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martedì 29 ottobre 2019

Una stanza tutta per se' Virginia Woolf e Opportunità di Genere OG




Virginia Woolf




Oggi  veniva pubblicato "Una stanza tutta per se'" di Virginia Woolf un libro che per Opportunità di Genere  OG è stato di fondamentale ispirazione,    alla base della nascita del blog ormai più  di dieci anni fa.

"Se vorrete farmi contenta dovete scrivere libri di viaggio e di avventura, di ricerca e di studio, di storia e biografia, e libri di critica, di filosofia e di scienze. Quindi nel chiedervi di scrivere più libri vi incito a fare qualcosa che sarà  per il vostro bene e per il bene del mondo intero"

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venerdì 9 febbraio 2018

Vita quotidiana, banale o Storia?

Virginia Woolf e Leonard nella loro casa di Monk's House nel 1939.


Credits: Harvard Library

La Storia non sempre ci racconta tutto quello che sa perché è fatta per lo più da grandi avvenimenti e grandi personalità che ne rubano tutta la scena eppure esiste una Storia altrettanto ingombrante perché ricca di sfaccettature e significati a volte reconditi. Lo storico si diverte allora a cercarne le tracce in episodi, documenti che sfuggono ai più. E' la Storia della gente comune o di fatti insignificanti, sembrerebbe, la vita quotidiana che ci parla e racconta. 


Così come un massacro di gatti ci ridà il sentimento rivoluzionario in una Parigi artigiana o come Fulvio Tomizza ci restituisce dopo secoli la vita 'tranquilla' di una straordinaria signora veneziana del 1700 la cui biografia esiste in un unico esemplare segretamente celato in archivi segreti e tenuti fuori dalla portata anche di studiosi, chiuso in cassaforte! Lo scrittore ebbe la fortuna di vederlo fotocopiato, di leggerlo e in seguito di scriverci su poiché ne rimase affascinato “Ne ero e continuo ad esserne preso,..., insieme a un fresco ritratto di donna traspira un'autenticità di vita intima e di vita del secolo di Venezia1 .


In effetti in questi ultimi anni la storiografia sta scoprendo la non banalità del quotidiano facendone anzi soggetto storico da analizzare, approfondire e conoscere.

Soprattutto gli Women's Studies dopo un primo tempo di studi basati su grandi figure femminili e di riscoperta di importanti donne in ogni aspetto sociale e in ogni epoca storica e di cui pure si aveva assolutamente bisogno anche grazie alla riflessione di studiose di varie discipline si sono interessati alla Storia quotidiana, dei piccoli fatti e delle gente comune che a me piace comunque scrivere con la S maiuscola!.
Foto tratte dall'Album di Virginia Woolf,
messo online da Harvard Library.
Ida Magli sosteneva già negli anni '80 che l'unico modo per fare Storia delle Donne era quello di fare la storia in modo antropologico2 e pare che oggi, mi sembra più che in passato, questo interesse si stia realizzando come dimostra la collana di volumi storici in uscita con il Corriere della Sera “Biblioteca della Storia. Vite quotidiane” che si compone di ben 25 volumi ognuno che si interroga e analizza come vivevano ad esempio i nobili alla Corte di Luigi XIV o i sudditi di Elisabetta I: “narrando le occupazioni di ogni giorno, i costumi, le attività economiche, la lingua, i gusti culinari e tutte le curiosità della vita quotidiana nei diversi periodi storici. Per conoscere la storia da una nuova e sorprendente prospettiva”. 


A questa nuova luce sulla storia si potrà ora aggiungere un altro importante luminoso raggio visto che la Biblioteca di Harvard ha deciso di mettere online gratuitamente le foto di Virginia Woolf nella sua residenza di Monk's House. Si potranno vedere le giornate trascorse nel suo adorato giardino, di cui abbiamo parlato qui, con i suoi amici, parenti e naturalmente con il marito e chissà quali altre storie e considerazioni potremmo trarre da queste sorprendentemente 'banali' foto.





1 F. TOMIZZA “L'ereditiera veneziana”, Milano, ed. Fabbri editori, 1989.

2 Per approfondire G. CONTI ODORISIO “Donna e società nel '600”, Roma Bulzoni ed., 1979 e I.MAGLI “La donna un problema aperto”, Firenze, Vallecchi ed., 1974.




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martedì 17 ottobre 2017

Non solo Rosa...





