Quarta parte di questo lungo viaggio nelle Istituzioni europee e nazionali per affrontare il tema della violenza sulle donne, vediamo come l'Europa ha gestito questo allarmante fenomeno...
Dalla
Conferenza di Pechino alle azioni pratiche
di
Silvia Palandri
L’Unione
Europea:
Nel 1996 L’Unione
Europea occupandosi del fenomeno del traffico delle donne mette, per
la prima volta, in evidenza il tema della violenza contro le donne,
nello stesso anno adotta una campagna di tolleranza zero verso questo
fenomeno e propone una serie di conferenze, svoltesi negli anni
successivi, volte a identificare la questione della violenza verso le
donne e tra gli anni ’98-’99 arriva a stilare ben 62
raccomandazioni sul modo di combattere la violenza maschile nei
confronti delle donne.
Nel dicembre del
1997 viene lanciato il programma Daphne, il maggior strumento della
Commissione europea per combattere il fenomeno della violenza sulle
donne, volto a finanziare azioni, negli stati membri, che promuovano
la parità tra donne e uomini e che è stato negli anni più volte
rinnovato come con la Decisone n. 803 del 2004 con cui questo
programma è stato riapprovato con il nome di Daphne II.
Nel documento
SEC(2006)275 ovvero la tabella per il periodo dal 2006 al 2010, si
sono tracciati i suoi obiettivi principali, tra cui: una maggiore
indipendenza economica per le donne e gli uomini, pari rappresentanze
nel processo decisionale, l’eradicazione di tutte le forme di
violenza basate sul genere, la promozione della parità tra i generi
nelle politiche esterne e di sviluppo. Il programma “Lotta alla
violenza” (Daphne), per il periodo 2007-2013, viene separato
dall’azione di “Prevenzione e informazione in materia di droga”
a cui era stato inizialmente associato, per rendere la sua azione più
efficiente, sempre però nel più ampio programma dei “Diritti
fondamentali e giustizia” della Comunità europea.
Il programma Daphne
ha fino ad ora finanziato più di 400 progetti transnazionali e il
prossimo programma, denominato Daphne III, per sottolinearne la
continuità con i precedenti, sarà in vigore dal 2007 al 2013.
L’Unione Europea
sostenendo il progetto Daphne e finanziando le azioni dei singoli
stati membri, anche con i progetti di Equal e del FSE, intende
combattere le cause su cui si fonda la violenza maschile sulle donne,
ovvero la disparità del potere degli uomini rispetto alle donne e
con le sue campagne, tra cui “Rompere il silenzio” del 2000,
sensibilizzare l’opinione pubblica e in primo luogo gli uomini
riguardo questo deplorevole fenomeno.
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