Almanacco del giorno: 15 Luglio
Emmeline Pankhurst nel 1909 |
Emmeline
Pankhurst Goulden nasce oggi, 15 Luglio, a Manchester nel 1858 da Robert,
commerciante e appassionato di teatro e Sophia Jane Cane i cui antenati provenivano delle isole irlandesi di Man e per questo era molto sensibile e attenta
alle questioni sociali e a quelle delle minoranze, aspetti che cercherà di tramandare anche ai suoi
dieci figli.
Nonostante
le loro posizioni liberali in realtà i coniugi Goulden non permettono alle
figlie di avere un’istruzione formale e strutturata riservata ai soli maschi della
famiglia, alle figlie si conviene di più imparare ad essere brave moglie e
madri per sposarsi presto e uscire dalla famiglia. Emmeline tuttavia imparerà a
leggere, si dice, già all’età di tre anni e si diplomerà in Francia. Tornata in
Inghilterra conosce un avvocato già impegnato nel sociale soprattutto nella
causa del diritto di voto alle donne, Richard Pankhurst con cui si sposa nel
1879. Nascono i loro primi figli Christabel, Sylvia, Francis, Adela. In accordo
con il marito prende ad occuparsi a tempo pieno all’attivismo in favore del
diritto di voto alle donne e la famiglia decide di spostarsi a Londra, dopo la
morte prematura dell’unico figlio maschio Francis, in Russell Square che
diventa un punto di riferimento e di incontro anche per altri attivisti
abrogazionisti statunitensi; nasce anche un altro maschio che verrà chiamato
come il suo defunto fratello.
Nel
1888 aderisce al nuovo gruppo PSS Parliament Street Society per il diritto di
voto femminile che concepiva una affiliazione con alcune parti politiche a
differenza di un gruppo originario che era contrario ad ogni accordo, il NSWS
National Society for Women’s Suffrage. Nel 1889 però Emmeline crea il Women’s
Franchise Leage WFL che rivendica il diritto al voto per tutte le donne non
solo per quelle nubili sostenuto invece dal PSS sulla base che per le donne
sposate votata il marito. A questo nuovo gruppo aderisce anche la figlia di
Elisabeth Cady Stanton: Harriot Stanton.
Emmeline e Christabel, 1908. |
Tornata
a Manchester con la famiglia dopo i dissesti economici dei loro affari
londinesi, aderisce al partito Indipendente dei Labouristi ILP diventando membro di una delle autorità che amministrano le leggi in favore dei poveri, il Board of
Guardians (attivo dal 1835 al 1930) grazie a questo incarico cerca di cambiare le
condizioni di lavoro in cui si trovavano le donne e i loro figli.
Durante
un viaggio in Svizzera per trovare una sua vecchia amica di scuola in Francia,
viene raggiunta da un telegramma che la mette a conoscenza delle condizioni
critiche di salute del marito, decide quindi di intraprendere il viaggio di
ritorno ma non riesce a rivedere vivo il
coniuge. Rimasta vedova e piena di debiti lasciati dal marito, Emmeline trova
lavoro e riapre il vecchio negozio di famiglia.
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Nel
frattempo alcuni passi avanti per il diritto di voto alle donne sono stati
fatti, o almeno così sembrerebbe, nel 1870 così come nel 1886 e ancora nel 1897
vengono presentate delle proposte di legge in merito che però non portano a
nulla, Emmeline allora abbandona l’ILP Indipendent Labour Party e fonda il WSPU
la Women’s Social and Political Union aperta solo alle donne e focalizzata ad
azioni dirette per conquistare il voto: “La
condizione del nostro sesso è così deprecabile che è un nostro dovere
infrangere la legge per richiamare l’attenzione sulle motivazioni che ci
spingono a farlo”[1].
