mercoledì 30 dicembre 2020

martedì 17 novembre 2020

Buon compleanno Opportunità di Genere OG


Oggi Opportunità di Genere OG compie ben 13 anni! 


Nell'ormai lontano 2007 subito dopo la Laura in Storia delle donne decisi di voler dare anche io il mio piccolo contributo a questa branca della Storia allora poco nota. Già all'università avevo pensato ad un giornalino chiamandolo appunto Opportunità di Genere OG ma una volta laureata da ventenne o poco più scelsi questo nuovo mezzo di comunicazione da poco arrivato in Italia , il blog. Allora era per i giovani, come lo ero io all'epoca, 'Il mezzo' per comunicare per eccellenza se non avevi un blog non potevi dire la tua e così io decisi di dire la mia sì ma dando voce alle donne, a tutte quelle donne che avevano contribuito alla crescita della società dove noi oggi ci troviamo perché le donne ci sono e ci sono sempre state basta (ri)scoprire il loro apporto nella storia e nella vita quotidiana. 


 Grazie a tutte e tutti voi per questo traguardo 
ad maiora semper! 






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lunedì 26 ottobre 2020

Plautilla Bricci Pictura et Architectura Celebris. L'archittetrice del Barocco Romano-Consuelo Lollobrigida




L'analisi femminista muove dalla consapevolezza di voler rimuovere  l'invisibilità delle donne ed ha portato da una parte alla rilettura delle proprie esperienze e dall'altra alla ricerca di esempi di altre donne del passato a cui dare visibilità; donne che nei vari settori della società e nelle varie epoche si sono distinte esattamente quanto e a volte più dei loro colleghi. Quindi si sono ricoperte letterate, pittrici, compositrici, artiste...che in ogni epoca sono state capaci di apportare il loro contributo all'evoluzione sociale e a cui quindi ciascuno e ciascuna di noi deve molto anche se spesso non se ne ha coscienza proprio perché queste donne, e sono molte, sono state sistematicamente offuscate dalla storia e dalla memoria collettiva.  E questa rimozione risulta più facile se di queste donne rimangono solo testimonianze scritte, documenti tra l'altro da dover scovare e ricercare senza avere una testimonianza visiva anche se ne rimangono opere ben più solide di uno schizzo a carboncino su un foglio di carta di secoli fa. Ieri come oggi l'immagine risulta importante e non lo scopriamo di certo oggi. 
Questo è stato il destino di una delle più importanti artiste barocche che nulla nei suoi stucchi ha da invidiare a Bernini come nella sua abilità pittorica o architettonica, insomma un'artista a tutto tondo come solo all'epoca si doveva essere. 
Plautilla Bricci ci viene presentata da Consuelo Lollobrigida nel suo libro 'Plautilla Bricci. Pictura et Architectura Celebris. L' Architettrice del Barocco Romano' come una artista in primis ma anche come donna, una figura completa che riesce ad imporsi nell'ambiente artistico nonostante sia una donna libera, di non sposarsi, di pretendere il riconoscimento professionale. Plautilla infatti come ben delineato da Consuelo Lollobrigida è pienamente inserita nel contesto culturale romano dove non è l'unica artista presente, vi operano infatti eccellenze come Artemisia Gentileschi, Lavinia Fontana, Isabella Parasole, Diana Ghisi, riuscendo tuttavia a distinguersi. 

Unica che firma le sue opere in qualità di Architettrice, ha un fratello, Basilio, un po' meno dotato di lei che l'aiuta. Si fa intestare i contratti di committenza e tratta nonostante i malumori con le maestranze che a volte rifiutano di farsi comandare da una donna e riesce, sempre, ad imporre la sua autorità professionale riuscendo così a dare vita ad opere eccezionali come la Chiesa di San Luigi dei francesi a Roma e il relativo spettacolare quadro del Santo omonimo (purtroppo offuscato da folle che si perdono nelle opere di Caravaggio della cappella limitrofa) o ancora la Chiesa dell'Assunta a Poggio Mirteto o la Villa  Benedetta o 'del Vascello', al Gianicolo, di cui purtroppo non rimane nulla se non le mure esterne della tenuta dove è possibile ammirare il Busto dell'autore, solo formale, della villa: Basilio Bricci. Il committente infatti, il Benedetti, forse per non vedere sminuito il valore della sua villa decide comunque di formalizzare l'impegno a nome del fratello di Plautilla. 
Così possiamo ammirare solo il Busto di Basilio senza che a noi sia arrivata immagine di Plautilla Bricci che ad oggi non aveva un volto per i suoi posteri. 
Ad oggi perché le ricerche di Consuelo Lollobrigida non si sono mai fermate e hanno portato alla luce questa volta l'unico ritratto dell'artista che la professoressa di storia dell'arte ha messo in questo post. 


