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martedì 1 agosto 2017

Un film di una donna a settimana per un anno? # 40

# 40 Anna and the King



Agosto! Periodo decisamente di ferie e allora cosa di meglio di una meta esotica, andiamo in Oriente con questo film per il nostro consueto “film di una donna a settimana per un anno” che OG ha scelto per l'inizio del mese dedicato alle ferie per eccellenza...

Anna and the King, girato nel 1999 con una bravissima Jodie Foster è il remake di “Il Re ed Io” del 1956 che vinse cinque premi Oscar. Nel 2000 invece questo ricevette due nomination, una per la scenografia grazie a Luciana Arrighi e una per i costumi.
La sceneggiatura è liberamente ispirata alla vita di Anna Leonowens, istitutrice presso il Re di Siam nel 1800 narrata nel romanzo di Margaret Landon del 1944 "Anna and the King of Siam".  Il Re del Siam era infatti intenzionato a emancipare il proprio regno, occidentalizzandolo e come le memorie di Anne Jemima Clough, la fondatrice del Newnham College, ci ricordano anche la Signora Smith si recò in Siam come insegnate di scuole femminili volute dal Re nel XIX secolo. 


Trama:
Anna dopo essere rimasta vedova decide di reagire al suo dolore e accetta di trasferirsi con suo figlio e i servitori nel Siam come istitutrice dei figli del Re.
Nel 1862 Anna si manifesta come una donna emancipata e intelligente che da subito si scontra oltre che con la diversa cultura e tradizione anche con la diversa considerazione che le donne hanno a Corte e nell'intero paese.
Il suo piglio fiero e forte la fa entrare mano a mano nelle simpatie del Re che tenta docilmente di farle capire e comprendere i loro usi e l'amore per una delle figlie più adorate del Re, “scimmietta” che muore improvvisamente li avvicinerà nel dolore che proveranno nel perderla. 


La stima tra persone così diverse si accrescerà di giorno in giorno e gli scontri che Anna dovrà superare in questa realtà così diversa dalle maniere occidentali faranno sì che i suoi modi decisi e diretti la aiuteranno a ritrovare se stessa e a guardare in faccia il suo dolore e la sua vedovanza ritrovando anche il rapporto con il suo bambino.


Scelto perché: La vita di Anne è una vita avventurosa che pochi nell'800 potrebbero dire di aver vissuto, figuriamoci una donna! Il suo esempio reale è una fonte di ispirazione, conoscenza e ammirazione.

Titolo: Anna and the King
Anno: 1999
Durata: 148 min.
Nazionalità: USA
Regia: Andy Tennant
Scenografia: Luciana Arrighi
Cast: Jodie Foster, Chow  Yun-Fat


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mercoledì 22 febbraio 2017

Un film di una donna a settimana per un anno? #17




credits: screenshot by Opportunità di GenereOG
in base all'art.70  Legge sulla protezione del diritto d'autore 633/41
 e successive modifiche.



#17 Mona Lisa Smile


Il film di questa settimana si occupa di istruzione femminile, si svolge infatti in un college che esiste veramente, fondato nel 1870  vicino a Boston,  a Wellesley da cui prende il nome. Un istituto di educazione femminile creato perché preparasse le donne “ai grandi conflitti e cambiamenti della società”, tra le sue allieve si ritrovano: Hillary Rodaham Clinton, Madaleine Albright e la ex first lady cinese Soong Mei-Ling. Un film infelicemente passato in sordina che merita di essere riscoperto e visto e non solo per le attrici che danno volto e personalità alle giovani donne del college, Julia Roberts, Kirsten Dunst … ma anche per la tematica emancipazionista e per come è trattata, molto ben pensata per nulla scontata e anche ben realizzata.

