Annie Besant in uno dei suoi primi ritratti. Credits: Wikipedia |
Nata il 1 ottobre 1847 a Londra Annie Wood Besant nacque in una famiglia borghese dell’epoca vittoriana.
A 19 anni sposò il vicario Frank Besant da cui ebbe due figli. Il suo carattere molto indipendente, amante della libertà, le procurò parecchie frustrazioni nella vita domestica a cui cercò inizialmente di reagire scrivendo storie per bambini che ebbero anche un certo successo ma, come da costume dell’epoca, i guadagni furono tutti trattenuti dal marito poiché le donne sposate non avevano il diritto di proprietà. Nella sua opera sul matrimonio, "Il Matrimonio, come era, come è, come dovrebbe essere"del 1878 scriverà infatti proprio sui diritti delle donne sposate mettendo in luce che in realtà la donna, nonostante il passare dei secoli e delle varie società: romana, ebraica, medievale, non aveva acquisito diritti e tutto si basava su un principio cardine: "L'uomo e la donna sono un'unica persona" per cui però questa persona era di fatto il marito. La donna non era proprietaria del suo corpo, della sua reputazione, di se stessa" . Non era infatti in grado di richiedere un risarcimento per danni, anche morali, perchè la legge non la riconosceva se non sotto la tutela del marito. [1]
A 19 anni sposò il vicario Frank Besant da cui ebbe due figli. Il suo carattere molto indipendente, amante della libertà, le procurò parecchie frustrazioni nella vita domestica a cui cercò inizialmente di reagire scrivendo storie per bambini che ebbero anche un certo successo ma, come da costume dell’epoca, i guadagni furono tutti trattenuti dal marito poiché le donne sposate non avevano il diritto di proprietà. Nella sua opera sul matrimonio, "Il Matrimonio, come era, come è, come dovrebbe essere"del 1878 scriverà infatti proprio sui diritti delle donne sposate mettendo in luce che in realtà la donna, nonostante il passare dei secoli e delle varie società: romana, ebraica, medievale, non aveva acquisito diritti e tutto si basava su un principio cardine: "L'uomo e la donna sono un'unica persona" per cui però questa persona era di fatto il marito. La donna non era proprietaria del suo corpo, della sua reputazione, di se stessa" . Non era infatti in grado di richiedere un risarcimento per danni, anche morali, perchè la legge non la riconosceva se non sotto la tutela del marito. [1]
Nel frattempo Annie cominciò anche a relazionarsi con il suo credo mettendo in discussione la propria fede e quando arrivò a rifiutare la comunione il marito, pastore protestante, chiese il divorzio.
Abbracciò quindi una visione secolare dello Stato rinnegando completamente la sua vecchia fede cristiana. Strinse una salda amicizia con Charles Bradlaugh, capo del movimento secolare britannico con cui scrisse numerosi articoli, tra cui uno sul controllo delle nascite nella classe operaia che suscitò ampie polemiche che la portarono fino in tribunale e ad essere giudicata colpevole.
Dopo che la sentenza a 6 mesi di prigione fu ridimensionata in Appello, essa scrisse una sua opera sulla necessità della limitazione delle nascite nella classe operaia intitolata “La legge del popolo” in cui dalle leggi di riproduzione naturale che coinvolgono vegetali ed animali, dalle teorie di Darwin a quelle dei primi sociologi come Malthus e Stuart Mill, analizza le condizioni ambientali e sociali che condizionano la riproduzione umana e ravvede nelle guerre, nell'insalubrità dei luoghi di lavoro, nelle abitazioni troppo piccole che non garantiscono spazio ai suoi abitanti con episodi frequenti di bambini rimasti schiacciati durante il sonno perchè si dorme tutti in uno stesso, solo, letto, nonchè nella prolapsus uteri soprattutto nelle donne povere che subito dopo aver partorito devevano tornare al lavoro e non potevano dare ai propri muscoli il tempo fisiologico per riprendersi, le condizioni che fino ad allora avevano regolato la crescita demografica ma che con il miglioramento della società erano destinate a scomparire, favorendo però un aumento della popolazione mondiale a cui non si sapeva far fronte soprattutto in considerazione delle risorse disponibili, da qui la necessità di un controllo demografico e quindi delle nascite.
Analizza quindi varie posizioni e soluzioni proposte come quella di Malthus che vorrebbe matrimoni differiti fino al momento in cui un uomo non era in grado di mantenere i propri figli, una soluzione tuttavia impraticabile per motivi etici, sentimentali, nessun uomo nè nessuna donna avrebbe accettato di restare celibe proprio nel mezzo della gioventù sia, adduce Annie, per motivi sanitari poichè l'astinenza sessuale era alla base di disturbi di salute documentati ad esempio nel Dizionario di Scienze Mediche di M. Villamay che provocavano isteria nella donna e spermatorrea nell'uomo. Annie quindi propone dei metodi contraccettivi per le donne, da una soluzione da inserire nel diaframma ad un raschino di utilizzo indiano ad un tampone vaginale e fornisce i nomi e gli indirizzi di quei medici che forniscono questo "servizio" a cui rivolgersi. [2]
Annie Besant nel 1922 Credits: Wikipedia |
Analizza quindi varie posizioni e soluzioni proposte come quella di Malthus che vorrebbe matrimoni differiti fino al momento in cui un uomo non era in grado di mantenere i propri figli, una soluzione tuttavia impraticabile per motivi etici, sentimentali, nessun uomo nè nessuna donna avrebbe accettato di restare celibe proprio nel mezzo della gioventù sia, adduce Annie, per motivi sanitari poichè l'astinenza sessuale era alla base di disturbi di salute documentati ad esempio nel Dizionario di Scienze Mediche di M. Villamay che provocavano isteria nella donna e spermatorrea nell'uomo. Annie quindi propone dei metodi contraccettivi per le donne, da una soluzione da inserire nel diaframma ad un raschino di utilizzo indiano ad un tampone vaginale e fornisce i nomi e gli indirizzi di quei medici che forniscono questo "servizio" a cui rivolgersi. [2]
L’idea di un controllo sulle nascite da parte della donna suscitò però scandalo e molti giornali dell’epoca, compreso il Times, definirono quest’opera “oscena” ; il marito, sulla base dello scandalo, le portò via i figli facendole revocare a vita la custodia.
