sabato 17 maggio 2014

La curva stregata di Maria Gaetana


Almanacco del 16 Maggio:

ritratto di Maria Gaetana Agnesi, Museo della Scala, Milano.



MARIA GAETANA AGNESI
È
LA FAMOSA
DI SCIENZE E DI LETTERE DOTTRINE
LA ELETTA
LETTRICE DI MATEMATICHE
NEL CELEBERRIMO MASSIMO ARCHIGINNASIO
DI BOLOGNA
LA DONNA CHE INVECE
DI SEDERSI PLAUDITA
SU CATTEDRE IN AULE MAGNE
AMÒ
CELARSI BENEDETTA PIETOSA
NELL’AURE MESTE DI OSPEDALI
ASSISTENDO CONSOLANDO CURANDO
INFERMI
__________
AD ENCOMIO
DI VITA DAL CIELO SI CAREZZATA
BASTA IL NARRARE



Così inizia l’Elogio scritto per lei nel 1800 nell’opera Elogio alla celebre italiana Maria Gaetana Agnesi dal Marchese Carlo Pepoli, quindi accogliendo il suo invito, passiamo a narrare.
e alla sua curva
Il doodle di Google dedicato alla studiosa


Maria Gaetana Agnesi, nasce a Milano il 16 Maggio 1718, la sua nascita è foriera di una famiglia numerosa, numerosissima, avrà infatti altri venti tra fratelli e sorelle, tra cui la altrettanto nota compositrice Maria Teresa Agnesi Pagnotti. La sua è una famiglia benestante grazie al commercio della seta e anche se, come da tradizione l’istruzione era stata riservata ai maschi,  Maria Gaetana dimostrandosi da subito quello che oggi si chiamerebbe un enfant prodige, ancora adolescente studiò ben sei idiomi arrivando a conoscere l’inglese, il francese, l’ebraico, il greco, il latino e lo spagnolo, oltre alla sua madre lingua italiana.

Queste sue capacità straordinarie richiamarono in casa gli ospiti più importanti che amavano frequentare il salotto di casa Agnesi anche attirati dalle doti eccezionali della piccola Maria Gaetana che, “con una fermezza e costanza che sembra interdirsi al suo sesso,[1] riusciva a spiegare i passi più difficili degli autori classici, arrivando appena diciannovenne a stendere ben 191 tesi in materia di filosofia, botanica, matematica, logica, meccanica che verranno prima decantate al cospetto del salotto di casa Agnesi per intrattenere, stupire e meravigliare gli illustri ospiti e poi date alle stampe con il titolo di “Propositiones Philosophicae” nel 1738 e che spesso rivendicavano anche per le donne il diritto allo studio di cui Maria Gaetana diventava emblema reale.

