Almanacco del 24 Marzo:
Olive, la sudafricana, per niente colonizzatrice, affatto patriottica, del tutto ribelle.
Olive Schreiner nasce il 24 Marzo 1855 in Sudafrica, a Wittenberg in una famiglia di metodisti, dal missionario Gottlob Schreiner e dall’inglese Rebecca Lyndall. Nona di dodici figli, visse un’infanzia indigente che la costrinse a diventare un’autodidatta e ricevere un'istruzione formale solo all'età di undici anni ma questo non le impedì di formarsi con le opere di John Stuart Mill o di Eliot. Il clima e l’educazione rigida e formalmente religiosa che condizionarono la sua formazione la indussero a sviluppare un carattere “ribelle” che condizionerà le sue esperienze e di conseguenza le sue riflessioni sociali, politiche e, a scriverne, sconvolgendo la chiusa e pesante società vittoriana, diventando per contro un punto di riferimento dei primi movimenti femministi.
Olive, la sudafricana, per niente colonizzatrice, affatto patriottica, del tutto ribelle.
Olive Schreiner nasce il 24 Marzo 1855 in Sudafrica, a Wittenberg in una famiglia di metodisti, dal missionario Gottlob Schreiner e dall’inglese Rebecca Lyndall. Nona di dodici figli, visse un’infanzia indigente che la costrinse a diventare un’autodidatta e ricevere un'istruzione formale solo all'età di undici anni ma questo non le impedì di formarsi con le opere di John Stuart Mill o di Eliot. Il clima e l’educazione rigida e formalmente religiosa che condizionarono la sua formazione la indussero a sviluppare un carattere “ribelle” che condizionerà le sue esperienze e di conseguenza le sue riflessioni sociali, politiche e, a scriverne, sconvolgendo la chiusa e pesante società vittoriana, diventando per contro un punto di riferimento dei primi movimenti femministi.
TUTTI I CONTENUTI DEI POST SONO SOTTO COPYRIGHT
Fu avviata al mestiere di governante, come si
confaceva al suo sesso e ai costumi a suo tempo praticati nella società, per
ben sette anni, ma poi la sua indole di natura indomita la portò a cercare a
tutti i costi di andare all’università e per questo arrivò a Londra, grazie ad
un’amica, Mary Brown, a cui dedicherà il suo primo libro ma il suo sogno non
durò. Infatti a differenza della sorte riservata ai suoi fratelli a lei fu
preclusa, per motivi economici ma anche di salute, ogni possibilità di poter entrare alla Facoltà di Medicina e allora
riprese quella passione che già aveva intrapreso quando ancora nel Karoo, il
deserto sudafricano in cui viveva, aveva cominciato a scrivere quelle opere che
rimarranno inedite e pubblicate solo postume.
Così uscì la sua prima opera, una
delle migliori, nel 1833 sotto però lo pseudonimo maschile di Ralph Iron, “The Story of an African Farm”, in cui
già ritroviamo importanti riflessioni sulla condizione della donna. La
protagonista, almeno quella che esce in modo più “prepotente”, è Lyndall una
ragazza che affronta e sfida le convenzioni sociali e allo stesso tempo le
analizza, regalandoci un quadro della società ottocentesca influenzata dalla
visione vittoriana.
Olive Schreiner accentrerà il suo lavoro sulla
rivendicazione femminile però con il libro “Woman
and Labour”, dove chiaro sarà la sua rivendicazione soprattutto in
favore dell’educazione, un’istruzione
volta a preparare le donne al lavoro: “Give
us labour and the training which fits
for labour!- dateci lavoro e il metodo che è utile per svolgerlo!-”[1]
inizia proprio così il suo scritto, quello ritenuto poi la così detta "Bibbia del
femminismo".
Olive, partendo dalla sua
esperienza si rende conto che l’istruzione per le donne è un qualcosa di
fondamentale ma soprattutto la loro preclusione è un condizionamento forte in quanto le rende inattive nella società e forte infatti è il suo richiamo
ai parassiti che nella società non- umana influenzano la loro comunità.
