mercoledì 26 aprile 2017

Un film di una donna a settimana per un anno? #26










# 26 Sognando l'Africa


Il film di questa settimana che OG vi propone è dedicato alla scrittrice e ambientalista italiana che da più di quarant'anni vive in Kenya: Maria Boccazzi, naturalizzata keniota come Kuki Gallmann che in questi giorni è stata vittima di un attentato ed ora è ancora in ospedale dove lotta in gravi condizioni.

Il film “Sognando l'Africa” del 2000 è stato tratto proprio dalla sua biografia uscita nel 1991 che narra la giovinezza e il successivo trasferimento della scrittrice in Africa e la sua permanenza nel paese che le ha definitivamente condizionato la vita nel bene e nel male.


Trama: Maria vive a Venezia con il figlio Emanuele avuto dal precedente marito rimasto a vivere negli Stati Uniti con la nuova moglie. Una sera dopo un'uscita tra amici Maria ha un incidente d'auto e viene portata in ospedale dove conosce quello che diventerà il suo secondo marito, Paolo Gallmann con il quale dopo qualche tempo decide di realizzare un sogno comune: trasferirsi in Africa, in Kenya dove comprano un'intera tenuta. La vita non è facile agli inizi con un figlio piccolo, che verrà poi mandato a studiare in un College,  e il marito spesso lontano per lunghi periodi ma la loro vita è intensa, desiderata ed amata ma un giorno a Kuki, incinta di Paolo, viene annunciata la morte del marito in un incidente d'auto. Dopo qualche tempo Emanuele ormai cresciuto torna a vivere con la madre in Kenya insieme alla figlia di Kuki e Paolo, Sveva che nel frattempo era nata. Emanuele però dopo qualche anno morirà per il morso di un serpente velenoso.
Nonostante l'Africa le abbia dato tanto ma tolto altrettanto Kuki non se ne va anzi decide di creare un'associazione intitolata al marito e al figlio per salvaguardare l'ambiente e insegnare agli stessi kenioti le loro tradizioni , impegnandosi anche contro i bracconieri. La sua tenuta infatti diventa un riparo per gli animali presi di mira dal bracconaggio. 




Scelto perché: Kuki è una figura emblematica della volontà e determinazione femminile che nonostante sia stata provata pesantemente non rinuncia al suo sogno e alla sua “missione”, diventando un esempio che va al di là dei confini, dell'aspetto ambientale e che si chiama coraggio e forza di volontà...una donna sola contro la malavita locale e i bracconieri. Domenica scorsa mentre perlustrava la sua vasta tenuta é stata colpita da un proiettile allo stomaco. Soccorsa é ora grave ma vigile in ospedale a Nairobi. Dal suo letto d'ospedale nonostante sia grave fa sapere che non lascerà il paese per il quale ha lottato tutta la vita, con a fianco la figlia Sveva rinnova la sua volontà di continuare a combattere per la causa in cui crede.


Titolo: Sognando l'Africa
Titolo originale: I dreamed of Africa
Anno: 2000
Nazionalità: UK
Durata: 114 min.
Regia: Hugh Hudson
Sceneggiatura: Paula Milne, Susan Shilliday
Cast: Kim Basinger, Vincent Pérez, Daniel Craig




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mercoledì 19 aprile 2017

Un film di una donna a settimana per un anno? #25




Vanessa Redgrave è Olive, suffragetta bostoniana.
credits: screenshot by Opportunità di GenereOG
in base all'art.70  Legge sulla protezione del diritto d'autore 633/41
 e successive modifiche.



#25  Le Bostoniane 



Il film di questa settimana ci porta a Boston alla fine del 1800 ispirato al romanzo di Henry James da prima pubblicato a puntate su un giornale del 1885 e l'anno seguente edito in un unico libro ma in tre volumi con il titolo “Le Bostoniane” che narra le vicende del movimento suffragista di Boston.

La trasposizione cinematografica è del 1984, la regia è di James Ivory e la co-protagonista, Vanessa Redgrave, fu nominata agli Oscar e ai Golden Globe del 1985 come miglior attrice protagonista.



