Almanacco del 01 Ottobre:
Anne Charlotte Leffler Credits: Wikipedia |
Nasceva oggi, il 1° Ottobre del 1849, a Stoccolma, la Duchessa
di Caianello: Anna Carlotta Leffler italiana per amore, nobile per caso,
letterata per indole.
Anne Charlotte in
Svezia è rinchiusa in un matrimonio che la opprime ma è già scrittrice, seppur
anonima, di opere che riscuotono consenso e riesce così a sopportare l’unione infelice con il capitano Edgren, che sposa nel 1872 e il cui
cognome non userà quasi mai per firmare le sue opere che fin dalle prime
istanze muoveranno sulle tematiche di libertà personale e di condizione femminile per la quale rivendicherà pieno affrancamento.
Dapprima
scrive una serie di raccolte già nel 1869 e nel 1873 “Attrice: dramma in due atti” una pièce teatrale che verrà
rappresentata per ben due stagioni consecutive e che riceverà anche i calorosi applausi del
Re svedese Oscar II anche se la
scrittrice preferirà sempre rimanere anonima per non far sapere al marito di
questa sua passione il quale, infatti, messo al corrente si vergognerà dell’onta di
sapere che il nome di sua moglie sarebbe potuto essere sulla bocca di ogni
uomo. Questa sua prima opera tra l’altro, forse, rispecchia proprio la situazione
che le si prospetterebbe perché narra di una ragazza che fa l’attrice e che
viene messa, dal futuro marito e dalla sua famiglia, nella condizione di dover scegliere tra il matrimonio e il teatro, lei non sapendo cosa scegliere chiede
al suo futuro marito di poter avere entrambi ma al suo rifiuto, sceglie il suo
talento, la sua arte, il teatro e di andare nel mondo da sola.
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La prima vera opera di cui rivendica la maternità, firmandola
è “Dalla Vita” del 1882, una raccolta
di sette romanzi in cui approccia al realismo e in cui descrive e assolve ad
una denuncia sociale. La sua scrittura sarà sempre un mezzo di accusa dell’alta
società svedese e delle sue convenzioni sociali, che le varranno, per questa
prima opera, un tutto esaurito e una seconda edizione anch’essa sold out in pochi mesi e traduzioni in
varie lingue. Questa opera consacra la Leffler come una delle scrittrici
svedesi moderne tra le più talentuose e importanti. I racconti si basano sulle
varie realtà matrimoniali che i condizionamenti sociali creano e infliggono
alle donne, esemplare il racconto “La
moglie del medico” in cui un noto e rispettato medico in pubblico è un
violento marito in privato, tanto che la moglie si dà all’alcool quale rimedio per
la sua infelicità e arriva a ritenersi addirittura colpevole di essere un’alcolizzata,
di avere un ‘sangue cattivo’ (all’epoca l’alcolismo si pensava fosse
ereditario) che le impediva di essere una buona madre e moglie e di meritare
quindi le percosse, l’altro “Un ballo di
fine anno in alta società” è una denuncia di quello che Anne stessa si è
trovata a vivere cioè un indottrinamento vuoto e di facciata che porta le
ragazze a non saper affrontare la vita, in questo racconto infatti una ragazza
si lascia abbindolare da un giovane casanova che la manipola, e non solo a lei,
durante il ballo di debutto in società che la introduce sul “mercato
matrimoniale”.
Anne Charlotte pone il suo percorso letterario a fianco
delle donne di cui denuncia, descrivendolo, lo stato di assoggettamento che le
regole sociali svedesi impongono, ed ecco libri come “Donne vere” del 1883, un dramma in tre atti in favore di una legge
uscita nel 1874 che permetteva alle donne di gestire i propri beni e proprietà. Il dramma infatti narra di una famiglia la cui dote sta venendo dilapidata dal
marito al tavolo da gioco e la cui primogenita tenta di arginare facendosi
donare tutti i beni dalla madre che in un primo momento accetta ma poi si fa
convincere dal marito che sostiene essere la vera femminilità: il completo
asservimento della donna al marito.
Questo dramma viene eseguito per la prima volta al Teatro drammatico reale e tradotto anche in danese, le vale una buona notorietà anche in Germania e la sua ultima rappresentazione risale al 2010, nel 1991 è stato tratto anche un film.
Altra opera è poi “Come si fa il bene” del 1885 che vedrà un’edizione italiana a cura di Benedetto Croce nel 1915, e “Lotta per la Felicità” del 1887 scritto con la matematica russa, nonché prima scienziata editorialista, Sonja Kovalevskij di cui scriverà una biografia postuma.
Questo dramma viene eseguito per la prima volta al Teatro drammatico reale e tradotto anche in danese, le vale una buona notorietà anche in Germania e la sua ultima rappresentazione risale al 2010, nel 1991 è stato tratto anche un film.