TUTTI I CONTENUTI DEI POST SONO SOTTO COPYRIGHT
TUTTI I CONTENUTI DEI POST SONO SOTTO COPYRIGHT
Il libro si concentra infatti sull’analisi di quelle forme parassitarie anche frequenti in natura, e qui
Olivie è figlia del luogo dove è nata e cresciuta, probabilmente è perché vive
in un paese “ancestrale” come il Sudafrica che le viene l’idea di partire anche
dalla natura per analizzare la condizione umana, in particolare quella della
donna nei diversi periodi storici.
Per lei la condizione femminile,
delle donne bianche e borghesi, è una situazione limitante e oltraggiosa,
spregevole perché le rende improduttive, incapaci di partecipare alla loro
stessa società e le soggioga inevitabilmente in una situazione di inferiorità che le rende incapaci di scegliere la loro natura, di indirizzare la loro vita.
Il parassitismo è un male sociale destinato a infettare tutta la società perché le donne sono coloro che hanno
il ruolo più importante quello di far nascere, crescere, sviluppare e portare
avanti il creato e quindi la loro impronta dovrebbe essere più decisa, perché è
in realtà decisiva per tutto il genere umano: “Ancora e ancora nella storia passata, quando tra le creature umane è
stato raggiunto un certo livello di civilizzazione materiale, si è manifestata
una curiosa tendenza per le donne umane nel diventare più o meno parassitarie;
le condizioni sociali tendono a privarla di ogni forma di attività, coscienza,
lavoro sociale, e a ridurla, come la zecca, alla mera funzione sessuale. E il
risultato di questo parassitismo è stato l’inevitabile decadimento nella
vitalità e intelligenza della donna, seguita subito dopo da un periodo più o meno lungo,
da quella dei suoi discendenti maschi e dell’intera società.”[2].
Olive, vede nell’inattività, fisica
ma anche intellettuale delle donne, rese tali dall’impossibilità di studiare e
lavorare, una forma di parassitismo tanto nociva in natura: “Ovunque,
nel passato come nel presente, il parassitismo della femmina annuncia il
decadimento di una nazione o di una classe, come le pustole del vaiolo sulla
pelle indicano invariabilmente la presenza di un virus purulento nel sistema”[3] , quanto
per l’intero genere umano: “Così, il
parassitismo femminile, che in passato ha minacciato solo una parte minima
delle donne della terra, in condizioni esistenti minaccia vaste masse, e può,
in condizioni future, minacciare l'intero corpo”[4].
TUTTI I CONTENUTI DEI POST SONO SOTTO COPYRIGHT
TUTTI I CONTENUTI DEI POST SONO SOTTO COPYRIGHT
Olive ritrova nella
cultura, nei suoi valori dominanti, nei significati e nell’effetto prodotto
dall’azione dei significanti la causa della condizione femminile, una carenza
che impoverisce tutta la società, perché la donna ha invece un ruolo
importante, fondamentale, quello di trasmettere e creare cultura: “E ' la donna che è lo standard finale della
razza, dalla quale si deve partire e dalla quale non si può prendere alcuna
distanza in nessuno determinato periodo di tempo, in nessuna direzione: come il
suo cervello indebolisce, indebolisce l'uomo che lei alleva, come il suo muscolo si ammorbidisce, si ammorbidisce quello di lui, come lei decade, decade il popolo”[5] poiché: “Come
abbiamo detto il potere della donna umana di imprimere se stessa
nella sua discendenza, maschile e femminile, non solo tramite l’ereditarietà
dei geni, tramite l’influenza durante il periodo della gestazione, ma
soprattutto producendo l’atmosfera mentale nella quale saranno passati i primi
anni infantili così impressionabili, fa della condizione di allevatrice di
bambini della donna un interesse preminente per la razza ”[6].
