L'analisi femminista muove dalla consapevolezza di voler rimuovere l'invisibilità delle donne ed ha portato da una parte alla rilettura delle proprie esperienze e dall'altra alla ricerca di esempi di altre donne del passato a cui dare visibilità; donne che nei vari settori della società e nelle varie epoche si sono distinte esattamente quanto e a volte più dei loro colleghi. Quindi si sono ricoperte letterate, pittrici, compositrici, artiste...che in ogni epoca sono state capaci di apportare il loro contributo all'evoluzione sociale e a cui quindi ciascuno e ciascuna di noi deve molto anche se spesso non se ne ha coscienza proprio perché queste donne, e sono molte, sono state sistematicamente offuscate dalla storia e dalla memoria collettiva. E questa rimozione risulta più facile se di queste donne rimangono solo testimonianze scritte, documenti tra l'altro da dover scovare e ricercare senza avere una testimonianza visiva anche se ne rimangono opere ben più solide di uno schizzo a carboncino su un foglio di carta di secoli fa. Ieri come oggi l'immagine risulta importante e non lo scopriamo di certo oggi.
Questo è stato il destino di una delle più importanti artiste barocche che nulla nei suoi stucchi ha da invidiare a Bernini come nella sua abilità pittorica o architettonica, insomma un'artista a tutto tondo come solo all'epoca si doveva essere.
Plautilla Bricci ci viene presentata da Consuelo Lollobrigida nel suo libro 'Plautilla Bricci. Pictura et Architectura Celebris. L' Architettrice del Barocco Romano' come una artista in primis ma anche come donna, una figura completa che riesce ad imporsi nell'ambiente artistico nonostante sia una donna libera, di non sposarsi, di pretendere il riconoscimento professionale. Plautilla infatti come ben delineato da Consuelo Lollobrigida è pienamente inserita nel contesto culturale romano dove non è l'unica artista presente, vi operano infatti eccellenze come Artemisia Gentileschi, Lavinia Fontana, Isabella Parasole, Diana Ghisi, riuscendo tuttavia a distinguersi.
Unica che firma le sue opere in qualità di Architettrice, ha un fratello, Basilio, un po' meno dotato di lei che l'aiuta. Si fa intestare i contratti di committenza e tratta nonostante i malumori con le maestranze che a volte rifiutano di farsi comandare da una donna e riesce, sempre, ad imporre la sua autorità professionale riuscendo così a dare vita ad opere eccezionali come la Chiesa di San Luigi dei francesi a Roma e il relativo spettacolare quadro del Santo omonimo (purtroppo offuscato da folle che si perdono nelle opere di Caravaggio della cappella limitrofa) o ancora la Chiesa dell'Assunta a Poggio Mirteto o la Villa Benedetta o 'del Vascello', al Gianicolo, di cui purtroppo non rimane nulla se non le mure esterne della tenuta dove è possibile ammirare il Busto dell'autore, solo formale, della villa: Basilio Bricci. Il committente infatti, il Benedetti, forse per non vedere sminuito il valore della sua villa decide comunque di formalizzare l'impegno a nome del fratello di Plautilla.
Così possiamo ammirare solo il Busto di Basilio senza che a noi sia arrivata immagine di Plautilla Bricci che ad oggi non aveva un volto per i suoi posteri.
Ad oggi perché le ricerche di Consuelo Lollobrigida non si sono mai fermate e hanno portato alla luce questa volta l'unico ritratto dell'artista che la professoressa di storia dell'arte ha messo in questo post.
Così ora abbiamo un altro sguardo di donna da poter ammirare e ringraziare per l'arte che ha saputo e voluto donarci senza mai rinunciare ad essere Architettrice per sé e per tutte noi.
Il libro di Consuelo Lollobrigida ci regala uno studio, durato più di dieci anni, che ha dato origine al libro edito da Gangemi editore International nel 2017, altamente documentato senza per questo risultare poco leggibile o solo per addetti-e ai lavori.
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Un ottimo consiglio per i prossimi regali sotto l’albero. Grazie!
RispondiEliminaGrazie. Sono contenta di averti incuriosita. A presto
Elimina... così con il tuo blog fai anche luce su libri che parlano di artiste del passato. Interessante sapere che nel passato esistevano delle artiste. Io a scuola ho studiato storia dell'arte, quella ufficiale, ma artisti maschi, ci sono anche donne. Quel lobro È molto utile e il tuo post che parla del libro, nel suo ruolo, anche. Bene. grazie del contributo. ciao
RispondiEliminaHai proprio ragione sui libri di scuola di donne, nell' arte, letteratura, scienze...non se ne parla!
EliminaUn'altra storia che non conoscevo, un altro libro da aggiungere alla lista...e un ottimo motivo per tornare in quel gioiello che è San Luigi dei Francesi.
RispondiEliminaVero! Anche io ci sono tornata a San Luigi dei francesi dopo aver letto questo libro è ho guardato a tutto con altri occhi!
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