Molte grandi scrittrici erano anche appassionate di giardino, dei propri giardini che curavano con passione e attenzione proprio come le loro opere letterarie.
Virginia Woolf ad esempio e il suo a Monk's House o ancora Beatrix Potter nella sua tenuta del Distretto dei Laghi o ancora Vita Sackville West che oltre a scrivere raffinati romanzi impiegò la sua attività creativa anche progettando veri e propri giardini, come quello della sua residenza di Sissinghurst Castle meritandosi l'elogio e l'ammirazione di molti professionisti giardinieri (oggi diremmo paesaggisti). Tenne anche una rubrica settimanale di giardinaggio per l'Observer e per quindici anni si impose al pubblico anche come esperta giardiniera tanto che ancora oggi è un punto di riferimento anche per i vivaisti contemporanei.

A lei si deve la riscoperta nel giardino abbandonato quando acquistò il Castello nel 1931, di una rosa molto antica che ora porta il nome della sua tenuta, Sissinghurst Castle appunto. Il suo giardino divenne infatti fonte di ispirazione anche per i suoi contemporanei appassionati, coltivatori, fiorai tra cui Costance Spry, la flower designer talmente brava che ricevette l'incarico nel 1956 per gli addobbi per i festeggiamenti dell'incoronazione di Elisabetta II d'Inghilterra.

Costance iniziò la sua carriera casualmente come vetrinista di una profumeria di un amico negli anni '20 ma il suo successo fu immediato e costante, infatti rivoluzionò le regole della composizione floreale. Oggi è praticamente normale trovare centritavola, addobbi, bouquet con diversi elementi ma ciò che per noi è ormai acquisito in realtà lo dobbiamo a lei, alla sua creatività e al coraggio che ebbe di sfidare le regole che fino ad allora si usavano per il flower design.
Costance infatti ideò, per la prima volta, composizioni che contemplavano oltre ai fiori di stagione anche tutti gli altri elementi che il periodo stagionale offriva come frutti, ortaggi e foglie, abbinamenti che riscossero subito molto consenso e l'avviarono con successo al mestiere di flower design a cui ancora oggi dobbiamo molto. 
Alla sua morte, nel 1960 David Austen, un istituzione tra i creatori di rose inglesi, le dedicò una sua nuova creazione, una rosa a coppa dal colore chiaro e profumatissima che appunto chiamò Costance Spry. Lo stesso Austen quest'anno ha dedicato la sua nuova creazione ad un'altra artista: Vanessa Bell, arredatrice e pittrice di fine ottocento, nonché sorella di Virginia Woolf.

E poteva mancare una rosa dedicata a Jane Austen nel suo duecentesimo anniversario? No di certo ed infatti dall'Inghilterra ecco la rosa Jane Austen dal colore pastello, un albicocca delicato e dal profumo intenso.

Ma anche il nostro paese, altrettanto dedito ed apprezzato per i suoi giardini e giardiniere-i, deve molto alle donne.


A Roma, il noto roseto comunale è stato ideato dalla Contessa Mary Gayley Senni che sul Colle Oppio negli anni trenta del '900 dedicò acri alle rose più preziose e istituì in quell'occasione il prestigioso premio di Roma nel quale la rosa più bella tra le nuove create viene, ancora oggi, premiata da una giuria internazionale.
Il roseto però fu poi distrutto durante il conflitto mondiale e solo successivamente ripristinato nella sua sede attuale all'Aventino e impreziosito da nuove e rare specie di rose, ad oggi ci sono più di mille esemplari da tutto il mondo.

Rosa tipo Tudor, "Lea" Renaissance.



Quest'anno ecco la rosa dedicata ad Anna Molinari, pensata in onore della fondatrice del noto marchio di moda Bluemarine che da quarant'anni fa grande il nome del Made in Italy anche all'estero.
Nel 2011 un vivaista di San Remo, e dove senno?, ha dedicato una sua rosa alle madri costituenti per festeggiare i 150 anni della Repubblica italiana, chiamandola “Donne d'Italia”; nello stesso anno in Veneto un innestatore ha dedicato una sua nuova creazione alla giornalista Ilaria Alpi e quest'anno ha pensato di omaggiare una delle poete più importanti del panorama italiano per quanto purtroppo poco nota.


