lunedì 23 agosto 2021

Paolina Leopardi VIII Parte-I viaggi

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VIII Parte-I viaggi




Paolina Leopardi
di
Elisabetta Benucci 

I viaggi di Paolina Leopardi


Nell’ottobre del 1863 arrivò per la prima volta a Firenze, dove rimase per molto tempo, incantata dalle bellezze della città e dove incontrò, con tanta emozione, il marchese Gino Capponi, conoscente di Giacomo. Sempre a Firenze si fece ritrarre dal famoso fotografo Alinari. Nelle immagini rimandate dalle foto, adesso Paolina si presenta come la Contessa Leopardi, appartenente a una nobiltà che, agli occhi del mondo, Giacomo aveva resa effettiva e non semplice titolo: era stata l’amata sorella di lui e la confidente; era, ora, la custode della sua memoria.

Per i suoi spostamenti, Paolina utilizzava l’Omnibus, la diligenza pubblica, o il treno; capitava che nelle città usufruisse di carrozze private a noleggio. Aveva tuttavia una predilezione per il treno, che rappresentava una vera e propria rivoluzione per quei tempi. Era per lei un divertimento entrare e sostare in una stazione anche solo per vedere passare le locomotive sbuffanti con il loro multiforme carico di vagoni passeggeri e merci. Si sentiva viva in mezzo a quella folla di persone in attesa di partire. Il treno rappresentava per lei la libertà, la possibilità di volare via e di raggiungere, non più solo con la fantasia, luoghi lontani. Proprio grazie a questo innovativo mezzo di locomozione e approfittando del recentissimo completamento del collegamento ferroviario da Susa fino a Brindisi, Paolina affrontò il lungo viaggio che la condusse a Foggia a Bari, e a Brindisi. Dovunque andasse, veniva accolta quasi con venerazione e tutti le tributavano omaggi: «Il suo nome, o Paolina, è già patrimonio della storia», le scriveva un professore di Bari, in una graziosa letterina.

Andare a Napoli, però, era il «costante desiderio» di Paolina, perché doveva recarsi in quella città per una missione “speciale”: andare a visitare le spoglie di Giacomo, nella Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta, dove era il suo sepolcro. 



Sepolcro di Giacomo Leopardi




E così fu. Ai primi di aprile del 1867 si mise in viaggio per Napoli e appena arrivata, l’8 di quel mese, andò a inginocchiarsi e a pregare sulla tomba dell’adorato fratello.

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