Così ora abbiamo un altro sguardo di donna da poter ammirare e ringraziare per l'arte che ha saputo e voluto donarci senza mai rinunciare ad essere Architettrice per sé e per tutte noi. 
Il libro di Consuelo Lollobrigida ci regala uno studio, durato più di dieci anni, che ha dato origine al libro edito da Gangemi editore International nel 2017, altamente documentato senza per questo risultare poco leggibile o solo per addetti-e ai lavori. 
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domenica 27 settembre 2020

Grazia Deledda-- unicità da Nobel

Grazia Deledda 
nel francobollo del 1971
 a lei dedicato. 




Almanacco del 27 settembre:

Da autodidatta insegnò ai letterati e letterate cosa voleva dire essere e allo stesso tempo accogliere creando unicità  come infatti  fu proprio l’opera e lo stile della scrittrice Grazia Deledda.

Nata in Sardegna il 27 settembre 1871 nella città di Nuoro, crebbe in una famiglia benestante  che le riuscì a  garantire un’istruzione anche dopo il livello elementare, era infatti molto difficile per le donne all'epoca poter continuare gli studi oltre un livello basilare. Bisogna infatti parlare purtroppo di eccezioni per quelle donne che riuscirono ad avere un'istruzione completa e continuativa. 
Grazie infatti ad un precettore privato acquisì i rudimenti della lingua francese, latina e italiana per poi proseguire come autodidatta. Questo non le impedì di dedicarsi alla scrittura di poesie, racconti e anche alla traduzione. Sua è infatti una delle prime traduzioni di Eugénie Grandet  di Balzac.

Sposatasi nel 1900 con Palmiro Madesani, un funzionario del Ministero delle Finanze, si trasferisce a Roma dove abiterà per il resto della sua vita e dove già aveva dei contatti  dopo la pubblicazione delle sue prime opere, Anime oneste del 1895 e Paesaggi del 1896. Sempre nel 1900 pubblica il Vecchio della montagna, oltre a vari articoli per le riviste Piccola Rivista, La Sardegna e Nuova Antologia.

Le sue opere furono notate ed apprezzate da subito per il suo stile del tutto personale che se da una parte la rese di difficile collocazione in uno stile letterario che all’epoca si divideva tra veristi e decadentisti, dall’altra la faceva rassomigliare agli scrittori russi. Deledda è riuscita infatti nelle sue opere a conciliare l’animo della sua terra sarda, del sentire sardo con l’emotività  di un intero genere umano, facendo della sua isola un’ emblema delle vicissitudini umane e soprattutto è riuscita ad usare la lingua italiana come una trasposizione di quella sarda a lei più familiare e amata. Lei stessa e di frequente riconosceva di non conoscere bene l’ italiano ma riuscì comunque, nelle sue opere, a fare una sorta di traduzione dalla lingua sarda a quella italiana cercando di non perdere quelle verità che solo un dialetto a volte riesce a comunicare.
Per questo essere riuscita ad esprimere nello stesso tempo la sua realtà sarda elevandola a realtà più generale e comune, delle comuni genti alle prese con la vita e le sue difficoltà ma anche le sue gioie e misericordie inaspettate, per essere riuscita a conciliare la lingua sarda con la più “accademica” e a volte inespressiva lingua italiana venne apprezzata ed amata anche da scrittori esteri come l’inglese  D. H. Lawrence che curò la traduzione de “La Madre” e come Gorkij, e spesso proprio per la sua volontà di parlare e descrivere la sua terra viene affiancata alla grandezza degli scrittori russi come Tolstoj, da lei peraltro molto amato. 
Fu la seconda donna, in ordine di tempo, che vinse il Nobel per la letteratura nel 1926.

Si spense a Roma il  15 agosto del 1936 per un tumore; la sua tomba si trova a Nuoro nella Chiesa della Solitudine e la sua casa natìa è ora un museo a lei dedicato. 