Rosa "Mamma mia" Courtyard.
Moderata Fonte, Modesta Pozzo de' Zorzi, infatti fu una poeta molto apprezzata e nota nella Repubblica Veneziana del '500. Sua il Merito delle donne in cui un gruppo di amiche si ritrova a casa di una di loro, Leonora che vedova le ospita nella sua casa, una villa ereditata da una zia che non aveva mai voluto sposarsi e lì lontane da occhi e orecchie indiscrete le amiche si sentono libere di confidarsi e parlare. Così si apprende quanto la condizione femminile è sacrificata e subordinata ai voleri e condizionamenti degli uomini, fossero essi padri, fratelli o mariti e la mancanza di un'istruzione é ciò che pregiudica loro una vera libertà. Leonora, ad un certo punto auspica addirittura il ritorno delle amazzoni ma la più anziana smorza ogni richiamo alla guerra e le riporta alle loro riflessioni che si possono racchiudere nella frase che Corinna, la più rivoluzionaria tra le amiche, ad un certo punto afferma: Libero cor nel mio petto soggiorna, non servo alcun, né d'altri son che mia”.*
La rosa Moderata Fonte, la novità del 2017 è di un rosa intenso e delicato.



* M. Fonte, “Merito delle Donne. Ove chiaramente si scuopre quanto siano esse degne e più perfette de gli uomini”, 1600, pag. 12.





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mercoledì 6 settembre 2017

Ogni passione spenta- Vita Sackville West







Ogni passione spenta di Vita Sackville West è un romanzo magistralmente scritto che ripercorre l'esistenza di una anziana donna dell'alta società britannica di fine '800.


Una Lady ultra ottantenne che alla morte del noto marito, Lord, ex primo ministro nonché Viceré d'India, padre dei suoi sei figli, marito devoto che le aveva offerto lusso  e prestigio, ha la possibilità di tornare ad essere quello che era stata prima del matrimonio, quello che avrebbe voluto essere, semplicemente Deborah, ora poteva esserlo anche per se stessa, dopo la morte del suo compagno, quello di una lunga vita...ma quale vita?. 

L'anziana mylady si ritrova ora senza impegni ufficiali, etichette da rispettare, adesso è libera, libera di ripensare alla sua vita e di tirare le somme di quella che riaffiorandole in mente si delinea sempre più come una vita ufficiale, non scelta se non per adeguarsi alle aspettative sociali che imponevano ad una ragazza di buona famiglia di accettare una proposta di matrimonio più che vantaggiosa. Mano a mano che si ricreano i ricordi si capisce che questa vita all'apparenza perfetta fatta di ricevimenti, viaggi, lusso, servitù, merletti, cene ufficiali, etichette, rendite e case non era quello che Lady Slane avrebbe voluto dalla sua vita, che avrebbe scelto per la sua vita perché le sue velleità personali, quelle d'artista erano state messe in secondo piano, anzi annichilite per anni, fermate da quello che la società riservava alle donne della sua classe: un buon matrimonio e dei figli.

Ora all'alba dei suoi ottantotto anni era libera di scegliere una vita campestre nonostante le perplessità dei figli che per mera formalità si rincorrevano l'ospitalità da offrire alla madre e che accolgono la decisione del tutto imprevista dell'anziana lady con sollievo ma allo stesso tempo con assoluto stupore visto che la donna non aveva mai deciso alcunché in vita sua. Deborah Slane infatti era stata sempre una moglie fedele, devota, accondiscendente e presente, mai fuori posto, mai oltre, sempre all'ombra del più attivo e impegnato amato marito a cui si era sacrificata in qualità di moglie e madre, infatti questa non era la sua vita...era stata sì la sua esistenza ma non quella che avrebbe scelto. I suoi ricordi vividi, in pieno contrasto con il titolo del libro: “Ogni passione spenta”, sottolineano solamente le rinunce che aveva fatto perché così doveva una donna. 

Al tramonto della sua vita Lady Slane scopre l'importanza di essere solo se stessa al di là delle convenzioni e aspettative sociali e quando scopre un barlume di creatività e autonomia di pensiero in una delle sue pronipoti le lancia un appoggio, un supporto morale e trova la serenità così di lasciare questa vita e addormentarsi per sempre, ormai che “Ogni passione spenta”.


L'autrice del libro lo suddivide in tre parti che lascia iniziare con versi ora di Cristina Rossetti ora di Shakespeare che non tanto sottolineano o scandiscono la trama del racconto ma piuttosto fanno da collante a quel sentimento che parte dal titolo “ogni passione spenta”, sottolineano la caducità di una vita che è ormai al tramonto che se da un lato sono in contrasto però con i ricordi invece vividi della protagonista sono in piena sintonia dall'altra parte con le recriminazioni della sua esistenza che in modo discreto ma costante riemergono dai suoi ricordi. 

