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mercoledì 8 marzo 2017

Un film di una donna a settimana per un anno? #19




Ipazia nel film Agorà
credit: web


#19 Agorà


Il film che OG vi suggerisce questa settimana in cui ricorre la giornata internazionale delle donne, è dedicato alla più grande matematica, astronoma, scienziata della storia che tuttavia non ha mai trovato posto nella memoria storica: Ipazia di Alessandria che venne giustiziata proprio  in questo mese nel 415 per mano di fanatici cristiani.

Trama: Agorà parla  della vita di Ipazia d’Alessandria dove la vita religiosa dei cittadini si incentra sulle rivalità dei cristiani e dei pagani che stanno mano a mano prendendo piede ma non pacificamente nella realtà cittadina. La condizione in cui Ipazia si trova a vivere non è quindi pacifica ma contornata da violenze e massacri continui a cui si aggiungono le rivalità scientifiche tra chi supporta le tesi geocentriche e chi invece  le più acute tesi  di un sistema eliocentrico. A distanza di anni nei difficili rapporti tra le due fazioni si inseriscono anche gli ebrei  che partecipano ai già numerosi scontri in questo clima già surriscaldato tra scienziati di diversa opinione. Ipazia abbraccia il modello eliocentrico essendo fortemente convinta che sia la Terra a girare intorno al Sole e molto di più perché è anche fortemente convinta che l’asse terrestre e dei pianeti in generale non sia perfettamente tondo ma ellittico e inizia a studiare questa sua ipotesi.  

Quando un suo allievo, Oreste, seppur cristiano rifiuterà di chinarsi al Vangelo di Paolo che diffida le donne dall’insegnare agli uomini, tutti attribuiscono questa   grave mancanza all’influenza malevola di Ipazia. Una folla inferocita si organizza quindi per andare a prendere Ipazia e linciarla ma il suo fedele servitore, Davo riesce a far tramutare la pena in un linciaggio così che quando sono tutti occupati a cercare le pietre, lui si avvicina a Ipazia e con il suo assenso la soffoca per donarle una morte meno penosa.



Scelto perché: Al di là degli aspetti più romanzati, perché che Ipazia si fosse già accorta dell’asse ellittico dei pianeti non è un dato certo, che Oreste non era un suo discepolo e che il suo servitore Davo non è mai esistito...questo film è comunque un’ottima occasione per richiamare l’attenzione su questa straordinaria figura di scienziata che per troppo tempo è stata trascurata. 


Titolo: Agorà
Nazionalità: Spagna
Anno: 2009
Durata: 140 min.
Regia: Alejandro Amenabar
Cast: Rachel Weisz, Mix Minghella



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venerdì 3 marzo 2017

Un film di una donna a settimana per un anno? #18



La vera matematica Katherine Johnson
 alla NASA nel 1966.


Fonte: Wikipedia



# 18 Il diritto di contare



Questa settimana OG vi propone come film di 52FilmsbyWomen "Hidden Figures", ovvero "Il diritto di contare", l’8 marzo nelle sale italiane. Uscito nel 2016 negli USA  è stato candidato agli Oscar e ai Golden Globe. La sua trama ripercorre la vera storia di tre scienziate afro-americane che contribuirono in modo sostanziale alla missione della NASA dell’Apollo 11.


Trama:  Katherine Johnson, Dorothy Vaughan e Mary Jackson lavorano  alla NASA in quanto scienziate stanno aiutando la missione spaziale a far partire la navetta dell’Apollo 11 che portò per la prima volta l’uomo sulla luna grazie proprio ai calcoli matematici delle tre scienziate

Katherine dovrà lottare contro la iniziale freddezza dell’ambiente di lavoro che la segregherà in quanto afro-americana e in quanto donna e contro la quale dovrà imporsi grazie alle sue indiscusse capacità che abbatteranno ogni pregiudizio sessista e razziale; grazie al suo esempio i bagni per le persone di colore saranno aboliti e grazie al suo talento matematico verrà invitata a partecipare a pieno titolo alle riunioni anche se sarà l’unica e prima donna ammessa e in cui calcolerà un’impegnativa equazione grazie alla quale gli astronauti riusciranno a rientrare sulla Terra sani e salvi però nonostante questo il suo nome non dovrà mai comparire comunque sui rapporti ufficiali.

