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mercoledì 1 ottobre 2014

La femminista svedese che divenne una Duchessa napoletana


Almanacco del 01 Ottobre:



la scrittrice e femminista svedese, duchessa di caianello del Pezzo
Anne Charlotte Leffler
Credits: Wikipedia





Nasceva oggi, il 1° Ottobre del 1849, a Stoccolma, la Duchessa di Caianello: Anna Carlotta Leffler italiana per amore, nobile per caso, letterata per indole.

Anne Charlotte in Svezia è rinchiusa in un matrimonio che la opprime ma è già scrittrice, seppur anonima, di opere che riscuotono consenso e riesce così a sopportare l’unione infelice con il capitano Edgren, che sposa nel 1872 e il cui cognome non userà quasi mai per firmare le sue opere che fin dalle prime istanze muoveranno sulle tematiche di libertà personale e di condizione femminile per la quale rivendicherà pieno affrancamento.


Dapprima scrive una serie di raccolte già nel 1869  e nel 1873 “Attrice: dramma in due atti” una pièce teatrale che verrà rappresentata per ben due stagioni consecutive e che riceverà anche i calorosi applausi del Re svedese Oscar II anche se la scrittrice preferirà sempre rimanere anonima per non far sapere al marito di questa sua passione il quale, infatti, messo al corrente si vergognerà dell’onta di sapere che il nome di sua moglie sarebbe potuto essere sulla bocca di ogni uomo. Questa sua prima opera tra l’altro, forse, rispecchia proprio la situazione che le si prospetterebbe perché narra di una ragazza che fa l’attrice e che viene messa, dal futuro marito e dalla sua famiglia, nella condizione di dover scegliere tra il matrimonio e il teatro, lei non sapendo cosa scegliere chiede al suo futuro marito di poter avere entrambi ma al suo rifiuto, sceglie il suo talento, la sua arte, il teatro e di andare nel mondo da sola.

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La prima vera opera di cui rivendica la maternità, firmandola è “Dalla Vita” del 1882, una raccolta di sette romanzi in cui approccia al realismo e in cui descrive e assolve ad una denuncia sociale. La sua scrittura sarà sempre un mezzo di accusa dell’alta società svedese e delle sue convenzioni sociali, che le varranno, per questa prima opera, un tutto esaurito e una seconda edizione anch’essa sold out in pochi mesi e traduzioni in varie lingue. Questa opera consacra la Leffler come una delle scrittrici svedesi moderne tra le più talentuose e importanti. I racconti si basano sulle varie realtà matrimoniali che i condizionamenti sociali creano e infliggono alle donne, esemplare il racconto “La moglie del medico” in cui un noto e rispettato medico in pubblico è un violento marito in privato, tanto che la moglie si dà all’alcool quale rimedio per la sua infelicità e arriva a ritenersi addirittura colpevole di essere un’alcolizzata, di avere un ‘sangue cattivo’ (all’epoca l’alcolismo si pensava fosse ereditario) che le impediva di essere una buona madre e moglie e di meritare quindi le percosse, l’altro “Un ballo di fine anno in alta società” è una denuncia di quello che Anne stessa si è trovata a vivere cioè un indottrinamento vuoto e di facciata che porta le ragazze a non saper affrontare la vita, in questo racconto infatti una ragazza si lascia abbindolare da un giovane casanova che la manipola, e non solo a lei, durante il ballo di debutto in società che la introduce sul “mercato matrimoniale”.

Anne Charlotte pone il suo percorso letterario a fianco delle donne di cui denuncia, descrivendolo, lo stato di assoggettamento che le regole sociali svedesi impongono, ed ecco libri come “Donne vere” del 1883, un dramma in tre atti in favore di una legge uscita nel 1874 che permetteva alle donne di gestire i propri beni e proprietà. Il dramma infatti narra di una famiglia la cui dote sta venendo dilapidata dal marito al tavolo da gioco e la cui primogenita tenta di arginare facendosi donare tutti i beni dalla madre che in un primo momento accetta ma poi si fa convincere dal marito che sostiene essere la vera femminilità: il completo asservimento della donna al marito. 
Questo dramma viene eseguito per la prima volta  al Teatro drammatico reale e tradotto anche in danese, le vale una buona notorietà anche in Germania e la sua ultima rappresentazione risale al 2010, nel 1991 è stato tratto anche un film.

