a lei è dedicato un Parco cittadino.

A Travo, sul fiume Trebbia, il luogo delle sue vacanze, viene ogni anno organizzato un Concorso per giovani scrittori emergenti nel campo della Letteratura per Ragazzi, giunto alla XII edizione e realizzato in collaborazione con la Rivista Andersen tra i più noti mensili italiani dedicato alla cultura per bambini e ragazzi.

A Roma, nel 2014 si è svolto un Convegno: "Giana Anguissola alla riscoperta di una grande scrittrice per ragazzi" nella cornice di Explora, il Museo dei bambini di Roma. Gli Atti, curati da Claudia Camicia, Presidente del Gruppo di Servizio per la Letteratura Giovanile, e da Anna Maria de Majo sono stati pubblicati dalla Casa Editrice Mursia grazie alla liberalità della Banca di Piacenza.

E’ allo studio il progetto di creare in sua memoria, un Parco Letterario per far riscoprire i luoghi presenti nei suoi romanzi, dal titolo Giana Anguissola e la Val Trebbia. 



Anna Maria de Majo:

Laureata in Scienze Naturali all’Università La Sapienza di Roma è stata per 35 anni assistente di Antropologia Fisica.

Dal 2010 fa parte del Gruppo di Servizio per la Letteratura Giovanile in qualità di consigliere e redattore della rivista del Gruppo, Pagine Giovani.

Ha partecipato all’organizzazione di vari Convegni come quello su Giana Anguissola del 2014 tenutosi a Roma a novembre 2021 sulla scrittrice Emma Perodi.

E’ anche membro di Toponomastica femminile e coordinatrice organizzativa presso Illustramente, partecipando negli ultimi tre anni al Festival omonimo.

Gestisce su Facebook alcune pagine quali:

La signora A dedicata a Giana Anguissola,

Emma Perodi,

Sirene nel mito e nella Fiaba

Fiabe, leggende e miti d’Italia

Lazio in fabula.







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sabato 31 dicembre 2016

Un film di una donna a settimana per un anno? #9




#9 Miss Potter



Il 2016 è stato il 150 anniversario della nascita di Beatrix Potter, questa artista ed illustratrice straordinaria,  che è stata capace di sorpenderci ancora oggi con una favola inedita e una mostra all'Albert&Victoria Museum e a cui ancora sono state dedicate tante iniziative come l’uscita lo scorso mese di un libro firmato dai più importanti disegnatori e disegnatrici per bambini più conosciuti al mondo che hanno deciso di renderle omaggio con questo volume per ringraziarla del suo esempio e della sua influenza “A Celebration of Beatrix Potter” -Arts and Letters by more than 30 of todays’s favorite children’s book illustrator edito dalla Warne, o ancora la coniazione di una moneta, in diversi metalli preziosi,  di 50 pence con, da una parte la Regina Elisabetta e dall’altra il profilo della scrittrice con quello che è il suo personaggio più noto ed amato, Peter il Coniglio, così la Royal Mint ha pensato di celebrare Beatrix Potter. E così anche OG nell’ultima settimana di quest’anno ha pensato di augurarvi buon fine anno proponendovi come nono film per questa settimana la pellicola “Miss Potter” con Renée Zellweger.

Trama: Il film ripercorre la vita di Beatrix Potter inquadrandola nella sua epoca, nella sua famiglia benestante che vuole farla sposare al così detto ‘buon partito’ e non vuole quindi accontentare le sue velleità personali, votate al disegno e alla natura, poiché ad una donna da marito non erano utili. Beatrix quindi vivrà in conflitto con la sua famiglia, rifiutando i loro diktat e continuando a disegnare i suoi amati personaggi  finchè la sua bravura le renderà merito e potrà così riscattarsi dai suoi, guadagnare tanto da mantenersi e potersi comprare una bella fattoria che oggi è il Distretto dei Laghi.

Scelto perché: In pieno clima festivo la storia, la vita di Beatrix Potter ci insegna che i sogni si avverano, pur non senza difficoltà, grazie a forza e determinazione. La sua vita e il suo talento ci sono ancora di esempio: i suoi libri, le sue storie, i suoi disegni e la sua fattoria sono ancora per noi oggi il simbolo della lotta di una donna per vivere la sua vita. E noi siamo ancora qui a celebrarla in tutto il mondo. Buon fine anno!.


Titolo:Miss Potter
Nazionalità:Uk, USA
Anno: 2006
Durata: 92 min
Regia: Chris Noonan
Cast: Renée Zellweger, Ewan Mc Gregor, Emily Watson




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venerdì 11 novembre 2016

Beatrix Potter dopo 100 anni arriva in libreria con una nuova favola inedita

Kitty in Boots, la nuova storia di Beatrix Potter.


