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lunedì 6 settembre 2021

Paolina Leopardi X Parte- La passione per la lettura e i classici francesi

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Paolina Leopardi X Parte- La passione per la letteratura e i classici francesi





PAOLINA LEOPARDI 
di
ELISABETTA BENUCCI


Paolina o la passione della lettura e della scrittura


Scrisse molto, moltissimo Paolina. Si può dire che trascorse la sua lunga vita con la penna in mano, vergando giorno e notte lettere, biglietti, appunti, traduzioni, testi originali. Conservava tutti gli scritti, tranne le lettere ricevute che distruggeva subito, per timore che i genitori le potessero leggere.

Con i suoi voluminosi appunti, mise insieme un vero e proprio zibaldone, simile a quello del fratello Giacomo. In pagine di piccolo formato, con una grafia chiara e priva di sbavature, Paolina era solita trascrivere brani, tratti principalmente da libri o da recensioni su periodici. Il suo zibaldone, però, a differenza di quello ben più famoso del fratello, non contiene riflessioni o considerazioni personali, ma solo trascrizioni, come era d’altronde uso comune all’epoca. Alla fine di ogni anno con precisione quasi maniacale Paolina faceva rilegare personalmente quelle pagine piene di appunti in graziosi volumetti, dalla copertina in carta marmorizzata: i tanti volumetti vanno dal 1823 al 1869, anno della sua morte.

La pratica della scrittura nasceva essenzialmente da quella che era la sua occupazione preferita e irrinunciabile: la lettura. Confesserà un giorno di aver letto più di duemila volumi, con quello spirito meravigliosamente letterario che la spingeva a dichiararsi «affamata di libri». Paolina era infatti un’appassionata lettrice: di giornali, di periodici, ma soprattutto di romanzi.

Un’occupazione che la emozionava e che le permetteva di interrompere la disperante ripetizione dei soliti gesti quotidiani. Nei suoi pensieri arrivavano i riflessi di altre vite, delle vite che animavano quelle storie; e quel romanzesco entrava, attraverso le ore di lettura, nella sua immaginazione. Un’altra piccola biblioteca, contigua e contrapposta a quella paterna, prendeva forma con libri di piccolo formato, con «libri moderni», cioè con i romanzi, che Paolina riusciva a procurarsi tra mille difficoltà.

Tra i titoli delle opere lette che Paolina registrò nel suo zibaldone ci sono i nomi di tanti autori contemporanei: Victor Hugo, Honoré de Balzac, George Sand, Alexandre Dumas, Gustave Flaubert. Un posto speciale era riservato anche ai testi di altri importanti autori stranieri, da Shakespeare a Goethe, da Scott a Cooper e a Swift.

Paolina amava oltremodo le opere francesi, che leggeva in lingua originale. Oltre Corinne, il famosissimo romanzo di Madame de Staël, Paolina predilesse gli scritti di Stendhal, in particolare le Promenades dans Rome. Continuò nel tempo ad amare le opere dello scrittore d’oltralpe, delle quali nel suo zibaldone ne ricorderà la lettura: in data 1843 annoterà il titolo delle Promenades dans Rome (probabilmente una seconda lettura), nel 1851 de Le Rouge et le Noir, negli anni 1858-1859 de La Chartreuse de Parme e nel 1867 della Correspondance inédite; quest’ultimo testo riporta l’annotazione in francese, autografa di Paolina, «Naples, 5 avril 1867»: l’acquisto dunque risaliva al viaggio che ella fece nella città partenopea per visitare la tomba del fratello. 

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