La scrittrice, Vita Sackville West forse attingendo in parte dalla sua esperienza personale ci regala un'opera mai banale, sofisticata e superlativamente costruita; è un romanzo che è il racconto di un'esistenza femminile intorno a cui ne gravitano tante altre, tutte più o meno insignificanti, mai piene come quella di un'anziana donna che ripercorre la sua esistenza ormai al tramonto che tuttavia è nonostante tutto ancora viva di emozioni e desideri mai sopiti, solo addormentati a cui non è stato possibile neanche dar voce perché la società non avrebbe capito ed accettato. Insomma un'autrice d'altri tempi che sarebbe utile ai nostri tempi riscoprire.





L'Autrice: Vita Sackville West “romanziera”, così la definisce l'edizione del 1979, appartenente all'alta aristocrazia britannica ed ad un' epoca nel pieno dell'età edoardiana caratterizzata da una parte dallo snobismo aristocratico e dall'altra dalla sfrontatezza; Vita fu una egregia esponente dell'una e dell'altra parte.

Debuttò in società nel 1910 e sposò il diplomatico Harold Nicolson da cui avrà un figlio, Nigel che molti anni più tardi scriverà una biografia della scandalosa ed eccentrica madre “Ritratto di un matrimonio”. Nel 1922 incontra Virginia Woolf e tra le due nasce una sconfinata stima ed affetto tanto che a lei Woolf dedica e scrive 'Orlando', descritto dal figlio di Vita come “una lunga, affascinante lettera d'amore”, lei è infatti la V. della ambigua dedica. 



Fu personalità di spicco della cultura britannica, scrittrice, personaggio eccentrico in pieno sentimento della sua epoca. Ha scritto: 'Una signora scostumata' (The Edwardians) 'Pepita The Eagle and the Dove' 'Ogni passione spenta'.



La traduzione egregia della versione letta, risalente al 1979 è quella originale del 1935 affidata ad Alessandra Scalero. 

Vita era nata a Knole nel 1892 e si è spenta nel 1962.


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mercoledì 12 aprile 2017

Un film di una donna a settimana per un anno? #24








# 24  Orlando 




Per la settimana pasquale OG ha scelto il film “Orlando” dall'omonimo romanzo di Virginia Woolf. Ha ricevuto due nomination agli Oscar nel 1993, un David di Donatello come miglior attrice straniera a Tilda Swinton e il Ciak d'Oro del pubblico al Festival di Venezia.

Trama: Orlando è un bellissimo giovane alla Corte Inglese nel Seicento quando viene notato e scelto come favorito dalla regina Elisabetta I che gli lascerà una cospicua eredità per i servigi resi soprattutto amatoriali ma allo stesso tempo gli “ordina” di non invecchiare mai e così accadrà. Passano gli anni e Orlando non sembra accusare i segni del tempo, lo si ritrova innamorato di una cosacca, figlia di un ambasciatore russo, suscitando tutte le perplessità della Corte inglese soprattutto perché Orlando è già fidanzato ma la ragazza russa gli preferirà un marinaio lasciandolo disperato. Grazie alla poesia trova consolazione nonostante la natura sleale delle donne. Accetta di diventare Ambasciatore in oriente a Costantinopoli sotto Guglielmo I a metà del Settecento quando dopo un lungo sonno si sveglia e si trova donna.

Torna quindi in madrepatria come Lady Orlando ma tutti stentano a credere ad un suo spontaneo cambio di sesso mentre ora deve fare i conti con una realtà estremamente cambiata e non solo perché siamo in epoca vittoriana quanto perché la condizione femminile è molto diversa da quella a cui era abituato da uomo fatta di balli, cene e corteggiamenti a Corte. Ora deve combattere contro una situazione che pone Lady Orlando a confronto con la condizione femminile di un' Inghilterra vittoriana che alle donne lascia poca scelta soprattutto se sole e non sposate. 
Prima edizione del Romanzo "Orlando"
 di Virginia Woolf, 1928.
Credits: wikicommons
Quando rischia di perdere la sua eredità, l'amico di sempre Harry le propone di sposarsi perché a lui non importa se la splendida ragazza era stata un uomo prima e soprattutto il suo migliore amico ma Orlando fugge alla proposta di matrimonio e si ritrova alla fine dell' 800 innamorata di un giovane ribelle pronto a partire per gli Stati Uniti che le chiede di partire con lui Lady Orlando però resta e ci troviamo agli inizi del XX secolo...con un figlio, anzi figlia.Orlando è stanca ormai e torna nella sua tenuta con la figlia e sedendosi sotto il suo albero preferito, quello di sempre, chiama la figlia e insieme guardano il cielo da cui scende un essere asessuato, come lei verrebbe da pensare, un angelo a dare un senso ancor più profondo alla sua esistenza. 


