lunedì 5 luglio 2021

Paolina Leopardi V Parte


V Parte Le prime opere e la morte di Giacomo


Stemma Leopardi



Paolina Leopardi
di Elisabetta Benucci


Nel 1832 Paolina cominciò a lavorare al periodico fondato dal padre: il 31 maggio uscì infatti il primo fascicolo de «La Voce della Ragione. Giornale filosofico, teologico, politico, istorico e letterario», stampato a Pesaro. Paolina ne sarà l’artefice e l’anima insieme a Monaldo, assumendo il ruolo di giornalista, di redattrice capo e di collaboratrice assidua; in particolare contribuì al periodico con un numero ragguardevole di traduzioni di articoli di giornali stranieri.

Tra il novembre e il dicembre di quello stesso anno Paolina vide pubblicato il suo primo libro: Viaggio notturno intorno alla mia camera dell’Autore del viaggio intorno alla mia camera, edito a Pesaro da Annesio Nobili (prima traduz. italiana dell’Expédition nocturne autor de ma chambre di Xavier de Maistre). Fra il 1832 e il 1840 Paolina collaborò sia con il periodico «La Voce della Verità» di Modena sia con molti altri giornali quali «L’Amico della gioventù», «La Gazzetta di Milano», «La Gazzetta di Genova», «La Gazzetta di Modena».  


Le opere di Paolina nel libro
di Elisabetta Benucci
Il 14 giugno 1837 morì a Napoli il fratello Giacomo, all’età di trentanove anni. Nello stesso giorno dell’ arrivo della notizia della morte del poeta, la famiglia era in subbuglio per un altro motivo: il figlio Pierfrancesco (1813-1851), invaghitosi di una fanciulla di modestissime origini, era fuggito per inseguire il suo sogno d’ amore, ma era stato riacciuffato e ricondotto a casa dai carabinieri. Toccò allora a Paolina annotare nel registro di famiglia la triste notizia: «A dì 14 giugno 1837 morì nella città di Napoli questo mio diletto fratello divenuto uno dei primi letterati d’ Europa. Fu tumulato nella chiesa di S. Vitale, sulla via di Pozzuoli». La morte del fratello poeta fu per Paolina un dolore grandissimo, una sofferenza indicibile. Nel settembre 1837 Paolina dette alle stampe l’opera Mozart, alla quale consegnava, dietro lo schermo della ricostruzione dell’esistenza del famoso musicista, il suo monumentum in onore del fratello scomparso.


Il
29 aprile 1839 fu invece un giorno di festa in casa Leopardi. Si celebrò infatti il matrimonio fra il fratello Pierfrancesco con Maria Cleofe Ferretti (1816-1852). Un matrimonio preparato da tempo per colui che era destinato, dopo la morte di Giacomo e l’allontanamento definitivo di Carlo, a ereditare tutte le sostanze della famiglia e a continuare la discendenza del casato. I novelli sposi si stabilirono a palazzo Leopardi, dove la vita di Cleofe non fu mai felice per i difficili rapporti e gli insanabili contrasti con la suocera. Dal matrimonio nacquero quattro figli, una figlia femmina e tre maschi, dei quali vivranno a lungo solo due maschi, Giacomo e Luigi. 

Pierfrancesco
Leopardi

Maria Cleofe, con la quale Paolina instaurò un rapporto di grande affetto, fu sempre di salute cagionevole e fra mille tormenti portò a termine la sua prima gravidanza: il 30 agosto 1840 dette alla luce Maria Virginia, destinata a morire fanciulla. Paolina amò questa bambina come una figlia e il suo istinto materno si concentrò tutto sulla nipotina, che riempiva di baci e di carezze.

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2 commenti:

  1. Personaggio sconosciuto e che mostra aspetti di un certo spessore, accanto alla figura del celebre fratello.

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