"La leggenda di Lucrezia" Sandro Botticelli, 1510 circa, Firenze. Licenza Isabella Stewart Gardner Museum, Boston. |
A febbraio la mostra su Botticelli e le sue Eroine ed eroi.
A Boston, al Gardner Museum per la prima volta la mostra renderà omaggio alle eroine che il famoso pittore italiano del Rinascimento ha saputo raccontare con una narrativa nuova, adattando il mito romano alle esigenze della sua epoca; una rilettura che oggi grazie anche al contributo del graphic novel Karl Stevens sembra essere attuale anche per i nostri giorni. Partendo infatti dalle due opere al centro della mostra "La leggenda di Lucrezia" e "La leggenda di Virginia", sono tanti gli avvenimenti che verranno organizzati per esaltare queste due figure di donne esemplari che con la loro vita e soprattutto morte hanno combattuto contro la tirannide. Così letture, danze, concerti, rappresentazioni saranno messe in scena per accompagnare questo evento ispiratore per dar voce ad altre storie di donne contemporanee e non, emblema di forza femminile seppur vittime di tirannide ed ingiustizie.
Il concerto "La città delle Dame" del 17 febbraio darà luce sì alle protagoniste della mostra con danze a loro ispirate ma sarà l'occasione anche per sentire la storia di Cristina di Pisan,
di Suor Juan Ines de la Cruz o ancora letture di Malala Yousafzai o in memoria di Sandra Bland, la afroamericana fermata dalla polizia texana per non aver messo la freccia mentre svoltava con la sua auto, arrestata, malmenata e ritrovata cadavere nella sua cella tre giorni dopo il fermo, nel 2015.
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Al centro della mostra appunto i due capolavori di Botticelli, "La leggenda di Virginia" che è qui presente dall' Accademia di Carrara di Bergamo e "La leggenda di Lucrezia" la prima opera botticelliana mai arrivata prima sul territorio statunitense nel 1894 grazie ad Isabella Stewart Gardner che la acquistò convinta di voler creare un museo per la sua fiorente collezione di capolavori.
La stanza del Gardnermuseum dove è conservato il dipinto "La leggenda di Lucrezia" di Botticelli, 1510. |
I due dipinti furono pensati insieme da Botticelli, entrambi furono infatti commissionati dalla famiglia Vespucci, probabilmente da Giovanni di Guidantonio Vespucci e da Namicina di Benedetto Nerli per il loro palazzo di Firenze a via de' Servi. Nei secoli furono però divise tra diversi proprietari e solo oggi ritrovano la loro dimensione originaria.
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La mostra si compone di altre opere del grande pittore italiano provenienti dall'Europa e dagli Stati Uniti come "I tre miracoli di San Zanobi" dalla National Gallery di Londra o "L'adorazione dei Magi" dagli Uffizi di Firenze ma sono proprio le due opere delle eroine che hanno ispirato l'intera mostra, notare il titolo "Eroine ed eroi", e intorno a cui gira la riflessione ancora attuale del messaggio delle loro esistenze, per quanto leggendarie, a cui perfino un grande maestro come Botticelli volle rendere omaggio facendole diventare appieno protagoniste del Rinascimento.
Boston, Gardner Museum, Hostetter Gallery,
25 Ewans Way,
dal 14 Febbraio al 19 Maggio 2018: "Botticelli: Heroines+Heroes"
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