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martedì 20 marzo 2018

Autographa II.1 Donne, sante e madonne (da Matilde di Canossa ad Artemisia Gentileschi )







Autographa II.1 Donne, sante e madonne (da Matilde di Canossa ad Artemisia Gentileschi
Qui puoi leggere il post su
Artemisia Gentileschi
, è una raccolta che ci offre una lettura di figure di donne molto variegate tra loro, come il sottotitolo dice “Donne, Sante e Madonne”. E' una finestra ampia di vissuti femminili che abbraccia ogni ceto sociale in un ampio spettro temporale e che ridona un quadro di vita e società complesso. Biografie difficili da trattare per la scarsità della documentazione esistente e per la difficoltà strutturale che è la scrittura privata in sé. Il risultato sono quaranta ritratti femminili.

Il testo è stato curato da Giovanna Murano (pagina personale) che a partire dallo studio di Matilde di Canossa ha ampliato l'analisi ad altre donne dal Medioevo al Rinascimento con l'apporto delle storiche più accreditate, Giovanna Zarri, Elissa Weaver,.., per scoprire figure di donne che sono state importanti nella cultura e nella storia del nostro paese ma che non hanno posto nella nostra memoria storica.
Spesso sono donne che hanno contribuito all'edificazione della nostra cultura, che erano letterate, poete ma anche “solo” mecenate di artisti/e o di biblioteche che curavano, preservavano, ampliavano.
Come suggerisce il titolo, l'opera tramite epistolari e le opere autografe mette in luce profili di donne come ad esempio Ippolita Maria Sforza Visconti o Giovanna e Maria D'Aragona, Vittoria Colonna, Veronica Franco o Artemisia Gentileschi.

Spesso quando parliamo di figlie o mogli di sovrani, parliamo di donne che hanno avuto un ruolo incisivo nella storia ma che non compaiono nei libri se non per il loro aspetto fisico o per aver subìto atti forzati ma mai sono ricordate per le loro idee, il loro carattere o le loro capacità politiche.
Sono donne colte che sanno leggere di scienze, arte e letteratura, sanno comporre, conoscono più lingue, dipingono, cantano, ballano e sanno andare a cavallo.
Tramite la loro scrittura però ci raccontano anche altro. Spesso hanno una struttura disordinata che rivela non certo una mancanza di educazione ma piuttosto che non hanno tempo. Una mancanza di tempo dovuta alla impellenza, il più delle volte, delle urgenze regnanti.

Prendendo ad esempio Ferdinando d'Aragona che educa le figlie con un'educazione raffinata anche per dimostrare dopo il matrimonio alla Corte destinataria della Sposa che l'unione è stata un buon investimento, vediamo che Bianca Maria sarà messa all'asta tra i condottieri di Ferdinando come premio per chi riuscirà a conquistare Venezia. Andrà in sposa a Francesco Sforza. Bianca sarà una moglie capace di governare Milano quando il marito sarà lontano, impegnato in altre battaglie.

Molte altre poi sono le figure di donne interessanti che la storia e le loro carte autografe ci hanno lasciato da investigare come Ippolita Maria Sforza dal cui carteggio con il padre si scopre un rapporto molto tenero e bello. O ancora il rapporto tra l'illustre letterata Vittoria Colonna e Bembo che se l'ha scoperta ha ricavato anch'egli molti benefici dal loro rapporto. E poi ancora Sofonisba, Plautilla Nelli, Artemisia Gentileschi (ne abbiamo parlato molte volte, l'ultima qui) ma anche testimonianze di donne comuni, suore, badesse, povere, la cui voce è possibile ora ritrovare nei loro scritti.



Il volume è stato presentato alla Biblioteca del Senato da Elisabetta Mori, archivista presso l'Archivio Storico capitolino che ha curato tra l'altro il riordinamento e l' archiviazione dei documenti di antiche famiglie romane come i Cenci, i Ghisleri, i Piccolomini, i Boccapaduli,... e la cui ultima opera è dedicata a Isabella de'Medici "L'onore perduto" ed. Garzanti (link per l'acquisto).

Tra i presentatori anche il Prof. Luca Marcozzi, docente di Letteratura Italiana presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università Roma Tre che ha incentrato il suo intervento proprio sugli intrecci letterari avvenuti tra le più note letterate dell'epoca come Acciaiuoli o Scrovegni e Petrarca e Boccaccio.
Ha mediato gli interventi Julia L. Hairston, direttrice del Centro Studi di Roma della Università della California, membro dell' Institute for the Advanced Studies e Presidente della Society of Early Modern Women.



Autographa II.1 Donne, sante e madonne (da Matilde di Canossa ad Artemisia Gentileschi)
A cura di Giovanna Murano
editrice La Mandragora

pagg. 280
anno 2018

Link  per l'acquisto
Feltrinelli

Mondadori 






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venerdì 3 febbraio 2017

Agli Uffizi pittrici sempre più in mostra



 
Plautilla  Nelli, "Madonna", XVI sec.
Da WikimediaCommons




La Galleria degli Uffizi lancia il nuovo programma per il 2017: dare più visibilità alle opere di artiste per invertire lo storico squilibrio di genere. 
L'annuncio arriva direttamente dal direttore del Museo, Eike Schmidt in una recentissima intervista ad una rivista inglese di arte. Si comincerà con la mostra dedicata alla prima donna fiorentina conosciuta come pittrice, la suora Plautilla Nelli (1523-1587) in occasione della giornata internazionale delle donne e che rimarrà aperta fino alla fine del mese di aprile. La mostra si incentrerà su una dozzina di opere attribuite e recuperate recentemente anche da chiese e conventi soprattutto domenicani, l’ordine in cui entrò Polissena, e da altri musei italiani. Sarà poi la volta di Palazzo Pitti che ospiterà per il mese seguente un’altra mostra dedicata questa volta all’artista femminista australiana Maria Lassing, fino a fine giugno.
Autoritratto della Tintoretta,
Museo del Prado, Madrid.
Da WikimediaCommons
Gli Uffizi sono il museo con la più ampia collezione di opere di pittrici antiche, tanto da poter riempire un’intera stanza, molte delle quali fanno parte della famosa collezione di autoritratti che occupa il corridoio vasariano, tra cui quello di Elisabeth Louise Vigée- Le Brun e la figlia del Tintoretto, detta appunto la Tintoretta: Marietta Robusti. 
Le opere erano visibili fino allo scorso anno solo con visite specifiche ora dato la chiusura del corridoio per ristrutturazione  sono inaccessibili ma torneranno visitabili a pieno godimento alla fine dei lavori di adeguamento infatti il corridoio diventerà parte integrante della visita con il solo biglietto ordinario della Galleria e non saranno più una visita a se stante. 
Potremmo quindi finalmente posare il nostro sguardo sul loro volto e ammirare il loro talento.




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