“Le Costituenti nella memoria- Storie, luoghi, politiche. L'impegno delle donne. Ieri. Oggi” è stata inaugurata il 30 Gennaio a Roma.
La mostra voluta e curata da F.I.A.P.,
A.N.P.I., I.R.S.I.F.A.R, UDI, Biblioteche di Roma, Fondazione Nilde
Iotti e Toponomastica Femminile e promossa da Roma Capitale-
Dipartimento Attività Culturali in collaborazione con Zètema
Progetto Cultura, dal Municipio I e dalla Commissione elette del
Municipio I, ripercorre il lavoro delle madri costituenti.
Spesso infatti si dimentica che,
seppur esigue, alla nostra Costituzione parteciparono anche le donne.
Furono solo 21 su 556 deputati ma diedero un contributo che a
tutt'oggi è essenziale e ben radicato perché interpretarono il
cambiamento di cui la società aveva bisogno.
Erano 9 della Democrazia Cristiana, 2
del Partito Socialista, 9 del Partito Comunista e 1 del Partito
dell'Uomo Qualunque ma tutte chi pur accogliendo l'invito di Papa Pio
XII di partecipare alla vita politica per portare i valori cattolici
e difendere i valori del focolare domestico, chi con posizioni
nettamente diverse, tutte riuscirono a coordinarsi unite su un unico
grande scopo: apportare nella società italiana quei cambiamenti
favorevoli alle donne. La loro forza fu quella di non fermarsi al
loro credo partitico ma lavorare insieme per le italiane.
Come ricorda Marina Pierlorenzi,
Presidente di A.N.P.I. Roma, è a loro che dobbiamo all'art.3 la
parola Sesso, ancora prima della parola 'razza' che pure per gli
avvenimenti del ventennio aveva all'epoca un significato importante,
con cui le donne acquisivano sostanza politica, oppure l'apertura
alle cariche pubbliche e la necessità di un'equità salariale,
tematiche che ancora oggi sono molto attuali perché non pienamente
attuate.
Una rappresentanza esigua, eppure, come
fa notare la Presidente del Municipio I, Sabrina Alfonsi, incisiva
anche perché negli anni successivi la presenza femminile si
assottiglierà ancora di più e se oggi abbiamo qualche donna in più
è grazie alla doppia rappresentanza.
Marina Pierlorenzi A.N.P.I. Roma, Francesca Koch Casa Internazionale delle Donne, Livia Turco Fondazione Nilde Iotti. |
Ma la volontà di
collaborare, aggiunge Livia Turco, è stata la molla propulsiva che
ha consentito di arrivare a dei traguardi importanti per tutte le
donne; le madri costituenti sentivano infatti l'importanza e la
responsabilità del loro ruolo, sapevano di essere delle
Rappresentanti delle italiane, che dopo la guerra non erano le
stesse, erano cambiate e loro erano state elette per interpretare
questo cambiamento, necessario. Anche negli anni '50 quando la guerra
fredda sottolineò le differenze e le divisioni partitiche loro
riuscirono a restare unite nei loro obiettivi ed è questo il loro
testamento che dobbiamo recuperare.
Una collaborazione che ha dato vita
alla stessa mostra che vede anche Toponomastica femminile tra le
autrici. La toponomastica infatti in tutta Italia langue della
presenza femminile, come ricordato dalla Vicepresidente Livia
Capasso, esiste un gap vergognoso ad esempio il Municipio I a Roma vede solo due strade intitolate a scienziate e 14 in tutta Roma, così come non tutte le Madri
Costituenti hanno una loro strada, chi una biblioteca chi una pista
ciclabile se non quando c'è una strada collettiva (Via delle
Costituenti). A Messina però ci sarà un intero quartiere dedicato a
loro, così tutte avranno una via che le ricorderà perché anche
loro furono e sono un esempio per l'intera collettività.
La mostra prosegue nei locali della
Sala Consiliare del Municipio I Roma Centro fino al 3 gennaio,
aspettando magari, come auspicato da qualcuna, che possa diventare
anche un libro.
Dal 3 gennaio in poi la mostra
diventerà itinerante. Per tenersi aggiornati si può consultare il
sito di Toponomastica femminile.
Per approfondire:
Fondazione Nilde Iotti,“Costituenti
al lavoro. Donne e Costituzione 1946-1947”, Guida Editori,
2017.
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