Così
iniziarono le azioni del gruppo tra manifestazioni e proteste che portarono
all’arresto delle attiviste tra cui le figlie e la stessa Emmeline nel 1908 per
aver voluto entrare a forza in Parlamento per poter dare al Primo Ministro,
Asquith, una petizione. Rimase in carcere per sei settimane e rendendosi conto
dell’effetto potente della situazione, si fece arrestare altre sette volte poiché:
“ Siamo qui non perché infrangiamo la
legge ma perché, con le nostre forze, vogliamo fare la legge”[2].
Le
dimostrazioni si fecero più serrate e violente, alcune attiviste lanciarono
sassi alle finestre di Downing Street e furono di nuovo arrestate, e di nuovo
la detenzione fu usata come rilancio e lo sciopero della fame a cui la polizia
carceraria rispose con la nutrizione forzata, provocò l’atteso clamore. Un
clamore che spaccò l’opinione pubblica e i giornali tra coloro che appoggiavano
i metodi del WSPU e chi auspicava una moderazione, ed è in questo frangente che
nasce il termine di suffragette: un giornalista del Daily infatti usa questa
parola per distinguerle dalle richiedenti il voto alle donne più moderate, una
differenza che piace alla stessa Emmeline che adotta il termine proprio con lo
stesso scopo.
Emmeline Pankhurst nel tour negli Stati Uniti, 1913. |
Nel
frattempo anche Francis, il secondo figlio maschio erede del primo defunto, si
ammala e rimane paralizzato così Emmeline per racimolare fondi per le cure
decide di vendere la casa a Manchester e di intraprendere un tour di conferenze
e discorsi in Inghilterra e negli Stati
Uniti, però sarà costretta a tornare nel 1910 per la morte del figlio. Nello
stesso anno si arriva per la prima volta ad un accordo con 54 membri del
Parlamento appartenenti a diversi schieramenti con il Comitato del Concilio per
il Suffragio delle Donne grazie al quale per il momento Emmeline e le sue
militanti accettano una tregua per permettere l’ accordo. Ma la tregua dura
poco perché non si arriva all’accordo sperato e così gli scontri riprendono con
una marcia davanti al Parlamento di trecento donne che viene però soffocata
dalla Polizia e dal Segretario Winston Churchill, provocando la morte di due
donne e l’arresto di altre duecento e che passò alla storia con il nome di
Venerdì Nero, era il 18 Novembre 1910.
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Emmeline viene arrestata nel 1914. |
Questi
episodi di violenza repressiva provocarono imbarazzo al governo per i suoi
metodi violenti ripresi e denunciati da tutti i giornali, così la Conciliation
Bills fu ammessa alla lettura nelle Camere ma al secondo turno, fu insabbiata.
La reazione del WSPU non si fece attendere e gli assalti delle attiviste alla
proprietà privata con lanci di sassi alle finestre riprese tanto da indurre la
polizia a perquisire i locali della sede della WSPU: Emmeline fu arrestata di nuovo mentre sua
figlia Christabel fugge in Francia da dove continua a coordinare il movimento.
Le detenute riprendono lo sciopero della fame ma vengonoo alimentate a forza,
nutrite tramite i cavi nasali o auricolari.
Le
azioni del gruppo tuttavia diventano sempre più intense con ordigni
rudimentali, roghi e acidi sui muri per imprimere slogan suffragisti ma tutto
questo allontana anche molte altre attiviste tra cui le altre figlie di
Emmeline, Sylvia avvicinatasi al socialismo ed Adela, mandata in Australia per
permetterle di capire e scegliersi un futuro ma le due, madre e figlia, non si rivedranno più. Adela non tornerà neanche per il funerale della madre.
Emmeline viene portata in prigione, 1914. |
Allo
scoppio della Prima Guerra mondiale Emmeline decise di deporre “l’ascia di
guerra”, la questione del Suffragio femminile e soprattutto le azioni militanti
in favore della necessità di un’unione nazionale resa necessaria dalla guerra.
