Una storia vecchia di cento
anni fa in un mondo globalizzato come il
nostro non ha nessun appeal ormai ma se è inedita ci si chiede come possa
essere possibile e se sarà mai possibile ma per fortuna i casi, il caso, ancora
nel XXI secolo può agire indisturbato e far ritrovare storie che nessuno aveva
ancora letto, il caso riesce ancora a sorprenderci, piacevolmente se grazie a
persone che ricercano alla vecchia maniera tra le carte e i fogli ingialliti
del tempo che, ci e, si raccontano trovano nuove ed inedite fiabe di
Beatrix Potter che riportate alla luce nel nostro XXI secolo vengono a portare ancora, oggi
come allora, un po’ di romanticismo e di incanto grazie al suo immenso talento.
Beatrix Potter nasce a Londra
nel 1866 e riceve un’istruzione privata ed estremamente razionalizzata al suo
rango sociale e alla sua condizione di donna, i suoi genitori infatti
appartenevano a famiglie benestanti da cui avevano ereditato grosse somme di denaro con
le quali vivevano, di mentalità estremamente tradizionalista le vietarono studi
ed attività non consone al suo ruolo di donna e soprattutto di futura moglie,
di un buon partito possibilmente.
Beatrix però lottò sempre per la
sua indipendenza personale, rifiutando “buon- partiti in cerca di moglie”, e
per la sua realizzazione professionale, incarnazione “woolferiana” finché non
riuscirà a mantenersi da sola grazie al suo lavoro, alle sue storie e ai suoi
disegni, finché quindi non avrà una sua indipendenza economica, una stanza tutta per se', dovrà stare
sotto lo stesso tetto dei suoi genitori subendo ricatti, sabotaggi, umiliazioni
ai quali non cederà mai, continuando a portare avanti la sua passione per la
natura, gli animali e il disegno anche quando la sua candidatura come studente
al Royal Botanic Gardens verrà respinta in quanto donna e quando, con la stessa
motivazione, anche la Società Reale di Scienze britanniche rifiuterà di
pubblicare i suoi disegni botanici nonostante, grazie alla sue illustrazioni,
in particolar modo di licheni e funghi, conquista il rispetto e la stima di
micologi per il contributo allo studio e alla conoscenza che le sue illustrazioni
avevano apportato alla biologia.
Una volta però avuto il giusto riconoscimento Beatrix acquista dei terreni in campagna da cui creerà una fattoria e diventerà imprenditrice di se stessa, delle sue capacità e anche delle sue proprietà creando Hill Top Farm che volle destinare ad una gestione eco solidale, come diremmo oggi, accrescendo nel tempo il latifondo con appezzamenti di terra limitrofi per evitare una possibile urbanizzazione della zona e preservare il paesaggio e la collina; oggi i suoi terreni sono il Parco Nazionale del Distretto Dei Laghi.
La sua favola più conosciuta è senz’altro Peter Coniglio anche se rimangono indimenticabili personaggi come Mr. Tod o Samuel Baffetti, Jeremy Pescatore, Jemima Anatra De’ Stagni, Timmy Punttapié.
Beatrix Potter cominciò però
intorno agli anni ’20 ad avere problemi di vista e smise progressivamente di
scrivere è infatti del 1916 il ritrovamento di un’altra sua favola, incompiuta
per volontà dell’autrice stessa che abbandonò il progetto non convinta dell’originalità
del soggetto, ma che ella stessa seppur in via anonima aveva chiesto al disegnatore Ernest Aris di illustrare, intitolata “The Oakmen” (Gli Gnomi). Beatrix mandò ad
Aris un set di matite di disegno con le istruzioni sui colori e la composizione
ma poi ci ripensò e la storia non fu mai realizzata. Oggi queste illustrazioni,
ritrovate negli archivi del disegnatore Aris, sono visibili nella mostra
permanete alla Galleria 102 del Victoria&Albert Museum che fino al 22
Luglio rimarrà ad ingresso libero. Ma l’ultima
fiaba di Baetrix Potter viene pubblicata nel 2016 ed è l’inedito “Kitty in Boots” (Il Gattino con gli stivali), sì avete letto bene Beatrix Potter è
ancora con noi, ancora si fa leggere, ancora è pronta a regalarci magia,
emozioni e bellezza.
La storia inedita che potremo
tutti per la prima volta trovare negli scaffali delle librerie del XXI secolo è
stata trovata dalla editrice Jo Hanks che rileggendo una biografia della Potter
ha colto il riferimento a questa favola nelle lettere scritte al suo editore
dell’epoca. Ricercando quindi negli archivi della Victoria&Albert Museum,
i detentori del materiale della Potter e come visto anche di Aris, è venuto
alla luce il manoscritto. La particolarità della storia è la contemporanea
presenza di altri noti personaggi cari ai lettori come Mr. Tod, Ribby & Tabitha
Twitchit e perfino Peter Coniglio anche se più anziano e lento.
"Kitty in Boots", l'illustrazione originale di Beatrix Potter; (Frederick Warne&Co. & The V&A Museum) |
La fiaba, del 1914, non è mai
stata pubblicata perché per ammissione della stessa autrice si sono susseguite
interruzioni su interruzioni, dalla Prima Guerra mondiale, al matrimonio con l’Avvocato
William Healis nel 1913 e non per ultimi i suoi problemi di salute.
“Kitty in Boots” , di cui nel link c'è un estratto della casa editrice Penguin, narra di un gatto nero, ben educato che vive una doppia vita ma bisognerà aspettare Settembre 2016 per saperne di più e svelare questa doppia identità intanto un po’ di suspense non manca come da tradizione e potremo attendere l’uscita del libro, illustrato dall'espertissimo Quentin Blake, riguardando il film sulla vita di Beatrix : “Miss Potter” con Renée Zellweger del 2006 oppure rileggendo le sue indimenticabili fiabe o il suo diario, “The Journal of Beatrix Potter: 1881-1897” a cura di Leslie Linder, nel quale, parlando di se stessa, ci lascia un ricco quadro dell’epoca vittoriana, della società del suo tempo, profondamente cambiata, per certe cose, dalla nostra ma non nel gusto e nell’ amore per il suo talento, per le sue opere, per il suo esempio.
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ciao nina
RispondiEliminaparli di una donna che stimo molto , la potter appunto....bellissimo post e guarda caso hai citato la woolf (mia scrittrice preferita, ) a proposito di una camera tutta per sè io giusto la settimana prossima pubblico un post che la riguarda.....non perdertelo se hai modo di tornare la settimana prossima nel mio blog perchè sono curiosa di sapere cosa ne pensi...si tratta di un libro non scritto da lei ma che la riguarda da vicino....
ti auguro intanto buon w.e.
daniela
Con molto piacere, grazie Daniela e buon weekend anche a te
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