Trama:

Nella Boston di fine 1800 la rivalsa del movimento femminista sui diritti delle donne è ormai una realtà che interessa tutti gli Stati membri dell'unione e a Boston è ben radicato grazie a donne facoltose che non solo sostengono la "causa" ma che partecipano anche attivamente a far conoscere e radicare il movimento con sempre più sostenitori.
Tra le nuove leve si distingue una giovane ragazza, Verina,  figlia di un guaritore, che viene subito presa nelle grazie della guida del movimento bostoniano, Olive il cui cugino in visita da New York ma proveniente dal sud tradizionalista, l'avvocato Ranson, si intromette nel rapporto tra la giovane Verina e Olive che cerca di istruirla alla causa per il voto alle donne.
Olive decide quindi di prendere le distanze dal suo aitante ma retrogrado cugino che manifesta disapprovazione per le rivendicazioni femministe, così come per la abolizione della schiavitù nel sud del paese, e i due cominciano a contendersi la giovane promessa femminista. 
Verina va a stare a casa di Olivia dove viene istruita secondo le sue raccomandazioni per fare di lei una nuova figura carismatica per il movimento in grado di scuotere l'interesse e l'azione di molti altri cittadini americani, Verina infatti è eloquente e molto graziosa e aggraziata ma per gli stessi motivi il cugino di Olive cerca invece di corteggiarla e allontanarla dalla causa femminista per sposarla.
Olive porta Verina con se' ai raduni di altre suffragiste e con lei spera di creare un movimento sempre più forte e ampio grazie all'appoggio e al confronto con altre veterane come Miss Birdseye, compagna niente meno di Susan B. Anthony, Elisabeth Cady Stanton e Lucretia Mott.
Ma Verina comincia a vacillare quando rivede il cugino di Olive che non ha smesso di cercarla e quando essa stessa confesserà ad Olivia il suo turbamento e difficoltà nell'andare avanti come se lo facesse solo perché incoraggiata dalla stessa Olivia, Verina le chiede di aiutarla a scappare dai suoi stessi sentimenti. Così la giovane femminista in erba sparisce anche perché il grande giorno è arrivato: la Conferenza al Music Hall di New York dove ha già molti proseliti e che la consacrerà una guida non solo per il movimento bostoniano ma per tutta la causa nazionale.

La sera del comizio però tra il pubblico c'è anche Mister Ranson che dopo non poche difficoltà riesce a parlare con Verina che si rende conto che probabilmente il suo amato ha ragione lei fa tutto questo solo per compiacere Olive, suo padre e tutte le altre a cui vuole bene ma lei non è così coinvolta e che quello che le diceva invece Olive che i suoi tentennamenti erano solo l'effetto della sua troppa esposizione alle critiche e ai giudizi maschili non era vero.
I due amanti allora si allontanano dal teatro nascondendosi tra la folla che stanca di aspettare l'orazione di Verina ha intanto iniziato ad abbandonare la Hall.
A questo punto quando tutto sembra perduto però prende la parola la stessa Olive che ormai si sente pronta a prendere lei le redini della rivendicazione  femminile dimostrando doti d'eloquenza perfino maggiori di quelle di Verina che infatti entusiasmano l'intero uditorio.


Scelto perché: Questo film è stato scelto per la trama ma anche perché già dal suo titolo tradisce il maschile-neutrale ancora saldamente intatto negli anni' 80 dello scorso secolo in cui a quei tempi gli Women's Studies erano appena arrivati in Italia, fu tradotto infatti in italiano come “I Bostoniani” ma è chiaro dalla trama che sarebbe stato meglio e più pertinente la traduzione di “Le Bostoniane”.
Il gruppo bostoniano di suffragette:
Olive, Verina e Miss Birdseye

