Ponza |
Ponza si trova
nell'arcipelago pontino, è un rifugio per i romani che dalla
Capitale da Anzio o da Formia si imbarcano per trovare ristoro.
E' una piccola isola
eppure molto antica che si perde nel mito e ricca di storia.
Il Mito:
“Ecco, ed all'isola
Eéa giungemmo...”
Omero
Grotte dell'isola di Ponza |
Qui infatti proprio su
questa isola viveva la maga Circe che affascinava gli uomini e li
rendeva porci finché non incontrò Ulisse. Una delle tante
interpretazioni vuole proprio Ponza quell'isola Eéa della mitologia.
Qui vuole sempre la tradizione in queste grotte Circe ogni sera
trasformata in luna le illuminava, possedendo Ulisse.
Oggi queste grotte
mitologiche sono visibili solo dal mare.
La Leggenda:
In una zona dell'isola
poco visitata ci sono degli scogli forse simili a tanti altri che
potrebbero passare senz'altro inosservati ma non per chi è del
posto e ne conosce il nome e la storia.
Questi scogli infatti sono
chiamati Lucia Rosa, portano il nome di una giovane ponziana che nel
Settecento qui consacrò la sua vita in mare.
Faraglioni di Lucia Rosa |
La ragazza non ancora
ventenne un giorno vide un giovane contadino e se ne innamorò. Il
giovane ricambiò con passione il sentimento ma il loro amore non fu
accettato dal padre di lei per le misere condizioni sociali del
giovane e non acconsentì al matrimonio. Così Lucia in un soleggiato
pomeriggio estivo decise di gettarsi giù dalla scogliera che da quel
giorno porta il suo nome e ricorda a tutti e a tutte la sua triste
storia di disperazione ancora viva nel ricordo della gente e ormai
entrata nel folklore popolare che rivive visitando i faraglioni di
Lucia Rosa.
Ma Ponza è anche ricca di
storia, oggi come ieri questo approdo isolano infatti fu riparo di
eccellenti esponenti delle famiglie imperiali romane che mandarono
proprio qui in esilio i loro membri più scomodi, madri, sorelle,
mogli e nel ventennio fascista confino per quegli intellettuali e
politici contro il regime; oggi invece è ristoro per turisti ed
artiste-i.
La Storia del territorio al femminile:
L'Impero Romano:
Chiesa Santissima Trinità Santa Domitilla e San Severio |
Le
crudeltà dell'imperatore Caligola portarono i suoi collaboratori e
familiari ad ordire una congiura per eliminarlo ma la cospirazione fu
scoperta e l'Imperatore corse ai ripari eliminando i suoi nemici
perfino quelli interni alla sua stessa famiglia. Così anche le sue
sorelle, Agrippina minore e Giulia Livilla che avevano partecipato al
complotto, si videro duramente punite e seppur fu risparmiata loro la
vita furono esiliate nell'isola di Ponza.
Agrippina
aveva da poco avuto un figlio, Nerone, che dovette lasciare a Roma
alle cure della zia paterna Domizia. Solo nel 41 d.C. con la morte di
Caligola, Agrippina minore viene richiamata nella capitale imperiale
da Claudio, diventato il nuovo imperatore.
Ponza, Chiesa di Santa Domitilla |
Stessa
sorte subisce l'altra sorella Giulia Livilla che confinata a Ponza
rientra a Roma grazie alla volontà del nuovo sovrano ma entrata in
contrasto con l'imperatrice Messalina viene di nuovo allontanata
dalla capitale e confinata questa volta nell'isola di Ventotene dove
dopo poco tempo viene uccisa per volontà dello stesso Imperatore.
Flavia
Domitilla invece orfana di madre all'età di nove anni viene
cresciuta dallo zio, l'Imperatore Vespasiano che sceglie per lei suo
cugino, il console Tito Flavio Clemente che sposa in giovane età ma
quando si converte al Cristianesimo per evitare lo scandalo viene
esiliata a Ponza. Qui fu imprigionata e torturata a lungo prima di
morire sull'isola nel 95/100 d. C.