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Grazia Deledda I luoghi gli Amori le Opere



Opere:

Nell'azzurro!..., Milano, Trevisini, 1890.
Stella d'oriente/Ilia di Saint-Ismael, Cagliari, Tip. Edit. dell'Avvenire di Sardegna, 1890.
Fior di Sardegna, Roma, Perino, 1891.
Racconti sardi, Sassari, Dessì, 1894.
Tradizioni popolari di Nuoro in Sardegna, Roma, Forzani e c. tipografi del Senato, 1894.
Anime oneste. Romanzo famigliare, Milano, Cogliati, 1895.
La via del male, Torino, Speirani e Figli, 1896.
L'ospite, Rocca S. Casciano, Cappelli, 1897.
Paesaggi sardi, Torino, Speirani e Figli, 1897.
Il tesoro, Torino, Speirani e Figli, 1897.
Le tentazioni. Novella sarda, in "Nuova Antologia", 1898; Milano, Cogliati, 1899.
La giustizia, Torino, Speirani e Figli, 1899.
Giaffah. Racconto, Milano-Palermo, Sandron, 1900.
Il vecchio della montagna, Torino, Roux e Viarengo, 1900.
Elias Portolu, in "Nuova Antologia", agosto-ottobre 1900; Torino-Roma, Roux e Viarengo, 1903.
La regina delle tenebre, Milano, Agnelli, 1902.
Dopo il divorzio, Torino, Roux e Viarengo, 1902.
I giuochi della vita, in "Nuova Antologia", 1902; Milano, Treves, 1905.
Cenere, Roma, Nuova Antologia, 1904.
Nostalgie, Roma, Nuova Antologia, 1905.
L'ombra del passato, Roma, Nuova Antologia, 1907.
Amori moderni, Roma, Voghera, 1907.
Il nonno. Novelle, Roma, Nuova Antologia, 1908.
L'edera, in "Nuova Antologia", 1908; Milano, Treves, 1921.
Il nostro padrone, Milano, Treves, 1910.
Sino al confine, Milano, Treves, 1910.
Colombi e sparvieri, Milano, Treves, 1912.
Chiaroscuro. Novelle, Milano, Treves, 1912.
L'edera. Dramma in tre atti, con Camillo Antona-Traversi, Milano, Treves, 1912.
Canne al vento, in "L'Illustrazione italiana", 12 gennaio-27 aprile 1913; Milano, Treves, 1913.
Le colpe altrui, Milano, Treves, 1914.
Marianna Sirca, Milano, Treves, 1915.
Il fanciullo nascosto. Novelle, Milano, Treves, 1915.
L'incendio nell'oliveto, Milano, Treves, 1918.
Il ritorno del figlio; La bambina rubata. Novelle, Milano, Treves, 1919.
La madre, Milano, Treves, 1920.
La Grazia. Dramma pastorale in tre atti, con Claudio Guastalla e Vincenzo Michetti, Milano, Ricordi, 1921.
Il segreto dell'uomo solitario, Milano, Treves, 1921.
Il Dio dei viventi, Milano, Treves, 1922.
Il flauto nel bosco. Novelle, Milano, Treves, 1923.
La danza della collana, Milano, Treves, 1924.
La fuga in Egitto, Milano, Treves, 1925.
Il sigillo d'amore, Milano, Treves, 1926.
Annalena Bilsini, Milano, Treves, 1927.
Il vecchio e i fanciulli, Milano, Treves, 1928.
Il dono di Natale, Milano, Treves, 1930.
Il paese del vento, Milano, Treves, 1931.
La vigna sul mare, Milano-Roma, Treves-Treccani-Tumminelli, 1932.
Sole d'estate, Milano, Treves, 1933.
L'argine, Milano, Treves, 1934.
La chiesa della solitudine, Milano, Treves, 1936.
Cosima, in "Nuova Antologia", 16 settembre e 16 ottobre 1936; Milano, Treves, 1937.
Il cedro del Libano. Novelle, Milano, Garzanti, 1939.


OG suggerisce 
Grazia Deledda I luoghi gli Amori le Opere


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lunedì 27 luglio 2020

Jeanne Baret marinaia, naturalista

Il doodle di Google dedicato a Jeanne Baret,
marinaia naturalista



Nasce oggi 27 luglio 1740 a Saint-Aulaye  in Francia, Jeanne Baret.
Poco o nulla si sa della sua vita ma si conoscono invece le sue imprese per mare e terra. Marinaia travestita da uomo, naturalista che aiutò a raccogliere e classificare reperti naturali. Fu la prima donna a circumnavigare il globo.

