mercoledì 23 ottobre 2024

Dieci giorni in manicomio ed altri inediti articoli d'inchiesta - Nellie Bly- PUBLISHERSTORY


Dieci giorni in manicomio ed altri inediti articoli d'inchiesta di Nellie Bly edito da PublisHERstory.

Quando Nellie Bly decide di entrare in un manicomio femminile di New York per denunciarne le condizioni, era poco più che una ragazza ma già veniva da anni di giornalismo d'inchiesta prima a Pittsburgh sua città natale dove per il giornale locale scrive di lavoro, investigando la realtà del mondo lavorativo soprattutto dal punto di vista delle donne e poi all'estero. Il suo lavoro infatti è scomodo e le propongono di dedicarsi alla moda ma lei preferisce fare l'inviata dal Messico ma anche lì racconta le condizioni di vita ed economiche dei più fragili, spesso sempre donne. Diventa un soggetto non desiderato a chi è al potere e viene fatta rientrare in patria, si trasferisce quindi a New York e inizia a lavorare per il giornale di Pulitzer ed è per lui che inventa il giornalismo sotto copertura.
Entra nell'edificio del manicomio di New York, Blackwell Island, oggi una tranquilla area residenziale, fingendosi pazza. Passa la notte a fare le prove allo specchio a lume di candela, progetta un piano e lo mette subito in atto; alla fine viene mandata davanti ad un giudice che deve decidere del suo destino. Con riluttanza Nellie Brown, la sua identità di copertura, viene dichiarata certamente non sana di mente e rinchiusa.
Inizia così il più terribile dei viaggi fisici e mentali che un essere umano possa mai sperimentare...uscirà 'solo' dopo dieci giorni ma convinta che la maggior parte delle sue compagne sia perfettamente sana  e il suo racconto risulta così potente, ma mai patetico anzi a volte piuttosto ironico, al punto che si stanzieranno fondi per la sanità mentale mai visti fino ad allora.

Nellie Bly non rinuncerà mai a mettersi dalla parte dei più deboli che spesso sono  le donne. Prosegue quindi la sua testimonianza giornalistica a favore delle condizioni lavorative femminili. Eccola investigare il lavoro nelle fabbriche di sigari, nella truffa del confezionamento di cravatte, nel richiedere aiuto e sussidi per le mamme lavoratrici e perfino smascherare agenzie matrimoniali o uffici di collocamento. Questi sono tutti articoli inediti, per la prima volta tradotti in italiano e presenti nell'Appendice di questa nuova edizione di Dieci giorni in manicomio, edita da PUBLISHERSTORY. Su Amazon cartaceo ed e-book.





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lunedì 30 settembre 2024

Ugolina di Biella-Jean Webster- PUBLISHERSTORY




Ugolina di Biella: Una storia di emigrazione italiana di Jean Webster - PublisHERstory 

Quanti italiani, tra la seconda metà dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento, sono emigrati in America in cerca di prospettive di vita migliori? La nostra penisola, colpita da una profonda crisi economica, non garantiva un salario adeguato ai lavoratori, i quali, con coraggio e spirito d’iniziativa, ma con il cuore straziato, decisero di lasciare le proprie famiglie e origini per trasferirsi e inseguire il sogno americano. Tante furono le difficoltà incontrate, tra cui una severa discriminazione da parte degli abitanti autoctoni che costrinse gli italiani ad accettare spesso condizioni di lavoro innaturali e trattamenti inaccettabili, con la speranza di poter migliorare un giorno la loro situazione.

 

Jean Webster, celebre per il suo capolavoro Papà Gambalunga, visitò il Bel Paese durante il secondo semestre del suo terzo anno al Vassar College per scrivere la tesi Pauperism in Italy, e rimase colpita dai luoghi, dalla storia, dalla cultura e dal colore locale tanto da ritornarci tra l’inverno del 1903 e la primavera del 1904, e nell’estate del 1905. Sempre attiva in campo sociale, Jean Webster prese a cuore la questione della povertà in Italia e dei moti contadini di fine Ottocento. 

 

L'autrice statunitense era vissuta in una famiglia di attiviste, si era interessata alle battaglie per la parità di genere e il diritto all’istruzione - tematiche che emergono dalla maggior parte dei suoi romanzi -, ma anche per la riforma degli orfanotrofi e delle carceri; la sua produzione si prefigge l’obiettivo di trattare con ironia e scrupolosità anche altre tematiche come quella del razzismo (Il mistero di Four-Pools), della salute mentale e dell’alcolismo (Caro nemico), e Ugolina di Biella non fa eccezione.