Santa Domitilla |
La sua
figura e il suo martirio cristiano rimasero un esempio per la
comunità dei primi credenti come narra infatti San Girolamo nei suoi
ricordi una pellegrina romana di nome Paola si fece condurre in
questi luoghi dove era avvenuto l'esilio di Domitilla, alle celle che
la videro martirizzata sull'isola di Ponza che diventa celebre grazie
alla Santa.
Altare maggiore Chiesa Santa Domitilla |
La
Chiesa più antica di Ponza fu costruita dai Borbone nel 1738 e
dedicata in un primo momento alla Santissima Trinità tuttavia
proprio la longevità dell'esempio di Domitilla fece sì che il
vescovo Pergamo la nominò, con San Saverio Papa, patrona dell'isola
nel 1772 e nel 1778 ne consacrò l'altare maggiore. Oggi la Chiesa è
intitolata a San Saverio e Santa Domitilla.
Il
Ventennio Fascista:
Anche in epoca fascista
Ponza divenne sede di confino per quei politici, intellettuali
diffidenti del regime fascista.
Qui tanti 'soggiornarono'
e molti si innamorarono anche, tante furono le storie d'amore tra i
confinati e le isolane che a volte furono contrastate e a volte
invece lasciate fiorire.
La targa che a Ponza ricorda il soggiorno forzato di Pertini |
Trai i celebri 'ospiti' di
Ponza nel periodo fascista si ricorda soprattutto l'ex Presidente
della Repubblica Italiana Sandro Pertini che fu portato sull'isola
nel Settembre del 1934.
In poche interviste ma anche lui ha lasciato memoria di una donna ponzese con cui all'epoca ebbe una bella storia d'amore e nonostante le lunghe passeggiate sempre scortato in quanto 'elemento pericoloso' la concessione di poter vivere in una casa privata da cui si vedeva il mare aiutò decisamente l'intesa con questa donna. La casa in questione è oggi un hotel, Il piccolo hotel Luisa, che conserva ancora la stanza in cui soggiornò Pertini e l'innamorata era la cugina della proprietaria Giuseppina Mazzella che invano però dopo la partenza di Pertini lo aspettò tanto che alla fine andò ad abitare negli Stati Uniti e lì si sposò. La rincontrò moltissimi anni dopo quando lui era ormai Sandro Pertini, Presidente della Repubblica Italiana.1
La strada di Ponza dove visse Pertini |
Tante altre furono poi le
storie che come questa non ebbe un seguito come ad esempio l'amore
contrastato tra Rita Parisi e Mario Magri. Rita ragazza orfana viveva
con lo zio prete ma quando la sua storia d'amore fu scoperta fu
cacciata e si nascose a Napoli finché Mario, trasferito a Lipari,
riuscì ad unirsi alla Resistenza ed entrambi si riunirono a Roma
dove però Mario fu catturato dai tedeschi ed ucciso alle Fosse
ardeatine. Rita lo seppe quasi un mese dopo.
O ancora la storia tra
Libera Scarpati e Vittorio Zovich uno dei pochi rapporti che ebbero
un lieto fine. Dopo aver subito persecuzioni, vessazioni e violenze
si videro separati dopo la nascita del loro figlio ma finita la
guerra riuscirono ad emigrare insieme negli Stati Uniti.2
La
contemporaneità:
Quando
nel 1804 Lady Mary Acheson Duchessa di Gosford sposa Lord William
Cavendish-Bentick non poteva immaginare che tra i tanti impegni
militari del marito ci sarà anche quello
di fortificare una piccola, microscopica sconosciuta isola
nell'arcipelago pontino durante gli scontri che videro impegnate le
potenze europee contro Napoleone.
Scoglio Ravia con la casetta bianca e il Faro del Porto di Ponza |
Così
il Duca rese il porto isolano più sicuro armando la Torre borbonica
e il Fortino del Lanternino ma non solo. Si rese conto che c'era un
punto vulnerabile ma strategico che valeva assolutamente la pena ed
anzi era necessario difendere e armare: il grande scoglio di fronte
al porto. Questo scoglio, della Ravia, venne dotato di una cisterna
per l'acqua, di un deposito per le armi e vi furono sistemati gli
alloggi dei militari.