Si imbarca nel 1766 con il nome di Jean Baret con la spedizione di Louis Antoine de Bougainville travestita da uomo come valletto personale del naturalista Philipbert Commerçon (Commoder).
Si distingue nelle varie esplorazioni della spedizione, in Papua Nuova Guinea a Rio De Janeiro, in Patagonia, raccogliendo piante, conchiglie, semi, pietre e catalogando i reperti. Tuttavia nascono presto dubbi sul suo sesso dopo insinuazioni degli autoctoni in Nuova Irlanda e poi a Tahiti dove gli indigeni tentano di abusare di lei avendola riconosciuta una donna. Scoperto il suo vero sesso, Jeanne ammette l'inganno pensato per potersi imbarcare.

Jeanne Baret da marinaia
come interpretata qualche anno
dopo la sua morte
 intorno al 1817.

Sbarcata nelle isole Mauritius con Commoder decidono di rimanere sull'isola dove alla morte del naturista, Jeanne si sposa con un soldato francese. Rientrata in patria oltre all'eredità lasciatagli da Commoder prima di imbarcarsi presso cui era in realtà la governante e forse anche amante, riceve anche una pensione dal Ministero della Marina per gli alti meriti che lo stesso Capitano de Bouganville le riconobbe.
Fu la prima donna a circumnavigare la terra.


Morirà nel suo paese natale, Saint-Aulaye , in Francia nel 1807.

lunedì 20 luglio 2020

Maschiaccio e Femminuccia- Silvia Pillin


 Maschiaccio e Femminuccia 


Maschiaccio e Femminuccia è il nuovo libro contro gli stereotipi di genere in uscita in questi giorni edito da EL la casa editrice di Enaudi per ragazzi. 

Il 28 luglio infatti uscirà nelle librerie e online, ma è già preordinabile, il nuovo libro di Silvia Pillin 'Maschiaccio e Femminuccia' che come ci suggerisce il titolo affronta il tema degli stereotipi di genere nell'infanzia. Come ben cinquant'anni fa ci insegnava Elena Gianini Belotti infatti gli stereotipi di genere sono presenti sin dai primi anni di vita dei bambini e delle bambine che ne risentono nella loro crescita e nel modo in cui saranno grandi. 
Il libro ci parla di Caterina una bambina che ama il calcio e stampa supereroi in 3d e che per questo non ha amiche e Riccardo che si atteggia a bullo ma in realtà ama fare braccialetti quando un mercatino scolastico scompiglierà i loro segreti... 

Opportunità di Genere OG ha fatto qualche domanda all'autrice, Silvia Pillin su questo libro unico 'rappresentante' di questa tematica nei libri per ragazzi delle edizioni Einaudi. Ecco cosa ci ha risposto:



>Tu hai all'attivo già altri libri ma questo è il primo che tratta di stereotipi di genere, da dove l'idea? E perché proprio rivolto alle bambine e ai bambini?

Ciao e grazie per questa bella opportunità.

Rispondo prima alla domanda più facile: ho scritto un libro per ragazzi perché adoro i libri per ragazzi e ne leggo a volontà, per cui è un genere che conosco e nel quale mi sento a mio agio. Un libro sugli stereotipi di genere perché l'ho scritto nel periodo in cui uscivano notizie come quella dei libri "gender" messi all'indice da un comune del Veneto, o quella della madre indignatissima perché le maestre dell'asilo hanno fatto indossare al figlio un paio di pantaloni rosa (per non lasciarlo nei suoi pantaloni bagnati di pipì). Insomma, volevo reagire a queste notizie tristi e scoraggianti con un libro positvo.

>Per chi è stato pensato questo libro, chi 'dovrebbe' comprarlo?

Il libro è stato pensato per tutti i bambini e le bambine dai 9 anni, per mostrare loro che ci sono diverse possibilità, che si può scegliere. Spero che piacerà anche alle mamme, alle nonne, alle insegnanti, alle zie che come me sognano un mondo più aperto e inclusivo, libero da stereotipi.


>Pensi che la scelta di questa tematica ti abbia penalizzato presso alcune case editrici?

No, non direi. Gli editori che pubblicano libri per bambini solitamente sono molto sensibili.