Il deserto del Karoo |
Importante quindi è come la donna stessa si concepisce e come di conseguenza proietta la sua importanza e la sua azione nel mondo, Olive sottolinea come la donna libera di essere e soprattutto messa nelle condizioni di potersi esprimere, grazie anche ad un’adeguata formazione può sorprendere la società stessa ma sono situazioni che le donne stesse non sanno valutare poichè non sono libere: “ Il semplice fatto che , le poche donne che, fino ad oggi , hanno ricevuto una formazione e a cui è stato permesso di dedicarsi allo studio astratto , si sono distinte nella matematica superiore, non dimostra di necessità nessuna tendenza preminente da parte del sesso femminile in direzione della matematica rispetto al lavoro nei settori della politica, dell’ amministrazione o della legge; visto che in questi campi non c'è stata praticamente alcuna ammissione per le donne . A volte si afferma che, visto che molte donne di genio in tempi moderni hanno cercato di trovare l'espressione per il loro potere creativo nell'arte della finzione, ci deve essere qualche collegamento insito nel cervello umano tra la funzione ovarica e l'arte della finzione . Il fatto è che la narrativa moderna è solo una descrizione della vita umana in ogni sua fase ed essendo l'arte della finzione l'unica arte che può essere esercitata senza una formazione speciale o apparecchi speciali e prodotta nei momenti rubati alle molteplici occupazioni che riempiono la vita della donna media, questa é stata spinta a trovare questo sbocco per i suoi poteri come l'unico che si presenta . Quale avrebbe potuto essere altrimenti la direzione in cui il loro genio si sarebbe naturalmente espresso, può essere conosciuta solo in parte anche alle donne stesse , ciò che il mondo ha perso da quella espressione obbligatoria del genio , in una forma che non può essere stata la sua forma più naturale di espressione , o solo una delle sue forme , nessuno lo potrà mai sapere”[8] .
Ma Olive, vede che
anche nella storia la condizione femminile è sempre uguale a se stessa, è
rimasta invariata: “[…]E mentre l'accumulo di ricchezza è sempre
stata la condizione antecedente e la degenerazione e la trivialità del maschio
la causa finale ed evidente della decadenza delle grandi razze dominanti del
passato, tra i due è sempre rimasto,
come grande medio termine, il parassitismo della femmina, senza il quale il
primo sarebbe stato inoperante e l'ultimo impossibile.” Invece: “Nessuna schiavitù, né le più vaste
accumulazioni di ricchezza, potevano distruggere una nazione per snervamento,
le cui donne rimasero attive, virili, e laboriose.”[9].
La prima opera pubblicata con il nome maschile di Ralph Iron. |
Olive vede invece nell’ industrializzazione, nella modernizzazione della società, tramite la nuova
organizzazione del lavoro una possibilità per le donne, perchè ormai gli schemi
sociali sono antiquati, non più validi , la società è cambiata, sta cambiando, industrializzandosi,
meccanizzandosi e quindi la ricchezza, data dall’ abbattimento del tempo e della
forza lavoro necessaria sta riguardando una crescente fetta della società. Per Olive però sta aumentando di conseguenza anche la massa di donne “inette” e questo diventa un problema grave per
l’intera società: “Al giorno d'oggi il
progresso fatto è stato così enorme nella sostituzione della forza meccanica
del rude, e fisico, sforzo umano (la forza meccanica è stata impiegata oggi anche nella formazione di biberon e nella creazione di cibi artificiali come
sostituti del latte materno !), che è ora possibile non solo per una piccola e
ricca sezione di donne in ogni comunità civile essere mantenuta senza eseguire
alcuna delle antiche fatiche fisiche del loro sesso, e senza dipendere dalla
schiavitù, o da qualsiasi notevole aumento del lavoro di altre classi di
femmine, ma questa condizione è già stata raggiunta, o tende a essere
raggiunta, da quella grande massa di donne nelle società civilizzate, che
formano la classe intermedia tra i poveri e i ricchi.”[10]. Infatti prima la condizione “parassitaria” femminile era più contenuta:
“Tuttavia, nella storia del passato i
pericoli del parassitismo legato al sesso femminile non hanno mai minacciato più di una piccola parte delle
femmine della razza umana, quella esclusivamente di una relativamente piccola
razza dominante o una classe […]”[11]. Ma invece: “Noi, le donne
europee di questa età, stiamo oggi dove ancora e ancora, nella storia del
passato, hanno resistito donne di altre
razze ma la nostra condizione è ancora più grave e di una più ampia portata
per l'umanità intera come non è mai è stata per la loro.”[12].