Altra opera  è poi “Come si fa il bene” del 1885 che vedrà un’edizione italiana a cura di Benedetto Croce nel 1915, e “Lotta per la Felicità” del 1887 scritto con la matematica russa, nonché prima scienziata editorialista, Sonja Kovalevskij di cui scriverà una biografia postuma.
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veduta dalla Villa di Axel Munthe
ad Anacapri, Capri.
Accompagnando il fratello, noto matematico, in Italia, e probabilmente per scappare da un ambiente familiare stantio, si reca a Napoli dove conosce il Duca di Caianello, Pasquale del Pezzo, professore di matematica all’Università di Napoli e ne rimane completamente rapita. Per mitigare la passione nata tra i due, il fratello di Anne la conduce a Capri nella favolosa casa di Axel Munthe, il noto medico e scrittore svedese trasferitosi nell’isola del Golfo. L’amore tra i due però non scema e Anne, tornata in Svezia si decide a divorziare dal marito nel 1889, contravvenendo ad ogni regola sociale e scandalizzando anche la sua stessa famiglia borghese.
una graphic novel dedicata a del Pezzo e a sua moglie Anne Charlotte Leffler
"Il nodo di Odino" una graphic novel dedicata
al Duca di Caianello e a sua moglie Anne.
Gemma Ammirati, Leonardo, Napoli, 2014.
Tornata a Napoli, si converte al cattolicesimo e l’anno seguente sposa il Duca di Caianello, Pasquale del Pezzo. Si apre per la sua creatività una nuova parentesi che non prescinde però comunque dalla figura femminile ma che viene arricchita da un’emotività maggiore, probabilmente dovuta alla sua nuova e soddisfacente situazione sentimentale.


Di questo periodo sono infatti le opere “Femminilità e Amore” proprio del 1890 così come “Femminilità ed erotismo” , ritenuto uno scritto che rientra appieno nella letteratura femminista svedese, perché parla di una ragazza indipendente che, senza famiglia, decide di vivere in casa di una signora più anziana di cui cura i beni di famiglia per conto del figlio lontano e al cui rientro rifiuterà una proposta di matrimonio, costringendolo ad andare in Norvegia per trovare una moglie che corrisponda maggiormente ai canoni tradizionali; nella seconda parte la protagonista in un viaggio nel sud Italia incontra un Conte di cui si innamora, riscopre se stessa anche grazie all’erotismo, un risveglio che la stupisce e che cerca di contrastare. 
"Danae", Gustav Klimt.
Questo è un romanzo in cui Anne riesce a parlare del conflitto che si vive tra l’amore e l’indipendenza, la femminilità, il desiderio e la libertà. La protagonista infatti non riesce a trovare un suo posto nella società, un giusto ruolo per una donna intelligente, autonoma se non quello di moglie a cui si chiede di rinunciare a tutto.

Altre sue opere di quel periodo sono poi: “Le Tre commedie” del 1891 in cui in “Una Famiglia Felice, commedia in tre atti” denuncia la rigidità dell’educazione patriarcale nelle famiglie che impone un ruolo tradizionale a uomini e soprattutto alle donne, in questa rappresentazione le due figlie femmine non hanno paura di andare contro i pregiudizi dell’epoca, una infatti si iscrive di nascosto al  liceo e l’altra non ha paura di sposarsi con un uomo che ha già un figlio da una precedente relazione non matrimoniale, e “Immagini Napoletane” uscito postumo nel 1893 così come la biografia preparata in onore della sua amica Sofia Vasilyevna Kovalevskaya, in Svezia conosciuta come Sonia Kovalevskij: “Sonja Kovalevskij: ciò che ho vissuto con lei e ciò che mi ha detto di sé ”,  uscita nello stesso anno della sua morte nel 1892.

Anne Charlotte infatti si ammala di appendicite, riesce a dare alla luce in estate il suo primogenito Gaetano del Pezzo ma in autunno per una complicazione si spegne a Napoli il  21 Ottobre del 1892.
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"Anne Carlotte Leffler" di Gösta Florman
Credits: Wikipedia 





7 commenti:

  1. ciao nina
    che ben fatto questo tuo post...
    ho apprezzato tantissimo anche le opere di klimt e di renoir che hai postato:)
    sai sempre dar luce a donne affascinanti che putroppo a scuola non ci insegnano a studiare...
    buon primo maggio
    daniela

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  2. Ciao Silvia, un'altra storia che non conoscevo. Grazie!!!

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  3. Molto bella e interessante la storia di questa scrittrice di cui non avevo mai sentito parlare! Grazie per avermela fatta conoscere!

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