Almanacco del 12 Febbraio:
"Eva, la maga buona che coltiva Iris", Calvino parlava così della mamma Iris x barabata photo by Kurt Stueber |
Eva Mameli, nasce a
Sassari il 12 febbraio 1886, e la sua non sarà una vita “comune”, conquisterà
molte mete, precluse alle donne, ingaggerà battaglie prima d’allora mai pensate
e con il suo esempio, capacità ed intelligenza influenzerà il più grande
scrittore del XX secolo.
La sua famiglia è una
famiglia benestante e i suoi genitori, un colonnello dei Carabinieri Gian
Battista e Maddalena Cabuddu, le insegnarono sempre la virtù del
perfezionamento e della libertà, così come agli altri loro figli, probabile che
per questo il fratello Efisio fonderà il partito sardo d’azione nel 1921.
Così Eva, Giuliana Luigia
Evelina, frequenta un liceo pubblico, tradizionalmente riservato ai maschi e si
appassiona alle scienze che vorrà approfondire studiando Matematica all’Università
di Cagliari, dove si era trasferita con la sua famiglia al pensionamento del
padre, e dove si laureerà nel 1905.
L’anno seguente però viene a mancare proprio quel padre molto amato e Eva e sua mamma decidono di andare a Pavia, raggiungendo il fratello maggiore Efisio. Qui frequenta l’Università, dove il fratello era già professore, seguendo il corso del Professor Briosi in Scienze Naturali e ancora studente pubblica la sua prima opera scientifica: “Sulla flora micologica della Sardegna. Prima contribuzione” a cui fece seguito l’anno seguente una seconda contribuzione, ormai già da dotoressa, essendosi già laureata nel 1907.
L’anno seguente però viene a mancare proprio quel padre molto amato e Eva e sua mamma decidono di andare a Pavia, raggiungendo il fratello maggiore Efisio. Qui frequenta l’Università, dove il fratello era già professore, seguendo il corso del Professor Briosi in Scienze Naturali e ancora studente pubblica la sua prima opera scientifica: “Sulla flora micologica della Sardegna. Prima contribuzione” a cui fece seguito l’anno seguente una seconda contribuzione, ormai già da dotoressa, essendosi già laureata nel 1907.
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Contemporaneamente
accetta di assistere il prof. Briosi alla sua cattedra di scienze naturali e di seguire anche il laboratorio crittogamico
di Pavia, ma consegue anche il Diploma Magistrale e dopo un periodo a Londra, nel
1910 finalmente ottiene l’abilitazione all'insegnamento. Inizia così ad insegnare alle scuole
superiori ma nel 1911 diventa assistente di botanica e decide di
fare ciò che ama di più, la ricerca.
Nel 1915 per la prima volta, ottiene la Cattedra di libera docenza all’Università di Pavia, prima donna in assoluto ad attivare un corso di Botanica che avrà come tema “La tecnica microscopica applicata allo studio delle piante medicinali e industriali”.
Nel 1915 per la prima volta, ottiene la Cattedra di libera docenza all’Università di Pavia, prima donna in assoluto ad attivare un corso di Botanica che avrà come tema “La tecnica microscopica applicata allo studio delle piante medicinali e industriali”.
Interviene però il periodo della Prima grande
guerra ed Eva mette a disposizione la sua persona per soccorrere i soldati
feriti, entrando a far parte delle Crocerossine, ricevendo una medaglia d’argento dalla Croce Rossa e una di bronzo dal ministero dell’Interno. Finita la
guerra Eva riprende i suoi amati studi e la sua ricerca nelle scienze naturali meritandosi
l’attenzione e il premio dell’Accademia dei Lincei di Roma, nel 1919.
Rimasta ormai sola a
Pavia, il fratello, tornato in Sardegna, era stato trasferito ad altra
Università e il professore Brioso nel frattempo era scomparso, Eva nel 1920 viene
raggiunta da Cuba, da un italiano ricercatore e naturista come lei che voleva
conoscerla: Mario Calvino.