TUTTI I CONTENUTI DEI POST SONO SOTTO COPYRIGHT
TUTTI I CONTENUTI DEI POST SONO SOTTO COPYRIGHT
La società sta cambiando quindi, si sta
modernizzando, i vecchi ruoli sociali, la divisione tra i sessi, l’uno
dominante, attivo, l’altro sottomesso, inattivo, “parassita” per dedicarsi alla
prole e alla famiglia, secondo Olive non hanno più motivo d’essere: “Durante i prossimi 50 anni, così rapido sarà senza dubbio la diffusione
delle condizioni materiali della civiltà, sia nelle società attualmente civili e nelle società attualmente impermeabilizzate dalla nostra civiltà materiale,
che le antiche forme di femmina, di domestica, del lavoro fisico di donne anche delle classi più povere saranno poco richiesti, il loro posto viene preso non
da altre femmine ma da sempre sempre più macchine perfezionate per risparmiare lavoro”[13].
Perchè se è vero che: “In futuro, i macchinari e le forze
motrici della natura prenderanno in gran parte il posto della mano umana e
piede nel mercato del lavoro, dell’ abbigliamento e dell’alimentazione dei
popoli, saranno questi i settori dell'industria che non saranno più lavori
domestici? Allora, vedremo nelle fabbriche, nei magazzini e nei campi, ovunque
le macchine che hanno usurpato la nostra antica terra di lavoro, ma anche noi abbiamo il nostro posto come orientatori, controllori e possessori,
perché, “ Sta la cura dei bambini diventando un lavoro di una parte del nostro
sesso?-Allora noi chiediamo per quelle tra noi che non sono autorizzate a
prendere parte ad essa, di compensare e altrettanto onorare importanti settori
della fatica sociale. Sta diventando la formazione di creature umane una
professione sempre più onerosa e faticosa, la loro educazione e cultura, sempre
più una grande arte, complessa e scientifica? Se è così, allora, chiediamo
quella cultura e quell’ alta e complessa
formazione che ci è idonea per istruire
la razza che portiamo nel mondo.”[14].
Quindi: “Le condizioni materiali di vita del passato
sono andate per sempre, nessuna volontà umana può rievocarle, ma questa è la
nostra richiesta: Chiediamo che, in quello strano mondo nuovo che sta nascendo
sopra l'uomo e la donna, dove nulla è come era, e tutte le cose stanno
assumendo nuove forme e relazioni, che in questo nuovo mondo anche noi possiamo avere la nostra parte di fatica umana onorata e socialmente utile, la nostra piena
metà del lavoro dei Figli della donna. Non chiediamo nulla di più di questo e
non prenderemo niente di meno. Questo è proprio il nostro "Diritto di
Donna!”[15] ,
ognuna quindi faccia la sua parte: “ Pertanto noi affermiamo, oggi, tutto il lavoro per la nostra provincia! In quei grandi
campi in cui sembrerebbe che il sesso non gioca alcun ruolo e altrettanto in
quelli più piccoli in cui gioca un ruolo”[16].
