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giovedì 23 maggio 2024

Pia de' Tolomei- Carolina Invernizio- PUBLISHERSTORY


Pia de'Tolomei di Carolina Invernizio.
Edizioni PublisHERstory. Su Amazon.





Pia de' Tolomei è il secondo romanzo che Carolina Invernizio ha scritto nella sua prolifica carriera ed é come dice il suo sottotitolo un romanzo storico perché affronta la storia, romanzata, di Pia de' Tolomei ma lo arricchisce con il suo inconfondibile stile.
Abbiamo già parlato altre volte di Carolina Invernizio  ma questa volta ne parliamo per l'uscita di Pia de' Tolomei edita da PublisHERstory, la casa editrice votata agli Women's studies, che ha deciso di pubblicare questo romanzo di difficile reperimento, dopo quasi ottant'anni dalla sua ultima pubblicazione ed ora disponibile su Amazon.
Qui puoi leggere i post dedicati
Carolina Invernizio
Dei suoi romanzi Carolina Invernizio stessa dirà che sono storico-sociali e dunque questo, degli inizi, è il primo e uno dei pochi romanzi storici che ha scritto. Dedicato appunto alla figura di una donna dalla storia drammatica, Pia de' Tolomei, che proprio in questo periodo trova una fortuna narrativa particolare perché viene riscoperta dal Romanticismo che ne fa una delle sue protagoniste preferite.
In questo Ottocento sono molti anche i quadri che diversi pittori dedicheranno alla leggenda di Pia dei Tolomei ritraendola nella sua prigionia o in viaggio verso la sua ultima destinazione, ignara della tragica fine che l'attende. La figura di Pia dei Tolomei è riconducibile a Dante che nella Divina Commedia ne ridà un affresco volutamente scarno e che è alla base di tante congetture ma anche della fortuna che questa figura femminile dal destino tragico suscita soprattutto in un'epoca votata al Romanticismo.
Proprio di inizio Ottocento è la prima opera dedicata a Pia de' Tolomei che cerca di immaginarsi la vicenda dietro alla legenda con elementi storici inquadrati nei pochissimi elementi geografici che Dante ci lascia nei suoi versi. Così Bartolomeo Sestini nel 1822 descrive Pia vittima di un marito geloso, ingannato in realtà da un suo amico fraterno segretamente innamorato di Pia, sorella e figlia di un guelfo senese ma sposa di un ghibellino. E poi l'opera lirica di Donizetti del 1878 .
Carolina Invernizio quindi sempre attenta osservatrice di cosa poteva cogliere l'attenzione dei lettori e delle lettrici sceglie un topos letterario noto e suggestivo che avrebbe fatto sicuramente breccia.

Qui puoi leggere Pia de' Tolomei  Dantedì
Riprende quindi gli elementi ormai consolidati e inserisce Pia nella sfida eterna tra guelfi e ghibellini a Siena, riprende la trama dell'inganno che il 'fedele' amico del marito compone ai danni dei due sposi e ne immagina la fine in Maremma ma lo fa con già quegli elementi che diventeranno tipici del suo stile e della sua scrittura.

Nella realtà non si sa se Pia de' Tolomei sia mai esistita, storicamente infatti non c'è traccia di una Pia nata dalla famiglia dei Tolomei a quell'epoca. Le più recenti ricerche vogliono invece Pia dei Tolomei essere Pia Malavolti andata in sposa ad un esponente de' Tolomei e che venne fatta morire sempre per volere del marito ma per mano di Nello Panancchieschi in uno dei suoi sperduti castelli in Maremma ma rimangono tutte congetture mai verificate. 

La Pia dei Tolomei di Carolina Invernizio si trova a Siena, sposata al ghibellino e signore della città, Rinaldo che lascerà la sua amata sposa al Castello quando sarà chiamato a difendere la città attaccata da Firenze sollevata anche dai guelfi senesi che vi si sono rifugiati dopo l'esilio. Tra questi ci sono proprio il padre e il fratello di Pia che si trova coinvolta emotivamente in una guerra tumultuosa senza mai tuttavia venir meno all'amore per il suo sposo neanche quando l' amico fraterno di quest'ultimo, Ugo, le dichiara il suo amore. Ugo è stato nominato guardiano del Castello da Rinaldo partito in guerra, e a guardia di Pia che passa tutto il giorno nella sua stanza a pregare per i suoi cari e a pensare ai suoi ricordi. 
Ugo, segretamente innamorato di Pia, dopo anni di sospiri e illusioni si dichiara all'ignara Pia che però rifiuta lo spasimante e con fermezza lo scaccia dalla stanza e dalla sua vista. 
Troviamo qui una Pia de Tolomei non più donna angelicata ma volitiva e risoluta, donna bellissima,  solo all'apparenza delicata e fragile che rivela invece un forte carattere che però non la salverà dal suo destino. Ugo infatti, che di frequente prende tratti demoniaci, si indigna per un rifiuto che non accetta e le giura vendetta. Quando la trama si infittisce come solo Carolina Invernizio sa fare, Ugo coglie l'occasione per tramare la sua vendetta. 
Siamo nel 1266, così Invernizio ci introduce all'ultimo viaggio di Pia verso il Castello di Pietra in Maremma, la zona paludosa e inospitale e Pia, compatita da tutti i pochi abitanti e dal burbero guardiano del Castello rimasto per ordine del Signore a custodia della moglie e dell'espiazione delle sue colpe coniugali, un giorno incontra un frate eremita a cui confessa la sua innocenza, chiedendo al frate di raccontare al marito la verità.
Pia infatti di lì a poche ora morirà proprio quando il marito incontrato l'eremita e saputa la verità a cui si aggiunge una rocambolesca confessione dell' 'amico- traditore' corre da lei sperando non sia troppo tardi...


Pia de'Tolomei di Carolina Invernizio
Edizioni PublisHERstory.
Disponibile cartaceo e e-book su Amazon.