Trama: Al college femminile di Wellesley nel 1953 arriva una nuova insegnante di Storia dell’Arte: Katherine Watson, californiana emancipata e anticonformista che trova all’interno dell’istituto un clima affatto accogliente, chiuso e conservatore in cui si fanno riti e feste collettive per vedere quale ragazza si sposerà prima o chi avrà prima prole e in cui le sue allieve, tutte ragazze di ottima famiglia, sono molto preparate e saccenti . Dopo un primo momento di difficoltà l’insegnante saprà far breccia nel cuore e nella testa  delle allieve proprio grazie all’arte che lei stessa sceglierà di proporre loro andando fuori dai soliti schemi con le avanguardie di Pollock o il sentimento di un Van Gogh e dalla domanda Cosa è arte? Chi stabilisce cosa è arte?, in realtà la professoressa riuscirà a far intraprendere a ciascuna un proprio percorso personale che andrà oltre la realizzazione sociale del matrimonio come era prospettato a tutte le ragazze di buona famiglia del college la cui educazione si interrompeva in vista del sospirato sì che avrebbe realizzato le loro vite. Kathrine Watson invece riuscirà a scardinare le aspirazioni personali delle sue allieve aprendo le loro menti e i loro cuori come tanti girasoli, sì ma di Van Gogh!.


credits: screenshot by Opportunità di GenereOG
in base all'art.70  Legge sulla protezione del diritto d'autore 633/41
 e successive modifiche.
Scelto perché: La vita delle donne è un capolavoro da qualsiasi prospettiva la si guardi. Giocoliere ed equilibriste la società chiede loro sempre qualcosa in più o di diverso da quello che ci si aspetta da loro. Questo film ci ricorda la realtà vissuta delle nostre nonne ma anche che le vere artefici delle nostre tele siamo noi qualsiasi pennellata vogliamo usarci su!.




Titolo: Mona Lisa Smile
Nazionalità: USA
Anno: 2003
Durata: 114 min
Produzione: Deborah Schindler, Elaine Goldsmith Thomas, Paul Schiff, Joe Roth
Scenografia: Jane Musky, Susan Bode 
Regia: Mike Newell
Cast: Julia Roberts, Kirsten Dunst, Julia Stiles, Maggie Gylenhaal




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venerdì 20 febbraio 2015

Anne che ispirò perfino Virginia


Almanacco del 20 Febbraio:


Anne Clough da sempre fu coinvolta nell'educazione di bambine, ragazze e donne


Nasce oggi, Anne Jemima Clough, prima Rettora di uno dei College femminili più prestigiosi, colei cui dobbiamo tutte qualcosa, perfino Virginia Woolf.

Anne, nasce il 20 febbraio 1820 a Liverpool da James Buthler Clough e da Anne Perfect. La sua famiglia di buone origini, dopo un tracollo finanziario cerca di riprendersi dedicandosi al commercio, così che suo padre si trasferisce a Liverpool per commerciare con il cotone, città dove sia Anne, sia i suoi fratelli nasceranno. A soli due anni però si trasferisce con la famiglia negli Stati Uniti, in Carolina sempre per seguire gli affari del padre, a Charleston. Qui però trascorse parte dell’infanzia solo con il suo fratello minore, visto che gli altri furono mandati in madrepatria per avere un’istruzione.


La vita per Anne in America non fu semplice perché i suoi, proiettati ancora solo verso la madrepatria, non le permettevano un’assimilazione con le persone del posto né le permettevano di frequentare la scuola per non perdere la loro identità inglese che il padre severamente non perdeva occasione di ricordarle. Lasciata sola anche dopo la partenza del fratello più piccolo che da buon maschio era partito anch’esso per ricevere un’istruzione in Inghilterra, Anne ebbe tante occasioni per riflettere sulla natura e condizione umana, soprattutto, guardando il porto che si vedeva dalle finestre di casa sua, poté riflettere sulla malvagità della schiavitù, che riuscì a “toccare con mano” grazie al fratello maggiore, Charles che, tornato in America, la portò con sé in un viaggio in Georgia, Virginia, Philadelphia, New York fino a Montreal. Nel 1863 tuttavia la famiglia abbandonò definitivamente Charleston per tornare in Inghilterra, a Liverpool. Tornati in città il padre di Anne decise, insieme con altri attivisti, di aprire una Scuola Nazionale Gallese dove Anne poté insegnare alle ragazze.