Olive Emilie Albertina, da sempre di salute cagionevole, sarà condizionata nei suoi spostamenti ed esperienze dall'asma che l'affliggeva e spesso dovrà tornare nella sua terra, il Karoo per trovare sollievo per la sua salute. Tuttavia in Europa riuscirà, prima di essere costretta a tornare in Sudafrica per curarsi, a frequentare l'élite londinese dal rinomato sessuologo Hellis al fondatore dell'attivismo socialista e per i diritti dei gay Gray a Karl Pearson, l'ideatore dei Club di Uomini e Donne dove si affrontavano le relazioni tra i sessi, dal matrimonio alla prostituzione. Viaggiò anche in Svizzera, Italia e Francia, collaborando anche con Mary Wollstoncraft, scrivendole perfino la prefazione per l' edizione del 1886 dell'opera "A Vindication of the Rights of Women".
In qualsiasi luogo si troverà, Olive avrà sempre un buon motivo, una causa da difendere e far conoscere dalla lotta al nascente apartheid in Sudafrica, alla difesa degli ebrei e non per ultimo, come visto i diritti delle donne. Tornata dopo la Prima Guerra mondiale da Londra nella sua terra per l'aggravarsi delle condizioni di salute, morirà a Città del Capo nel 1920, l'11 Dicembre.
TUTTI I CONTENUTI DEI POST SONO SOTTO COPYRIGHT
Opere:
Olive scrisse la prefazione per l' edizioni del 1886. |
In qualsiasi luogo si troverà, Olive avrà sempre un buon motivo, una causa da difendere e far conoscere dalla lotta al nascente apartheid in Sudafrica, alla difesa degli ebrei e non per ultimo, come visto i diritti delle donne. Tornata dopo la Prima Guerra mondiale da Londra nella sua terra per l'aggravarsi delle condizioni di salute, morirà a Città del Capo nel 1920, l'11 Dicembre.
TUTTI I CONTENUTI DEI POST SONO SOTTO COPYRIGHT
Opere:
- "The Story of an African Farm", 1883;
- "Dreams", 1890;
- "Dream Life and Real Life", 1893;
- "Trooper Peter Halket of Mashonaland",1897;
- "An English South African Woman's View of the Situation",1899;
- "A Letter on the Jew", 1906;
- "Closer Union: a Letter on South African Union and the Principles of Government", 1909;
- "Woman and Labour", 1911;
- "Thoughts on South Africa", 1923 (Postumo);
- "Stories, Dreams and Allegories", 1923 (Postumo);
- "From Man to Man or Perhaps Only", 1926 (Postumo);
- "Undine", 1928 (Postumo)
Opere tradotte in lingua italiana:
SCHREINER Olive, "1899", Roma, Ed. Lavoro, 1988;
SCHREINER Olive, "Storie di una Fattoria Africana", Firenze, Ed. Giunti, 2002;
SCHREINER Olive, "Sogni", Giulianova, Ed. Galaad, 2009.
Traduzione a cura di Silvia Palandri
[1] SCHREINER Olive, “Woman
and Labour”, Capo di Buona Speranza, 1911.
[3] Ibidem.
[5] Ibidem.
[7] SCHREINER Olive, “The
Story of an African Farm”, London , Ed. Chapmann and Hall, 1883, pag. 182.
[8] Chapter IV: Woman and War.
[10] Chapter III.
[11] Chapter II.
[16] Chapter V: Sex Differences.
TUTTI I CONTENUTI DEI POST SONO SOTTO COPYRIGHT
donna coraggiosa, eroina dell'epoca, aveva le iedde chiare sui diritti della donna, sulla parità,
RispondiEliminaarticolo interessante così come anche il blog. Propono il tuo blog anche all'universitÀ presso le facoltÀ umanistiche, tipo lettere e filosofia, giurisprudenza, scienze sociali. Queste letture sarebbero istruttive, buone per i corsi monografici e aprono la mente. ciao
Grazie Mariadoria! Hai colto perfettamente lo scopo di questo blog e ti ringrazio profondamente. Un caro saluto, a presto.
Elimina