L’amicizia con Charles Bradlaugh la portò a conoscere molti esponenti politici soprattutto socialisti come tra l'altro il commediografo George Bernard Shaw.
Dopo aver aderito alla Fondazione Nazionale Socialista, creò la sua rivista “Il Link” dalla quale continuò a sostenere i suoi punti di vista e a fare le sue rimostranze sulle condizioni, avulse da ogni diritto, in cui le donne dovevano lavorare, soprattutto sostenne, nello specifico, le precarie condizioni di igiene e salute delle operaie della fabbrica Bryant & May.
Aiutata infatti da alcune operaie della fabbrica scrisse l’articolo “ Le schiave bianche di Londra” pubblicato sulla sua rivista nel 1888, mettendo in luce le paghe inique delle donne che lavoravano anche 16 ore al giorno e i problemi di salute connessi al loro lavoro come il pericolo delle esalazioni del fosforo, alto elemento cancerogeno, che faceva cadere i capelli, e rendeva gialla la loro pelle.
Le operaie però che avevano passato ad Annie le informazioni furono licenziate dalla fabbrica.
Annie le aiutò creando il loro sindacato di cui divenne la leader. Proclamò quindi il primo sciopero che ebbe risonanza a livello nazionale. Dopo tre settimane la fabbrica annunciò il reinserimento delle operaie licenziate e nel 1901 il direttore della fabbrica, dato la cattiva pubblicità derivata dai fatti, decise di abolire l’uso del fosforo.
L’iniziativa inoltre ispirò la nascita dei sindacati in tutto il paese.
Nel 1889 AnnieWoodBesant fu eletta membro del Consiglio della scuola di Londra. Le sue iniziative per le scuole londinesi si caratterizzarono per favorire le classi sociali più deboli che furono supportate ad esempio con un pasto per tutti i denutriti e visite mediche gratuite in tutte le scuole elementari.
Nel 1890 si convertì, dopo un’intervista con Madame Blavatsky che la inventò nel 1875, alla Teosofia, basata sull’idea induista del karma e della reincarnazione.
Si trasferì quindi in India rimanendo sempre attenta alle esigenze delle donne, continuò infatti a scrivere articoli e lettere sui diritti della donna e nel 1911 appoggiò il movimento suffragista in favore del voto alle donne tornando anche a Londra come una delle voci più autorevoli che sostennero il movimento.
Annie Besant in India nel 1897. Credits: Wikipedia |
Anche in India si rivelò animo sensibile e portò avanti la causa dell’indipendenza indiana creando il primo partito politico “The Home Rule League” che chiedeva maggiori diritti di partecipazione e rappresentanza per l’India. Durante però la prima guerra mondiale le autorità britanniche ritennero pericolose le rimostranze mosse dalla Besant che venne quindi arrestata.
Questo portò alla reazione del Congresso e della Lega mussulmana che ne richiesero la scarcerazione con una lettera firmata tra l’ altro anche da Ghandi; fu liberata in settembre con la promessa da parte del governo inglese di importanti concessioni finalizzate all’indipendenza del paese come poi avvenne dopo la fine della guerra grazie anche alla leadership che si era accentrata ormai intorno a Ghandi.
Annie Besant morì in India il 20 settembre, 1933.
Annie Besant fu indubbiamente una figura emblematica della sua epoca e un riferimento di lotta per i diritti e la libertà nel suo più ampio respiro, tant'è che oggi perfino Google nella sua versione americana le regala il doodle commemorativo per quello che sarebbe stato il suo 168° compleanno.
Il doodle di Google dedicato ad Annie Besant ritratta con in mano il New India. Credits: Google |
[1] A. BESANT, "Marriage, As It Was, As It Is, And As It Should Be: A Plea For Reform", 1878;
[2]A. BESANT, " The Law Of Population", 1877
Traduzione a cura di Silvia Palandri
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sulle donne:
The Political Status of Women (1874)The Law Of Population (1877)
Marriage, As It Was, As It Is, And As It Should Be: A Plea For Reform (1878)
sulla religione:
Why I became a Theosophist (1889)
Introduction to Yoga (1908)
Occult Chemistry
Esoteric Christianity
Bibliografia: BESANT Annie, "Autobiografia - Una mistica femminista fra Otto e Novecento" , Ed. Le Lettere. 2002.
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