A settembre come annunciato agli inizi dell'anno in questo post a cui vi rimando "Kitty in Boots"  è arrivata in libreria e sulle piattaforme librarie anche in e-book.
La nuova favola di Beatrix Potter che dopo più di cento anni era rimasta nascosta è ora realtà grazie ai disegni di uno dei più noti e apprezzati illustratori dei nostri tempi, Quentin Blake per l’editore che per primo le credette e permise a Beatrix Potter di diventare un punto di riferimento non solo per milioni di bambine e bamibini in tutto il mondo ma anche per tante artiste, disegnatori e scrittrici di storie per l’infanzia, al punto che per il suo 150°anniversario dalla nascita, proprio in questo mese di Novembre, alcuni dei più importanti ed affermati illustratori di libri infantili pubblicheranno un libro commemorativo di loro disegni e lettere per testimoniare quanto questa artista, unica nell’aver avuto talento sia per lo scrivere che per il disegno, abbia ispirato generazioni di illustratori ed illustratrici.
Il libro, appunto edito dalla originaria casa editrice di Beatrix, "Warne" è dotato anche di un cd in cui la favola viene narrata dall’attrice premio Oscar, Hellen Mirren.

La storia parla di una comune gatta nera che la sua padrona, un’anziana signora, chiama Kitty ma che si fa chiamare Miss Catherine St. Quintin, conosciuta anche più semplicemente come Q o Squintums.

La copertina del libro +cd letto da Helen Mirren

Insomma una gatta un po’ speciale che conduce una doppia vita infatti di giorno si gode le cure casalinghe e di notte dopo essere andata ufficialmente a dormire si fa sostituire dall’amico Winkiepeeps, gatto anch’egli comune e di colore nero che volentieri si scambia con Kitty per riposare e apprezzare le cure della vecchia padrona ignara dello scambio. Kitty la notte infatti preferisce andare a cacciare e richiamata dal chiaro di luna si prepara a vivere l’avventura con dei grandi stivali e una giacca in realtà da gentleman che la porterà ad avere fraintendimenti ed equivoci; un’eroina dalla doppia vita insomma ben educata e tranquilla di giorno, cacciatrice in incognito di notte.


Dopo più di un centinaio di anni Beatrix Potter si presenta  a noi nel XXI secolo con una storia che possiamo definire di parità di genere in cui la protagonista è una gatta che non si fa problemi a travestirsi da gatto la notte, senza poterlo neanche immaginare Beatrix Potter è più attuale che mai in una società globale sempre in tensione sui temi di parità e che si inserisce in una polemica tutta italica, del conflitto sull’introduzione di testi e storie che parlino di parità di genere anche per l’infanzia, anche se ha ricevuto critiche soprattutto oltreoceano proprio per l’ambiguità del personaggio, gatta di giorno, gatto di notte, e per la confusione dei nomi con cui viene chiamata o si fa chiamare.

La storia era stata iniziata nel 1914 ma poi terminata la trama e una sola illustrazione, l’autrice dovette fermarsi di fronte ad eventi che condizionarono la sua vita, la Prima Guerra mondiale, il suo matrimonio e non ultima la sua malattia ma questa favola vede il compendio del suo lavoro perché oltre a questa nuova eroina, Kitty, ritroviamo i tanti personaggi più conosciuti ed amati di sempre da Mr Tod a Miss Tabitha Twitchit perfino Peter Rabbit, più anziano e per questo un po’ più lento, che nelle sue avventure notturne Kitty incontrerà di volta in volta.


Ma non solo potremmo quindi di nuovo poter sfogliare delle pagine ricche di disegni e leggere o ascoltare una storia tutta nuova catapultandoci ancora una volta nel meraviglioso mondo potteriano, nella primavera 2018 potremmo anche vederlo, uscirà infatti un film che vedrà tutti i suoi personaggi protagonisti, un ulteriore modo di rendere omaggio a questa artista che dopo tanto tempo riesce ancora a sorprenderci e farci tornare ogni volta al sapore dell'infanzia grazie alla sua arte, al suo talento con cui regala ancora romanticismo, arte ed ispirazione ai nostri tempi un pò più aridi.  



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mercoledì 27 gennaio 2016

La sorprendente Beatrix Potter: due fiabe inedite, una in uscita






Una storia vecchia di cento anni fa in un mondo globalizzato  come il nostro non ha nessun appeal ormai ma se è inedita ci si chiede come possa essere possibile e se sarà mai possibile ma per fortuna i casi, il caso, ancora nel XXI secolo può agire indisturbato e far ritrovare storie che nessuno aveva ancora letto, il caso riesce ancora a sorprenderci, piacevolmente se grazie a persone che ricercano alla vecchia maniera tra le carte e i fogli ingialliti del tempo che, ci e, si raccontano trovano nuove ed inedite fiabe di Beatrix Potter che riportate alla luce nel nostro XXI secolo vengono a portare ancora, oggi come allora, un po’ di romanticismo e di incanto grazie al suo immenso talento.

