Vanessa Redgrave è Olive, suffragetta bostoniana.
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#25 Le Bostoniane
Il
film di questa settimana ci porta a Boston alla fine del 1800
ispirato al romanzo di Henry James da prima pubblicato a puntate su
un giornale del 1885 e l'anno seguente edito in un unico libro ma in
tre volumi con il titolo “Le Bostoniane” che narra le vicende del movimento suffragista di Boston.
La trasposizione
cinematografica è del 1984, la regia è di James Ivory e la co-protagonista, Vanessa Redgrave, fu nominata agli Oscar e ai Golden Globe del 1985
come miglior attrice protagonista.
Trama:
Nella
Boston di fine 1800 la rivalsa del movimento femminista sui diritti
delle donne è ormai una realtà che interessa tutti gli Stati membri
dell'unione e a Boston è ben radicato grazie a donne
facoltose che non solo sostengono la "causa" ma che partecipano anche
attivamente a far conoscere e radicare il movimento con sempre più
sostenitori.
Tra
le nuove leve si distingue una giovane ragazza, Verina, figlia di un
guaritore, che viene subito presa nelle grazie della guida del
movimento bostoniano, Olive il cui cugino in visita da New York ma
proveniente dal sud tradizionalista, l'avvocato Ranson, si intromette nel rapporto tra la
giovane Verina e Olive che cerca di istruirla alla causa per il voto alle donne.
Olive
decide quindi di prendere le distanze dal suo aitante ma retrogrado cugino che manifesta disapprovazione per le rivendicazioni
femministe, così come per la abolizione della schiavitù nel sud del
paese, e i due cominciano a contendersi la giovane promessa
femminista.
Verina
va a stare a casa di Olivia dove viene istruita secondo le sue
raccomandazioni per fare di lei una nuova figura carismatica per il
movimento in grado di scuotere l'interesse e l'azione di molti altri
cittadini americani, Verina infatti è eloquente e molto graziosa e
aggraziata ma per gli stessi motivi il cugino di Olive cerca invece
di corteggiarla e allontanarla dalla causa femminista per sposarla.
Olive
porta Verina con se' ai raduni di altre suffragiste e con lei spera
di creare un movimento sempre più forte e ampio grazie all'appoggio
e al confronto con altre veterane come Miss Birdseye, compagna niente
meno di Susan B. Anthony, Elisabeth Cady Stanton e Lucretia Mott.
Ma
Verina comincia a vacillare quando rivede il cugino di Olive che non
ha smesso di cercarla e quando essa stessa confesserà ad Olivia il
suo turbamento e difficoltà nell'andare avanti come se lo facesse
solo perché incoraggiata dalla stessa Olivia, Verina le chiede di
aiutarla a scappare dai suoi stessi sentimenti. Così la giovane
femminista in erba sparisce anche perché il grande giorno è
arrivato: la Conferenza al Music Hall di New York dove ha già molti proseliti e che la consacrerà una guida
non solo per il movimento bostoniano ma per tutta la causa nazionale.
La
sera del comizio però tra il pubblico c'è anche Mister Ranson
che dopo non poche difficoltà riesce a parlare con Verina che
si rende conto che probabilmente il suo amato ha ragione lei fa tutto
questo solo per compiacere Olive, suo padre e tutte le altre a cui
vuole bene ma lei non è così coinvolta e che quello che le diceva
invece Olive che i suoi tentennamenti erano solo l'effetto della sua
troppa esposizione alle critiche e ai giudizi maschili non era vero.
I
due amanti allora si allontanano dal teatro nascondendosi tra la
folla che stanca di aspettare l'orazione di Verina ha intanto
iniziato ad abbandonare la Hall.
A questo punto quando tutto
sembra perduto però prende la parola la stessa Olive che ormai si
sente pronta a prendere lei le redini della rivendicazione femminile dimostrando doti d'eloquenza perfino maggiori di quelle di Verina che infatti entusiasmano l'intero uditorio.
Scelto
perché: Questo film è stato scelto per la trama ma anche perché
già dal suo titolo tradisce il maschile-neutrale ancora saldamente
intatto negli anni' 80 dello scorso secolo in cui a quei tempi gli
Women's Studies erano appena arrivati in Italia, fu tradotto infatti
in italiano come “I Bostoniani” ma è chiaro dalla trama che
sarebbe stato meglio e più pertinente la traduzione di “Le
Bostoniane”.
La
trama attraverso le vicende di Verina e Olivia rimanda alle vicende e
ai personaggi reali del movimento suffragista statunitense e alla
situazione storica del periodo in cui lo stesso romanzo, da cui è
stato tratto, è stato scritto regalandoci una prospettiva realistica
di come vivevano e agivano le appartenenti al movimento femminista
del calare del XX secolo.
Olive
dapprima fervida sostenitrice della rivendicazione femminile non è
pronta però a scendere in prima fila ma grazie all'esperienza che fa
attraverso Verina, è capace di superare i suoi stessi limiti e
timori così mentre Verina invece non riesce e crolla accettando la
proposta di matrimonio di Ranson, Olive invece cresce fino a
sentirsi sicura di esporsi e lottare in prima fila.
A
differenza del romanzo in cui l'autore esplicitamente condanna la
scelta che Verina fa di lasciare il movimento per sposarsi con
l'avvocato perché se ne pentirà presto, il film sembra concludersi
con la sconfitta del movimento per l'abbandono di Verina il cui
prossimo pentimento non è prospettato ma in realtà rilancia un
messaggio più grande e cioè che il movimento femminista non ha
bisogno di una voce unica ma è un' unica voce che farà sentire “il
grido delle donne presenti, passate e future”.
Titolo:
Le Bostoniane
Titolo
Originale: The Bostonians
Nazionalità:
USA\UK
Durata:
122 min.
Anno:
1984
Regia:
James Ivory
Sceneggiatura:
Ruth Prawer Jhabvala
Cast:
Vanessa Redgrave, Madeleine Potter, Christopher Reeve
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