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lunedì 22 febbraio 2021

Le sorelle di Mozart- Beatrice Venezi


Le sorelle di Mozart
di Beatrice Venezi sulle musiciste


Le Sorelle di Mozart , il libro di Beatrice Venezi è davvero uno di quei libri che si lascia leggere come un sorso di vino quando si ha voglia di qualcosa di poco impegnativo, molto scorrevole ha un buon ritmo come di un romanzo storico senza tuttavia soffermarsi su troppi dettagli e particolari se non quelli che ridanno la misura di come il talento e la personalità di queste artiste, non solo musiciste o compositrici, furono calpestati e annichiliti ma anche della loro tempra oltre che del loro talento. E' interessante nelle sue piccole e grandi rivelazioni.


Questa è la storia di alcune donne uniche, in un mondo di uomini”.


Le sorelle di Mozart” ci porta a spasso in tempi e luoghi diversi per (ri) scoprire le famigerate figlie di , sorelle di, mogli di .

In effetti Nannerl Mozart è, nonostante non rimanga di lei neanche una sola nota composta, la più conosciuta delle povere ma talentuose disgraziate di cui si è persa tra le genti ma anche nei libri di testo l'estro e la genialità musicale.

Nella dedica iniziale leggiamo “Dedico questo mio lavoro anche a tutte le donne- sorelle, mogli, madri o figlie che siano...non permettiamo a nessuno di dirci che non siamo adatte...

Si sbagaliano noi possiamo essere tutto ciò che desideriamo”.


Qui puoi leggere il post
 su Francesca Caccini
Ogni capitolo è dedicato ad un'artista di cui cogliamo la personalità legata indissolubilmente alla musica e al proprio estro creativo; vengono ricordate le loro opere e la 'carriera' o quanto meno il successo ma soprattutto si capisce la condizione umana e femminile che le abita e le vincola.

Così sappiamo che Clara Wieck Schumann aveva un diario che in realtà le scriveva il padre e anche quando lei decise di scriverlo da se' , lui pretese di approvarglielo.

Ancora prima di lei incontriamo Ildegarda di Bingen e le seicentesche compositrici Maddalena Casulana che è stata la prima donna a pubblicare le sue opere o ancora la più nota Francesca Caccini, la musicista più pagata, o Barbara Strozzi per poi passare nei secoli recuperando Nannerl Mozart, Fanny Mendelssohn, Louise Doumont Farrenc che rivendica uno stipendio uguale ai suoi colleghi che nonostante non insegnassero come lei al Conservatorio di Parigi, non facessero così tante tournée come lei, non avessero il suo successo, guadagnavano inspiegabilmente di più. E via via fino a Nadia Boulanger nei primi del novecento e ancora  nei nostri giorni con donne della musica come Callas e a compositrici eclettiche e rivoluzionarie come Björk


Un viaggio non esaustivo ma panoramico e neanche originale per la verità anni fa ne aveva scritto già anche Patricia Adkins Chiti, ma comunque attraverso lo spazio lasciato vuoto dalla incuranza, soprattutto a volte dei loro stessi affetti familiari il testo riesce comunque a donare luce a quel talento, in questo caso musicale, del femminile che per secoli è stato depauperato, lasciato sbiadire e soffocato e in ultimo colpevolmente dimenticato.

In Appendice poi una Playlist finale con i consigli d'ascolto che possiamo seguire...


Beatrice Venezi è tra le più giovani direttrici d'orchestra di tutta Europa anche se inspiegabilmente preferisce essere chiamata direttore, lasciando perplessa la sottoscritta anche alla luce di questo libro dedicato alle donne. È esperta, da buona lucchese, di Puccini, è stata inserita tra i 100 under 30 più influenti di Italia dalla rivista Forbes. Ha diretto orchestre in tutto il mondo.

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lunedì 15 febbraio 2021

Non piangere, Bambi! - Enrico Maria Falconi

"Non piangere, Bambi!"
Copertina dell' e-book.