Mary Jackson intanto deve far ricorso al giudice per ottenere il permesso di frequentare una scuola serale ma per soli bianchi e poter così diventare un’ingegnera.
Subito dopo che la Missione dell’Apollo 11 ha luogo Katherine viene rispedita al suo Dipartimento ma ci sono subito dei problemi, infatti l’IBM, il nuovo computer che avrebbe dovuto seguire l’operazione, sbaglia i calcoli e la presenza di Katherine diventa di nuovo necessaria…


Scelto perché: Le donne sono spesso dimenticate nella Storia anche quando hanno avuto un ruolo essenziale nel progresso  umano e quando si tratta di ambiti scientifici questa discriminazione diventa più importante e quindi ben venga un lancio promozionale nella giornata internazionale delle donne per far conoscere l’apporto di tre scienziate in un evento che ha cambiato la Storia dell’intero genere umano.


Titolo: Il diritto di contare
Titolo Originale: The Hidden Figures
Nazionalità: USA
Durata: 127 min.
Anno: 2016
Regia: Theodore Melfi
Sceneggiatura: Theodore Melfi, Allison Schroeder
Cast: Taraji P. Henson, Octavia Spencer, Janelle Monàe, Kevin Costner, Kristen Dunst



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sabato 17 maggio 2014

La curva stregata di Maria Gaetana


Almanacco del 16 Maggio:

ritratto di Maria Gaetana Agnesi, Museo della Scala, Milano.



MARIA GAETANA AGNESI
È
LA FAMOSA
DI SCIENZE E DI LETTERE DOTTRINE
LA ELETTA
LETTRICE DI MATEMATICHE
NEL CELEBERRIMO MASSIMO ARCHIGINNASIO
DI BOLOGNA
LA DONNA CHE INVECE
DI SEDERSI PLAUDITA
SU CATTEDRE IN AULE MAGNE
AMÒ
CELARSI BENEDETTA PIETOSA
NELL’AURE MESTE DI OSPEDALI
ASSISTENDO CONSOLANDO CURANDO
INFERMI
__________
AD ENCOMIO
DI VITA DAL CIELO SI CAREZZATA
BASTA IL NARRARE



Così inizia l’Elogio scritto per lei nel 1800 nell’opera Elogio alla celebre italiana Maria Gaetana Agnesi dal Marchese Carlo Pepoli, quindi accogliendo il suo invito, passiamo a narrare.
e alla sua curva
Il doodle di Google dedicato alla studiosa


Maria Gaetana Agnesi, nasce a Milano il 16 Maggio 1718, la sua nascita è foriera di una famiglia numerosa, numerosissima, avrà infatti altri venti tra fratelli e sorelle, tra cui la altrettanto nota compositrice Maria Teresa Agnesi Pagnotti. La sua è una famiglia benestante grazie al commercio della seta e anche se, come da tradizione l’istruzione era stata riservata ai maschi,  Maria Gaetana dimostrandosi da subito quello che oggi si chiamerebbe un enfant prodige, ancora adolescente studiò ben sei idiomi arrivando a conoscere l’inglese, il francese, l’ebraico, il greco, il latino e lo spagnolo, oltre alla sua madre lingua italiana.

Queste sue capacità straordinarie richiamarono in casa gli ospiti più importanti che amavano frequentare il salotto di casa Agnesi anche attirati dalle doti eccezionali della piccola Maria Gaetana che, “con una fermezza e costanza che sembra interdirsi al suo sesso,[1] riusciva a spiegare i passi più difficili degli autori classici, arrivando appena diciannovenne a stendere ben 191 tesi in materia di filosofia, botanica, matematica, logica, meccanica che verranno prima decantate al cospetto del salotto di casa Agnesi per intrattenere, stupire e meravigliare gli illustri ospiti e poi date alle stampe con il titolo di “Propositiones Philosophicae” nel 1738 e che spesso rivendicavano anche per le donne il diritto allo studio di cui Maria Gaetana diventava emblema reale.

