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venerdì 23 gennaio 2015

Gertrude, la bambina affamata di conoscenza che vinse il Nobel

Almanacco del 23 Gennaio:

credits Wikipedia




Gertrude  Belle Elion nasce il 23 Gennaio 1918 a New York City  e sarà tra le poche donne a conquistare il mondo, soprattutto quello scientifico. La sua famiglia ha origini lituane da parte del padre e russo-polacca da parte della madre. Entrambi immigrati negli Stati Uniti in età ancora adolescenziale, il papà di Gertrude riuscì ad avere un’istruzione adeguata diplomandosi in odontoiatria e aprendo un suo studio medico in casa.

Dopo un’adolescenza felice trascorsa con il fratello minore a giocare per la strada insieme ai bambini del vicinato, Gertrude perde il suo adorato papà a causa di un tumore quando lei aveva solo 15 anni e questo nefasto avvenimento probabilmente la porterà a scegliere al College la specializzazione in Chimica.

Dopo il crack del 1929 la famiglia si ritrova in difficoltà e Gertrude deve optare per una scuola pubblica che comunque le permette di ricevere un’educazione primaria. Quello che Gertrude ricorda di quei giorni è che : “Ero una bambina con un’insaziabile fame di conoscenza e mi ricordo che mi piacevano tutti i corsi[1]

Gertrude nel 1991
Credits: Wikimedia
 Gertrude tuttavia coglie, e ci fa cogliere, il clima dell’epoca soprattutto quello che si pensava nei confronti delle ragazze che in quanto future moglie avrebbero inesorabilmente lasciato gli studi , sacrificando conoscenza e carriera e molti, anche nella sua scuola, tra i professori erano prevenuti sul futuro di quelle ragazze. Gertrude frequentò una scuola femminile:  Era una scuola di sole ragazze e penso che molti dei nostri professori fossero incerti su quante di noi avrebbero davvero proseguito la carriera. Sta di fatto che molte delle ragazze andarono invece avanti diventando chi insegnante e alcune anche scienziate[2].

Nel clima della grande depressione, Gertrude non poté però iscriversi per proseguire gli studi e cercò allora di entrare all’Università con delle borse di studio.
Anche le occasioni di lavoro erano scarse, si rese ben presto conto di quanto fosse difficile per una donna intraprendere un lavoro in campo scientifico: “Non mi resi conto che fosse una direzione inusuale all’epoca. Me ne resi conto presto dopo il diploma, quando nessuno mi dava retta.(…) Ovunque andassi- era un periodo di depressione, era un periodo in cui non c’era molto lavoro, e dove c’era non c’era motivo alcuno di prendere una donna. (…) Poi mi dicevano: pensiamo che saresti un motivo di distrazione in un laboratorio[3] e così Gertrude dovette accontentarsi di tenere un corso di tre mesi alla Scuola per Infermiere dell’Ospedale di New York dove insegnava biochimica per poi accettare di fare l’assistente di laboratorio senza una paga vera e propria ritenendo comunque l’esperienza un fattore importante per il suo curriculum. Dopo qualche anno ricevette una piccola somma con la quale, grazie anche ai risparmi e l’aiuto della sua famiglia, riuscì ad iscriversi all’università di New York nel 1939 : “ Ero l’unica donna del mio corso di Chimica ma nessuno sembrava farci caso e io stessa non lo consideravo affatto strano[4].

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Gertrude Elion e George Hitchings in laboratorio, 1948.
Dopo gli studi Gertrude trovò lavoro come insegnante di Scienze, Chimica e Fisica in una scuola secondaria, impegnando la notte e i week end nel lavoro di ricerca necessario a laurearsi. Così nel 1941 si laureò in Chimica presso l’Università di New York.
Di lì a poco Gertrude iniziò a cercare lavoro e nonostante in piena guerra mondiale ci fosse necessità di chimici, preferì scegliere di lavorare come assistente nei laboratori di George Hitchings dove imparò molto e crebbero le sue conoscenze al pari delle responsabilità all’interno del laboratorio. La sua professionalità si accrebbe facendo esperienza nell’attività della sintesi microbiologica. Allo stesso tempo Gertrude non aveva smesso però di studiare, seguiva infatti un dottorato all’Istituto Tecnico di Brooklyn che tuttavia dopo anni, la reclamò a tempo pieno, costringendola a scegliere tra la carriera universitaria e quella in laboratorio; tra le due vinse quest’ultima. Ma moltissimi anni dopo si rifece ricevendo ben tre dottorati onorari da tre università: Washington, Brown e  Michigan.