Anne, a differenza dei suoi fratelli, in quanto donna, come visto, non ebbe un’istruzione organizzata ma ricevette un’adeguata cultura a casa anche grazie alla mamma, appassionata di storia e letteratura, e ai numerosi libri che i fratelli le portavano da leggere. Così Anne oltre alla scuola gallese volle tenere corsi ad una scuola domenicale e perfino presso il suo domicilio a gruppi di ragazze, ormai adulte, per “dare loro consapevolezza del mondo in cui vivono[1].



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Purtroppo però la vita di Anne cambia drasticamente, il suo fratello più dotato per gli affari si ammala di febbre gialla a Charleston dove era tornato per affari e lì muore nel 1841, suo padre tracolla negli affari e la famiglia tutta, cade nell’ indigenza. Nel 1843 muore anche suo padre tornato dalle Americhe ammalato e prostrato. In queste condizioni la famiglia si sposta in una casa più piccola ed è costretta a farsi aiutare da parenti ed amici, Anne cerca una sua strada per aiutare la sua famiglia a restituire i soldi prestati, pensa così di diventare un'educatrice, di aprire una scuola a casa sua e nonostante lo scetticismo dei suoi familiari, l’iniziativa ha successo.
La sua scuola, anche se con sole 3-4 alunne, andrà avanti per ben quattro anni, fino al 1846 quando Anne deciderà di chiuderla ma rimarrà comunque ancora coinvolta nella scuola domenicale e in quella Nazionale, avviando anche un progetto di Letture per donne, da tenersi in itinere.


Placca apposta a Liverpool sul luogo di nascita di Anne,
dalla Società Storica di Lancashire e Cheshire,
foto di TonyMo22
Nel 1852 si trasferisce ancora una volta, ad Ambleside, con sua madre. Qui, istituisce una vera e propria scuola per bambine della classe media i cui genitori, spesso, non molto abbienti non avevano l’abitudine né la volontà di mandare i propri figli a scuola, tanto meno le ragazze; questa esperienza le sarà di grande importanza perché si metterà a confronto con un’organizzazione strutturata di un istituto vero e proprio, sorto ad Eller How; una sua alunna ricorderà: “Non posso mancare di riconoscere che il suo scopo era quello di metterci nelle condizioni di essere utili, donne che avrebbero saputo aiutare, capaci e caparbie, quando sarebbe arrivato il momento per noi di prendere la nostra parte di lavoro nel mondo[2].

Purtroppo i periodi difficili però non sono superati, nel 1860 muore sua madre e l’anno dopo  il suo adorato fratello Arthur a Firenze, dove Anne accorre al capezzale. Non c’è dubbio che questi anni sono per lei durissimi, i più difficili della sua vita, in cui, insegnamento a parte, si sente imprigionata in un’esistenza di difficoltà, contrapposte alla realtà che cominciava invece a sorridere alle donne, donando loro nuove possibilità di cui essa stessa a volte parla, così come si esprime su quelle donne che avevano avuto modo invece di potercisi dedicare: “Crescevano inquiete come uccelli, con la loro intensa passione, intensificata dalla loro voglia di fare[3]. La sua salute ebbe dei contraccolpi e medici e amici le consigliarono di riposarsi, di prendersi un periodo di riposo e di abbandonare la sua scuola. Decise quindi di seguire i consigli del medico e lasciò Ambleside per andare a vivere con la cognata, la moglie di Arthur e aiutarla a crescere e i loro tre figli. Ma prima di partire approntò la scuola affinché continuasse a restare aperta e funzionante. Nominò sua successora la Signora Fleming che la gestirà fino al 1894, The Girls’ Public Day School Company fu poi, nel 1906, la The Girls’ Day School Trust che ha, ad oggi, ben 29 scuole, aperte negli anni, per promuovere l’educazione femminile.
Anne tornerà comunque ogni anno a visitare la scuola e a seguire le “sue” alunne e ad interessarsi delle loro famiglie.