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mercoledì 5 ottobre 2022

Opportunità di Genere OG e Les Fleur du Mal nuova collaborazione




Opportunità di Genere OG é molto contenta di parlarvi di una nuova collaborazione  con il noto blog letterario Les Fleurs du Mal di Alessandra Micheli. Il primo appuntamento sarà per Halloween quando celebreremo a modo nostro questa giornata. Io parlerò delle scrittrici straniere ma soprattutto italiane dell'Ottocento che hanno attraversato il genere gotico-noir tanto in voga all'epoca. Soprattutto mi occuperò di Marchesa Colombi, di cui ho curato la raccolta di Racconti di Natale per Edizioni Croce, e di Carolina Invernizio, vera maestra del genere di cui ho parlato largamente nel blog; 

Il programma anche quest'anno sarà ricco di argomenti e inizierà dal 22 ottobre. Maggiori informazioni saranno disponibili sul blog di Alessandra, Les Fleurs du Mal, ma anche qui. 
Vi aspetto allora, a presto. 

Silvia S. G. 

Qui potete trovare i link su Carolina Invernizio:
https://opportunitadigenere.blogspot.com/2014/03/carolina-la-giallista-oscurata.html
https://opportunitadigenere.blogspot.com/2017/03/un-film-di-una-donna-settimana-per-un_27.html
https://opportunitadigenere.blogspot.com/2020/07/nina-la-poliziotta-dilettante-carolina.html 













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lunedì 14 giugno 2021

Pia de' Tolomei- Da storia a Leggenda




Post su Pia de' Tolomei per il Dantedì
Ci siamo già occupate di Pia de' Tolomei per il Dantedì e allora vediamo chi fu veramente e come da storia divenne leggenda, Pia de' Tolomei...






Iʟ ᴍɪᴛᴏ ᴅɪ Pɪᴀ ᴅᴇ'Tᴏʟᴏᴍᴇɪ ᴛʀᴏᴠᴀ ɪʟ sᴜᴏ ᴠᴀᴛᴇ ɪɴ Dᴀɴᴛᴇ ᴍᴀ ʟᴀ sᴜᴀ ғᴀᴍᴀ ᴛʀᴏᴠᴀ ɴᴜᴏᴠᴏ ᴠɪɢᴏʀᴇ ɪɴ ᴘɪᴇɴᴏ Rᴏᴍᴀɴᴛɪᴄɪsᴍᴏ.
Lᴇ sᴄᴀʀsᴇ ɴᴏᴛɪᴢɪᴇ ᴄʜᴇ Dᴀɴᴛᴇ ɴᴇ ᴅᴀ̀ ɴᴇʟʟᴀ Dɪᴠɪɴᴀ Cᴏᴍᴍᴇᴅɪᴀ ᴘᴇʀᴍᴇᴛᴛᴏɴᴏ ᴀʟʟ'ᴇsᴛʀᴏ ᴅɪ sᴄʀɪᴛᴛᴏʀɪ, ᴘɪᴛᴛᴏʀɪ, ᴍᴜsɪᴄɪsᴛɪ ᴅɪ ɪɴᴛᴇʀᴘʀᴇᴛᴀʀʟᴀ ʟɪʙᴇʀᴀᴍᴇɴᴛᴇ ᴇ ɪɴғᴀᴛᴛɪ ᴅɪ Pɪᴀ ᴅᴇ'Tᴏʟᴏᴍᴇɪ ʀɪᴛʀᴏᴠɪᴀᴍᴏ ɴᴜᴍᴇʀᴏsɪ ǫᴜᴀᴅʀɪ ᴍᴀ ᴀɴᴄʜᴇ ᴏᴘᴇʀᴇ ʟɪʀɪᴄʜᴇ ᴇ sᴏɴᴇᴛᴛɪ. C'ᴇ̀ ᴜɴᴀ ᴠᴇʀᴀ ʀɪsᴄᴏᴘᴇʀᴛᴀ ᴅᴇʟʟᴀ ʟᴇɢɢᴇɴᴅᴀ ᴅɪ ǫᴜᴇsᴛᴀ sғᴏʀᴛᴜɴᴀᴛᴀ ᴅᴏɴɴᴀ ᴄʜᴇ ʀᴀᴄᴄᴏɴᴛᴀɴᴅᴏsɪ ᴀ Dᴀɴᴛᴇ ɴᴇʟ V ᴄᴀɴᴛᴏ ᴅᴇʟ Pᴜʀɢᴀᴛᴏʀɪᴏ ᴅɪᴄᴇ ᴘᴏᴄʜᴇ ᴛᴏᴄᴄᴀɴᴛɪ ᴘᴀʀᴏʟᴇ '𝑆𝑖𝑒𝑛𝑎 𝑚𝑖 𝑓𝑒' 𝑀𝑎𝑟𝑒𝑚𝑚𝑎 𝑚𝑖 𝑑𝑖𝑠𝑓𝑒𝑐𝑒' ᴇ ᴘʀᴇɢᴀ ɪʟ sᴏᴍᴍᴏ ᴘᴏᴇᴛᴀ ᴅɪ ɴᴏɴ ᴅɪᴍᴇɴᴛɪᴄᴀʀsɪ ᴅɪ ʟᴇɪ ᴇ ᴅɪ ᴘᴀʀʟᴀʀᴇ ᴀʟ ᴍᴏɴᴅᴏ ᴅᴇʟʟᴀ sᴜᴀ ᴠɪᴄᴇɴᴅᴀ.
Sɪ̀ ᴘᴇʀᴄʜᴇ́ Pɪᴀ ᴅᴇ'Tᴏʟᴏᴍᴇɪ sɪ ᴅɪᴄᴇ ᴄʜᴇ ғᴜ ɢᴇᴛᴛᴀᴛᴀ ᴅᴀ ᴜɴᴀ ғɪɴᴇsᴛʀᴀ Dᴇʟ Cᴀsᴛᴇʟʟᴏ ᴅɪ Pɪᴇᴛʀᴀ ɪɴ Mᴀʀᴇᴍᴍᴀ ᴅᴏᴠᴇ sᴜᴏ ᴍᴀʀɪᴛᴏ Nᴇʟʟᴏ ᴏ Pᴀɢᴀɴᴇʟʟᴏ ʟ'ᴀᴠᴇᴠᴀ ʀɪɴᴄʜɪᴜsᴀ ᴘᴇʀ ɢᴇʟᴏsɪᴀ ᴏ ᴘᴇʀᴄʜᴇ́ ɪɴᴠᴇᴄᴇ ᴠᴏʟᴇᴠᴀ ʀɪᴘᴏsᴀʀsɪ. Iɴ ᴏɢɴɪ ᴄᴀsᴏ ғᴜ ᴜɴᴀ ᴠɪᴛᴛɪᴍᴀ ɪɴɴᴏᴄᴇɴᴛᴇ.