Altra opera è poi “Come si fa il bene” del 1885 che vedrà un’edizione italiana a cura di Benedetto Croce nel 1915, e “Lotta per la Felicità” del 1887 scritto con la matematica russa, nonché prima scienziata editorialista, Sonja Kovalevskij di cui scriverà una biografia postuma.
veduta dalla Villa di Axel Munthe ad Anacapri, Capri. |
Accompagnando il fratello, noto matematico, in Italia, e
probabilmente per scappare da un ambiente familiare stantio, si reca a Napoli
dove conosce il Duca di Caianello, Pasquale del Pezzo, professore di matematica
all’Università di Napoli e ne rimane completamente rapita. Per mitigare la
passione nata tra i due, il fratello di Anne la conduce a Capri nella favolosa
casa di Axel Munthe, il noto medico e scrittore svedese trasferitosi nell’isola
del Golfo. L’amore tra i due però non scema e Anne, tornata in Svezia si decide
a divorziare dal marito nel 1889, contravvenendo ad ogni regola sociale e
scandalizzando anche la sua stessa famiglia borghese.
"Il nodo di Odino" una graphic novel dedicata al Duca di Caianello e a sua moglie Anne. Gemma Ammirati, Leonardo, Napoli, 2014. |
Tornata a Napoli, si converte al cattolicesimo e l’anno seguente sposa il Duca
di Caianello, Pasquale del Pezzo. Si apre per la sua creatività una nuova
parentesi che non prescinde però comunque dalla figura femminile ma che viene
arricchita da un’emotività maggiore, probabilmente dovuta alla
sua nuova e soddisfacente situazione sentimentale.
Di questo periodo sono infatti le opere “Femminilità
e Amore” proprio del 1890 così come “Femminilità
ed erotismo” , ritenuto uno scritto che rientra appieno nella letteratura
femminista svedese, perché parla di una ragazza indipendente che, senza
famiglia, decide di vivere in casa di una signora più anziana di cui cura i
beni di famiglia per conto del figlio lontano e al cui rientro rifiuterà una
proposta di matrimonio, costringendolo ad andare in Norvegia per trovare una
moglie che corrisponda maggiormente ai canoni tradizionali; nella seconda parte
la protagonista in un viaggio nel sud Italia incontra un Conte di cui si
innamora, riscopre se stessa anche grazie all’erotismo, un risveglio che la
stupisce e che cerca di contrastare.
"Danae", Gustav Klimt. |
Questo è un romanzo in cui Anne riesce a parlare del conflitto che si vive tra l’amore e l’indipendenza, la femminilità, il desiderio e la libertà.
La protagonista infatti non riesce a trovare un suo posto nella società, un
giusto ruolo per una donna intelligente, autonoma se non quello di moglie a cui
si chiede di rinunciare a tutto.
Altre sue opere di quel periodo sono poi: “Le Tre commedie” del 1891 in cui in “Una Famiglia Felice, commedia in tre atti” denuncia la rigidità dell’educazione patriarcale nelle famiglie che impone un ruolo tradizionale a uomini e soprattutto alle donne, in questa rappresentazione le due figlie femmine non hanno paura di andare contro i pregiudizi dell’epoca, una infatti si iscrive di nascosto al liceo e l’altra non ha paura di sposarsi con un uomo che ha già un figlio da una precedente relazione non matrimoniale, e “Immagini Napoletane” uscito postumo nel 1893 così come la biografia preparata in onore della sua amica Sofia Vasilyevna Kovalevskaya, in Svezia conosciuta come Sonia Kovalevskij: “Sonja Kovalevskij: ciò che ho vissuto con lei e ciò che mi ha detto di sé ”, uscita nello stesso anno della sua morte nel 1892.
Altre sue opere di quel periodo sono poi: “Le Tre commedie” del 1891 in cui in “Una Famiglia Felice, commedia in tre atti” denuncia la rigidità dell’educazione patriarcale nelle famiglie che impone un ruolo tradizionale a uomini e soprattutto alle donne, in questa rappresentazione le due figlie femmine non hanno paura di andare contro i pregiudizi dell’epoca, una infatti si iscrive di nascosto al liceo e l’altra non ha paura di sposarsi con un uomo che ha già un figlio da una precedente relazione non matrimoniale, e “Immagini Napoletane” uscito postumo nel 1893 così come la biografia preparata in onore della sua amica Sofia Vasilyevna Kovalevskaya, in Svezia conosciuta come Sonia Kovalevskij: “Sonja Kovalevskij: ciò che ho vissuto con lei e ciò che mi ha detto di sé ”, uscita nello stesso anno della sua morte nel 1892.
Anne Charlotte infatti si ammala di appendicite, riesce a dare alla luce in estate il suo primogenito Gaetano del
Pezzo ma in autunno per una complicazione si spegne a Napoli il 21 Ottobre del 1892.
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"Anne Carlotte Leffler" di Gösta Florman Credits: Wikipedia |
ciao nina
RispondiEliminache ben fatto questo tuo post...
ho apprezzato tantissimo anche le opere di klimt e di renoir che hai postato:)
sai sempre dar luce a donne affascinanti che putroppo a scuola non ci insegnano a studiare...
buon primo maggio
daniela
Grazie mille Daniela! Un caro saluto
RispondiEliminaCiao Silvia, un'altra storia che non conoscevo. Grazie!!!
RispondiEliminaGrazie a te Federica per seguire sempre con curiosità. A presto
EliminaSei sempre fonte di ispirazione!
RispondiEliminaGrazie Priscilla! Contenta che ti sia particolarmente piaciuto.
EliminaMolto bella e interessante la storia di questa scrittrice di cui non avevo mai sentito parlare! Grazie per avermela fatta conoscere!
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