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lunedì 20 luglio 2020

Maschiaccio e Femminuccia- Silvia Pillin


 Maschiaccio e Femminuccia 


Maschiaccio e Femminuccia è il nuovo libro contro gli stereotipi di genere in uscita in questi giorni edito da EL la casa editrice di Enaudi per ragazzi. 

Il 28 luglio infatti uscirà nelle librerie e online, ma è già preordinabile, il nuovo libro di Silvia Pillin 'Maschiaccio e Femminuccia' che come ci suggerisce il titolo affronta il tema degli stereotipi di genere nell'infanzia. Come ben cinquant'anni fa ci insegnava Elena Gianini Belotti infatti gli stereotipi di genere sono presenti sin dai primi anni di vita dei bambini e delle bambine che ne risentono nella loro crescita e nel modo in cui saranno grandi. 
Il libro ci parla di Caterina una bambina che ama il calcio e stampa supereroi in 3d e che per questo non ha amiche e Riccardo che si atteggia a bullo ma in realtà ama fare braccialetti quando un mercatino scolastico scompiglierà i loro segreti... 

Opportunità di Genere OG ha fatto qualche domanda all'autrice, Silvia Pillin su questo libro unico 'rappresentante' di questa tematica nei libri per ragazzi delle edizioni Einaudi. Ecco cosa ci ha risposto:



>Tu hai all'attivo già altri libri ma questo è il primo che tratta di stereotipi di genere, da dove l'idea? E perché proprio rivolto alle bambine e ai bambini?

Ciao e grazie per questa bella opportunità.

Rispondo prima alla domanda più facile: ho scritto un libro per ragazzi perché adoro i libri per ragazzi e ne leggo a volontà, per cui è un genere che conosco e nel quale mi sento a mio agio. Un libro sugli stereotipi di genere perché l'ho scritto nel periodo in cui uscivano notizie come quella dei libri "gender" messi all'indice da un comune del Veneto, o quella della madre indignatissima perché le maestre dell'asilo hanno fatto indossare al figlio un paio di pantaloni rosa (per non lasciarlo nei suoi pantaloni bagnati di pipì). Insomma, volevo reagire a queste notizie tristi e scoraggianti con un libro positvo.

>Per chi è stato pensato questo libro, chi 'dovrebbe' comprarlo?

Il libro è stato pensato per tutti i bambini e le bambine dai 9 anni, per mostrare loro che ci sono diverse possibilità, che si può scegliere. Spero che piacerà anche alle mamme, alle nonne, alle insegnanti, alle zie che come me sognano un mondo più aperto e inclusivo, libero da stereotipi.


>Pensi che la scelta di questa tematica ti abbia penalizzato presso alcune case editrici?

No, non direi. Gli editori che pubblicano libri per bambini solitamente sono molto sensibili.

>Quali stereotipi affronti in questo libro?
I protagonisti si trovano di fronte ai più radicati e frequenti: le femmine devono essere carine, gentili, praticare danza e vestirsi di rosa, i maschi devono essere forti, non possono piangere né giocare con le bambole. Ma attorno a loro si muovono altri personaggi "sovversivi": la mamma ingegnera, il papà casalingo, la sorella tutta tatuata campionessa di boxe... insomma tutti quanti rivendicano la libertà di essere se stessi e fare ciò che li rende felici fuori dalla prevedibilità degli schemi culturali.

>La tua esperienza, la vita di tutti i giorni tua e degli altri ti ha ispirato mano mano nei vari aspetti del libro?

Sicuramente. Come dicevo l'idea è nata da delle notizie lette sui quotidiani, poi devo ammettere che ho preso molto spunto dalla mia infanzia: ero una scavezzacollo con le ginocchia sempre piene di croste. La mia idea di "giocare con le Barbie" era tagliare loro i capelli in modi pochi ortodossi. Mia sorella non era contenta.

Silvia Pillin
 >Caterina e Riccardo non sono reali ma potrebbero esistere...
Per me esistono. Ho sempre scritto (e amo leggere) romanzi realistici ambientati nella contemporaneità perché credo fermamente che i libri, e in generale le parole, hanno il potere di modificare e creare la realtà.

>Ci sono stereotipi di genere  a cui non avevi pensato ma che con questo libro hai dovuto affrontare?

In realtà ho dovuto tenerne fuori moltissimi per non perdere il focus e rischiare di scivere una storia poco "compatta" e coerente. Un argomento di cui mi piacerebbe sicuramente parlare e che non ha trovato posto in "Maschiaccio e femminuccia" sono le donne che scelgono di non avere figli.


Grazie e allora chissà al prossimo libro per tutte quelle donne che legittimamente scelgono di non avere prole. Intanto leggiamo "Maschiaccio e Femminuccia".
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8 commenti:

  1. Sembra un libro promettente. Mi hai fatto ricordare che ho una copia del libro della Bellotti da rileggere.

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  2. Un libro molto interessante che andrò sicuramente a cercare e leggere.
    Gli stereotipi di genere ci sono sempre stati ma non hanno mai fatto del bene.

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    1. Fai bene purtroppo sono molto radicati e subdoli ma in questo libro sono trattati con ironia e scardinati!

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  3. Che bello una grande casa editrice che finalmente tratta degli stereotipi di genere. Per i miei nipoti è perfetto!

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  4. Un titolo che incuriosisce e un tema che non viene mai trattato abbastanza a quanto sembra. Andrò a leggerlo con curiosità. Parola di donna che aveva scelto di non avere figli e che ora ci ha ripensato e si trova a crescere un bimbo di 20 mesi!;-)

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