Iɴ ʀᴇᴀʟᴛᴀ̀ ᴅɪ Pɪᴀ ᴅᴇ'Tᴏʟᴏᴍᴇɪ ɴᴏɴ sɪ sᴀ ᴍᴏʟᴛᴏ ᴇ ᴘʀᴏᴘʀɪᴏ ʟᴇ ᴘᴏᴄʜᴇ ɪɴғᴏʀᴍᴀᴢɪᴏɴɪ, ᴜɴ ᴘᴏ'sɪʙɪʟʟɪɴᴇ ɪɴ ᴠᴇʀɪᴛᴀ̀, ᴄʜᴇ Dᴀɴᴛᴇ ᴄɪ ʟᴀsᴄɪᴀ ɴᴇʟʟᴀ Dɪᴠɪɴᴀ ᴄᴏᴍᴍᴇᴅɪᴀ ʜᴀɴɴᴏ sᴏʟᴏ ʀᴇsᴏ ᴅɪғғɪᴄɪʟᴇ sᴛᴏʀɪᴄᴀᴍᴇɴᴛᴇ ᴛʀᴏᴠᴀʀᴇ ᴅᴇɪ ʀᴇsᴘᴏɴsɪ, ᴀʟɪᴍᴇɴᴛᴀɴᴅᴏ ᴄᴏsɪ̀ ʟᴀ ʟᴇɢɢᴇɴᴅᴀ.
Mᴏʟᴛᴇ ɴᴇʟ ᴛᴇᴍᴘᴏ sᴏɴᴏ sᴛᴀᴛᴇ ʟᴇ ɪᴘᴏᴛᴇsɪ, ɴᴇssᴜɴᴀ ᴍᴀɪ sᴜғғʀᴀɢᴀᴛᴀ ᴅᴀ ᴅᴏᴄᴜᴍᴇɴᴛɪ ᴇ ʀɪsᴄᴏɴᴛʀɪ sᴛᴏʀɪᴄɪ ᴘᴇʀ ᴄᴜɪ ʀɪᴍᴀɴɢᴏɴᴏ sᴏʟᴏ ᴛᴇsɪ. Tᴜᴛᴛᴇ sᴜᴘᴘᴏsɪᴢɪᴏɴɪ ᴄʜᴇ ᴀᴅ ᴏɢɢɪ ʀɪᴍᴀɴɢᴏɴᴏ sᴏʟᴏ ɪᴘᴏᴛᴇsɪ. Vᴇʀᴏ ᴇ̀ ᴄʜᴇ Dᴀɴᴛᴇ ɴᴏɴ ᴀᴠʀᴇʙʙᴇ ᴍᴀɪ ɪɴᴠᴇɴᴛᴀᴛᴏ ᴜɴᴀ sᴛᴏʀɪᴀ ᴄᴏsɪ̀ ᴅʀᴀᴍᴍᴀᴛɪᴄᴀ sᴇɴᴢᴀ ᴜɴ ғᴏɴᴅᴏ ᴅɪ ᴠᴇʀɪᴛᴀ̀.
Qᴜᴇʟʟᴏ ᴄʜᴇ ᴄɪ ʀᴇsᴛᴀ sᴏɴᴏ sᴏʟᴏ ᴘᴏᴄʜɪ ᴠᴇʀsɪ ᴅᴀɴᴛᴇsᴄʜɪ ᴇ ᴜɴᴀ ʟᴇɢɢᴇɴᴅᴀ ᴄʜᴇ sɪ ᴘᴇʀᴘᴇᴛᴜᴀ ᴇ ᴄʜᴇ ᴛʀᴏᴠᴇʀᴀ̀ ɴᴜᴏᴠᴀ ᴠɪᴛᴀ ɴᴇʟ Rᴏᴍᴀɴᴛɪᴄɪsᴍᴏ...