Il lavoro di Gertrude si specializzò maggiormente sulle purine, rendendo possibile ad altri l’impiego di queste scoperte in campo farmacologico.

Nel 1967 diventa capo del Dipartimento di Terapia Sperimentale, mentre è contemporaneamente anche membro dell’Istituto Nazionale dei Tumori, Presidente dell’Associazione Americana per la Ricerca sul Cancro e membro del Comitato dell’OMS per la ricerca sulle malattie tropicali, fino al 1983 quando si ritirò in pensione ma non dal lavoro di ricerca.
Divenne infatti Ricercatrice e Professoressa all’Università di Duke in Medicina e Farmacologia dove il suo continuo confronto con le nuove generazioni di scienziati e scienziate era per lei fonte di soddisfazione soprattutto nell’incoraggiare la presenza delle donne in ambito scientifico, creò per questo una borsa di studio all’Hunter College per ragazze laureate in Chimica e divenne consulente e ricercatrice emerita presso il Dipartimento Maggiore della Wellcome Burroughs.

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credits: Wikipedia
Fu membro della Società Chimica americana, della Reale Società della Chimica biologica, della Società Americana di Farmacologia e Terapia Sperimentale, dell’Associazione americana per la Ricerca dei Tumori, della Società Americana di Ematologia, dell’Associazione Americana per l’Avanzamento delle Scienze, dell’Associazione Americana degli Scienziati Farmaceutici, nonché socia dell’Accademia delle Scienze di New York.

Per i suoi alti meriti nella ricerca scientifica, Gertrude, la bambina con un’insaziabile fame di conoscenza, ricercatrice senza un dottorato, figlia di emigranti nonché donna, vinse il Premio Nobel per la Medicina nel 1988. Quinta donna al mondo.

Sebbene per lei non fosse mai stato un problema essere una donna, o meglio non si creò mai il problema di esserlo, riuscì con le sue capacità, determinazione e volontà ad andare oltre gli ostacoli anche grazie all’esempio di un’altra grande donna che la ispirò da sempre, Madame Curie: “Il suo esempio mi diceva che una donna poteva farlo” e grazie alle parole di sua madre che la incitavano sempre a non desistere: “ Non lasciarti turbare, tu sai che puoi farlo[5].  Essa si rendeva però conto che la carriera era incompatibile con il matrimonio, lei infatti non si sposò mai, anche perché il fidanzato morì anch’egli di una malattia allora incurabile che la spinse a dedicarsi ancora di più alla ricerca, ma poté godere della sua condizione di zia e dell’amore delle nipoti, le figlie del fratello, non per questo però non esorta le donne ad ambire ad avere entrambi le cose: “Alla mia generazione  era veramente impossibile avere entrambe. In parte perché le persone non volevano neanche farti un colloquio se eri sposata. Se avevi bambini …Ora è cambiato, e penso sia possibile ora per le donne avere entrambi ma è difficile. Penso che qualcuna di loro sottovaluti la cosa[6].


Fondamentale per tutti noi fu la sua ricerca in campo medico contro la leucemia, soprattutto infantile, nei farmaci per i trapianti d’organi, nella chemioterapia, nella ricerca di una medicina contro l’AIDS.
Gertrude morì nel 1999  a 81 anni.

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[1] Jewish Women's Archive. "Gertrude Elion." (Viewed on January 21, 2015) <http://jwa.org/womenofvalor/elion>.
[2] Idem
[3] “Gertrude  Elion -- Academy of Achievement." Academy of Achievement. 08 Nov. 2007.   http://www.achievement.org/autodoc/page/eli0int-1.
[4] Jewish Women's Archive. "Gertrude Elion." (Viewed on January 21, 2015) <http://jwa.org/womenofvalor/elion>.
[5] “Gertrude  Elion Biography -- Academy of Achievement." Academy of Achievement.  http://www.achievement.org/autodoc/page/eli0int-1
[6] Idem.

5 commenti:

  1. grazie per la testimonianza buon fine settimana

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  2. Che grande donna Gertrude! Non conoscevo la sua storia, grazie per avermela fatta conoscere!

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  3. Che grande donna Gertrude! Non conoscevo la sua storia, grazie per avermela fatta conoscere!

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  4. E' sempre sorprendente leggere di donne che hanno raggiunto simili traguardi in un momento storico che praticamente apparteneva al genere maschile. Grande orgoglio.

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  5. Una grande donna, una pioniera che ha aperto la strada a tante donne che vogliono impegnarsi nella ricerca scientifica

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