Nina la poliziotta dilettante di Carolina Invernizio è un romanzo giallo di una delle più prolifiche scrittrici italiane.
Di Carolina Invernizio devo ammettere che non ero riuscita a leggere ad oggi molto proprio perché purtroppo come ricordato in altri post è stata una 'Giallista oscurata'.
Ora questa nuova edizione di Nina la poliziotta dilettante da parte della casa editrice Rina edizioni ci restituisce questo appassionante giallo.
Carolina Invernizio è ritenuta l'Agatha Christie italiana ma questo diffuso assioma non mi trova particolarmente d'accordo innanzi tutto perché non amo i paragoni e poi perché come ci ricorda Alessia Gazzola nella Prefazione, Invernizio scrisse anni prima di Christie quindi se proprio si vuole paragonarle è vero piuttosto il contrario visto che Invernizio ebbe un gran successo anche all'estero appunto qualche anno prima di Agatha Christie, siamo noi colpevoli di averla dimenticata.
Dispiace trovare nella postfazione riferimento alla sua vita borghese, casalinga, esclusivamente familiare e quindi noiosa e che contrasta con le sue trame ricche invece di colpi di scena, una critica ancora molto attuale se si pensa che solo poche settimane fa si sono offese le massaie come categoria di donne poco colte e non in grado di capire situazioni complesse, che necessitano di semplificazioni e spiegazioni. La risposta delle donne però non si è fatta attendere e ha raccolto numerosissime firme, tra cui la mia e quella più nota di Dacia Maraini, fino ad approdare al Corriere della Sera sabato scorso.
D'altronde all'epoca di Invernizio poche erano le donne che potevano definirsi professionalmente, la Marchesa Colombi, Neera, Matilde Serao? Frequente era la condizione di scrittrici e giornaliste mogli e madri senza che fosse un limite, almeno per le donne stesse che come oggi si dividono tra famiglia e lavoro. Invernizio si presentava prima come madre e moglie che non con il titolo di scrittrice ma perché per questo denigrarla? Quest'ultima critica va solo a sommarsi alle numerose che purtroppo Invernizio ha collezionato nel tempo dai suoi detrattori dell'epoca, molti forse solo invidiosi del suo successo. La additarono infatti con disprezzo come 'La casalinga di Voghera', indicando qualcuno, in questo caso qualcuna che si era spinta oltre, che si era messa a fare qualcosa che non le si addiceva eppure Carolina Invernizio ebbe molto successo.
Fu colei che grazie ai suoi racconti cambiò il canone dei feuilleton proponendo donne capaci, risolute, alla conduzione dell'intricata trama dei suoi gialli che vengono tuttavia brillantemente risolti dalle capacità di queste eroine, come si legge 'stabilendo così il passaggio dal superuomo alla superdonna del feuilleton'. Se vi sembra poco per una casalinga...
Umberto Eco che la stimò molto dichiarò che comunque scriveva male, e sì forse non aveva l'eleganza di una Gianna Manzini o di una Alba de Céspedes che comunque scriveranno tempo dopo ma il suo stile rispecchia invece la sua epoca senza dimenticare poi che i suoi romanzi erano per la maggior parte, come ricordato, dei feuilleton quindi editi a puntate sui giornali che si indirizzavano a tutti i tipi di lettori e lettrici inoltre, come ci ricorda ancora una volta Alessia Gazzola, le sue paladine sono le capostipiti di tutte le detective odierne a cominciare da Miss Marple compresa. Se vi sembra poco per una casalinga...
Io posso dirvi che questo romanzo giallo vi incollerà alla pagina e io di gialli ne ho letti. Un poliziesco che ha più di cento anni ma è ancora in grado di stregarvi.
Trama:
La trama è delle più classiche, un omicidio che scardina tutto: all'alba Carlo, un nobile, bello e ricco e, forse per la prima volta, innamorato, di Nina, viene ucciso.
Nina, bellissima ma povera, orfana ed operaia. Un amore contrastato dalla nobile famiglia ma che poi nel momento del sospirato accoglimento e della felicità promessa svanisce definitivamente con la morte del promesso sposo e con il suicidio della promessa sposa Nina, o no? Chi ha voluto la morte del Conte Carlo? Chi ha commesso l'orribile gesto e perché?
Una trama fitta, piena di colpi di scena e di sotto-trame, mai banale ci porta a scoprire l'intrigata vita dei protagonisti...
Nina dapprima sospettata dell'omicidio, si finge morta per indagare sull'omicidio del suo innamorato. Riesce ad intrufolarsi con un inganno nella dimora nobile dove sarebbe dovuta essere sposa felice e Contessa, nella casa della zia di Carlo, la Contessa Eugenia la quale che interesse avrebbe avuto a far uccidere il suo unico parente, amato come un figlio? Ma qui Nina conosce anche non già l'immancabile maggiordomo ma la dama di compagnia della Contessa, una ragazza zoppa; che sia stata lei segretamente innamorata del Conte di cui ne anelava il cuore? Oppure è stato Martino, operaio da sempre innamorato di Nina? E cosa c'entra allora Ginetta una ex collega di fabbrica di Nina? E ancora altri presunti colpevoli e improbabili innocenti...
COPYRIGHT dei contenuti dove non diversamente specificato