>Quali stereotipi affronti in questo libro?
I protagonisti si trovano di fronte ai più radicati e frequenti: le femmine devono essere carine, gentili, praticare danza e vestirsi di rosa, i maschi devono essere forti, non possono piangere né giocare con le bambole. Ma attorno a loro si muovono altri personaggi "sovversivi": la mamma ingegnera, il papà casalingo, la sorella tutta tatuata campionessa di boxe... insomma tutti quanti rivendicano la libertà di essere se stessi e fare ciò che li rende felici fuori dalla prevedibilità degli schemi culturali.

>La tua esperienza, la vita di tutti i giorni tua e degli altri ti ha ispirato mano mano nei vari aspetti del libro?

Sicuramente. Come dicevo l'idea è nata da delle notizie lette sui quotidiani, poi devo ammettere che ho preso molto spunto dalla mia infanzia: ero una scavezzacollo con le ginocchia sempre piene di croste. La mia idea di "giocare con le Barbie" era tagliare loro i capelli in modi pochi ortodossi. Mia sorella non era contenta.

Silvia Pillin
 >Caterina e Riccardo non sono reali ma potrebbero esistere...
Per me esistono. Ho sempre scritto (e amo leggere) romanzi realistici ambientati nella contemporaneità perché credo fermamente che i libri, e in generale le parole, hanno il potere di modificare e creare la realtà.

>Ci sono stereotipi di genere  a cui non avevi pensato ma che con questo libro hai dovuto affrontare?

In realtà ho dovuto tenerne fuori moltissimi per non perdere il focus e rischiare di scivere una storia poco "compatta" e coerente. Un argomento di cui mi piacerebbe sicuramente parlare e che non ha trovato posto in "Maschiaccio e femminuccia" sono le donne che scelgono di non avere figli.


Grazie e allora chissà al prossimo libro per tutte quelle donne che legittimamente scelgono di non avere prole. Intanto leggiamo "Maschiaccio e Femminuccia".
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venerdì 10 luglio 2020

Nina la poliziotta dilettante- Carolina Invernizio









Nina la poliziotta dilettante di Carolina Invernizio è un romanzo giallo di una delle più prolifiche scrittrici italiane.


Di Carolina Invernizio devo ammettere che non ero riuscita a leggere ad oggi molto proprio perché purtroppo come ricordato in altri post è stata una 'Giallista oscurata'.
Qui puoi leggere il post su
Carolina Invernizio

Ora questa nuova edizione di Nina la poliziotta dilettante da parte della casa editrice Rina edizioni ci restituisce questo appassionante giallo.

Carolina Invernizio è ritenuta l'Agatha Christie italiana ma questo diffuso assioma non mi trova particolarmente d'accordo innanzi tutto perché non amo i paragoni e poi perché come ci ricorda Alessia Gazzola nella Prefazione, Invernizio scrisse anni prima di Christie quindi se proprio si vuole paragonarle è vero piuttosto il contrario visto che Invernizio ebbe un gran successo anche all'estero appunto qualche anno prima di Agatha Christie, siamo noi colpevoli di averla dimenticata.

Dispiace trovare nella postfazione riferimento alla sua vita borghese, casalinga, esclusivamente familiare e quindi noiosa e che contrasta con le sue trame ricche invece di colpi di scena, una critica ancora molto attuale se si pensa che solo poche settimane fa si sono offese le massaie come categoria di donne poco colte e non in grado di capire situazioni complesse, che necessitano di semplificazioni e spiegazioni. La risposta delle donne però non si è fatta attendere e ha raccolto numerosissime firme, tra cui la mia e quella più nota di Dacia Maraini, fino ad approdare al Corriere della Sera sabato scorso.
D'altronde all'epoca di Invernizio poche erano le donne che potevano definirsi professionalmente, la Marchesa Colombi, Neera, Matilde Serao? Frequente era la condizione di scrittrici e giornaliste mogli e madri senza che fosse  un limite, almeno per le donne stesse che come oggi si dividono tra famiglia e lavoro. Invernizio si presentava prima come madre e moglie che non con il titolo di scrittrice ma perché per questo denigrarla? Quest'ultima critica va solo a sommarsi alle numerose che purtroppo Invernizio ha collezionato nel tempo dai suoi detrattori dell'epoca, molti forse solo invidiosi del suo successo. La additarono infatti  con disprezzo come 'La casalinga di Voghera', indicando qualcuno, in questo caso qualcuna  che si era spinta oltre, che si era messa a fare qualcosa che non le si addiceva eppure Carolina Invernizio ebbe molto successo.
Fu colei che grazie ai suoi racconti cambiò il canone dei feuilleton proponendo donne capaci, risolute, alla conduzione dell'intricata trama dei suoi gialli che vengono tuttavia brillantemente risolti dalle capacità di queste eroine, come si legge 'stabilendo così il passaggio dal superuomo alla superdonna del feuilleton'. Se vi sembra poco per una casalinga...

