Ci siamo domani esce l’atteso
documentario-film sulla Samantha Nazionale, “Astrosamantha”, la donna dei
record nello spazio. Evento speciale solo il 1 e 2 marzo al cinema: “La voce dell’attore Giancarlo Giannini
accompagna lo spettatore negli ultimi tre anni della vita di Samantha
Cristoforetti, la prima donna italiana nello spazio”, “un documento straordinario che racconta “la donna” Samantha e l’ “astronauta”
Cristoforetti. Un film per tutti, il ritratto di una donna unica, protagonista
di un evento che rimarrà nella storia”.
Dunque un documentario sulla straordinaria presenza di una donna, la prima italiana, nello spazio, la sua lunga preparazione, la sua esperienza, tuttavia saltano agli occhi alcuni punti della presentazione che lasciano perplesse innanzitutto il rivolgersi allo spettatore, maschio, poiché la parola spettatrice esiste ma non viene usata perché si preferisce usare il maschile inclusore-includente anche qui che si parla di un film che celebra una donna e la sua impresa e che viene fatto uscire proprio nel mese dedicato alle donne, interessante è poi la dicotomia “astronauta” e “donna”, rigorosamente tra virgolette come si fa scientificamente con le categorie ben delineate, delimitate e ferme, e ancor più interessante sarebbe vedere come viene sviluppata questa differenziazione nel film-documentario ma appunto questo resterà nelle sale solo per due giorni, un po’ poco per permettere a tutti gli interessati di riuscire a vederlo in barba all’omaggio e soprattutto alla finalità istruttiva anche se almeno per le scuole le proiezioni resteranno attive.
Dunque un documentario sulla straordinaria presenza di una donna, la prima italiana, nello spazio, la sua lunga preparazione, la sua esperienza, tuttavia saltano agli occhi alcuni punti della presentazione che lasciano perplesse innanzitutto il rivolgersi allo spettatore, maschio, poiché la parola spettatrice esiste ma non viene usata perché si preferisce usare il maschile inclusore-includente anche qui che si parla di un film che celebra una donna e la sua impresa e che viene fatto uscire proprio nel mese dedicato alle donne, interessante è poi la dicotomia “astronauta” e “donna”, rigorosamente tra virgolette come si fa scientificamente con le categorie ben delineate, delimitate e ferme, e ancor più interessante sarebbe vedere come viene sviluppata questa differenziazione nel film-documentario ma appunto questo resterà nelle sale solo per due giorni, un po’ poco per permettere a tutti gli interessati di riuscire a vederlo in barba all’omaggio e soprattutto alla finalità istruttiva anche se almeno per le scuole le proiezioni resteranno attive.
Sarebbe stato bello anche ampliare la figura di
Samantha che non arriva ad essere un’astronauta per caso ma alla base c’è a
priori una scelta determinata per un percorso in Accademia portato avanti con
dedizione e sacrifici, un percorso che delinea già una strada di impegno e
volontà. Chissà se Samantha fin dal suo ingresso in Accademia sognasse, anche
solo come una qualunque di noi può fare, di arrivare a “toccare il cielo con un
dito” letteralmente o se le sue erano aspirazioni di aviatrice comune ma certo è
che quando se ne è presentata l’occasione, ci ha riflettuto, ponderato e scelto
e combattuto ma almeno su questo aspetto è plausibile ammettere che si sia
voluto sottolineare questo evento straordinario della sua carriera.
Insomma
comunque un po’ di malumore intorno a questa iniziativa che poteva essere un po’
meglio congeniata visto che la festa internazionale della donna è alle porte
non sarebbe stato fuori luogo far restare il film più a lungo nelle sale e dare
occasione a più persone di andare a vedere un documentario su una delle figure
femminili più costruttive dell’attuale panorama italiano visto che l’intento,
da quel che si capisce, è mettere in risalto il duro lavoro che Samantha ha
intrapreso per lungo tempo, un’occasione quindi per ribadire che una donna può,
può farcela egregiamente e che comunque dietro ogni grande successo nella vita
c’è una dura preparazione: una lezione per chiunque data da una donna, una come
noi, la Samantha nazionale che grazie alla sua forza di volontà, alla dedizione
e disciplina, iniziata ancora prima di diventare pilota, è diventata ‘Astrosamantha’,
una donna stellare e come lei, grazie a lei, anche noi, donne, rimiriam le stelle per una volta,
peccato solo per soli due giorni.
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