Scoglio Ravia, il fortino di Lord Bentick o la casetta di Florentina |
Cessata
però l'esigenza difensiva le strutture militari rimasero
inutilizzate e con il tempo abbandonate infatti neanche nel ventennio
fascista con l'esigenza di controllo dei confinati gli impianti dello
scoglio vennero recuperati.
Nel
1961 però giunse con la sua famiglia sull'isola di Ponza la turista
Ursula Querner che trovando nella natura, nel mito e nelle leggende
isolane una continua ispirazione per la sua arte decise di fermarsi e
di vivere qui. Scelse di acquistare proprio lo scoglio Ravia, anche
conosciuto come il fortino di Lord Bentick, e di farne la sua casa.
Da qui le sue sculture partivano per le esposizioni mondiali a New
York passando per Parigi, Anversa, Roma...e qui le sue due figlie,
Silveria e Florentina sono cresciute tanto che ancora oggi è
chiamata così “la casetta di Florentina”, la casetta vicina al
faro sullo scoglio.
Ma
Ponza è capace di regalare suggestioni e ispirazione anche ai nostri
giorni, Christine Whittemore, scrittrice inglese, ha dedicato il suo
ultimo romanzo proprio a questa isola, “Inscription” così
il titolo del libro, narra di una scribba di Ponza, Marina vissuta
nel I secolo dopo Cristo il cui manoscritto viene ritrovato nel XX
secolo da Aubrey che lo interpreta scoprendo le difficoltà della
vita di una donna nella società romana. Le loro storie così si
intrecciano a secoli di distanza.
Società:
Ponza
è una meta turistica che soprattutto nel Lazio è conosciuta,
apprezzata per la natura, i colori e oggi per le attività turistiche
che offre ai visitatori dagli alberghi affacciati sul mare ai
ristoranti prelibati per non parlare degli scorci sulle baie, delle
calette e delle grotte di un mare limpido.
Ma per
quanto visitata ed apprezzata l'isola di Ponza cela ancora una sua
parte più privata ed intima, sconosciuta o poco nota.
Le Forna, Ponza in cartina |
'Le
Forna' è infatti la parte meno turistica e quindi meno visitata a
nord dell'isola. Qui l'attività principale infatti si basa sulla
pesca e accompagna con se' un'organizzazione sociale del tutto
particolare e diversa rispetto a “Ponza”.
Le
ragioni sono da ricercare in primo luogo nella storia infatti 'Le
Forna' fu colonizzata in un secondo momento rispetto alla prima colonizzazione che interessò la parte del porto nel Settecento a seguito della cessione dell'arcipelago pontino da parte di Elisabetta Farnese al figlio Carlo III Re di Napoli. Qui la popolazione dei coloni non arrivò come
per “Ponza” da Ischia ma da Torre del Greco e si dedicò
prevalentemente all'attività ittica. Qui dunque gli uomini sono
assenti da casa per lunghi periodi per dedicarsi alla pesca ed ogni
cosa ed attività è lasciata alle donne; si può ben dire che è
un'organizzazione sociale al femminile.
Elisabetta Farnese (1692-1766) |
I
lunghi ed intensi periodi di solitudine sono infatti mitigati
dall'aiuto delle donne della comunità in cui i figli/e di ciascuna
sono di tutte e in cui le attività sono scandite dal
ritrovarsi insieme e riescono meglio se condivise. Il tempo è meglio
impiegato e passa più in fretta se in compagnia di chi ha più
esperienza e ha già trovato ed imparato soluzioni da tramandare da
donna a donna da chi prima di lei ha vissuto aspettando il sospirato
ritorno del proprio marito dal mare.3
Curiosità:
L'isola di Ponza è sede
del più piccolo cinema del mondo. L'iniziativa è partita dall'idea
di cinque donne dell'associazione Eikon che hanno creato l' evento
“Feelmare” con cui in apecalessino girano l'isola portando la
rassegna cinematografica tra le piazze dell'isola di Ponza.
Note:
1“A
Ponza l'amore segreto di Pertini”, Ciro Paglia , “Il
Mattino” del 06 luglio 1985.
2“Donne
ponzesi nel ventennio” di Gennaro Di Fazio,
www.ponzaracconta.it;
consultato il 30/08/2019.
3
Per approfondire: “Donne di Le Forna- Isola di Ponza (1989)”
di Gabriella Mondardini Morelli.
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