Umberto Eco che la stimò molto dichiarò che comunque scriveva male, e sì forse non aveva l'eleganza di una Gianna Manzini o di una Alba de Céspedes che comunque scriveranno tempo dopo ma il suo stile rispecchia invece la sua epoca senza dimenticare poi che i suoi romanzi erano  per la maggior parte, come ricordato, dei feuilleton quindi editi a puntate sui giornali che si indirizzavano a tutti i tipi di lettori e lettrici inoltre, come ci ricorda ancora una volta  Alessia Gazzola, le sue paladine sono le capostipiti di tutte le detective odierne a cominciare da Miss Marple compresa. Se vi sembra poco per una casalinga...

Io posso dirvi che questo romanzo giallo vi incollerà alla pagina e io di gialli ne ho letti. Un poliziesco che ha più di cento anni ma è ancora in grado di stregarvi.

Trama:
La trama è delle più classiche, un omicidio che scardina tutto: all'alba Carlo, un nobile, bello e ricco e, forse per la prima volta,  innamorato, di Nina, viene ucciso.
Nina, bellissima ma povera, orfana ed operaia. Un amore contrastato dalla nobile famiglia ma che poi nel momento del sospirato accoglimento e della felicità promessa svanisce definitivamente con la morte del promesso sposo e con il suicidio della promessa sposa Nina, o no? Chi ha voluto la morte del Conte Carlo? Chi ha commesso l'orribile gesto e perché?
Una trama fitta, piena di colpi di scena e di sotto-trame, mai banale ci porta a scoprire l'intrigata vita dei protagonisti...

Nina dapprima sospettata dell'omicidio, si finge morta per indagare sull'omicidio del suo innamorato. Riesce ad intrufolarsi con un inganno nella dimora nobile dove sarebbe dovuta essere sposa felice e Contessa, nella casa della zia di Carlo, la Contessa Eugenia la quale che interesse avrebbe avuto a far uccidere il suo unico parente, amato come un figlio? Ma qui Nina conosce anche non già l'immancabile maggiordomo ma la dama di compagnia della Contessa, una ragazza zoppa; che sia stata lei segretamente innamorata del Conte di cui ne anelava il cuore? Oppure è stato Martino, operaio da sempre innamorato di Nina? E cosa c'entra allora Ginetta una ex collega di fabbrica di Nina? E ancora altri presunti colpevoli e improbabili innocenti...






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mercoledì 1 luglio 2020

Calendaria 2021-Donne per l'Europa, Femmes pour l'Europe, Women for Europe

Calendaria 2021
 Donne per l'Europa,
Femmes pour l'Europe,
 Women for Europe


Calendaria 2021 Donne per l'Europa, Femmes pour l'Europe, Women for Europe è l'occasione proposta dall'Associazione Toponomastica Femminile per proiettarsi nel nuovo anno visto che questo è stato indubbiamente difficile per chiunque e allora che c'è di meglio che lasciarlo alle spalle pensando già al nuovo ricominciando dalle donne?

Calendaria 2021 è il calendario per il prossimo anno che propone 60 figure femminili tra coloro che hanno contribuito con il loro pensiero, le loro azioni ed opinioni  alla costruzione concreta o concettuale di una  Comunità Europea fondata sulla libertà, equità sociale e parità di genere.

A pensare e realizzare il progetto è Toponomastica Femminile , un'associazione, di cui faccio orgogliosamente parte, nata dall'unione di insegnanti, storiche, giornaliste ma anche studenti ed appassionate guidate dalla Presidente, la vulcanica e coinvolgente Maria Pia Ercolini, per proporre intitolazioni di strade, piazze, luoghi pubblici alle donne che hanno concorso alla nostra storia ed evoluzione sociale.

