martedì 29 novembre 2016

Noi, piccole donne

Jo in Piccole Donne del 1933
 interpretata da Katherine Hepburn.
Da Wikipedia

Oggi ricorre il 184° anniversario della nascita di una delle scrittrici americane più note ed amate che ha saputo farsi apprezzare da intere generazioni da varie parti del mondo, ispirando molte bambine a diventare quello che volevano essere, ad esprimere loro stesse e non solo grazie alle eroine dei suoi romanzi ma anche con il suo esempio; la sua vita fu coerente con i messaggi che lanciava nei suoi scritti, essa stessa fu colei che voleva diventare e lottò per poterlo essere. Louisa May Alcott  fu infatti una femminista convinta, suffragetta attiva che con convinzione appoggiò la lotta per il voto alle donne e fu la prima donna ad essere iscritta nelle liste della sua città per votare, aiutò la lotta alla schiavitù facendo della propria casa una tappa della così detta “Underground Railroad”, la via di fuga degli schiavi neri durante la guerra civile. In questo periodo sarà infermiera volontaria sul fronte causando il motivo che la porterà alla morte nel 1888 per avvelenamento per mercurio con cui era stata curata.
La vita di Louisa non sarà convenzionale, avrà un’istruzione privata ma con personalità che le forniranno tutte quelle qualità che lei stessa cercherà di trasmettere al suo pubblico di lettrici e lettori attraverso le sue opere; lei come la madre e le sorelle cercarono sempre di contribuire al sostegno della famiglia  facendo molti lavori e lavoretti, come insegnante, sarta, governante finchè non pubblicò il suo primo libro che fu una raccolta di fiabe del 1849 “Flower Fables” , pubblicato nel 1855, che le diede subito una certa notorietà ma nonostante ormai fosse avviata alla carriera letteraria le condizioni economiche continuavano ad essere difficili tant’è che nel 1857 arrivò a pensare al suicidio ma la conoscenza con Charlotte Bronte, per mano della biografia di Elizabeth Gaskell, probabilmente le infuse nuovo coraggio, chissà se questa vicenda ispirerà Jo  a dire: ‘Ho scritto due novelle e le ho lasciate ad un giornalista. Il suo giornale è “L’aquila dalle ali spiegate”…Forse non ne sarà nulla; ma non avrei avuto pace finchè non avessi tentato”*1.  Pochi anni più tardi infatti inizia una collaborazione con il periodico Atlantic Mounthly nel 1860 e scrive il suo primo romanzo ‘Mood’ del 1864 tuttavia la sua consacrazione avvenne con “Piccole Donne” pubblicato per la prima volta nel 1868 mentre la sua ultima ristampa risale alla primavera scorsa per le edizioni LeggereGiovane o anche per Edibimbi, Nord-Sud edizioni, Fanucci edizioni o la ancora più attuale edizione realizzata proprio questo inverno per Newton Compton e curata da Chiara Gamberale. 
Doodle di Google dedicato a Louisa Mary Alcott
per il 184° anniversario di nascita.
Dal web
Nota soprattutto per il romanzo “Piccole Donne” in realtà scrisse molti altri racconti altrettanto magistrali come il noir “Dietro la Maschera o la forza di una donna” in cui descrive una natura umana tutt’altro che positiva e propositiva anzi seducente e malvagia, un’altra faccia dell’ universo umano. Uno stratagemma fantasioso per andare oltre la morale della sua epoca con lo pseudonimo di  A. M. Barnard.  Alcott riusciva a lavorare infatti a ritmi frenetici fino a 14 ore al giorno.
Ma la sua opera più conosciuta e amata è “Piccole Donne” con cui già all’epoca trova una sua affermazione lanciandola nell’ambiente letterario da qui “Piccole Donne crescono” , “Piccoli uomini” e “I ragazzi di Jo” e tanti altri racconti che la consacrano definitivamente come scrittrice e non solo per ragazze o ragazzi, tenterà anche scritti per adulti ma abbandonerà l’idea dedicandosi a racconti educativi che però, come il tempo ci ha insegnato, in realtà sono apprezzati anche dagli adulti, chi non è cresciuta con Piccole Donne e non l'ha riletto almeno una volta anche da adulta?.
Inevitabilmente il personaggio di Jo è quello che più ha colpito l’immaginazione di giovani generazioni  e nel quale la stessa May Alcott si identificava, una giovane ribelle, caparbia che voleva fare qualcosa di grande per se stessa: Scriverò libri e diventerò ricca e famosa: questo è il mio sogno preferito. Io ho la chiave del mio castello ma non so se riuscirò ad aprire la porta"*2 ma anche tutte le altre sorelle March e i protagonisti del più noto lavoro di Alcott sono ben delineati e strutturati, in effetti sono la trasposizione della sua infanzia con le sue tre sorelle, la maggiore Anna, ovvero Mag, Elisabeth, Beth, e Abigail, Amy che come la protagonista del romanzo è l’artista di casa che diventerà una pittrice.
Molti si sono ispirati a questa opera per pièce teatrali e per film che vantano interpretazioni di attrici brave come Elisabeth Taylor nel 1945 o ancor prima Katherine Hepburn che nel 1934 vinse la Coppa Volpi come miglior attrice al Festival di Venezia e  l’ultimo con Susan Sarandon e Winona Ryder nel 1994 ma anche per cartoni animati e  serie tv. 




Note e bibliografia utile :


*1-2   L.M. Alcott, "Piccole Donne", Milano, Ed. Fratelli Fabbri Editori, 1957, pagg. 104, 98.

Louisa M. Alcott, George Eliot, Edith Warthon,Charlotte Perkins Gilman, "Il velo strappato e altre storie. I migliori racconti del Mistero", Milano, La Tartaruga, 2007.

Lurabel Harlow, "Louisa May Alcott. Un ricordo", Roma, Flower-ed, 2016.



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