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A ventanni si dedicò prettamente agli studi di natura matematica, dopo che aveva espresso il desiderio di entrare in convento per farsi monaca ma che le fu impedito solo dalla malattia del padre, Pietro Agnesi, professore di matematica all’Archiginnasio di Bologna, che fu sostituito proprio da Maria Gaetana almeno per un periodo, infatti Maria Gaetana per accudire suo padre nella malattia rinunciò ai voti e optò per una vita riservata e comunque in relazione con la Chiesa.
Frontespizio delle "Istituzioni Analitiche".
Così grazie anche ai contatti di illustri prelati come il professore Ramiro Rampitelli si avvicinò alle più moderne tesi di algebra e matematica dell’epoca che le permisero di stendere altrettante tesi che le valsero il plauso europeo, con le  “Istituzioni Analitiche ad uso della gioventù italiana” infatti Maria Gaetana ricevette i più alti onori e riconoscimenti, l’opera edita in Italia nel 1748, fu tradotta nel 1775 in francese e in inglese nel 1801. Collegata al traduttore della versione inglese dell’opera di Maria Gaetana, c’è un errore che ha fatto nascere un imprecisione riguardo ad un’altra opera di Agnesi, l’introduzione al “Trattato analitico delle sezioni coniche” del marchese de l'Hôpital che tuttavia Maria Gaetana aveva scritto sì ma mai voluto pubblicare. La sua traduzione ha creato un falso “storico” se così si può dire, in questa opera infatti Maria Gaetana discuteva una curva che ribattezzò Versiera, probabilmente riprendendo un termine matematico già usato a Pisa agli inizi del 1700, ma fu interpretata come “avversiera” e in inglese di conseguenza tradotta come strega, witch, ma l’errore si diffuse e anche nella traduzione spagnola, che riprende non l’originale ma la traduzione inglese, la curva di Agnesi è denominata Witch of Agnesi. Ancora oggi.
L’opera "Le Istituzioni analitiche" fu dedicata alla regina Maria Teresa, infatti la Milano in cui Maria Gaetana nacque si trovava allora sotto l’impero asburgico, e ciò le valse l’invio di un anello di diamanti e lodi dal Papa Benedetto XIV , che le offrì la cattedra a Bologna che però Maria Gaetana rifiutò perché dopo la morte del pare scelse di abbandonare gli studi “pose in non cale, e libri e penna e carta;”[2] .
la curva denominata Witch of Agnesi.


Si dedicò da questo momento in poi alla vita ritirata, alla meditazione, allo studio delle Sacre Scritture, alla preghiera e soprattutto alla vita caritatevole, infatti vendette molti suoi averi, tra cui proprio l’anello di diamanti della Regina Maria Teresa d’Austria per finanziare l’apertura di un ospedale per persone con problemi psichici, dovendo rinunciare invece alla casa paterna che nel frattempo aveva adibito a rifugio di malati e indigenti.
Con l’apertura del Pio Albergo Trivulzio, nel 1771, a Milano per opera del principe don Antonio Tolomeo Trivulzi, l’arcivescovo di Milano, Pozzobonelli offre a Maria Gaetana il ruolo di direttrice del reparto femminile del Pio Albergo, così divenne Visitatrice e Direttrice delle Donne, specialmente inferme.
Spese quindi nella carità e cura dei più poveri e ammalati il resto dei suoi anni senza però rinunciare allo studio seppur delle Sacre Scritture che le valsero altrettanto rispetto tanto che lo stesso arcivescovo di Milano a volte si confrontava con Maria Gaetana stessa che rifiutò però sempre invece ogni altro coinvolgimento nello studio e divulgazione delle matematiche:  “Quanto perdette la scienza da questo suo volontario abbandono, non può disconoscerlo chi si è addentrato nelle opere sublimi sortite dal suo ingegno![3] “... quindi ci resti solo il cordoglio del danno immenso che desse soffrirono da quel suo volontario abbandono, ...[4].

Maria Gaetana si spense a Milano, al servizio del Pio Albergo e dei suoi ospiti, nel 1796, il 9 Gennaio. Si spense una delle più illustri, amate e onorate figure che l’Italia abbia mai avuto, colei che dotata di intelletto straordinario lo mise al servizio di tutti portando lustro alla patria sì ma soprattutto al genere femminile: “ volossene colla sua bell’anima nel regno de’ giusti, lasciando nell’angoscia e nel lutto non solo la Patria, ma tutta Europa![5], “Voi gentili progressiste di Europa stupefatte e meravigliate rimarrete, nel leggere le virtù sublimi che adornarono Una del vostro gentil sesso, intendo dire dell’Agnesi, onore non solo delle Femmine Italiane, ma del mondo civilizzato”.[6]


 
busto di Maria Gaetana Agnesi, al Palazzo di Brera.