Pɪᴀ ᴅᴇɪ Tᴏʟᴏᴍᴇɪ ᴏ ʟᴀ sᴜᴀ ʟᴇɢɢᴇɴᴅᴀʀɪᴀ ғɪɴᴇ ᴅɪᴠᴇɴɴᴇʀᴏ ᴜɴ ᴇʟᴇᴍᴇɴᴛᴏ ɪᴍᴘʀᴇsᴄɪɴᴅɪʙɪʟᴇ ɴᴇʟʟ'ɪᴍᴍᴀɢɪɴᴀʀɪᴏ ᴏᴛᴛᴏᴄᴇɴᴛᴇsᴄᴏ, ɴᴜᴍᴇʀᴏsɪ ғᴜʀᴏɴᴏ ɪ ʀɪᴛʀᴀᴛᴛɪ ᴀ ʟᴇɪ ᴅᴇᴅɪᴄᴀᴛɪ ᴅᴀʟ sᴜᴏ ᴜʟᴛɪᴍᴏ ᴠɪᴀɢɢɪᴏ ᴅᴀ Sɪᴇɴᴀ ᴀʟʟᴀ Mᴀʀᴇᴍᴍᴀ, ᴀʟʟᴀ sᴜᴀ ᴘʀɪɢɪᴏɴɪᴀ, ᴀʟʟᴀ sᴜᴀ ᴅɪsᴘᴇʀᴀᴢɪᴏɴᴇ ᴇ ᴍᴏʀᴛᴇ. Mᴀ ᴍᴏʟᴛᴇ ғᴜʀᴏɴᴏ ᴀɴᴄʜᴇ ʟᴇ ᴏᴘᴇʀᴇ ᴀ ʟᴇɪ ᴅᴇᴅɪᴄᴀᴛᴇ ᴄᴏᴍᴇ ᴀᴅ ᴇsᴇᴍᴘɪᴏ ʟ'ᴏᴘᴇʀᴀ ʟɪʀɪᴄᴀ ᴅɪ Dᴏɴɪzᴇᴛᴛɪ ᴅᴇʟ 1837 .
Sᴇsᴛɪɴɪ ғᴜ ɪʟ ᴘʀɪᴍᴏ ɪɴ ᴇᴘᴏᴄᴀ ᴍᴏᴅᴇʀɴᴀ ᴀ ʀɪᴘʀᴇɴᴅᴇʀᴇ ʟᴀ 'ᴠɪsɪᴏɴᴇ' ᴅᴀɴᴛᴇsᴄᴀ; ᴀ ʟᴜɪ sɪ ᴅᴇᴠᴇ ᴜɴ'ᴀᴍʙɪᴇɴᴛᴀᴢɪᴏɴᴇ ɢᴏᴛɪᴄᴀ ᴅᴇʟʟᴀ sᴛᴏʀɪᴀ ᴅɪ Pɪᴀ ᴅᴇɪ Tᴏʟᴏᴍᴇɪ ᴇ ᴅᴇʟʟ'ᴀᴍᴏʀᴇ ɴᴏɴ ᴄᴏʀʀɪsᴘᴏsᴛᴏ ᴅᴇʟʟ'ᴀᴍɪᴄᴏ ғʀᴀᴛᴇʀɴᴏ ᴅᴇʟ ᴍᴀʀɪᴛᴏ ᴅɪ Pɪᴀ ᴄʜᴇ ᴘᴇʀᴄɪᴏ̀ ʟᴀ ᴄᴀʟᴜɴɴɪᴀ ᴄᴏɴᴅᴀɴɴᴀɴᴅᴏʟᴀ ᴅɪ ғᴀᴛᴛᴏ ᴀʟʟᴀ ᴍᴏʀᴛᴇ. 
Aʟᴛʀᴀ ᴏᴘᴇʀᴀ sᴀʀᴀ̀ ɪɴ sᴇɢᴜɪᴛᴏ ǫᴜᴇʟʟᴀ ɪɴ ᴏᴛᴛᴀᴠᴇ ᴅɪ Gɪᴜsᴇᴘᴘᴇ Mᴏʀᴏɴɪ ᴅᴇʟ 1873 ᴍᴀ ʟᴀ ɴᴀᴛᴜʀᴀ ɪɴ ʀɪᴍᴀ ɴᴏɴ ᴘᴇʀᴍᴇᴛᴛᴇ ᴀʟʟᴏ sᴄʀɪᴛᴛᴏʀᴇ ᴅɪ sᴠɪʟᴜᴘᴘᴀʀᴇ ʟᴀ sᴛᴏʀɪᴀ ʀɪᴘʀᴇɴᴅᴇɴᴅᴏ ᴅɪ ғᴀᴛᴛᴏ ɢʟɪ ᴇʟᴇᴍᴇɴᴛɪ ᴘɪᴜ̀ ᴘɪᴛᴛᴏʀᴇsᴄʜɪ ᴄʜᴇ Sᴇsᴛɪɴɪ ᴀᴠᴇᴠᴀ ᴘᴇʀ ᴘʀɪᴍᴏ ᴘᴇɴsᴀᴛᴏ ᴘᴇʀ ʟᴀ ᴠɪᴄᴇɴᴅᴀ ᴅɪ Pɪᴀ. Qᴜɪ Pɪᴀ ᴇ̀ ᴜɴᴀ ғɪɢᴜʀᴀ ᴀɴɢᴇʟɪᴄᴀᴛᴀ, ғʀᴀɢɪʟᴇ ᴄʜᴇ ᴍᴜᴏʀᴇ ᴅɪ ɪɴᴇʀᴢɪᴀ ʀɪɴᴄʜɪᴜsᴀ ɴᴇʟ Cᴀsᴛᴇʟʟᴏ ɪɴ Mᴀʀᴇᴍᴍᴀ ᴍᴀ ᴄʜᴇ ᴠɪᴇɴᴇ ᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀᴍᴇɴᴛᴇ ʀɪᴀʙɪʟɪᴛᴀᴛa ᴅᴀʟʟᴀ ᴄᴏɴғᴇssɪᴏɴᴇ ᴅᴇʟʟ'ᴀᴍɪᴄᴏ ғʀᴀᴛᴇʀɴᴏ ᴅɪ Nᴇʟʟᴏ ᴄʜᴇ ᴄᴏʟᴛᴏ ᴅᴀɪ ʀɪᴍᴏʀsɪ ᴄᴏɴғᴇssᴀ ʟ'ɪɴɢᴀɴɴᴏ. Qᴜᴇsᴛᴀ ʙᴀʟʟᴀᴛᴀ ᴇʙʙᴇ ᴜɴ ᴇɴᴏʀᴍᴇ sᴜᴄᴄᴇssᴏ ᴘʀᴇssᴏ ǫᴜᴇʟʟᴇ ᴢᴏɴᴇ ᴘɪᴜ̀ ʀᴜʀᴀʟɪ ᴅᴏᴠᴇ ᴅɪᴠᴇɴɴᴇ ᴜɴᴀ ᴠᴇʀᴀ ᴇ ᴘʀᴏᴘʀɪᴀ ᴄᴀɴᴛɪʟᴇɴᴀ ᴛʀᴀᴍᴀɴᴅᴀᴛᴀ ᴅɪ ɢᴇɴᴇʀᴀᴢɪᴏɴᴇ ɪɴ ɢᴇɴᴇʀᴀᴢɪone ᴛʀᴀ ɪ ᴄᴏɴᴛᴀᴅɪɴɪ, ʙᴏsᴄᴀɪᴏʟɪ ᴇ ʟᴇ ᴅᴏɴɴᴇ ɴᴇɪ ᴄᴀᴍᴘɪ.

