In questo nuovo libro, 'La vie mouvementée d'Henriette Campan', in lingua francese, di Geneviève
Haroche-Bouzinac, presentato all' Institut français Centre Saint Louise a
Roma, ieri, da Benedetta Craveri, la nota letterata e critica tra le più importanti studiose di letteratura e lingua francese ora a Napoli alla Università Sant'Orsola Benincasa, Henriette Campan, ha una nuova vita. La storica Bouzinac, Professoressa di Letteratura francese dell'età classica all'Università d' Orlèans, infatti
su documenti finora inediti, tra cui le numerose lettere del fratello
Edmond, primo ambasciatore della Repubblica francese negli Stati
Uniti, conservate alla
Biblioteca del Congresso, approfondisce un aspetto della vita di
questa donna straordinaria ritenuta a torto solo la Dama di Camera della Regina Maria Antonietta.
Henriette Campan è una donna
straordinaria, perché ha vissuto nel pieno e in pieno il cambiamento
storico più esaltante e allo stesso tempo terrificante che il
periodo moderno in Europa possa ricordare: la caduta dell'Ancien
Régime, la Rivoluzione francese, l'Impero e la Restaurazione. La sua
vita quindi fu straordinaria ma in effetti straordinaria fu lei che
seppe, grazie alle sue capacità, diversamente da altre dame di
Corte, districarsi nel corso degli anni e delle difficoltà che i
cambiamenti politici, storici, come una ghigliottina di volta in
volta sconvolgevano tutto ciò che era riuscita a costruire e a
conquistarsi.
Il Direttore dell'Istituto francese presenta la serata con Geneviève Haroche Bouzinac e Benedetta Craveri. |
Henriette Campan, nata Geret, è stata
finora considerata esclusivamente o per lo più la Prima Dama di Camera di
Maria Antonietta e la prima fonte sulla quale ricostruire la vita
della Regina ma Henriette stessa fu in realtà una figura di donna
degna di rilevanza sia per noi posteri sia per i suoi contemporanei.
In effetti Geneviève Haroche-Bouzinac riesce a porre in luce come Henriette
attraverso la sua vita sì ma anche attraverso le sue scelte,
soprattutto dopo la Rivoluzione Francese, è riuscita a imprimere un proprio
contributo al suo paese grazie alla sua attività di istitutrice
della futura classe dirigente francese.
Figlia di un abile traduttore,
funzionario di Corte, fedele “servitore” seppur 'illuminato' infatti sente l'esigenza di riformare la monarchia, dà a sua figlia
un'istruzione ai massimi livelli, con precettori importanti, le fa
studiare l'inglese, l'italiano, la musica...è un padre attento che
vuole dare alla figlia gli strumenti per cavarsela, è un funzionario
fedele alla monarchia ma illuminato.
Henriette cresce quindi in
questo ambiente e si ritrova alla Corte di Versailles, che poi vedrà anche le sue sorelle ed il fratello, quasi come in gabbia, si
definirà infatti una “schiava”. Diventa grazie alle sue
competenze, alla sua istruzione, la Prima Cameriera di Maria Antonietta,
la Regina, e questo comporta grandi responsabilità. Henriette
infatti a titolo del suo ruolo è responsabile dei gioielli della
regina e soprattutto dei Conti. Si sposa con un funzionario anch'egli
della Corte, perché così si conviene ma il matrimonio non sarà dei
più riusciti. I suoi rapporti con la Regina sono professionali ma
mai troppo intimi almeno fino alle Tuileries quando il Re in persona
le dà da custodire dei documenti riservati che lei terrà al riparo
e distruggerà su suo ordine.