L'emancipazione femminile è infatti uno dei principi cardine su cui basò la sua vita e le sue opere: da Judy a Sallie, da Marcia a Polly, le donne di Webster sono tutte indipendenti e anticonvenzionali, proprio come Ugolina di Biella.

 

Il racconto, che vede protagonista una delle domestiche che animò casa Webster dal marzo 1905 circa, abbraccia sia la tematica dell'emigrazione che quella dell'emancipazione femminile. Jean Webster si abbandona a un ritratto di Ugolina alternando episodi esilaranti ad aneddoti raccontati dalla domestica stessa che la presentano come una donna testarda, determinata, dedita al lavoro, ma soprattutto emancipata, trasferitasi dall'Italia negli Stati Uniti su consiglio del fratello per assicurarsi l’indipendenza assoluta.

 

All’interno del racconto si mescolano elementi tipici della cultura italiana (come le canzoni popolari cantate da Ugolina, l’amore per la buona cucina e la profonda religiosità, i quali vengono utilizzati come stereotipi tipici del consueto stile ironico che caratterizza la prosa dell’autrice) e di quella americana (come i riferimenti a usi, costumi e luoghi). L’apparato di note previsto nell’edizione PublisHERstory fornisce a chi legge tutte le informazioni necessarie per inquadrare il testo nel periodo storico in cui è stato concepito, oltre a integrare il racconto di Jean Webster con le informazioni che si ricavano dalla bozza scritta dalla madre Annie Moffett dal titolo Enter Ugolina. Quest’ultima riporta molti episodi già presenti in Ugolina of Biella, ma indugia su altri particolari che la figlia ha escluso e che risultano utili per avere un’idea di insieme della vita e dei modi di fare della domestica italiana. Inoltre, il volume è fruibile da tutti, grazie all’utilizzo di un font ad alta leggibilità.

 

Ugolina di Biella viene dato alle stampe oggi per la prima volta in Italia e nel mondo: il dattiloscritto, che rientra tra i Jean Webster Papers del Vassar College (istituto dove lei si formò), fu messo in un cassetto per dare spazio alla stesura di altre opere più importanti, e di fatto non fu più rimaneggiato né proposto ad alcuna rivista. Ciò lo rende un tesoro prezioso da riscoprire per conoscere più a fondo una parte della vita di Webster, date le scarse notizie biografiche riportate nel volume di Alan e Mary Simpson e Ralph Connor Jean Webster: Storyteller.

 

                                                                     Miriam Chiaromonte

                                                                  traduttrice e curatrice                                                                          della unica edizione                                                                          italiana  e mondiale                                                                                                per                                                                              PUBLISHERSTORY.










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mercoledì 12 giugno 2024

Diari da Fruitlands- Louisa May Alcott- PUBLISHERSTORY


Diari da Fruitlands, Louisa May Alcott,
PUBLISHERSTORY




Diari da Fruitlands di Louisa May Alcott e di sua sorella Anna è la nuova uscita della casa editrice PublisHERstory, dedicata alla Storia delle donne.
I diari sono quelli scritti da Louisa ed Anna Alcott quando la famiglia si traferì a Fruitlands, la fattoria  che il padre Amos Bronson comprò per realizzare il suo sogno esistenziale, quello di vivere in completa armonia con il creato. Un'esperienza che tuttavia, come sappiamo, non andò bene e di cui Amos non amò mai parlare se non in sporadiche situazioni e con reticenza, poiché per lui fu davvero penoso accettare il fallimento tanto che reagì chiudendosi nella camera da letto senza più voler mangiare; fu riportato 'alla vita' da sua moglie. Su questo suo stato così prostrato e depresso scrisse una poesia che troviamo, insieme ad altri documenti, in questo libro uscito ora per la PublisHERstoryDiari da Fruitlands.
I diari di Louisa ed Anna si riferiscono alla loro infanzia, infatti Louisa compirà undici anni proprio a Fruitlands.
A corredo dei diari e delle testimonianze di Amos Bronson ci sono le foto della casa in cui visse la famiglia Alcott durante quell'esperienza.
Ci sono poi quattro racconti che Louisa scrisse per i suoi nipoti, e che decise di far pubblicare in seguito, due dei quali sono inediti  e che furono scritti per sua nipote Lulù, proprio la nipote della Lulù's Library, che però volle tenersi questi due racconti per se' e solo agli inizi del Novecento suo cugino Frederick, erede di Louisa, volle darli alle stampe. Oggi sono per la prima volta tradotti in italiano.
Inoltre troviamo il racconto umoristico di Diogenes Tubb che riguarda Louisa May e di come questa reagì alla conoscenza dell'avvenimento ed infine il necrologio che il collega John Preston True volle scrivere quando apprese della scomparsa dell'autrice che per lui fu un punto di riferimento; in questa occasione infatti mette a disposizione di tutti gli scrittori emergenti i consigli che Louisa gli diede ai suoi inizi, e che sono ora tradotti per la prima volta in italiano.