Lᴀ sᴛᴏʀɪᴀ ᴅɪ Pɪᴀ ᴅᴇ'Tᴏʟᴏᴍᴇɪ ᴇ̀ ᴄᴏᴍᴇ ᴠɪsᴛᴏ ᴀɴᴄᴏʀᴀ ᴍᴏʟᴛᴏ ᴠɪᴠᴀ ᴘʀᴇssᴏ ʟᴀ ᴘᴏᴘᴏʟᴀᴢɪᴏɴᴇ ᴅᴇʟʟᴀ ᴢᴏɴᴀ ᴍᴀʀᴇᴍᴍᴀɴᴀ ᴄʜᴇ ᴀɴᴄᴏʀᴀ ᴄᴏɴᴏsᴄᴇ ʟᴀ sᴜᴀ ᴠɪᴄᴇɴᴅᴀ ɢʀᴀᴢɪᴇ ᴀʟʟᴀ ᴄᴀɴᴢᴏɴᴇ ᴅɪ ᴛʀᴀᴅɪᴢɪᴏɴᴇ ᴏʀᴀʟᴇ ᴅᴇʟʟ'ᴏᴛᴛᴏᴄᴇɴᴛᴏ sᴄʀɪᴛᴛᴀ ᴅᴀ Mᴏʀᴏɴɪ ᴄᴏsɪ̀ ᴠɪᴠᴀ ᴄʜᴇ ᴀɴᴄᴏʀᴀ ᴏɢɢɪ ᴇ̀ ғᴏɴᴛᴇ ᴅɪ ɪsᴘɪʀᴀᴢɪᴏɴᴇ. Nᴇʟ 2007 ʟᴀ sᴇɴᴇsᴇ Gɪᴀɴɴᴀ Nᴀɴɴɪɴɪ ʟᴇ ʜᴀ ᴅᴇᴅɪᴄᴀᴛᴏ ᴜɴ ɪɴᴛᴇʀᴏ ᴀʟʙᴜᴍ ᴄᴏɴ ʙᴇɴ 11 ʙʀᴀɴɪ ᴄʜᴇ ɴᴇ ʀɪᴘᴇʀᴄᴏʀʀᴏɴᴏ ʟᴀ ᴅʀᴀᴍᴍᴀᴛɪᴄᴀ ᴠɪᴄᴇɴᴅᴀ ɪɴ 'Pɪᴀ ᴄᴏᴍᴇ ʟᴀ ᴄᴀɴᴛᴏ ɪᴏ' ᴀ ᴄᴜɪ ʟ'ᴀɴɴᴏ sᴇɢᴜᴇɴᴛᴇ ғᴇᴄᴇ sᴇɢᴜɪʀᴇ ᴜɴ Mᴜsɪᴄᴀʟ ɪɴᴛɪᴛᴏʟᴀᴛᴏ 'Lᴀ ᴅᴏʟᴇɴᴛᴇ Pɪᴀ'.


Aɴᴄʜᴇ Cᴀʀᴏʟɪɴᴀ Iɴᴠᴇʀɴɪᴢɪᴏ sᴇᴍᴘʀᴇ ᴀᴛᴛᴇɴᴛᴀ ᴀ ᴄɪᴏ̀ ᴄʜᴇ ᴘᴏᴛᴇᴠᴀ ᴄᴏʟᴘɪʀᴇ ᴇᴅ ɪɴᴛᴇʀᴇssᴀʀᴇ ɪʟ ᴘᴜʙʙʟɪᴄᴏ ʀɪᴘʀᴇɴᴅᴇ ǫᴜᴇsᴛᴏ ᴛᴏᴘᴏs ʟᴇᴛᴛᴇʀᴀʀɪᴏ ᴅᴇʟ Rᴏᴍᴀɴᴛɪᴄɪsᴍᴏ ᴇ ɴᴇ ғᴀ ᴜɴ ᴘɪᴄᴄᴏʟᴏ ᴄᴀᴘᴏʟᴀᴠᴏʀᴏ oggi ripubblicato per  la PUBLISHERSTORY.


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venerdì 10 luglio 2020

Nina la poliziotta dilettante- Carolina Invernizio









Nina la poliziotta dilettante di Carolina Invernizio è un romanzo giallo di una delle più prolifiche scrittrici italiane.


Di Carolina Invernizio devo ammettere che non ero riuscita a leggere ad oggi molto proprio perché purtroppo come ricordato in altri post è stata una 'Giallista oscurata'.
Qui puoi leggere il post su
Carolina Invernizio

Ora questa nuova edizione di Nina la poliziotta dilettante da parte della casa editrice Rina edizioni ci restituisce questo appassionante giallo.

Carolina Invernizio è ritenuta l'Agatha Christie italiana ma questo diffuso assioma non mi trova particolarmente d'accordo innanzi tutto perché non amo i paragoni e poi perché come ci ricorda Alessia Gazzola nella Prefazione, Invernizio scrisse anni prima di Christie quindi se proprio si vuole paragonarle è vero piuttosto il contrario visto che Invernizio ebbe un gran successo anche all'estero appunto qualche anno prima di Agatha Christie, siamo noi colpevoli di averla dimenticata.