Era innegabile che la sua fama e i suoi studi erano conosciuti e apprezzati anche all’estero e così, Calvino, padre, bisognoso di un aiutante per la Stazione sperimentale agronomica a L’Avana, volle conoscerla e da quell’incontro nacque più di una collaborazione professionale. I due si sposarono per procura e poi a Cuba qualche mese dopo.
Era innegabile che la sua fama e i suoi studi erano conosciuti e apprezzati anche all’estero e così, Calvino, padre, bisognoso di un aiutante per la Stazione sperimentale agronomica a L’Avana, volle conoscerla e da quell’incontro nacque più di una collaborazione professionale. I due si sposarono per procura e poi a Cuba qualche mese dopo.
Dal loro matrimonio
nacquero due figli, il maggiore nato a L’Avana nel 1923, Italo e Floriano,
nato a San Remo nel 1927.
A Cuba, i coniugi
fondarono una scuola agricola per i contadini e le loro famiglie. Trasferitisi
poi alla stazione agricola di Chaparra, fondarono la rivista La Chaparra Agricola.
Dopo un devastante uragano
che rovinò la stazione agricola nel 1925, però Eva e Mario decisero di tornare in
Italia, nella città natale di Mario, San Remo ed aprire un loro laboratorio di
floricultura. A questo scopo comprarono Villa Meridina, dotata di un ampio
giardino adatto per le loro ricerche.
Eva scelse però anche di
riprendere l’insegnamento e per questo partecipò, vincendolo, al concorso per la
cattedra all’Università di Cagliari che tenne per ben due anni, dal 1926 al
1928, facendo la pendolare tra San Remo e Cagliari, dove, oltre la Cattedra in
Botanica dirigeva anche il giardino botanico, riportandolo all’antico splendore
dall’abbandono assoluto in cui versava dopo la guerra, rintroducendo specie
rare di piante e vegetazione.
Fu la prima donna a
ricoprire i due prestigiosi incarichi.
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Alla nascita del secondo
figlio però Eva decise di stanziarsi a San Remo, dove continuerà in modo
assiduo il lavoro alla Stazione di San Remo a cui parteciperà sempre in modo
attivo. Fonderà con il marito la Società Italiana amici dei fiori e due riviste
scientifiche, tra cui Il Giardino fiorito, nel 1931 in cui sarà promotrice
delle prime iniziative protezionistiche della natura, soprattutto in favore
degli uccelli utili per l’agricoltura.
Collaborerà con l’Enciclopedia
Italiana e con quella dell’Agricoltura, pubblicherà in tutto, alla fine della
sua carriera, 200 articoli scientifici.
Anti fascisti, negli anni '30 ospitarono
dissidenti e nascosero ebrei, mentre i loro due figli, riluttanti alla
Repubblica di Salò parteciparono alla Resistenza. I coniugi Calvino però furono
catturati ed arrestati ma non cedettero mai alle torture subite per strappare
loro informazioni; subirono anche almeno due finte fucilazioni a cui a turno
uno dei due coniugi dovette assistere e subire.
Quando nel 1951 Mario
Calvino si spense, Eva prese il suo posto alla direzione della Stazione di San
Remo, fino al 1959 quando ritenne di essere ormai troppo anziana per occuparsi
di un impegno così importante e gravoso ma passò comunque i numerosi altri anni
di vita a riordinare, riscrivere e archiviare la numerosa produzione
scientifica che sarà poi donata dai figli alla biblioteca civica di San Remo
alla sua morte il 31 marzo del 1972, alla veneranda età di 92 anni.
Biografia (più recente):
¨ Forneris P. - Marchi L., Il
giardino segreto dei Calvino. Immagini dall'album di famiglia tra Cuba e
Sanremo, De Ferrari, Genova 2004;
¨ Elena Macellari, Eva
Mameli Calvino, collana Le farfalle, Ali&no Editrice, Perugia
2010;
¨ Elena Accati, Fiori in
famiglia. Storia e storie di Eva Mameli Calvino, Donne nella scienza,
Editoriale Scienza 2011;
¨ Eva Mameli Calvino, Mario
Calvino, 250 quesiti di giardinaggio risolti, Introduzione di Tito
Schiva, collana Virgola, Donzelli editore, Roma 2011.
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