martedì 4 febbraio 2014

In ricordo di Betty Friedan...la femminista della seconda ondata


Almanacco del giorno 4 Febbraio: Betty Friedan




descrisse la condizione femminile in modo pungente e preciso



Nata Betty Naomi Goldstein, in Peonia, Illinois, nel 1920, il 4 febbraio; si è spenta nello stesso giorno, all’età di 85 anni nel 2006, Betty Friedan, una delle madri del così detto “femminismo della seconda ondata”.
Scandalizzò l’America puritana e ben pensante con i suoi lavori sulla condizione delle donne americane, denunciandone l’insoddisfazione e la frustrazione mascherate da una esteriore facciata di brave madri e mogli.

Nata da un esule ebreo russo e da una madre russa che la iniziò alla carriera giornalistica, si dimostrò subito geniale nelle sue attività scolastiche. Si diplomò con il massimo dei voti nel 1942; vinse una borsa di studio per l’università di Berkley, in California, dove si laureò in Psicologia, e ne vinse una ancora più importante per il dottorato che rifiutò acconsentendo alle richieste del suo compagno di allora spaventato dal di lei successo. Un errore che ricorderà spesso nelle sue interviste.

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L’opera che la rese famosa fu “The Femminine Mystique” ossia “La mistica della femminilità”, un lavoro di ricerca che era nato come studio per la sua maturità ma che successivamente fu ampliato da una serie di ricerche rivolte a confermare il suo operato ad un livello più ampio. Il risultato fu sconcertante per la stessa autrice, infatti, queste ricerche misero in luce quanto le donne, nonostante un’apparente facciata di perbenismo e serenità, fossero insoddisfatte delle loro vite, un male che lei definì: “Il problema senza nome”.
Inizialmente Betty Friedan cercò di far pubblicare il suo studio, sotto forma di articolo, su diverse testate femminili, ma i loro editori maschi, uno ad uno, lo rigettarono dicendo che si trattava di una donna malata, insoddisfatta della sua vita. Friedan però non si arrese e trasformò quell’articolo, nel 1963, in un libro che venne pubblicato durante lo sciopero di un quotidiano e che successivamente fu ripreso anche da altri giornali. In questo libro Friedan mette in evidenza come per le donne, anche quelle della buona borghesia con una cultura media avanzata, l’unico modello disponibile fosse quello di madre e moglie.

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Non soddisfatta dell’attenzione e dello shock provocato nella società americana, fondò nel 1966 insieme ad altre colleghe, il NOW, National Organization for Women, che con dimostrazioni e cortei, il più visibile fu lo sciopero per l’uguaglianza tenuto nell’agosto del 1970, ottenne importanti risultati per le donne americane e per l’intera società statunitense come una presenza più costante delle donne in politica, nelle forze armate, nelle scienze, nonché la legge in favore dell’aborto.
In realtà non fu mai molto amata dalle femministe per il suo carattere abbastanza rude e fu accusata di essere la porta voce di quelle donne dei ceti medi, bianche e benestanti e di non prestare invece attenzione alle minoranze, ai poveri e alle lesbiche. Nonostante questo però Betty Friedan è comunque considerata universalmente un’importante figura del femminismo contemporaneo, ammessa anche nel 1993 nella Women's Hall of Fame, e riconosciuta meritevole di diverse lauree onorarie. Ha passato gli ultimi anni della sua vita tenendo lezioni ed incontri nelle università americane, portando avanti instancabilmente il suo messaggio che potremmo così sintetizzare: “Some people think I'm saying, 'Women of the world unite — you have nothing to lose but your men. It's not true. You have nothing to lose but your vacuum cleaners."


Opere:
¨ The Femminine Mystique, New York: W.W. Norton,1963
¨ It Changed My Life, New York: Random House, 1976
¨ The Second Stage, Summit, 1981
¨ The Fountain of Age, Simon & Schuster, 1993
¨ Life So Far, Simon& Schuster, 2000 (la sua biografia)


Biografia italiana:
¨ Betty Friedan, "La mistica della femminilità", trad. it. di L. Valtz Mannucci, Edizioni di Comunità, Milano 1964.
¨ Raffaella Baritono, “Il Femminismo americano degli anni '60”, "Storicamente", 4, 2008.
¨ Betty Friedan, "La mistica della femminilità", a cura di Turozzi C., Ed. Castelvecchi, 2012.


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