Tanti gli aneddoti nel libro di
Geneviève Haroche-Bouzinac che si sofferma però soprattutto sulla “missione”
che Henriette si prefigge dopo la Rivoluzione. Infatti dopo la caduta
dell'Ancien Régime, rimasta fedele alla Regina che vuole servire fino
alla fine, riesce a cavarsela durante il Terrore, nascondendosi con
la sua famiglia, il marito e i figli. Passa anni difficili ma caduto
Robespierre bisogna reinventarsi nuovamente e così Henriette pensa
alle donne. Le scuole non ci sono più, pensa quindi all'istruzione femminile, a dare alle donne strumenti formativi che le rendano indipendenti, soprattutto nel pensare.
Crea quindi un istituto
d'educazione femminile, la “Maison d'éducation de Saint Germain en Laye”
dove accoglie alunne di ogni classe sociale, o meglio figlie di
nobili ghigliottinati, così come di girondini. Sono bambine
traumatizzate che hanno vissuto e visto violenze ma lei saprà
essere una brava educatrice anche molto tenera. Tante saranno infatti
le testimonianze rimaste di sue allieve che la chiamano “La mia
cara mamma”, “la mia seconda mamma”. Molte alunne saranno anche
americane grazie al supporto che il fratello, Edmond, primo
ambasciatore della Repubblica francese negli Stati Uniti e poi cittadino americano, darà alla scuola.
Quindi le sue classi saranno frequentate da giovani nobili, decadute
e orfane così come da figlie di girondini, di diplomatici e di consoli. Fa del
suo ruolo di Istitutrice, come lei stessa ama definirsi, quello che
in America chiamano dell'American Mother, riesce infatti a creare un
clima di familiarità, condivisione ed affetto che rimarrà nei cuori
e nella personalità delle sue alunne, a vita.
Incontrerà poi
Bonaparte che rimarrà molto colpito dalla sua personalità e tempra
tanto da affidarle l'educazione di Carolina e poi di Paolina e quando
sarà Imperatore, la nominerà a capo della scuola della Legione
d'Onore di Ecouen.
Con la Restaurazione però arriva per Henriette
un nuovo momento di difficoltà, è il momento di rifuggiarsi di nuovo
e soprattutto di fissare i suoi ricordi.
Il metodo educativo che Henriette mette
in pratica alla scuola di Saint Germain en Leye è a dir poco
rivoluzionario. Il suo principio cardine è che le ragazze devono
imparare a pensare, perché il futuro, come lei sa bene, è incerto e solo
l'educazione può dare loro una chiave di svolta per cavarsela.
Al centro del suo programma educativo
c'è l'alunna. Non ci sono classi fisse, Henriette crede nel merito
perciò pur esistendo una progressività dell'educazione non esiste
rigidità. Dopo gli esercizi che sono costanti se l'alunna dimostra
di aver acquisito gli strumenti formativi passa a quelli successivi, non c'è obbligatorietà annuale. Per Henriette esiste una
progressione “individuale”. Così sceglie come insegnati i
migliori del Conservatorio per la musica, dell'Accademia per il
disegno...crea un programma di studi complesso, articolato e molto
esigente perché basato sul talento.
Per aiutare le sue
alunne che come detto venivano da estrazioni e situazioni diverse,
anche traumatizzanti, Henriette pensò di utilizzare il Teatro come
strumento di elaborazione, attraverso i suoi “Dialoghi
d'educazione” insegna loro nuovi vocaboli ma anche a parlare in
pubblico, a far fronte alle proprie paure e limitazioni. Vuole dare a
queste ragazze gli strumenti per affacciarsi alla vita, cercarsi un
lavoro ed essere indipendenti.
Quando Napoleone la nominerà capo
dell'Istituzione educativa Nazionale di Ecouen cercherà di portare
avanti questa sua visione nonostante le numerose limitazioni dei
decreti imperiali, vorrà infatti applicare i suoi metodi, immaginandosi a
capo di una emancipazione femminile.
Molto bello questo libro quindi che
tratta anche, immancabile, di un grande e noto mistero: quello dei
gioielli della Regina. Imperdibile.
Autrice: Geneviève Haroche-Bouzinac
Editore: Flammarion
Anno: 2017pagg: 450
Lingua: Francese
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