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"Anne Clough", William Richmond,
Collezione Newnham College, University of Cambridge. 
Anne, si trasferisce quindi con la cognata ad Combe Hurst, dove non intende riprendere un’attività nello specifico ma cerca di riposarsi, anche se intraprende viaggi in tutto il paese e la vicinanza con Londra la agevola a conoscere  persone per lei molto interessanti con cui confrontarsi sul suo tema preferito: l’istruzione delle donne. Conosce i Carter, parenti della cognata, in particolare lega con Alice Bonham Carter e la Signora Smith, che raccomanderà negli ultimi anni della sua vita al Re di Siam intenzionato a reperire insegnanti in Inghilterra per aprire una scuola femminile a Bangkok, o la Signora Davies e Madame Bidichon o la Signora Bostock.

Erano gli anni in cui alle donne veniva negato l’accesso agli esami di laurea mentre si assisteva alla nascita di scuole superiori femminili: la Queen’s College nel 1848, la Bedford nel 1849, la Cheltentham College e il dibattito era quindi forte, era chiaro che si rendeva reale l’esigenza di poter riconoscere alle donne gli studi fino ai massimi livelli.  Nel 1863 il Comitato Londinese si appellò al Sindacato che preparava le prove di esame per gli uomini affinché approntasse le stesse prove anche per le ragazze, l’esperimento riuscì e nel 1864 un dettagliato resoconto fu inviato al Senato dell’Università di Cambridge chiedendo la definitiva apertura agli esami per le ragazze che venne data nel 1865 e per tre anni, scaduti i quali in realtà divenne definitiva.
Questa esperienza fu importante per molte maestre che videro la necessità di unirsi nell’Associazione di Maestre, che si diffusero in varie città da Londra a Manchester e a Liverpool proprio per iniziativa di Anne stessa: “ Il fatto che l’Università di Cambridge ha mostrato interesse per l’istruzione femminile, ammettendo le ragazze all’ammissione degli esami locali, è stato un gran regalo per l’Unione ed è qualcosa per cui lavorare…”[4].
Nel 1866 Anne decise di dare un suo personale contributo al dibattito sulle mancanze dell’educazione femminile, inviando un suo scritto, basato sulla sua esperienza, alla Commissione istituita per questo scopo nel 1864: The Royal Commission, nota come la Commissione d’Inchiesta della Scuola. Il suo testo “Suggerimenti sull’ Organizzazione delle Scuole Femminili” contiene quindi una descrizione di tutti i limiti dell’educazione femminile che è, secondo Anne, superficiale e non dà stimoli intellettuali, ora con l’apertura alle donne agli esami universitari dei cambiamenti erano però necessari.
Anne passa ad elencare tre punti fondamentali di svolta: “Primo, un piano educativo, in parte composto dai membri delle Università, andrebbe messo a punto dal Governo per supervisionare l’educazione femminile. Secondo, che scuole giornaliere, in edifici solidi, devono essere attivate in ogni città e distretto e queste scuole private devono essere coordinate con le scuole pubbliche per alcune materie ed infine che nelle città più grandi devono essere tenute una serie di Letture sulle materie più importanti[5].
Anne fu invitata a leggere i suoi Suggerimenti nelle varie città  dove erano presenti le Associazioni di Maestre e le sue idee non solo vennero accolte ma favorirono addirittura la collaborazione tra le diverse Associazioni. Così furono istituite Letture da tenersi nelle varie città nonché un Consiglio eletto dalle varie Associazioni delle Maestre nel 1867 che prese il nome di Consiglio del Nord Inghilterra per la Promozione dell’Istruzione Superiore delle Donne. La prima lettura fu a tema astronomico e fu tenuta dalla Signora Stuart, membro del Trinity College, a Liverpool, Manchester, Sheffield e Leeds. Il Consiglio sarà attivo per ben sette anni, in cui Anne fece grande esperienza per quella che di lì a poco sarà la sua avventura più grande.

La Newnham College nel 1895.