credits: screenshot by Opportunità di GenereOG
in base all'art.70  Legge sulla protezione del diritto d'autore 633/41
 e successive modifiche.
La trama attraverso le vicende di Verina e Olivia rimanda alle vicende e ai personaggi reali del movimento suffragista statunitense e alla situazione storica del periodo in cui lo stesso romanzo, da cui è stato tratto, è stato scritto regalandoci una prospettiva realistica di come vivevano e agivano le appartenenti al movimento femminista del calare del XX secolo.
Olive dapprima fervida sostenitrice della rivendicazione femminile non è pronta però a scendere in prima fila ma grazie all'esperienza che fa attraverso Verina, è capace di superare i suoi stessi limiti e timori così mentre Verina invece non riesce e crolla accettando la proposta di matrimonio di Ranson, Olive invece cresce fino a sentirsi sicura di esporsi e lottare in prima fila.
A differenza del romanzo in cui l'autore esplicitamente condanna la scelta che Verina fa di lasciare il movimento per sposarsi con l'avvocato perché se ne pentirà presto, il film sembra concludersi con la sconfitta del movimento per l'abbandono di Verina il cui prossimo pentimento non è prospettato ma in realtà rilancia un messaggio più grande e cioè che il movimento femminista non ha bisogno di una voce unica ma è un' unica voce che farà sentire “il grido delle donne presenti, passate e future”.

Titolo: Le Bostoniane
Titolo Originale: The Bostonians
Nazionalità: USA\UK
Durata: 122 min.
Anno: 1984
Regia: James Ivory
Sceneggiatura: Ruth Prawer Jhabvala
Cast: Vanessa Redgrave, Madeleine Potter, Christopher Reeve




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mercoledì 12 aprile 2017

Un film di una donna a settimana per un anno? #24








# 24  Orlando 




Per la settimana pasquale OG ha scelto il film “Orlando” dall'omonimo romanzo di Virginia Woolf. Ha ricevuto due nomination agli Oscar nel 1993, un David di Donatello come miglior attrice straniera a Tilda Swinton e il Ciak d'Oro del pubblico al Festival di Venezia.

Trama: Orlando è un bellissimo giovane alla Corte Inglese nel Seicento quando viene notato e scelto come favorito dalla regina Elisabetta I che gli lascerà una cospicua eredità per i servigi resi soprattutto amatoriali ma allo stesso tempo gli “ordina” di non invecchiare mai e così accadrà. Passano gli anni e Orlando non sembra accusare i segni del tempo, lo si ritrova innamorato di una cosacca, figlia di un ambasciatore russo, suscitando tutte le perplessità della Corte inglese soprattutto perché Orlando è già fidanzato ma la ragazza russa gli preferirà un marinaio lasciandolo disperato. Grazie alla poesia trova consolazione nonostante la natura sleale delle donne. Accetta di diventare Ambasciatore in oriente a Costantinopoli sotto Guglielmo I a metà del Settecento quando dopo un lungo sonno si sveglia e si trova donna.

Torna quindi in madrepatria come Lady Orlando ma tutti stentano a credere ad un suo spontaneo cambio di sesso mentre ora deve fare i conti con una realtà estremamente cambiata e non solo perché siamo in epoca vittoriana quanto perché la condizione femminile è molto diversa da quella a cui era abituato da uomo fatta di balli, cene e corteggiamenti a Corte. Ora deve combattere contro una situazione che pone Lady Orlando a confronto con la condizione femminile di un' Inghilterra vittoriana che alle donne lascia poca scelta soprattutto se sole e non sposate. 
Prima edizione del Romanzo "Orlando"
 di Virginia Woolf, 1928.
Credits: wikicommons
Quando rischia di perdere la sua eredità, l'amico di sempre Harry le propone di sposarsi perché a lui non importa se la splendida ragazza era stata un uomo prima e soprattutto il suo migliore amico ma Orlando fugge alla proposta di matrimonio e si ritrova alla fine dell' 800 innamorata di un giovane ribelle pronto a partire per gli Stati Uniti che le chiede di partire con lui Lady Orlando però resta e ci troviamo agli inizi del XX secolo...con un figlio, anzi figlia.Orlando è stanca ormai e torna nella sua tenuta con la figlia e sedendosi sotto il suo albero preferito, quello di sempre, chiama la figlia e insieme guardano il cielo da cui scende un essere asessuato, come lei verrebbe da pensare, un angelo a dare un senso ancor più profondo alla sua esistenza. 


