Almanacco del 18 Giugno:
"Ernesta Legnani Bisi", Eliseo Sala, 1843. |
Ernesta Legnani in Bisi, fu un’artista
di chiara fama e talento con una formazione accademica, rara per le donne
dell’epoca e una spiccata verve da patriota. Nata a Lugano o, per alcuni a Milano, nel 1788, il 18 Giugno,
studiò incisione all’ Accademia di Brera con Giuseppe Longhi ma la sua
realizzazione la trovò nella ritrattistica. Abile e dotata vinse nel 1810 il
Premio di Disegno della stessa Accademia di Brera dove conobbe anche quello che
di lì ad un anno sarebbe diventato suo marito, il Professore di pittura del
paesaggio, Giuseppe Bisi, della nota e prestigiosa famiglia di pittori.
L’attività di Ernesta si espletò quindi
soprattutto nei ritratti a cui amava dedicarsi specialmente quando come
soggetti erano quelle figure da lei amate e stimate come Manzoni e con le
quali condivideva anche e soprattutto un legame di velleità indipendentiste,
così nacquero amicizie e simpatie tra lei e un’altra pittrice, Bianca Milesi
Mijon, che le dedicherà “in pegno di cara e salda amicizia di cinque
lustri ” la sua traduzione della biografia “Prime
Lezioni in Quattro tomi di Maria Edgeworth” nel 1834[1]. Un' altra importante amicizia fu la più nota Cristina Trivulzio di Belgiojoso, di cui sarà maestra di disegno e di cui eseguirà il ritratto suo e
della madre, Vittoria dei Marchesi Gherardini. La sua simpatia per l’indipendenza italiana la metterà in contatto con numerose
delle così dette Giardiniere della
Carboneria, tra cui la stessa Bianca Milesi, e con altri numerosi esponenti
politici dell’epoca con cui scambierà opinioni, speranze e rallegramenti, come quando scriverà a
Cattaneo, nel 1848: “Venerdì, secondo
giorno della nostra liberazione”[2]
e numerose altre lettere saranno poi scritte negli anni successivi anche dalla
figlia maggiore Antonietta che seguirà, non solo a livello artistico, l’impronta
della madre. Ernesta e Cattaneo si erano conosciuti durante le lezioni di
giurisprudenza del Romagnosi, quando, intorno al 1820-1826, Carlo Cattaneo era
ancora un perfetto sconosciuto ma a
quest’epoca risale proprio uno schizzo a carboncino della Busi di Cattaneo[3],
firmato dall’autrice già affermata artista.
Ma come detto Ernesta era anche una fine
incisora e infatti per la Pinacoteca del Palazzo Reale di Milano realizzò, su
rame, riproduzioni di opere del Palma il Giovane, del Cavedoni, del Paris
Borodone, del Francia e di Marco d' Oggiono tra il 1812-33 ma molto apprezzati erano anche i suoi
Acquarelli.
Tra le sue opere vanno altresì ricordate le incisioni di Gaetana Agnesi e Vittoria Colonna su disegni di Maria
Longhi per illustrare le “Vite e ritratti
di illustri italiani” nel 1812.
Proprio in quegli anni tra il 1812 e
1813 Ernesta però aspetta la nascita della sua primogenita: Antonietta che
viene alla luce nel 1813 e che come la mamma e il papà sceglierà una vita
artistica che sarà però, come visto, più vicina alla sensibilità materna, Antonietta
infatti si dedicherà anch’essa ai
ritratti nonché ad una posizione patriottica- indipendentista appunto come la madre
Ernesta, scegliendo di ritrarre soprattutto i nobili liberali dell’aristocrazia
milanese, quali ad esempio Dandolo e Morosini.
Antonietta si perfezionerà nonostante abbia studiato con il padre e la madre, direttamente all’Accademia di Brera sotto la guida di Hayez, che spesso era ospite dei coniugi Bisi e loro amico, la stessa Ernesta lo ritrarrà in uno schizzo a carboncino che è inserito nelle sue “Memorie” del 1849. Di diversa tempra e attitudine invece sarà la secondogenita Fulvia, nata nel 1818, che, anch’essa dotata di talento artistico, sceglierà invece di seguire le orme del padre dedicandosi ai paesaggi.
Antonietta si perfezionerà nonostante abbia studiato con il padre e la madre, direttamente all’Accademia di Brera sotto la guida di Hayez, che spesso era ospite dei coniugi Bisi e loro amico, la stessa Ernesta lo ritrarrà in uno schizzo a carboncino che è inserito nelle sue “Memorie” del 1849. Di diversa tempra e attitudine invece sarà la secondogenita Fulvia, nata nel 1818, che, anch’essa dotata di talento artistico, sceglierà invece di seguire le orme del padre dedicandosi ai paesaggi.
Ernesta
Bisi, morirà improvvisamente a Milano, il 13 Novembre 1859.