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Nel 1871 fu infatti invitata a Cambridge dal fondatore delle Letture di quella città, il signor Sidgwick, per occuparsi di un ostello che avrebbe dovuto accogliere le studentesse che avrebbero voluto prendere parte alle Letture tenute lì o nei dintorni. Anne accetta solo dopo qualche insistenza e si trasferisce a Cambridge ma subito capisce che la sede, nel centro della città, non è adatta e aiuta a cercare la sede più propizia, dopo qualche ulteriore trasferimento, finalmente la sede definitiva viene costruita in quella parte di Cambridge che si chiama Newnham, da cui appunto prenderà il nome di Newnham College; grazie ai suoi contatti e sforzi, Anne riesce a racimolare i fondi per la costruzione di quella che oggi è la Old Hall, finita nel 1880.
L’anno seguente nel 1881 finalmente il Sindacato dell’Università di Cambridge riunito, delibera il riconoscimento dei Colleges preposti all’istruzione femminile finalizzata al riconoscimento degli Esami di laurea; da ora le donne erano certe di vedere i loro sforzi negli studi, riconosciuti venendo ammesse di certo agli esami universitari, ottenendo un certificato firmato dal Vice Cancelliere dell’Università.

Già dal 1876 Anne ha tutta l’organizzazione della Newnham nelle sue mani, la responsabilità delle ragazze, della loro salute, del loro tempo libero, delle letture e della struttura, occupandosi anche della Segreteria e della burocrazia. Si occupava inoltre dell’istruzione di ciascuna ragazza,  confrontandosi con ciascuna di loro sul proprio lavoro e sulle letture suppletive o di supporto se necessarie, e raffrontandosi poi infine anche con il signor Sidgwick. Tutto questo però con il passare del tempo e l’aumento considerevole delle iscritte e anche delle condizioni di salute di Anne dovette essere organizzato in un Comitato Educativo e in una Segreteria, tenuta dalla Signora Kennedy, con  Alice Bonham Carter quale Tesoriera, dopo la creazione della Newnham Hall Company, nata dalla fusione tra l’Associazione Letteraria, di cui Anne era presidentessa, e il Consiglio della Newnham Hall.

Il Cancello dedicato ad Anne all'interno della Newnham nel passaggio che unisce le due ali più antiche, che il College volle dedicarle dopo la sua morte. Anne infatti non riuscì a vedere l'unione delle strutture ma vi si era dedicata molto.
Foto di Keith Edkins.

Quello che caratterizzò la sua visione educativa fu che per lei la studentessa doveva essere seguita nelle sue inclinazioni, voleva che ciascuna alunna imparasse quello che era più confacente alle proprie predisposizioni anche se non era materia d’esame. L’istruzione per Anne era infatti uno strumento per prepararsi alla vita.




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Con il passare del tempo tuttavia, i suoi numerosi interessi, sempre in campo educativo, se non la scalfirono in modo evidente, fecero preoccupare più di una volta i suoi amici che la vedevano sempre più affaticata e stanca. Anne teneva infatti anche incontri nelle scuole di varie città, visitandone fino a cinque- sei nella stessa giornata; riceveva visitatori esteri interessati a quello che stava accadendo all’ educazione femminile in Inghilterra; viaggiava per il paese inaugurando scuole femminili rette da sue ex allieve, senza scordarsi di tornare a Ambleside nella sua prima scuola. Fece parte di varie commissioni create per eleggere le prime Presidi di scuole in Australia, così come incontrò il re di Siam  e gli suggerì la sua amica Smith come insegnante della scuola che il sovrano voleva aprire a Bangkok.




foto di Julia&Keld 
La sua salute era quindi messa a dura prova e malesseri vari si fecero sentire già dall’ inizio di Febbraio del 1862 quando ebbe degli attacchi respiratori e visitata dal medico, questo concluse che il suo cuore era in pessime condizioni. Curata da una delle sue nipoti, dalla cognata e da alcune sue assistenti della scuola, trascorse giornate a letto, debole ma sempre vigile e interessata a ciò che accadeva nella scuola e alla vita delle sue allieve. Il 27 Febbraio, guardando fuori dalla finestra, spirò dolcemente. Fu cremata, come da suo volere, a Grantchester, vicino Cambridge.