Di Quentin Tarantino come misogino o amante delle donne si è sempre chiesto il mondo dei e delle cinefili perché vero è che le sue figure femminili non sono mai banali. Le sue proposte di nuove icone di donne sono sempre state rivoluzionarie, nel bene e nel male, comprese o meno. Ma per capire il regista bisogna guardare all'uomo. 
Non piangere, Bambi!”, opera che troverà luce nei teatri da maggio quando finalmente potranno riaprire, scritta e diretta da Enrico Maria Falconi e interpretata da Lidia Selci, ci ridona un profilo poetico ed incalzante di come un piccolo Quentin Tarantino che si commuove vedendo Bambi apprende da sua madre la forza della sensibilità e di come poi un giovane aspirante regista al buio di un cinema porno dove si guadagna da vivere come inserviente capisce che le donne non sono solo quello, non possono essere solo mercificazione di corpi. Quando poi torna a casa, Quentin, trova sua madre, Molly, che lo ha messo al mondo a sedici anni fidandosi di un volubile italo-americano che si è dileguato ancor prima che suo figlio nascesse. 
E' Molly con il suo esempio quotidiano, i suoi sforzi per farlo vivere dignitosamente a regalare a Quentin la lezione più importante: il rispetto. La pièce teatrale "Non piangere, Bambi!" si sofferma infatti anche sulla figura di Molly che con leggerezza calviniana dona a suo figlio quegli aspetti caratteristici che ritroviamo anni dopo nei suoi film esasperati, portati all'eccesso ma che ridanno prova di un carattere forgiato all'ombra dell'amore di una madre e per la madre. Una madre che dà l'esempio con una vita sacrificata al lavoro e all'amore verso di lui e di questo Quentin ne sarà sempre profondamente fiero. Così l'uomo Quentin Tarantino diventa il regista che tutte e tutti conosciamo capace di dare voce e corpo alle donne nella vendetta di Beatrix di Kill Bill o nella quotidianità serafica di Sharon Tate in C'era una volta Hollywood. Rispetta le donne Quentin e la sua visione di rispetto si traduce in trame in cui le figure femminili protagoniste o minoritarie non sono mai decorazioni ma piuttosto personalità e dove nel bene e nel male sono trattate come i suoi personaggi maschili e non vengono mai edulcorate. 
L'autore di “Non piangere, Bambi!” Enrico Maria Falconi riesce quindi in un monologo incalzante a ridarci in pochi ed essenziali passaggi la formazione di un'artista, molto più amato che criticato, che deve molto alle donne e che ne è pienamente consapevole. 
Prodotto da B-YourStyle, di Carla Donato, titolare dell'agenzia cine-teatrale di respiro internazionale con base inglese ma con collaborazioni tedesche, messicane... “Non piangere, Bambi!” è il risultato della tenacia volitiva di una delle poche produttrici cinematografiche e teatrali che lavora tra Italia, Inghilterra, Belgio...a lei il merito di aver dato visibilità alla storia di un uomo, ancor prima che artista, che ben sa di essere nato da una donna. 

In attesa di poterlo vedere a teatro, il Copione e l'Audible è disponibile, anche in inglese, su Amazon.




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lunedì 1 febbraio 2021

Centocinque minuti. Briciole di vita ordinaria- Tommasina Soraci









Centocinque minuti. Briciole di vita ordinaria di Tommasina Soraci, Edizioni Era Nuova, ci parla di Lucia una donna comune, talmente comune che ognuna di noi ci si potrà ritrovare. Lucia si trova al calare della sua vita a vivere in una casa- residenza insieme a suo marito Stefano che tuttavia ha una vita sociale legata alla passione del calcio che lascia Lucia a volte sola in quella casa nuova ma che ormai da un po' di tempo è diventata la loro casa e in cui solo pochi mobili e qualche quadro ricorda loro la precedente abitazione e vita. Solo i libri quelli sì sono i veri amici che sono rimasti fedeli e li hanno seguiti anche in questa nuova vita e da cui Lucia non lesina citazioni colte e piacevoli che si intrecciano con i suoi ricordi di vita. Lucia, Tommasina, così ci porta per mano nei suoi ricordi, nella sua vita e scopriamo che i suoi pensieri, le sue paure, le sue conquiste sono quelle di tutte noi. In un continuo andirivieni di presente e passato ci ritroviamo avvolte in questa esistenza e il pensiero non può che volgersi a noi stesse; attraverso Lucia viviamo una catarsi personale e collettiva di cui Lucia è protagonista ma che in realtà riguarda nel profondo ognuna di noi. Inevitabilmente ci ritroviamo a vivere le nostre paure, i nostri dubbi accorgendoci che Lucia in realtà siamo noi stesse.

Ma Lucia non è sola in questo viaggio, Tommasina infatti riesce ad incorniciare l'esperienza di questa vita con quella di altre donne che come una cornice appunto presenziano nel racconto di Lucia restituendoci un affresco di un mondo femminile che con discrezione ma costante presenza ci ricorda che con le prime conquiste femministe, con la forza dell'esperienza concreta di una vicina di casa, di una suocera, di una madre, di una collega, di una compagna di scuola, di un'infermiera siamo tutte figlie di madri incontrate, conosciute, lette o vissute e a nostra volta di conseguenza possiamo essere anche noi genitrici di future donne.



Come più di un secolo fa una scrittrice britannica come Vita Sackville West ci ha regalato

Qui puoi leggere il post di
Vita Sackville West
'Ogni passione spenta'

un romanzo delicato e raffinato che trattava proprio di una vita al suo tramonto in cui una mylady inglese ripercorreva la sua esistenza regalandoci un quadro di inizio secolo tra considerazioni personali che ridavano il senso di un ruolo femminile relegato, tanto più nell'allora aristocrazia inglese, al ruolo sociale del proprio cogniuge e che solo alla scomparsa di questo possono trovare respiro e nuovo vigore seppur “Ogni passione spenta” così Tommasina Soraci in Centocinque minuti. Briciole di vita ordinaria, Edizioni Era Nuova, con altrettanto coinvolgimento ci rilascia l'affresco di una donna dei nostri giorni che ci prende per mano per accompagnarci in un viaggio di pagine che una volta terminate dispiace chiudere. Insomma un nuovo romanzo che si lega al cuore, il nostro.

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