Questa presa di posizione però lascia perplesse alcune iscritte che creano due
distinti correnti il Suffragettes of the Womens Social and Political Union
SWSPU e l’ Indipendent Women’s Social and Political Union ognuno dedicato a
mantenere alta l’attenzione verso il voto alle donne.
Emmeline
invece continua nella sua nuova professione nazionalista e continua i suoi
tours per spronare le lobbies a prendersi cura delle donne, dei bambini nati
mentre i loro padri sono al fronte, crea infatti un’istituto con l’idea di dare
loro un’istruzione su modello della Montessori ma è costretta a chiuderlo poco
dopo per mancanza di fondi. Induce anche il governo ad impiegare le donne nei
lavori lasciati improduttivi dall’assenza degli uomini impiegati in guerra.
Parte
per la Russia con il benestare del Primo Ministro, David Lloyd George per
cercare di convincere la Russia a non accettare le condizioni di Pace con la
Germania e di continuare la Guerra ma l’ambasciata non riesce e l’incontro
lascia una brutta impressione sia ad Emmeline che al Primo Ministro russo.
Tornata però in patria scopre con piacere che finalmente il voto alle donne era
stato riconosciuto con la Rappresentation of the People Act con cui si
rimuovevano i limiti patrimoniali al voto maschile e si riconosceva il voto
alle donne con più di trent’anni di età e seppur con molte limitazioni.
Raggiunto
a questo punto lo scopo Emmeline aderisce al Women’s Party aperto alle sole
donne e che auspicava leggi che garantissero parità all’interno del matrimonio,
parità di retribuzione a parità di incarico e parità di opportunità lavorative
per le donne. Subito dopo le elezioni tuttavia il Partito cessò di esistere
data la sconfitta seppur per pochissimi voti della candidata, la figlia
prediletta di Emmeline, Christabel.
Emmeline
si trasferisce quindi in Canada dove dopo tantissimo tempo compra una casa ma
subisce i lunghi inverni canadesi e comincia ad avere problemi finanziari,
quindi dopo poco tempo si trasferisce ancora una volta in Inghilterra nel 1925.
Nel frattempo Christabel ha abbracciato la fede avventista e dedica ormai tutta
la sua vita alla chiesa, così alle elezioni del 1926 si candida la stessa
Emmeline ma incredibilmente con il Partito Conservatore.
Gli
anni tuttavia e soprattutto le esperienze passate cominciano a farsi sentire ed
Emmeline si ammala soprattutto dopo lo scandalo della figlia Sylvia che ha un
bambino fuori dal matrimonio e che chiama Richard Pankhurt in memoria di suo
padre.
Ricoverata,
chiede di essere assistita dallo stesso medico che la curava in prigione; le
sue condizioni si aggravano e muore il 14 Giugno 1928, a 69 anni. Viene sepolta in uno dei cimiteri più antichi e prestigiosi di Londra a Brompton e
nel 1930 le viene dedicata una statua commemorativa nei Giardini dell’ala sud-
ovest di Westminster, il Victoria Tower.
Il
Time l’ha riconosciuta come uno dei cento personaggi più importanti del XX
secolo ed indubbiamente lo è stata e ancora lo è visto che le donne inglesi e
di riflesso tutte noi, dobbiamo a lei e
al suo attivismo il diritto di voto, a volte dato per scontato, a volte non
usato e a cui a volte ignobilmente ci si appella solo in campagna elettorale.
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Ciao, il tuo articolo è ricco di dettagli e particolari storici. E’ giusto renderle meriti ed onori. Molto si deve a questa signora inglese di Manchester la cui lotta potrebbe aver avuto inizio da quando il padre le disse “se solo fossi un maschio”. CIao Federica https://venicefineart.it/
RispondiEliminaChe bella storia, l'h letta tutta d'un fiato!! Amo leggere storie riguardanti donne rivoluzionarie del 900! Grazie per quest'articolo :)
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