Nel suo ultimo discorso alle alunne che lasciavano il College nell’estate del 1861, qualche mese prima di morire, disse: “La porta è aperta ai piacevoli pascoli del sapere della vita, dove, per alcuni anni, credo, avete avuto istruzione e avete equipaggiato voi stesse per quello che succederà (…), State per costruire una nuova vita per voi stesse nelle vostre case o nel lavoro attivo. Sicuramente non dovrete avere paura; avete acquisito forza, avete acquistato potere, sarete in grado di creare qualcosa di piacevole e soddisfacente intorno a voi[6]. E alle sue alunne che restavano in casa, diceva: “Ovunque viviate, c’è sempre del lavoro da fare ma lasciate del tempo per speciali doveri domestici e per viaggiare[7] e soprattutto “Due o tre ore al giorno prendetevele per voi stesse[8].

Non sarà un caso se proprio la Newnham ispirerà Virginia Woolf per il suo “Una stanza tutta per se’ ”.

Nel suo College, negli anni hanno studiato: Sylvia Plath, Rosalind Franklin, Germaine Greer, Emma Thomson.

Il Newnham College è tutt’ora una pregiata istituzione dedicata alla sola istruzione femminile.




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Traduzioni a cura di Silvia Palandri




[1] CLOUGH B. A., “ A Memory of Anne Jemima Clough”, London, Ed. Edward Arnold, 1897, pag. 17.
[2] Ivi, pag. 94.
[3] Ivi, pag. 96.
[4] Ivi, pag. 110.
[5] Ivi, pag.114.
[6] Ivi, pag. 251.
[7] Ivi, pag. 247.
[8] Ibedem.



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domenica 6 ottobre 2013

Marie de Gournay la fille d'alliance





Almanacco del 6 ottobre:



Il 6 ottobre nasceva in Francia Marie De Gournay, o meglio Marie Le Jars.
Dopo la morte del padre, di nobili origini e Receveur et Payeur della Corte del Parlamento di Parigi, Marie e la sua famiglia si trasferiscono in Piccardia presso il castello di famiglia a Gournay.
Lì, ostile alla volontà materna di seguire un'educazione improntata ai lavori domestici,  sceglie invece un'educazione da autodidatta favorita dall'isolamento della proprietà di campagna.
Quindi si dedica allo studio delle lettere e anche del greco e del latino "senza grammatica e senza aiuto, confrontando i libri originali in questa lingua con quelli tradotti in francese", come si apprende nella sua biografia "Vie de demoiselle de Gournay".
Nella biblioteca di famiglia però un giorno Marie trova un'opera che le cambierà la vita, gli “Essais" di Montaigne.
Questa opera la rapisce completamente e si prefigge di conoscere un giorno il grande filosofo come sarà, infatti, nel 1588 a Parigi. Tra i due nasce un'amicizia che farà sì che Marie diventa sua 'figlia di concetto', come lui la chiama "fille d'alliance" e a cui lascerà, alla sua morte, la sua intera biblioteca.
Marie comincia da allora a collaborare con il filosofo e soprattutto alla riedizione degli Essais, più conosciuta come l'esemplare di Bodeaux, nella quale Marie apporta alcune importanti aggiunte dettate a voce dallo stesso Montagne.
A lei da parte della famiglia Montagne fu affidata la stesura dell'edizione dei Saggi, subito dopo la morte del filosofo, nel 1595 in cui fece anche un'interessante prefazione.
Nel 1617 nella nuova edizione degli Essais traduce in francese le numerose citazioni in latino.
Trasferitasi permanentemente a Parigi si rende conto che per poter continuare ad avere una vita da intellettuale aveva bisogno, oltre che di sostegno economico, anche di quello dell' " intellighenzia" dell'epoca così si costruisce una rete di mecenati a cui offrire i suoi servigi letterari come la regina Margherita, Enrico IV di Francia, Maria de' Medici, Luigi XIII, Richelieu ed altri.
La sua opera più discussa è "L' Egalité des hommes et des femmes", scritto nel 1622, dove appunto l'autrice sostiene l'uguaglianza dei sessi poiché il concetto di superiorità non appartiene, secondo la de Gournay, alla natura stessa. Sostenere però questo era estremamente rivoluzionario per l'epoca, un'epoca in cui lo Stato, la società, le valenze religiose, si fondavano invece su una convinta organizzazione sociale basata proprio sul concetto di subordinazione: sessuale, di ceto e di ruoli.
Marie riscontra nella mancanza di educazione del sesso femminile la causa del suo assoggettamento nella società e poiché la natura è uguale in entrambi i sessi era necessario che anche la libertà d'azione lo fosse, auspica quindi la possibilità anche per le donne di aspirare agli stessi incarichi e funzioni perfino nella vita politica.
Anche  Anna Morandi partecipò
alla Querelle des femmes
Quindi mette in pratica quello di cui era convinta partecipando alla vita politica e intellettuale essa stessa, senza risultare immune da critiche ed antipatie, prendendo posizione a favore del cambiamento delle leggi saliche e ricordando che grazie alle donne molti regni si sono salvati quando la reggenza fu  affidata a sovrane che sono state all'altezza del compito e nella 'Querelle des femmes' sulla natura femminile tipica di quest'epoca, ricorda che Gesù apparve per primo alle donne dopo la resurrezione, rendendole  di fatto addirittura delle apostole presso gli apostoli.
Le sue idee sempre più estremiste si concretizzarono nella "Griffe des Dames" la “Protesta delle donne” del 1622 e contenuta nell' "Ombre de la demoiselle de Gournay" del 1626 poi rititolata "Advis ou presens" nel 1634, in cui parte dal suo lavoro negli "Essais" per constatare e al tempo stesso denunciare quanto il suo lavoro fosse sempre denigrato e mai preso sufficientemente in considerazione per il solo fatto di essere una donna, descrive, infatti, i sorrisini di sufficienza degli intellettuali nei salotti bene al solo parlare di una donna, senza neanche ascoltare quello che essa ha da dire.
Con veemenza Marie ricorda che c'erano anche molti uomini mediocri le cui opere non valevano se non quanto "chiare d'uovo sbattuto!".
Alla Querelle des femmes partecipò anche
  Arcangela Tarabotti