Ci avete mai pensato? Ci avete mai fatto caso? I nomi delle strade sono quasi tutte dedicate a uomini. In Italia sono solo l'8% le strade intitolate ad una donna e per lo più a Madonne o a Sante. Non c'è sufficiente ricordo di quelle donne che con il loro impegno hanno contribuito attivamente alla crescita della nostra società in qualsiasi ambito.
Qui puoi leggere il post su
Eleonora d'Arborea
Calendaria 2021 quindi rientra appieno nello spirito delle iniziative che ispirano le azioni di Toponomastica Femminile proponendo questo calendario che celebra l'impegno e le conquiste delle donne europee. Per l'Italia sono state scelte Eleonora d'Arborea, Ada Rossi e Fausta Deshormes La Valle.

Ogni settimana sarà dedicata ad una donna illustrata con un'immagine ed arricchita da una biografia personale.
Il calendario è già stato presentato presso le istituzioni europee (dove l'associazione ha vinto un prestigioso premio per l'uguaglianza di genere) e sarà trilingue: italiano, francese ed inglese.

L'edizione è affidata a Matilda editrice di Donatella Caione, una garanzia.

Per prenotare una copia e partecipare al crowdfunding

https://www.produzionidalbasso.com/project/calendaria-2021/

lunedì 22 giugno 2020

La Rosa di una Donna- Olive Schreiner





La Rosa di una Donna di Olive Schreiner è un racconto breve che parla di solidarietà femminile nella società di fine Ottocento per mano di una delle più grandi scrittrici anglofone seppur ancora poco nota ed amata da noi. 



Che Olive Schreiner fosse un esempio per le donne della sua epoca era chiaro alle donne stesse che la prendevano come punto di riferimento e ancor di più alle 'Suffragette' che la definivano La Sacerdotessa. 
Qui puoi leggere il post su
Olive Schreiner


Olive fervente anti-schiavista, abolizionista, suffragista e che denunciava le pessime condizioni di lavoro delle donne auspicava un cambiamento sociale in favore di un'equità che avrebbe giovato all'umanità intera. 

Le sue prime opere riuscì a farle pubblicare, come molte sue colleghe, grazie ad uno pseudonimo maschile, Ralph Iron, così anche la più nota The Story of an African Farm del 1883.
Con lo stesso stratagemma pubblicò altre opere tra cui racconti brevi di cui fa parte anche The Woman's Rose- La Rosa di una Donna

Il racconto si centra sulla presunta rivalità che nasce tra donne quando soprattutto per le pressioni che si ricevono queste si ritrovano l'una contro l'altra, nemiche per questioni di bellezza. Le protagoniste in realtà pur subendo le pressioni sociali che le vorrebbero contrapposte in duello nel reclamare le attenzioni maschili non subiscono condizionamenti e seguendo piuttosto un senso di ammirazione reciproco danno dimostrazione di quanto i sentimenti femminili possano invece essere leali e aulici. 
Entrambe le protagoniste provano a loro stesse ma anche alla comunità in cui abitano, e quindi anche a chi legge ieri come oggi, che le donne sono capaci di andare oltre il valore della bellezza fine a se stessa e portatrice di ideali prettamente maschilisti che dividono e inaspriscono i sentimenti. 

Ora per la prima volta questa miniatura letteraria è stata tradotta, sulla prima edizione del 1893, per la Caravaggio Editore da Enrico De Luca e messa a disposizione gratuitamente in occasione del primo centenario della morte dell'autrice. 


"... Ma la Rosa, la rosa è ancor nel cofanetto! 
  Quando la mia fiducia nella donna si affievolisce allora
   ritorna il profumo di quella cosetta avvizzita:
   la primavera non può abbandonarci". 


           





Caravaggio Editore




















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giovedì 11 giugno 2020

Red on White- Il Documentario











Red on White- Il Documentario. Il tabù del ciclo mensile ai tempi delle Millenials. Quali dubbi? Quali paure e quali informazioni riescono a trovare le ragazze di oggi e ne parlano con le loro madri? Nonne? Amiche? Che ruolo hanno in questa formazione femminile i nuovi media?  Uno sguardo generazionale ma non solo...






Delle problematiche legate alle mestruazioni Opportunità di Genere OG se ne era già occupata quando si doveva deliberare sulla così detta Tampon Tax e tra le iniziative in atto aveva promosso anche quella in favore di questo documentario che allora stava cercando fondi per il post-produzione.
L'ideatrice, regista e sceneggiatrice ha voluto presentare Red on White su Opportunità di Genere OG che lo ha visto in anteprima.

