Il
mio incontro con Suor Arcangela Tarabotti, al secolo Elena Cassandra Tarabotti,
risale a più di dieci anni fa quando mi laureai proprio sulla figura di Arcangela con una tesi dal titolo "L'istruzione femminile nel pensiero di Arcangela Tarabotti" grazie alla Professoressa Anna Maria Ginevra Conti Odorisio, che per chi non la
conoscesse è una delle maggiori studiose ed esperte di Women's
Studies in Europa.
La passione che scaturì da quell'incontro è
ancora viva e non potrebbe essere diversamente visto la caratura della donna in questione. Mi “innamorai” di Arcangela Tarabotti per la forza
delle sue parole che in alcuni suoi scritti diventa veemenza nel
difendere la dignità femminile.
Arcangela
Tarabotti nasce a Venezia nel 1604 e ancora poco più che bambina
viene destinata al convento dai suoi genitori probabilmente per un
difetto fisico, era infatti claudicante, oppure perché maggiore tra le
sorelle in questo modo dava alla famiglia Tarabotti la possibilità
di procrastinare la spesa per le doti delle altre figlie più
piccole, fatto sta che la pratica delle monacazioni
forzate era una pratica molto in uso in quel tempo ed era
tollerata sia dal Governo veneziano che dalla Curia.
Arcangela
prese i voti ancora da adolescente e ricordando il rito di passaggio
nei suoi scritti ormai da adulta ancora ne parla con un senso di
disperazione per la condizione di forzata, un senso di
oppressione che non la abbandonerà mai nel corso della sua vita,
sacrificata all'interno di un monastero benedettino, quello di
Sant'Anna. Suor Arcangela però ricorderà sempre anche il tradimento
subito da parte dei suoi genitori che l'avevano costretta al chiuso
di un chiostro a vita e nella sua opera “La semplicità ingannata”
usa la metafora proprio di un uccellino che ignaro e fiducioso si
libra nell'aria ma che viene invece preso in una rete e intrappolato.
Il monastero di Sant'Anna a Venezia dove nel 1617 Elena prese i voti diventando Suor Arcangela Credits By Didier Descouens |
La grandezza della figura di Arcangela è che, partendo dalla sua condizione personale, riesce ad individuare gli aspetti economici e sociali che portano tante disperate nei conventi e monasteri; ritrova motivazioni socio-economiche, come diremmo oggi, che riguardano l'intera società barocca veneziana. Riesce a capire e mettere in luce le ragioni che portano
il Governo veneziano e i suoi cittadini ad una pratica così odiosa
per le loro figlie ma anche agli occhi di Dio, infatti Arcangela
sottolinea anche le responsabilità che la Chiesa, nonostante il
Concilio di Trento, dimostra in questa consuetudine.
Suor
Arcangela dà così voce al suo malessere e disagio ma non solo
“vendica” infatti tutte le sfortunate come lei, chi non ricorda
la manzoniana monaca di Monza?, e addirittura usa gli stessi versi
delle Sacre Scritture per difendere le donne, tutte, dagli attacchi
misogini che all'epoca si riversavano sulle donne, tutte, in quanto
tali cioè esseri inferiori nate solo per servire l'uomo. Suor Arcangela Tarabotti infatti seppur come autodidatta difenderà le donne dalla polemica dell'epoca che voleva mettere in dubbio l'esistenza di un'anima anche per il genere femminile e lo farà appellandosi alle Sacre Scritture e al Vangelo.
Arcangela
Tarabotti è passata alla Storia come Suor Arcangela ma lei forse si
pensava solo e semplicemente Elena che voleva essere: “Una stella
errante” e io ho cercato così di raccogliere la sua testimonianza
di donna e portare la sua voce al di là del suo tempo...
Così
per Wikidonne, il progetto di Wikipedia per diminuire il gap di genere presente nelle voci enciclopediche curato dalle utenti, storiche, accademiche, giornaliste, insegnati, scrittrici... ho curato la voce enciclopedica che la riguarda mentre il mio ultimo contributo è per il
blog "Women's History Network" curato da un'associazione di accademiche delle varie università inglesi che si
occupano di Women's Studies: "Arcangela Tarabotti, Elena Cassandra: a feminist Venetian Republic Nun ".
Qui puoi leggere il post su Arcangela Tarabotti su Women's History Network |
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non la conoscevo cara nina che deliziosa presnetazione la tua!
RispondiEliminati leggo sempre con piacere
un abbraccio
daniela
Grazie Daniela. Un bacio
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