Beatrix Potter nasce a Londra nel 1866 e riceve un’istruzione privata ed estremamente razionalizzata al suo rango sociale e alla sua condizione di donna, i suoi genitori infatti appartenevano a famiglie benestanti da cui avevano ereditato grosse somme di denaro con le quali vivevano, di mentalità estremamente tradizionalista le vietarono studi ed attività non consone al suo ruolo di donna e soprattutto di futura moglie, di un buon partito possibilmente.
Beatrix però lottò sempre per la sua indipendenza personale, rifiutando “buon- partiti in cerca di moglie”, e per la sua realizzazione professionale, incarnazione “woolferiana” finché non riuscirà a mantenersi da sola grazie al suo lavoro, alle sue storie e ai suoi disegni, finché quindi non avrà una sua indipendenza economica, una stanza tutta per se', dovrà stare sotto lo stesso tetto dei suoi genitori subendo ricatti, sabotaggi, umiliazioni ai quali non cederà mai, continuando a portare avanti la sua passione per la natura, gli animali e il disegno anche quando la sua candidatura come studente al Royal Botanic Gardens verrà respinta in quanto donna e quando, con la stessa motivazione, anche la Società Reale di Scienze britanniche rifiuterà di pubblicare i suoi disegni botanici nonostante, grazie alla sue illustrazioni, in particolar modo di licheni e funghi, conquista il rispetto e la stima di micologi per il contributo allo studio e alla conoscenza che le sue illustrazioni avevano apportato alla biologia.


Una volta però avuto il giusto riconoscimento Beatrix acquista dei terreni in campagna da cui creerà una fattoria e diventerà imprenditrice di se stessa, delle sue capacità e anche delle sue proprietà creando Hill Top Farm che volle destinare ad una gestione eco solidale, come diremmo oggi, accrescendo nel tempo il latifondo con appezzamenti di terra limitrofi per evitare una possibile urbanizzazione della zona e preservare il paesaggio e la collina; oggi i suoi terreni sono il Parco Nazionale del Distretto Dei Laghi.


La sua favola più conosciuta è senz’altro Peter Coniglio anche se rimangono indimenticabili personaggi come Mr. Tod o Samuel Baffetti, Jeremy Pescatore, Jemima Anatra De’ Stagni, Timmy Punttapié.

Beatrix Potter cominciò però intorno agli anni ’20 ad avere problemi di vista e smise progressivamente di scrivere è infatti del 1916 il ritrovamento di un’altra sua favola, incompiuta per volontà dell’autrice stessa che abbandonò il progetto non convinta dell’originalità del soggetto, ma che ella stessa seppur in via anonima aveva chiesto al disegnatore Ernest Aris di illustrare, intitolata “The Oakmen” (Gli Gnomi). Beatrix mandò ad Aris un set di matite di disegno con le istruzioni sui colori e la composizione ma poi ci ripensò e la storia non fu mai realizzata. Oggi queste illustrazioni, ritrovate negli archivi del disegnatore Aris, sono visibili nella mostra permanete alla Galleria 102 del Victoria&Albert Museum che fino al 22 Luglio rimarrà ad ingresso libero.  Ma l’ultima fiaba di Baetrix Potter viene pubblicata nel 2016 ed è l’inedito “Kitty in Boots” (Il Gattino con gli stivali), sì avete letto bene Beatrix Potter è ancora con noi, ancora si fa leggere, ancora è pronta a regalarci magia, emozioni e bellezza.

La storia inedita che potremo tutti per la prima volta trovare negli scaffali delle librerie del XXI secolo è stata trovata dalla editrice Jo Hanks che rileggendo una biografia della Potter ha colto il riferimento a questa favola nelle lettere scritte al suo editore dell’epoca. Ricercando quindi negli archivi della Victoria&Albert Museum, i detentori del materiale della Potter e come visto anche di Aris, è venuto alla luce il manoscritto. La particolarità della storia è la contemporanea presenza di altri noti personaggi cari ai lettori come Mr. Tod, Ribby & Tabitha Twitchit e perfino Peter Coniglio anche se più anziano e lento.

"Kitty in Boots",
 l'illustrazione originale di Beatrix Potter;
(Frederick Warne&Co. & The V&A Museum)
La fiaba, del 1914, non è mai stata pubblicata perché per ammissione della stessa autrice si sono susseguite interruzioni su interruzioni, dalla Prima Guerra mondiale, al matrimonio con l’Avvocato William Healis nel 1913 e non per ultimi i suoi problemi di salute.


Kitty in Boots” , di cui nel link c'è un estratto della casa editrice Penguin, narra di un gatto nero, ben educato che vive una doppia vita ma bisognerà aspettare Settembre 2016 per saperne di più e svelare questa doppia identità intanto un po’ di suspense non manca come da tradizione e potremo attendere l’uscita del libro, illustrato dall'espertissimo Quentin Blake, riguardando il film sulla vita di Beatrix : “Miss Potter” con Renée Zellweger del 2006 oppure rileggendo le sue indimenticabili fiabe o il suo diario, “The Journal of Beatrix Potter: 1881-1897” a cura di Leslie Linder, nel quale, parlando di se stessa, ci lascia un ricco quadro dell’epoca vittoriana,  della società del suo tempo, profondamente cambiata, per certe cose, dalla nostra ma non nel gusto e nell’ amore per il suo talento, per le sue opere, per il suo esempio.



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