Questo suo nuovo lavoro parla delle difficoltà delle ragazze di oggi di confrontarsi con il loro corpo che cambia e di trovare risposte a questo; un senso di inevitabile pudore, un tabù ancora oggi e come si vedrà dal documentario anche di ieri. Red on White è infatti un etno-documentario, un confronto tra generazioni di donne che mette in luce come ognuna di loro a suo tempo ha trovato o meno le proprie risposte in base al proprio pudore e ai propri mezzi (sorelle, amiche, fasi lunari...).

Il progetto nasce dalle domande che l'autrice, Luisa Passalacqua, come mamma di una pre-adolescente si faceva riguardo a dove e come sua figlia, Ilaria, avesse trovato le risposte a questo cambiamento corporeo: Quali modelli avrebbe trovato? Stava cercando informazioni su internet? Preferiva parlarne con le amiche? Le sue spiegazioni le sarebbero bastate?Quale impressione avrebbe avuto  dal modo in cui noi adulti e adulte ci rapportiamo alla femminilità? Ciò avrebbe influenzato la sua autostima?

A queste domande risponde anzi rispondono le protagoniste del documentario, ragazze ma anche mamme e nonne che danno vita a dialoghi spontanei  e significativi ma anche a silenzi altrettanto eloquenti così come gli sguardi che si intrecciano tra generazioni di madri e figlie su un argomento evidentemente ancora difficile da trattare e che forse per la prima volta viene affrontato a sguardo aperto e a voce alta.

Disponibile in lingua originale, inglese, con sottotitoli in italiano può essere davvero un'occasione di confronto e crescita tra studenti con doppio beneficio dell'esercizio bilingue e dello scardinamento di un tabù tutt'altro che superato.









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domenica 12 aprile 2020

Serena Pasqua da Opportunità di Genere OG


Opportunità di Genere OG ci tiene ad augurare una Serena Pasqua in questo momento di  difficoltà  che ciascuna e ciascuno di noi sta vivendo




















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mercoledì 25 marzo 2020

Pia de'Tolomei- Dantedì

Pia de'Tolomei
Dante Gabriel Rossetti
1868

Pia de'Tolomei- Dantedì

Opportunità di Genere OG per il #Dantedì ha scelto il verso con cui Dante Alighieri presenta al mondo questa figura di donna attraverso il V Canto del Purgatorio.
Pia de'Tolomei  fu uccisa dal marito Nello di Inghiramo dei Pannocchieschi della Pietra Potestà di Volterra e Lucca o perché ritenuta adultera o perchè questi voleva risposarsi.
In pochissimi malinconici e dolci versi Dante ci fa conoscere la sua storia.
Pia chiede a Dante infatti una volta tornato al mondo dei vivi e una volta riposatosi da questo viaggio di non scordarsi di lei.
Una richiesta che pare un monito anche per i nostri giorni, anche per questi giorni in cui molte donne che subiscono violenza domestica sono costrette dall' emergenza Covid-19 a rimanere in casa con i loro maltrattatori e a cui non si pensa mentre sportelli comunali, case d' accoglienza con le dovute accortezze rimangono aperte e pronte ad accoglierle. Il numero d'emergenza nazionale è sempre attivo 1522.


"Deh, quando tu sarai tornato al mondo,

e riposato de la lunga via,

seguitò 'l terzo spirito al secondo,

Ricorditi di me, che son la Pia;

Siena mi fé, disfecemi Maremma:

salsi colui che 'nnanellata pria

disposando m'avea con la sua gemma".

Malinconia o Pia de' Tolomei
Eliseo Sala 1846



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sabato 14 marzo 2020

Solidarietà digitale- Opportunità di Genere OG




Solidarietà digitale- Opportunità di Genere OG 



Opportunità di Genere OG ha voluto partecipare alla solidarietà digitale e mettere scaricabile gratuitamente il Merito delle donne di Moderata Fonte nella sezione DOWNLOAD.
Restate a casa per voi e per gli altri, restate al sicuro, riscopriamo il calore delle piccole cose, dei piccoli gesti, dei momenti.
Buona lettura
#iorestoacasa


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mercoledì 1 gennaio 2020


Opportunità di Genere OG vi augura un Anno pieno di Opportunità con le parola della poeta Edith Lovejoy Pierce

"Apriremo il libro.
Le sue pagine sono bianche.
Saremo noi a inserire le parole.
Il libro si chiama Opportunità e il suo primo capitolo è il primo giorno dell'anno..."






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