Dispiace trovare nella postfazione riferimento alla sua vita borghese, casalinga, esclusivamente familiare e quindi noiosa e che contrasta con le sue trame ricche invece di colpi di scena, una critica ancora molto attuale se si pensa che solo poche settimane fa si sono offese le massaie come categoria di donne poco colte e non in grado di capire situazioni complesse, che necessitano di semplificazioni e spiegazioni. La risposta delle donne però non si è fatta attendere e ha raccolto numerosissime firme, tra cui la mia e quella più nota di Dacia Maraini, fino ad approdare al Corriere della Sera sabato scorso.
D'altronde all'epoca di Invernizio poche erano le donne che potevano definirsi professionalmente, la Marchesa Colombi, Neera, Matilde Serao? Frequente era la condizione di scrittrici e giornaliste mogli e madri senza che fosse  un limite, almeno per le donne stesse che come oggi si dividono tra famiglia e lavoro. Invernizio si presentava prima come madre e moglie che non con il titolo di scrittrice ma perché per questo denigrarla? Quest'ultima critica va solo a sommarsi alle numerose che purtroppo Invernizio ha collezionato nel tempo dai suoi detrattori dell'epoca, molti forse solo invidiosi del suo successo. La additarono infatti  con disprezzo come 'La casalinga di Voghera', indicando qualcuno, in questo caso qualcuna  che si era spinta oltre, che si era messa a fare qualcosa che non le si addiceva eppure Carolina Invernizio ebbe molto successo.
Fu colei che grazie ai suoi racconti cambiò il canone dei feuilleton proponendo donne capaci, risolute, alla conduzione dell'intricata trama dei suoi gialli che vengono tuttavia brillantemente risolti dalle capacità di queste eroine, come si legge 'stabilendo così il passaggio dal superuomo alla superdonna del feuilleton'. Se vi sembra poco per una casalinga...

Umberto Eco che la stimò molto dichiarò che comunque scriveva male, e sì forse non aveva l'eleganza di una Gianna Manzini o di una Alba de Céspedes che comunque scriveranno tempo dopo ma il suo stile rispecchia invece la sua epoca senza dimenticare poi che i suoi romanzi erano  per la maggior parte, come ricordato, dei feuilleton quindi editi a puntate sui giornali che si indirizzavano a tutti i tipi di lettori e lettrici inoltre, come ci ricorda ancora una volta  Alessia Gazzola, le sue paladine sono le capostipiti di tutte le detective odierne a cominciare da Miss Marple compresa. Se vi sembra poco per una casalinga...

Io posso dirvi che questo romanzo giallo vi incollerà alla pagina e io di gialli ne ho letti. Un poliziesco che ha più di cento anni ma è ancora in grado di stregarvi.

Trama:
La trama è delle più classiche, un omicidio che scardina tutto: all'alba Carlo, un nobile, bello e ricco e, forse per la prima volta,  innamorato, di Nina, viene ucciso.
Nina, bellissima ma povera, orfana ed operaia. Un amore contrastato dalla nobile famiglia ma che poi nel momento del sospirato accoglimento e della felicità promessa svanisce definitivamente con la morte del promesso sposo e con il suicidio della promessa sposa Nina, o no? Chi ha voluto la morte del Conte Carlo? Chi ha commesso l'orribile gesto e perché?
Una trama fitta, piena di colpi di scena e di sotto-trame, mai banale ci porta a scoprire l'intrigata vita dei protagonisti...

Nina dapprima sospettata dell'omicidio, si finge morta per indagare sull'omicidio del suo innamorato. Riesce ad intrufolarsi con un inganno nella dimora nobile dove sarebbe dovuta essere sposa felice e Contessa, nella casa della zia di Carlo, la Contessa Eugenia la quale che interesse avrebbe avuto a far uccidere il suo unico parente, amato come un figlio? Ma qui Nina conosce anche non già l'immancabile maggiordomo ma la dama di compagnia della Contessa, una ragazza zoppa; che sia stata lei segretamente innamorata del Conte di cui ne anelava il cuore? Oppure è stato Martino, operaio da sempre innamorato di Nina? E cosa c'entra allora Ginetta una ex collega di fabbrica di Nina? E ancora altri presunti colpevoli e improbabili innocenti...






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lunedì 27 marzo 2017

Un film di una donna a settimana per un anno? #22




  
Il bacio di una morta #22


Questa settimana OG vi consiglia per la ormai consolidata rubrica di "Un film a settimana di una donna per un anno" nell'ambito dell' iniziativa statunitense  di #52FilmsbyWomen, un film italiano che si basa su un racconto thriller dell'Ottocento, scritto da una scrittrice poco conosciuta ma all'epoca molto amata: Carolina Invernizio a cui OG ha spesso dedicato molti post. Il film è degli anni '70 in cui effettivamente la tv riscoprì queste opere in vari serial e anche il cinema che sviluppava allora il gusto per l'horror e il thriller approfittò delle opere di questa scrittrice "Mary Shelley sconosciuta" alla nostra epoca.

Trama:
Andrea innamorato di Clara dopo essere stato rifiutato da quest'ultima sposatasi con un nobile della città torna da lei ma scopre che è morta. Al cimitero corrompe il custode pur di dire addio un'ultima volta all'amata ma avvicinatosi al cadavere e avendolo baciato si accorge che il cadavere è in realtà caldo...Clara era stata sepolta viva! Fatto arrivare un frate che la rimette in forza e dopo giorni a letto per recuperare, Clara finalmente trova la forza per dire ad Andrea tutta la verità ma non chi ha tentato di ucciderla.
Andrea apprende dai racconti di Clara di essere suo fratello, motivo per il quale era stato allontanato da Clara come pretendente ma non aveva potuto rivelarglielo prima per una promessa fatta al padre sul letto di morte che salvaguardava il nome della famiglia.
I due fratelli si spostano a Parigi dove il marito di Clara si era sistemato con una cantante di locali parigini, avida e interessata solo al patrimonio del nobile italiano che infatti comincia ad avere problemi economici. A Parigi Clara intanto cerca di recuperare sua figlia rimasta con il marito e ritenuta in pericolo di vita.

