venerdì 20 settembre 2013

Hedwig Dohm- La prima femminista tedesca



Hedwig Dohm fu una delle prime rappresentanti del pensiero femminista tedesco. Rivendicò sia la parità di Istruzione che di formazione per le donne e per le ragazze. Era convinta che non era necessario per una donna finire nella gabbia delle aspettative sociali per quanto allettanti e l’unico elemento che garantiva la parità di ruoli tra uomo e donna era l’indipendenza economica che la donna  doveva conquistare.
Su queste tematiche tra il 1872 e il 1879 scrive ben quattro saggi femministi talmente radicali e rivoluzionari da farle valere una fama immediata ma anche le più feroci critiche anche da parte delle sue connazionali. 

 Come ancora fossimo nel pieno della "querelle des femmes" Dhom  in queste opere oltre a rivendicare pari istruzione, formazione e condizione economica tra uomini e donne, reclama nell’opera “L'emancipazione scientifica delle donne” del 1874 anche pari dignità “umana” per le donne criticando e svilendo le teorie “medico-scientifiche” dell'epoca sulla naturale inferiorità della donna.
Le sue rivendicazioni negli anni si concentrarono oltre che sui diritti sociali anche su quelli politici, fu tra le prime che, nel 1873, chiese il diritto di voto per le donne in Germania, fondando e partecipando a numerose associazioni, anche di stampo radicale, per la rivendicazione del suffragio femminile.
Fu membro, nel 1888, del Comitato dell'Associazione Donne della Riforma con Hedwig Kettler (successivamente Associazione dell'Educazione Femminile e degli Studi delle Donne), che promosse campagne per la riforma del sistema educativo in generale e degli studi delle donne in particolare. Intorno agli stessi anni, con il rafforzamento dell’ala radicale del movimento femminista, riprese a scrivere opere ed articoli sulla necessità delle donne di avere il diritto al voto, si unì alla Società del Bene Femminile della radicale Minna Cauers nel 1889 e all'età di 74 anni prese parte quale membro alla riunione inaugurale dell'Associazione per la maternità e la riforma sessuale di Helene Stöckers. 
Ristampò quindi articoli e opere degli anni passati sul tema del suffragio femminile è infatti del 1876 la ristampa di alcuni saggi socio-politici di alcuni anni prima (1870) sotto il titolo generale de “La natura delle donne e del diritto. La questione femminile. Due trattati di proprietà e il suffragio femminile”. Riprende con vigore la sua azione come attivista per i diritti femminili e scriverà più di 100 articoli l’ultimo risale a pochi giorni prima della sua morte, diventando nei primi anni del ‘900 una figura di primo piano nelle associazioni e nella vita sociale e culturale tedesca.
Nel 1904 nasce la Fondazione della DVF - Associazione tedesca per il suffragio femminile di cui Hedwig Dohm è Presidente onoraria e che si batte, tra le altre cose, per il diritto al congedo di maternità.

Muore a 88 anni ed è sepolta nel cimitero di San Matteo, nella fossa comune insieme al marito, a Berlino la città che il 20 Settembre 1831 le diede i natali.



Nacque da una famiglia di origini ebraiche, il padre, produttore di tabacco, Gustav Adolph Gotthold Schlesinger non poté però sposare la madre di Hedwig, Wilhelmine Henriette Jülich, in quanto figlia illegittima. Il padre di Gustav infatti rimase talmente scandalizzato da non dare il permesso per le nozze, di fatto impedendole fino alla sua morte nel 1838.
Il padre di Hedwig, Gustav, si convertì al protestantesimo nel 1817 e nel 1851 mutò il proprio cognome in Schleh.

Marianne Adelaide Hedwig Dohm, nata Schlesinger fu terza di diciotto figli, come i primi rimase illegittima fino al matrimonio dei genitori portando per i primi anni il cognome della madre Jülich. Non ebbe un’istruzione completa e fu autodidatta per alcune materie come lo spagnolo che apprese durante un viaggio della famiglia nel paese iberico e dopo il quale scrisse, da autodidatta, il suo primo libro "La letteratura nazionale spagnola nel suo sviluppo storico" del 1867 e nel quale conobbe quello che divenne poi suo marito, Ernst Dohm.
Ebbero cinque figli e la loro casa divenne un prestigioso salotto che vide i più importanti personaggi intellettuali berlinesi dell’epoca da Franz Liszt a Theodor Fontane, da Ferdinand Lassalle alla contessa Hatzfeld.
Sarà la nonna della moglie di Thomas Mann, Katharina "Katia" Pringsheim nonchè del musicista Klaus Pringsheim, i figli della sua primogenita Anna Gertrud Edvige.

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale sarà tra i pochi  e poche intellettuali che prenderà una posizione netta contro la guerra e si definirà una pacifista intransigente supportando la sua posizione con articoli che scriverà per lo più sulla rivista pacifista L’Azione e nel suo il saggio L'abuso della Morte del 1915.
Visse abbastanza per vedere riconosciuto il diritto di voto alle donne in Germania nel 1918, morì infatti nell'estate dell’anno seguente, nel 1919.

Nel 2007 la Federazione dei Giornalisti le ha dedicato un memoriale.


In Italia la sua opera è stata tradotta e divulgata da una delle più grandi studiose germaniste Maria Teresa Morreale. 



Qui puoi leggere il post su
Maria Teresa Morreale 

Bibliografia:

Opere socio- politiche:
Che i pastori pensano delle donne 1872
Gesuitismo nelle case professionali 1873
L'emancipazione scientifica delle donne 1874
La natura delle donne e del diritto. La questione femminile. Due trattati di proprietà e il suffragio femminile 1876
Gli anti-femministe. Un libro di difesa 1902
Le madri. Un contributo alla domanda di istruzione 1903
L’abuso della Morte 1915

Prose:
• "Diventa chi sei!" Come sono le donne. Due novelle, 1894
Sibilla Dalmar 1896
Il destino di un'anima 1899
Christa Ruland, 1902





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