Diari da Fruitlands, Louisa ed Anna Alcott, PublisHERstory.
Disponibile su Amazon cartaceo ed ebook.




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giovedì 23 maggio 2024

Pia de' Tolomei- Carolina Invernizio- PUBLISHERSTORY


Pia de'Tolomei di Carolina Invernizio.
Edizioni PublisHERstory. Su Amazon.





Pia de' Tolomei è il secondo romanzo che Carolina Invernizio ha scritto nella sua prolifica carriera ed é come dice il suo sottotitolo un romanzo storico perché affronta la storia, romanzata, di Pia de' Tolomei ma lo arricchisce con il suo inconfondibile stile.
Abbiamo già parlato altre volte di Carolina Invernizio  ma questa volta ne parliamo per l'uscita di Pia de' Tolomei edita da PublisHERstory, la casa editrice votata agli Women's studies, che ha deciso di pubblicare questo romanzo di difficile reperimento, dopo quasi ottant'anni dalla sua ultima pubblicazione ed ora disponibile su Amazon.
Qui puoi leggere i post dedicati
Carolina Invernizio
Dei suoi romanzi Carolina Invernizio stessa dirà che sono storico-sociali e dunque questo, degli inizi, è il primo e uno dei pochi romanzi storici che ha scritto. Dedicato appunto alla figura di una donna dalla storia drammatica, Pia de' Tolomei, che proprio in questo periodo trova una fortuna narrativa particolare perché viene riscoperta dal Romanticismo che ne fa una delle sue protagoniste preferite.
In questo Ottocento sono molti anche i quadri che diversi pittori dedicheranno alla leggenda di Pia dei Tolomei ritraendola nella sua prigionia o in viaggio verso la sua ultima destinazione, ignara della tragica fine che l'attende. La figura di Pia dei Tolomei è riconducibile a Dante che nella Divina Commedia ne ridà un affresco volutamente scarno e che è alla base di tante congetture ma anche della fortuna che questa figura femminile dal destino tragico suscita soprattutto in un'epoca votata al Romanticismo.
Proprio di inizio Ottocento è la prima opera dedicata a Pia de' Tolomei che cerca di immaginarsi la vicenda dietro alla legenda con elementi storici inquadrati nei pochissimi elementi geografici che Dante ci lascia nei suoi versi. Così Bartolomeo Sestini nel 1822 descrive Pia vittima di un marito geloso, ingannato in realtà da un suo amico fraterno segretamente innamorato di Pia, sorella e figlia di un guelfo senese ma sposa di un ghibellino. E poi l'opera lirica di Donizetti del 1878 .
Carolina Invernizio quindi sempre attenta osservatrice di cosa poteva cogliere l'attenzione dei lettori e delle lettrici sceglie un topos letterario noto e suggestivo che avrebbe fatto sicuramente breccia.

Qui puoi leggere Pia de' Tolomei  Dantedì
Riprende quindi gli elementi ormai consolidati e inserisce Pia nella sfida eterna tra guelfi e ghibellini a Siena, riprende la trama dell'inganno che il 'fedele' amico del marito compone ai danni dei due sposi e ne immagina la fine in Maremma ma lo fa con già quegli elementi che diventeranno tipici del suo stile e della sua scrittura.

Nella realtà non si sa se Pia de' Tolomei sia mai esistita, storicamente infatti non c'è traccia di una Pia nata dalla famiglia dei Tolomei a quell'epoca. Le più recenti ricerche vogliono invece Pia dei Tolomei essere Pia Malavolti andata in sposa ad un esponente de' Tolomei e che venne fatta morire sempre per volere del marito ma per mano di Nello Panancchieschi in uno dei suoi sperduti castelli in Maremma ma rimangono tutte congetture mai verificate. 