[1]Ricciarelli R. M. – “Elogio alla celebre italiana Maria Gaetana Agnesi” (1860), pag. 6.
[2] Ivi, pag. 10.
[3] Ibidem..
[4] Ivi, . 11.
[5] Ibidem.
[6] Ivi, pag. 1.

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martedì 1 aprile 2014

Sophie che si intendeva di numeri primi

Almanacco del 01 Aprile:










Ci troviamo a Parigi, dove in questo giorno nasce una delle più importanti studiose matematiche: Sophie Germain, il 1 aprile 1776 a Parigi, crebbe in piena Rivoluzione Francese quindi e rivoluzionario sarà anche il suo stile di vita.

Appassionata di matematica che scopre grazie alla biblioteca paterna, a 13 anni esaltandosi per la vita di Archimede, studia come autodidatta, dapprima la notte per non farsi scoprire dai genitori, contrari poiché studi simili non si addicono alle donne, e poi incoraggiata dagli stessi per la tenacia con cui porta avanti questa passione. Così come ci racconta il suo primo biografo, il matematico conte italiano Guglielmo Libri Carucci.

A lei si devono importanti spunti e riflessioni sulle teorie matematiche dei numeri primi, alcuni dei quali prendono infatti il suo nome, e ancor di più per gli importanti apporti alla futura teoria dell'elasticità con i suoi studi sulle superfici e raccolti nell'opera " Memoria delle curvature delle superfici". Eppure non sarà ricordata tra i nomi di coloro che grazie ai loro studi sull'elasticità delle placche avevano reso possibile la costruzione della Torre Eiffel nonostante fosse anche, tra l’altro, la vincitrice del concorso indetto da Napoleone all'Accademia delle Scienze di Parigi nel 1815, dopo altri due tentativi negli anni passati, nel 1809 e nel 1813, sulle tematiche relative proprio all’ elasticità.

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I suoi studi furono apprezzati da importanti personalità dell'epoca come il professore Lagrange, Poinsot, Gauss e Fourier, anche se almeno inizialmente dovette presentarsi con un nome maschile per farsi pendere sul serio come tale Antoine-August Le Blanc, lo stesso pseudonimo usato per potersi iscrivere al nuovo Politecnico di Parigi nel 1795, vietato alle donne e con cui riuscì a farsi notare prima  dal suo professore Lagrange, al Politecnico, che la volle conoscere e che rimase colpito, favorevolmente, dal fatto che davanti a lui si palesò in realtà una donna e poi dalla massima autorità dell'epoca in tema di scienze matematiche, il luminare Carl Friedrich Gauss, professore all'Università di Göttingen.

Nonostante le difficoltà dovute all'essere una donna, che tra l’altro scelse di non sposarsi, i sabotaggi e gli atteggiamenti di sufficienza riservatele, con la vincita del concorso dell'Accademia delle Scienze le fu riconosciuta una certa notorietà e con le sue teorie sull' Ultimo teorema di Fermat, fu la prima donna ad essere ammessa all'Accademia delle Scienze, ormai quarantenne.

Fu anche un'apprezzata, seppur postuma, autrice di libri di filosofia, altra sua passione, e scrisse due opere che vennero pubblicate dopo la sua morte grazie al nipote, "Pensieri" e "Considerazioni generali sullo stato delle scienze e delle lettere, nelle diverse epoche delle loro culture", molto apprezzata da Comte.

Non avendo potuto proseguire la sua carriera scolastica al Politecnico di Parigi, venne insignita di una laurea honoris causa dall'Università di Göttingen, per volontà di Gauss ma malauguratamente, Sophie Germain, Marie Sophie Germain, morì per un tumore al seno prima di poter ricevere il riconoscimento, il 27 giugno 1831.  Fu seppellita nel cimitero parigino di  Père Lachaise.

Dal 2003 l’Accademia delle Scienze ha intitolato, in accordo con l’Istituto di Francia, un premio a Sophie Germain per i giovani ricercatori in matematica.





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Biografie:

TOTI RIGATELLI Laura, "Sophie Germain, una matematica dimenticata", Ed. Archinto, 2007.


Opere di dominio pubblico:

volgarizzazione dal francese di UNGARO Michele e PIEZZO Luigi, Napoli, Ed. Stamperia del Fibreno, 1847.



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