Scelto perché: Questa sceneggiatura rilancia il messaggio woolferiano per cui c'è una cosa che va oltre ogni altra, oltre il tempo, la vita o la morte e a cui non interessa il genere o il sesso ed è l'amore. Orlando nel suo lungo peregrinare temporale e sessuale è testimone, per noi, dello stato delle cose attraverso il tempo e il genere di appartenenza ma solo con l'amore come può essere quello filiale, trova pieno appagamento in questa sua ricerca identitaria e lascia a noi il messaggio che l'amore va oltre ogni condizione umana di forma e tempo.

Titolo: Orlando
Anno: 1992
Nazionalità: UK
Durata: 92 min.
Regia: Sally Poter
Sceneggiatura: Sally Poter
Cast: Tilda Swinton, Quentin Crisp, Billy Zane




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mercoledì 5 aprile 2017

Un film di una donna a settimana per un anno? #23


Christine de Pizan , 1407

Credits: Wikicommons



# 23 Christine Cristina


OG ha scelto questa settimana il film che vede il debutto alla regia di un’attrice italiana tra le più amate anche all’estero, Stefania Sandrelli che sceglie una storia poco nota e importante da rappresentare anche se non particolarmente apprezzata al suo esordio nel 2010. La protagonista del film, Cristina visse realmente per lo più in Francia da qui il suo nome francesizzato in Christine ma suo padre era veneziano, chiamato con la sua famiglia in Francia alla corte di re Carlo V  dove Cristina crescerà, in un ambiente stimolante e colto da cui trarrà tutta la conoscenza che le servirà per imporsi in un’ era buia per antonomasia, il Medioevo: fu un raggio di luce che introdusse alla rinascita prossima dell’Umanesimo.


Trama
: Il film ripercorre la vita di Christine che alla morte di suo padre, astronomo alla corte francese di Carlo V, si ritrova senza appoggi e in quanto già anche vedova si vede costretta a ridimensionare le sue aspettative di vita in un’epoca già molto difficile come poteva essere quella medioevale. Trovatasi senza aiuto e nel pieno dei conflitti per la successione, Christine è quindi costretta a lasciare la vita fino ad allora vissuta a corte e trova rifugio, insieme ai suoi figli, in periferia nella umile casa di una lavandaia e di un menestrello grazie al quale scopre mano a mano la sua vocazione letteraria. Le sue rime ricercate e fini suscitano l’interesse di alcuni letterati e intellettuali che venuti a conoscenza dell’origine di tali componimenti, apprezzando la cultura e le capacità di Cristina, la incoraggiano e aiutano, permettendo a lei e alla sua famiglia di mantenersi grazie ai suoi componimenti.


Scelto perché: Christine de Pisan è una figura eccezionale, in un’era buia che non lascia libertà alle velleità neanche a quelle dominanti, maschili Christine riesce a imporsi e a farsi apprezzare come artista e letterata diventando la prima scrittrice di professione che la Storia possa annoverare e in un’epoca come la nostra in cui le donne faticano ancora a trovare una strada equa che dia loro le giuste opportunità lavorative in grado di rispettare le loro necessità e di far esprimere i loro talenti, Christine è per noi donne un monito a non desistere e a combattere per il cambiamento, è un esempio, un grande incoraggiamento.

Titolo: Christine Cristina
Nazione: ITA
Durata: 96 min.
Anno: 2010
Regia: Stefania Sandrelli
Sceneggiatura: Giacomo Scarpelli, Furio Scarpelli, Amanda Sandrelli, Mario Tiberi
Cast: Amanda Sandrelli, Alessio Boni, Alessandro Haber, Paola Tiziana Cruciani, Blas Roca-Roy.




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