Quando Andrea recupera il coraggio per affrontare il cognato, ritenuto il colpevole, e prendersi la figlia di Clara anche il marito di Clara si rende conto della situazione e senza sapere che la moglie è viva acconsente a lasciare allo zio la bambina che viene ricondotta alla madre.
Ma Clara viene spiata dall'amante del marito, responsabile già del primo tentato omicidio, che la riconosce così viene rapita  nuovamente per essere uccisa questa volta senza errori, così il marito avrebbe ereditato tutti i suoi beni. Mentre Clara viene rinchiusa con gli aguzzini in un capanno dove però accorre Andrea a salvarla, la cantante accusa il suo amante, il marito di Clara, dell'omicidio di questa. I due vengono arrestati ed estradati in Italia ma durante il processo Clara si fa viva e scagiona il marito, all'oscuro delle macchinazioni dell'amante che invece viene arrestata e condannata con i suoi complici.
La famiglia si riunisce ed anche Andrea può cominciare una nuova vita con una compagna anche per lui.


Scelto perché: al di là dell'impostazione ottocentesca le opere di Invernizio sono davvero dei capolavori che andrebbero riscoperti ed apprezzati. Questa Agatha Christie italiana da pochi conosciuta andrebbe rieditata e promossa come merita.

Titolo: Il bacio di una morta
Nazionalità: ITA
Durata: 95 min.
Anno: 1974
Sceneggiatura: Tatiana Pavoni, Gastone Ramazzotti, Carlo Infascelli, Adriano Bolzoni
Regia: Carlo Infascelli
Cast: Silvia Dionisio, Orso Maria Guerrini, Peter Lee Lawrence,Karin Schubert




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venerdì 4 luglio 2014

Il Giallo dell'estate



Fabrice De Villeneuve, Seaside Terrace, 2013.



Siamo ormai in estate conclamata e il caldo non ci dà tregua, siamo ancora nelle nostre città e magari timbriamo badge distrattamente già con la testa al mare, in montagna o al lago. Sentiamo nelle orecchie il rumore delle onde che ci chiama suadente, il vociare dei passeggeri sull’autobus e le grida dei ragazzi ormai, loro sì, in vacanza ci richiamano gli schiamazzi di chi gioca a racchettoni e del venditore di Cocco sulla spiaggia; quando ci vestiamo al mattino pensiamo piuttosto a quel copricostume così carino abbinato agli infradito che chissà dove l’ho messo…insomma è ora di partire e ristorarci all’ombra di una palma, al fresco di uno specchio d’acqua e in compagnia di un buon libro.

In estate lo ammetto io mi do al Giallo, rispolvero i grandi classici e li metto in valigia o all’occorrenza sul tablet, ormai anch’io alla tecnologia in estate non rinuncio. Non so perché ma rilassandomi mi piace riscoprire il brivido di una storia che non lascia nulla al caso, dove tutto è apparentemente naturale ma in realtà tutto è costruito con dovizia e sapienza in un intreccio umano, di strategia, di psicologia affascinante.

 Hercule Poirot di Agatha Christie, illustrazione by Memé Candia
Con questi propositi ogni estate riprendo vecchi libri e ne compro di altri. La mia preferenza va a quelli che rientrano nel giallo propriamente detto Mistery dell’età d’oro degli anni ’30 soprattutto americani ed inglesi, ovvio neanche a citarla la Christie.

Visto quindi il periodo e la mia propensione alle questioni di genere per questa estate vi suggerirei un’autrice italiana che sì potremmo paragonare alla suddetta illustre scrittrice anglosassone ma che è invece tutta nostrana e che ahinoi, ahilei, non ebbe riconosciuta la sua fama così a lungo da arrivare fino a noi, fino ai più ma che alla sua epoca poteva contare, come si direbbe oggi, sul sold out. Le sue opere certamente risentono di uno stile letterario e linguistico di due secoli fa ma il suo tocco risulta ancora oggi spigliato e le trame avvincenti tanto che negli anni '50 dello scorso secolo agli albori della fiction, quando ancora gli sceneggiati erano in bianco e nero, anche la tv si è accorta di lei e ha prodotto numerosi telefilm, l'ultimo in negli anni '70 con Gigi Proietti.

L’autrice di cui vi parlo è Carolina Invernizio, scrittrice del 1800, amata dal pubblico soprattutto e poco dalla critica che minimizzò i suoi successi da feuilleton dimenticando come, all’epoca, era uno dei mezzi più usati per scrivere romanzi, a puntate sui giornali, una modalità usata anche dai più grandi e che se era lecita per autori, soprattutto quando di successo, non lo era a prescindere invece per le autrici, seppur di successo.

Le opere di Carolina Invernizio, alcune, sono di pubblico dominio e possono essere scaricate quindi liberamente sul vostro tablet mentre molti altri titoli si trovano a prezzi accessibilissimi.
 


Se state preparando le valigie quindi scegliete da quale intrigo farvi affascinare e…buona lettura con Il bacio della Morta o I misteri delle soffitte  o I sette capelli d'oro della Fata Gusmara o… 

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venerdì 28 marzo 2014

Carolina, la giallista oscurata

Almanacco del 28 Marzo:

Carolina Invernizio ai primi del' 900.



Carolina, tra le più prolifiche ed importanti scrittrici italiane di fine Ottocento che come altre resterà misconosciuta e quasi bistrattata.



Carolina Maria Margarita Invernizio nacque a Voghera in una famiglia agiata con la quale si trasferì prima a Firenze, in occasione del cambiamento della capitale da Torino appunto a Firenze e poi dopo il matrimonio con l'ufficiale Quinternio a Torino ed infine a Cuneo dove aprirà un salotto culturale e dove rimarrà tutta la vita, spegnendosi il 27 Novembre 1916.


Carolina fu una delle più prolifiche scrittrici  italiane di fine Ottocento di romanzi da lei definiti "storico sociologici" ma che in realtà muovono ispirazione dalla cronaca di allora più o meno recente.
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Fu una scrittrice di quelli che all'epoca si chiamavano feuilleton ovvero i romanzi d'appendice che uscivano a puntate sui giornali.
La sua produzione fu davvero ampia, si calcola che scrisse più di un centinaio di romanzi. Addirittura iniziò già dalle scuole a Firenze, dove frequentò l'Istituto Magistrale e dal quale rischiò di essere espulsa proprio per aver pubblicato, nel giornalino scolastico, un racconto.