Marie rimane sempre nubile e coerente con se stessa cosa che non fece invece Montagne che si piegò alle convenzioni sposandosi secondo le buone regole sociali. Questa sua scelta scatenò non poche critiche all'epoca visto che andava contro un costume sociale che vedeva la donna valere solo se inquadrata in un contesto familiare, di madre, moglie o tutt'al più di consacrata. Marie invece fu artefice di se stessa scegliendo un modus vivendi alternativo, mai accettato che le porterà numerose critiche tra cui quella di Balzac che si lamentava, scrivendo ad un amico, di quanto fosse lenta la de Gournay a morire.
Le critiche verso Marie, le sue opere, il suo modo di vivere e le sue idee si concretizzarono perfino in un libro intitolato "Anti-Gournay" che ella stessa cercò di far ritirare ma senza successo.
Il suo salotto, tuttavia, fu uno dei più autorevoli ed apprezzati, dove si ritrovavano le più brillanti menti dell'epoca, sembra addirittura che l'idea di istituire L'Accademié Française nacque lì.
Marie de Gournay con il suo esempio e stile di vita realizzò una nuova figura sociale, quella di donna "single" che provvedeva a se stessa economicamente e di una nuova figura professionale di scrittrice e letterata.
Morì a Parigi nel 1645, il 13 luglio.






(alcune) Opere:
Proumenoir de Monsieur de Montaigne, 1594;
Prefazione ai Saggi di Michel, signore di Montaigne, 1595;
Prefazione ai Saggi di Michel, signore di Montaigne, 1598;
Traduzioni di Virgilio, Tacito, Sallustio1619;
Egalité des Hommes et des Femmes, 1622;
L'ombre de la Damoiselle de Gournay – œuvre composée de mélanges – L'homme est l'ombre d'un songe & son œuvre est son ombre qui comprend, 1626;
Les Advis, ou les Presens de la Demoiselle de Gournay (ajoute à L'Ombre: Discours sur ce livre à Sophrosine, Oraison du Roy à S. Louys durant le siège de Rhé, Premiere delivrance de Casal, De la temerité et la traduction du VIe livre de l'Énéide), 1634.

















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