La Pia dei Tolomei di Carolina Invernizio si trova a Siena, sposata al ghibellino e signore della città, Rinaldo che lascerà la sua amata sposa al Castello quando sarà chiamato a difendere la città attaccata da Firenze sollevata anche dai guelfi senesi che vi si sono rifugiati dopo l'esilio. Tra questi ci sono proprio il padre e il fratello di Pia che si trova coinvolta emotivamente in una guerra tumultuosa senza mai tuttavia venir meno all'amore per il suo sposo neanche quando l' amico fraterno di quest'ultimo, Ugo, le dichiara il suo amore. Ugo è stato nominato guardiano del Castello da Rinaldo partito in guerra, e a guardia di Pia che passa tutto il giorno nella sua stanza a pregare per i suoi cari e a pensare ai suoi ricordi. 
Ugo, segretamente innamorato di Pia, dopo anni di sospiri e illusioni si dichiara all'ignara Pia che però rifiuta lo spasimante e con fermezza lo scaccia dalla stanza e dalla sua vista. 
Troviamo qui una Pia de Tolomei non più donna angelicata ma volitiva e risoluta, donna bellissima,  solo all'apparenza delicata e fragile che rivela invece un forte carattere che però non la salverà dal suo destino. Ugo infatti, che di frequente prende tratti demoniaci, si indigna per un rifiuto che non accetta e le giura vendetta. Quando la trama si infittisce come solo Carolina Invernizio sa fare, Ugo coglie l'occasione per tramare la sua vendetta. 
Siamo nel 1266, così Invernizio ci introduce all'ultimo viaggio di Pia verso il Castello di Pietra in Maremma, la zona paludosa e inospitale e Pia, compatita da tutti i pochi abitanti e dal burbero guardiano del Castello rimasto per ordine del Signore a custodia della moglie e dell'espiazione delle sue colpe coniugali, un giorno incontra un frate eremita a cui confessa la sua innocenza, chiedendo al frate di raccontare al marito la verità.
Pia infatti di lì a poche ora morirà proprio quando il marito incontrato l'eremita e saputa la verità a cui si aggiunge una rocambolesca confessione dell' 'amico- traditore' corre da lei sperando non sia troppo tardi...


Pia de'Tolomei di Carolina Invernizio
Edizioni PublisHERstory.
Disponibile cartaceo e e-book su Amazon.








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mercoledì 10 aprile 2024

PublisHERstory nuova casa editrice di Storia delle donne


PublisHerstory è una nuova casa editrice indipendente che si occupa esclusivamente di Storia delle donne. Le sue pubblicazioni riguarderanno figure di donne, le loro gesta, i loro scritti, le loro storie. Come il logo già mette in evidenza (Ogni donna ha la sua storia) nel catalogo, che si arricchirà di nuove uscite e da tenere sott'occhio, si potranno trovare scritti inediti di grandi scrittrici italiane e straniere, biografie, romanzi, saggi. 

La casa editrice PublisHERstory infatti essendo vocata totalmente ed esclusivamente agli Women's Studies presenta varie collane, ognuna delle quali dedicata a figure femminili emblematiche e a volte comunque poco conosciute. 

La giovane casa editrice si prefigge di dare spazio, voce, visibilità alle grandi, e piccole, imprese delle donne che hanno interessato, da sempre, l'intera società in tutti i tempi. Ma non solo, la casa editrice indipendente, vuole essere un punto di riferimento per quante si occupano di queste tematiche. Le donne non solo come oggetto di studio ma anche come soggetto grazie al lavoro di studiose, ricercatrici, scrittrici, giornaliste... 

Il suo logo mette al centro una figura classica di donna, al centro di uno strumento temporale che si è evoluto con la società ma che spesso ha lasciato indietro proprio l'apporto femminile. Uno spazio che va recuperato in ogni settore sociale, da qui la mission della casa editrice PublisHERstory.

Il suo nome, come si intuisce, è un gioco di parole in cui è preponderante la storia dal di lei punto di riferimento, non più solo 'history' quindi.

Benvenuta allora PublisHERstory da scoprire e seguire nelle prossime uscite anche sulle pagine ufficiali dei social. 

 www.publisherstory.com

 

 

 












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