Iniziò tuttavia la sua carriera a Firenze con l'editore Salani, con cui pubblicò la sua prima "vera" opera, "Rina o l'angelo delle Alpi" nel 1877, poi fu la volta di "Pia dei Tolomei" nel 1879 con l'editore Barbini. Ma sarà con l'editore Salani che istaurerà un rapporto particolare e a cui rimarrà legata con un contratto in esclusiva nei quasi quarant'anni di sfolgorante carriera.

Nonostante fosse molto amata dal pubblico e le sue opere garantivano numerose vendite ai quotidiani che le pubblicavano, il suo talento non fu mai riconosciuto dagli altri autori più affermati ma probabilmente questo senso di superiorità che le scagliavano contro derivava proprio dal genere letterario a cui appartenevano i suoi racconti, anzi se vogliamo proprio dal fatto che rientravano in un genere minore, un sotto- genere letterario che si rivolgeva ad un pubblico meno colto.

In realtà le sue opere risultano a tutt'oggi molto attuali, con uno stile fresco, a parte il linguaggio vetusto che ci rimanda inesorabilmente ad antichi tempi passati ma la trama è assai fitta, complessa e riccamente intrecciata e questo ancora oggi fa di lei un'abile scrittrice che seppure abbia, come l'accusavano i suoi detrattori, usato gli stereotipi del tempo per farcire i suoi racconti e così catturare e farsi amare e seguire dal pubblico più umile, rivela una capacità di certo non comune a tutti e una sorprendente modernità che forse all'epoca non erano in grado di apprezzare in pieno.


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Molti dei suoi romanzi verranno ripresi da quel genere che oggi è considerato la naturale evoluzione di quelli che erano i feuilleton di una volta, cioè dai film muti prima e dalle serie tv in seguito negli anni quaranta e cinquanta del Novecento. In effetti i suoi lavori richiamano gli albori di quel filone che si svilupperà proprio nei primi anni del Novecento conosciuti come i primi polizieschi o ancor prima i Gialli e i Mistery.
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Se è vero che nelle sue opere Carolina tratta  figure estremizzate, del buono e del cattivo, del ricco e del povero e costruisce le sue storie intrecciando gli opposti e sfruttando gli stereotipi che ve ne derivano, lo fa anche con le donne che sono anch'esse presentate  come femmes fatales, ammaliatrici, traditrici, vendicative ma è anche vero che riconosce però anche alla donna il potere, la forza e la dignità di educare l'uomo, e quindi la società stessa "Due nobili cuori, due caratteri forti. Se tutte le donne somigliassero ad esse, anche gli uomini diverrebbero migliori!"[1] oppure ancora fa dire al fratello, nato "dalla colpa" parlando della sorella Clara "Clara sotto un'apparenza delicata, nutriva un animo forte e coraggioso. Dal giorno che ella venne a me, la mai vita cambiò affatto."[2]. Nei romanzi di Carolina infatti sempre saranno presenti i richiami alla famiglia, alle relazioni extra coniugali che portano al peccato e conducono a situazioni riprovevoli molte delle quali sono lo spunto proprio per i delitti che verranno commessi e che troveranno un colpevole che però a differenza dei cosi detti veri e propri polizieschi non vedono, nelle opere di Carolina, uno specifico detective o ispettore ma sono i protagonisti stessi che si ingaggiano ad investigare e a risolvere il crimine ma questo non toglie alla grandezza di questa scrittrice che nulla ha comunque da invidiare alle più grandi firme dei thriller moderni.

Qui puoi leggere il post dedicato a
Nina la polizziotta dilettante
 di Carolina Invernizio

Potremmo dire che se gli Inglesi hanno avuto Agatha Christie, noi abbiamo avuto Carolina Invernizio ma forse proprio accecati dagli stereotipi, non siamo stati in grado di riconoscerla.


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Edizioni delle Opere (più recenti):

INVERNIZIO Carolina, "Il treno della Morte", Ed. Mursia, 1989.

INVERNIZIO Carolina, "La via del peccato", Ed. Murzia, 1990.
INVERNIZIO Carolina, "La vendetta di una pazza", Ed. Mursio, 1990.
INVERNIZIO Carolina, "Il treno della morte" , ed. Mursia, 2000.
INVERNIZIO Carolia, "Tre storie in giallo e nero", Ed. Armando, 2002.
INVERNIZIO Carolia, "Nero per Signora", ed. Editori Internazionali Riuniti, 2006.
INVERNIZIO Carolia, "Storie gialle, rosa e nere", ed. De Ferrari, 2007.
INVERNIZIO Carolina, "Il bacio di una morta", Ed. Einaudi, 2008.
INVERNIZIO Carolina, "Peccatrice moderna", Ed. Avagliano, 2011.
INVERNIZIO Carolina, "I sette capelli d'oro della fata Gusmara", Ed. GuideMoizzi, 2012.



Biografia:

ECO U. et al., "Carolina Invernizio, Matilde Serao, Liala", Ed. La Nuova Italia, 1979.

LEPSCHY A. L., "Narrativa e teatro fra due secoli. Verga, Invernizio, Svevo, Pirandello", Ed. Olschki, 1984.
PONCHIONE Ornella, "Carolina Invernizio. Il gusto del proibito?", Ed. Piazza D., 2011.
LEVI ANNA; "Si pecca ad ogni pagina. Le due vite di Carolina Invernizio", Ed. Bibliografia ed Informazione, 2013.




Note:

[1] INVERNIZIO Carolina, "I misteri delle soffitte", Ed. Salani, 1930.
[2] INVERNIZIO Carolina, "Il bacio d' una morta", Ed. Salani, 1926.

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