venerdì 24 gennaio 2014

E l'Agenda delle donne?







Il dibattito politico statunitense riscopre le donne. Sembra di essere tornati ad anni e anni fa quando ci si accorse che le donne potevano essere importanti, non tanto per il ruolo sociale che da secoli ricoprivano, perchè quello era, ed è, un dato di fatto, figuriamo riconoscerne l'essenzialità, e neanche quali compagne di corsa alla costruzione sociale, oggi ancora siamo una minoranza "protetta" di partito, ma siamo comunque una meta da conquistare, come nella più atavica abitudine umana.


Ed ecco che ciò che Giambattista Vico chiamava "i corsi e i ricorsi storici" appunto si ripropone; leggendo i giornali americani non si può fare a meno di pensare che le donne sono tornate a contare, sì quale mero gruzzolo elettorale, e quindi da qui la corsa all'accaparramento, anche abbastanza maldestro.

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I democratici ristringono la libertà delle donne, data dal libero accesso al controllo delle nascite, sulla base di proteste ricevute da alcuni religiosi, i repubblicani di contro rispondono allarmati che devono trovare anche loro il modo per riconquistare i voti femminili come stanno cercando di fare i democratici, ecco che trovano la soluzione, vecchia, antica come la Bibbia, si potrebbe dire, ed in effetti, non ci crederete, si tratta della Bibbia: "Che c'entra???" Direte voi, tutto, perchè è proprio da qui che parte l'offensiva repubblicana per accaparrarsi il voto delle donne. Si, avete letto e capito bene: la Bibbia.

Nel recente congresso repubblicano, Steve Pearce, infatti ha sostenuto la sua strategia per riportare su il partito, grazie al voto delle donne ispirandosi evidentemente al Libro Sacro.
Nel suo ultimo libro "Just Fly the Plane, stupid!" scodella, ci scodella, la sua ricetta: "Una spontanea sottomissione della donna al proprio marito", perchè così sta scritto nella Bibbia, anche se aggiunge che si rende conto che è un argomento della Bibbia tra i più controversi ma continua ad argomentare che, non vi spaventate eccessivamente quindi signore, che questa sottomissione non significa però inferiorità, mi raccomando, non fraintendete, perchè, secondo Pearce, si tratta solo di equa ridistribuzione dei ruoli, infatti all'uomo tocca il compito più gravoso perchè è lui che deve prendere le decisioni e le conseguenze che ne derivano, udite udite!.
Si tratta infondo, solamente di "obbedire al Signore e per amore del marito", suo (di) nuovo padrone e signore, viene da aggiungere.

Sembra di sentire l'eco della lontana voce papale di Pio X che nel 1930 nell'Enciclica  "Casti connubii" sostenne che: " [...] Il quale ordine richiede da una parte la superiorità del marito sopra la moglie e i figli, e dall’ altra la pronta soggezione e ubbidienza della moglie, non per forza, ma quale è raccomandata dall’ Apostolo in queste parole: «Le donne siano soggette ai loro mariti, come al Signore, perché l’uomo è capo della donna, come Cristo è capo della Chiesa ».
Qui invece siamo nella patria di Elizabeth Cady Stanton e di Lucretia Mott, che di certo non avrebbero mai pensato che la loro rivendicazione per un diritto, perchè di questo si tratta, di un diritto, potesse diventare un mero strumento di propaganda fatta sulla pelle delle donne.

Ci ritroviamo a constatare ancora una volta, ancora una volta di più, che si sta speculando sulle donne, solo ed esclusivamente per scopi ben lontani dal favorirne una condizione migliore in campo sociale, lavorativo, medico...qui viene da pensare che tutto il mondo è paese, oltre l'Italicum, un Unicum...purtroppo!.

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