Scelto perché: Questa sceneggiatura rilancia il messaggio woolferiano per cui c'è una cosa che va oltre ogni altra, oltre il tempo, la vita o la morte e a cui non interessa il genere o il sesso ed è l'amore. Orlando nel suo lungo peregrinare temporale e sessuale è testimone, per noi, dello stato delle cose attraverso il tempo e il genere di appartenenza ma solo con l'amore come può essere quello filiale, trova pieno appagamento in questa sua ricerca identitaria e lascia a noi il messaggio che l'amore va oltre ogni condizione umana di forma e tempo.

Titolo: Orlando
Anno: 1992
Nazionalità: UK
Durata: 92 min.
Regia: Sally Poter
Sceneggiatura: Sally Poter
Cast: Tilda Swinton, Quentin Crisp, Billy Zane




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martedì 24 gennaio 2017

Un film di una donna a settimana per un anno? #13





# 13  The Hours



Il 25 gennaio nasce a Londra Virginia Woolf e OG le rende omaggio questa settimana per la rubrica "Un film a settimana di una donna per un anno" proponendovi un film del 2002: "The Hours", le cui interpreti, Nicole Kidman nei panni di Vriginia, Julianne Moore e Meryl Streep hanno ricevuto tutte la nomination agli oscar come miglior attrice poi vinto da Nicole Kidman che prese anche il Golden Globe dove il film vinse come miglior film drammatico in quell'anno.



La Trama:
La vicenda si articola sulla vita di tre donne: Virginia Woolf in uno dei suoi ultimi giorni prima del suicidio nel fiume Ouse e, con un flashback, nel 1923 in cui scrive uno dei suoi romanzi più famosi "La Signora Dalloway" che sarà il fil rouge che porterà alle altre due storie femminili in un viaggio anche temporale. La seconda storia infatti si ambienta negli anni '50 del'900 a Los Angeles in cui la signora Laura vive una vita infelice di madre e moglie che sente la realtà familiare una costrizione insoddisfacente ma che non ha il coraggio di lasciare, la sua unica consolazione è la lettura de "La Signora Dalloway". 
Ci si sposta infine a New York nei primi anni 2000 dove Clarissa sta organizzando una festa per un suo amico, scrittore famoso, che malato di aids sta per morire e che la chiama affettuosamente Signora Dalloway...si scoprirà che questo scrittore altro non è che il figlio di Laura abbandonato da questa che alla fine aveva lasciato marito e figli per rifarsi una vita in Canada. Alla morte del ragazzo, Laura raggiungerà Clarissa e le spiegherà la sua dolorosa scelta personale passata. Un flashback ci riporta nel 1941 al suicidio di Woolf e alle sue ultime parole lasciate scritte a suo marito, Leonard.

Scelto perchè: Virginia Woolf in Una stanza tutta per se' scrisse: " Se vorrete farmi contenta dovete scrivere libri di viaggio e di avventura, di ricerca e di studio, di storia e biografia, e libri di critica, di filosofia e di scienze[...] se prendete in considerazione qualunque grande figura del passato come Saffo, come Murasaki, come Emily Bronte, scoprirete che è erede e al contempo creatrice di una tradizione, e che ha potuto esistere perchè le donne avevano preso l'abitudine di scrivere con naturalezza. [...] Quindi nel chiedervi di scrivere più libri vi incito a fare qualcosa che sarà per il vostro bene e per il bene del mondo intero."
Grazie alle sue parole, ha ispirato e ispira donne in tutto il mondo anche Opportunità di Genere nasce e ha tratto nutrimento da questo suo incoraggiamento.

Titolo: "The Hours"
Nazionalità: USA

Anno: 2002

Regia: Stephen Daldry
Cast: Nicole Kidman, Julianne Moore, Meryl Streep





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