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A ventanni si dedicò prettamente agli studi di natura matematica, dopo che aveva espresso il desiderio di entrare in convento per farsi monaca ma che le fu impedito solo dalla malattia del padre, Pietro Agnesi, professore di matematica all’Archiginnasio di Bologna, che fu sostituito proprio da Maria Gaetana almeno per un periodo, infatti Maria Gaetana per accudire suo padre nella malattia rinunciò ai voti e optò per una vita riservata e comunque in relazione con la Chiesa.
Frontespizio delle "Istituzioni Analitiche".
Così grazie anche ai contatti di illustri prelati come il professore Ramiro Rampitelli si avvicinò alle più moderne tesi di algebra e matematica dell’epoca che le permisero di stendere altrettante tesi che le valsero il plauso europeo, con le  “Istituzioni Analitiche ad uso della gioventù italiana” infatti Maria Gaetana ricevette i più alti onori e riconoscimenti, l’opera edita in Italia nel 1748, fu tradotta nel 1775 in francese e in inglese nel 1801. Collegata al traduttore della versione inglese dell’opera di Maria Gaetana, c’è un errore che ha fatto nascere un imprecisione riguardo ad un’altra opera di Agnesi, l’introduzione al “Trattato analitico delle sezioni coniche” del marchese de l'Hôpital che tuttavia Maria Gaetana aveva scritto sì ma mai voluto pubblicare. La sua traduzione ha creato un falso “storico” se così si può dire, in questa opera infatti Maria Gaetana discuteva una curva che ribattezzò Versiera, probabilmente riprendendo un termine matematico già usato a Pisa agli inizi del 1700, ma fu interpretata come “avversiera” e in inglese di conseguenza tradotta come strega, witch, ma l’errore si diffuse e anche nella traduzione spagnola, che riprende non l’originale ma la traduzione inglese, la curva di Agnesi è denominata Witch of Agnesi. Ancora oggi.
L’opera "Le Istituzioni analitiche" fu dedicata alla regina Maria Teresa, infatti la Milano in cui Maria Gaetana nacque si trovava allora sotto l’impero asburgico, e ciò le valse l’invio di un anello di diamanti e lodi dal Papa Benedetto XIV , che le offrì la cattedra a Bologna che però Maria Gaetana rifiutò perché dopo la morte del pare scelse di abbandonare gli studi “pose in non cale, e libri e penna e carta;”[2] .
la curva denominata Witch of Agnesi.


Si dedicò da questo momento in poi alla vita ritirata, alla meditazione, allo studio delle Sacre Scritture, alla preghiera e soprattutto alla vita caritatevole, infatti vendette molti suoi averi, tra cui proprio l’anello di diamanti della Regina Maria Teresa d’Austria per finanziare l’apertura di un ospedale per persone con problemi psichici, dovendo rinunciare invece alla casa paterna che nel frattempo aveva adibito a rifugio di malati e indigenti.
Con l’apertura del Pio Albergo Trivulzio, nel 1771, a Milano per opera del principe don Antonio Tolomeo Trivulzi, l’arcivescovo di Milano, Pozzobonelli offre a Maria Gaetana il ruolo di direttrice del reparto femminile del Pio Albergo, così divenne Visitatrice e Direttrice delle Donne, specialmente inferme.
Spese quindi nella carità e cura dei più poveri e ammalati il resto dei suoi anni senza però rinunciare allo studio seppur delle Sacre Scritture che le valsero altrettanto rispetto tanto che lo stesso arcivescovo di Milano a volte si confrontava con Maria Gaetana stessa che rifiutò però sempre invece ogni altro coinvolgimento nello studio e divulgazione delle matematiche:  “Quanto perdette la scienza da questo suo volontario abbandono, non può disconoscerlo chi si è addentrato nelle opere sublimi sortite dal suo ingegno![3] “... quindi ci resti solo il cordoglio del danno immenso che desse soffrirono da quel suo volontario abbandono, ...[4].

Maria Gaetana si spense a Milano, al servizio del Pio Albergo e dei suoi ospiti, nel 1796, il 9 Gennaio. Si spense una delle più illustri, amate e onorate figure che l’Italia abbia mai avuto, colei che dotata di intelletto straordinario lo mise al servizio di tutti portando lustro alla patria sì ma soprattutto al genere femminile: “ volossene colla sua bell’anima nel regno de’ giusti, lasciando nell’angoscia e nel lutto non solo la Patria, ma tutta Europa![5], “Voi gentili progressiste di Europa stupefatte e meravigliate rimarrete, nel leggere le virtù sublimi che adornarono Una del vostro gentil sesso, intendo dire dell’Agnesi, onore non solo delle Femmine Italiane, ma del mondo civilizzato”.[6]


 
busto di Maria Gaetana Agnesi, al Palazzo di Brera.




[1]Ricciarelli R. M. – “Elogio alla celebre italiana Maria Gaetana Agnesi” (1860), pag. 6.
[2] Ivi, pag. 10.
[3] Ibidem..
[4] Ivi, . 11.
[5] Ibidem.
[6] Ivi, pag. 1.

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